Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Al cinema si ride e parecchio, cosa non da poco per una commedia, anzi direi che è uno degli elementi principali, se non addirittura quello principale.
E non è che ridano in due o tre persone ma tutta la sala, tanto che molte volte non si arriva a sentire nemmeno i dialoghi successivi ad una battuta o ad una mimica facciale "alla Verdone".
Mi sembra che per giudicare una commedia si debba per forza partire da questo punto. Per il resto il film scorre benissimo nonostante non si possa definire "breve" e sopratutto si evitano scene che potrebbero sembrare scontate.
ad esempio in quanti avrebbero scommesso sull'innamoramento di padre Verdone e la ragazzina tutto pepe, che avrebbe risolto tutti i dubbi del protagonista? Poi è anche vero che il fonale è un po' scontato ma una commedia, anche la più impegneta, non può essere un film esistenzialista
Andatelo a vedere, ne vale la pena, e lasciate perdere De Sica e Pieraccioni