Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Dicesi "macchietta" <<caratterizzazione di un tipo che abbia qualche mania bizzarra, un vizio ridicolo, o sia implicato in situazioni strane e divertenti>> . Il film nuovo di Verdone si basa sulle macchiette, e sicuramente il regista è in ascesa rispetto all'ultimo, imbarazzante (x me) "Grande Grosso e Verdone"; la figura del prete missionario che torna in Italia in preda ad una crisi mistica è ben tratteggiata, ma si ritrova a toccare tanti, tantissimi temi, più o meno scottanti, di cui alla fine della visione non rimane nulla se non un calderone di argomenti appena accennati
che forse il fatto che nessun ascolti il buon Carlo sia da imputare all'indifferenza totale per l'altro che alberga nella società moderna??
E il buon prete (ce ne fossero!) è costretto a barcamenarsi tra parenti serpenti, padre innamorato, badanti, ragazze di strada, papponi e magnaccia, e intanto si trova coinvolto in una convivenza forzata con una misteriosa Laura Chiatti (che trovo insopportabile e amorfa nelle emozioni che dovrebbe trasmettere), in una girandola di personaggi assurdi ed estremizzati che poco hanno a che vedere coi temi socio-relazionali REALI di cui il buon Verdone vorrebbe occuparsi, e un deragliamento totale verso il delirio soprattutto nella seconda parte. In definitiva, un film carino, divertente quanto basta...ma resta la sensazione della classica occasione buttata per farne un gioiellino