Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Scrutatore e osservatore lucido di questa Italia stereotipata, Verdone ritorna ad una comicità più fresca e decisa. "Io, loro e Lara" è uno spaccato di questa Italia, dei suoi pregiudizi, vizi, comportamenti, personaggi e luoghi comuni assortiti su di un piatto di tragicommedia. Verdone interpreta don Carlo, un parroco-missionario che cerca di ritrovare la sua via spirituale, la sua fede raggiungendo i suoi familiari. A questo punto Verdone si scatena in una sequela di gag e scenette (poche però veramente riuscite) che sembrano uscite di peso da una solita famiglia italiana. Verdone si dimostra capace di rappresentare i problemi, i complessi rapporti personali e di comunicazione che intercorrono tra membri di una stessa famiglia, quando tutti cercano di guadagnarci qualcosa per il proprio tornaconto. Però decide di non osare, di non oltrepassare quella linea immaginaria che avrebbe reso la pellicola più incisiva. In toto, "Io, loro e Lara" è una deliziosa commedia, riflessiva e convincente. Ma il tutto è facilmente dimenticabile. A questo punto a Verdone sarebbe basato un pizzico in più di cinismo al posto di quel buonismo di fondo.