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Visto che nessun critico si è prodigato in una vera recensione di questo film, mi permetto di scrivere due righe chiarificatrici io, visto che la pellicola le. Innanzitutto non è una vera biografia del pittore ma solo il racconto (in buona parte visionario) di una limitatissima porzione di vita di Klimt. E' il resoconto di alcune sue visioni, è la trasposizione fantastica della sua concezione della vita e dell'arte. Quello che viene messo in scena è, sostanzialmente, il film di un film, come nella migliore tradizione di Ruiz (si veda ad esempio "Genealogia di un crimine" o "Autopsia di un sogno"). Si tratta di un lavoro raffinato e decadente, forse un po' lento e concettuoso, impreziosito da una patina di decorativismo art nouveau. Si poteva osare di più... ma il risultato, alla fine, è discretamente suggestivo e la tecnica registica di Ruiz è, come al solito, impeccabile.