inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
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inland empire (2006)

 Trailer Trailer INLAND EMPIRE

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locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna è in grave pericolo...

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

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KAFKA  @  27/02/2008 09:33:53
   9½ / 10
INLAND EMPIRE non è un film, forse ne sono due, forse tre, forse infiniti...forse è il film.
Un esperienza sensoriale DISTURBANTE,sconvolgente,un vortice di immagini,suoni,emozioni.
Non credo serva capirlo.
MA è OPPORTUNO SUBIRNE IL SUO EFFETTO..............................

eddybi  @  01/01/2008 14:36:55
   7 / 10
Beh diciamo che qui Lynch ha un pò esagerato...sia per la complessità della trama che unita alla durata del film...garantiscono un'alta possibilità di annoiare lo spettattore. Se per Mullholland Drive mi è servita una seconda visione, qui mi sa che ce ne vorranno altre 7 o 8...in ogni caso so che il risultato sarà avere un'idea personale di ciocchè voleva raccontare il regista, forse non sarà la visione corretta, ma forse era proprio questo l'intento del regista...raccontare i suoi sogni, le sue visioni e prendersi il gusto di entrare nella nostra mente.

giuliapra  @  27/12/2007 14:53:54
   8 / 10
è sanz'altro un film molto particolare.. tuttavia non ho capito molto la trama, diciamo che ho dato un voto anche per non rovinare la media.. certo è inquitante al massimo!! ne esistono pochi come questo!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2008 20.05.52
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Mama-kin  @  24/12/2007 19:52:18
   10 / 10
SPIEGAZIONE DI INLAND EMPIRE IN POCHE RIGHE : La ragazza polacca ha colto in flagrante suo marito che faceva sex con una prostituta. Il suo istinto le direbbe di uccidere entrambi col primo oggetto che trova, ma decide di tornare a casa, chiudersi in camera e aspettare che la rabbia svapori. In questo lasso di tempo pensa a come ha buttato via la sua vita con quell'uomo, a quello che avrebbe potuto essere e via dicendo, ma soprattutto pensa se uccidere il marito oppure no... prevale infine il no, per cui non le resta che uccidere virtualmente la dern (che rappresenta appunto il dubbio) ed uscire dalla sua camera per perdonare il marito. Per qualsiasi domanda sono qui.

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Ultima risposta 28/08/2010 13.57.08
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france  @  05/12/2007 10:18:39
   10 / 10
sconvolgente, inquietante, disturbante, pauroso...
che film...

Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag  @  18/10/2007 00:35:35
   10 / 10
"Un bambino un giorno andò fuori a giocare quando aprì la porta di casa
egli vide il mondo, nel passare attraverso la porta per uscire egli causò un riflesso ,il male era nato e seguiva il bambino".


"Una fanciullina andò fuori a giocare si perse nella piazza del mercato come una creatura incompiuta, non era proprio la piazza del mercato,ma il vicolo appena dietro la piazza del mercato,quella è la via che conduce al palazzo".

Lei non ricorda?

"Qualunque azione ha delle conseguenze ciò nonostante ci resta la magia
se fosse domani lei sarebbe seduta su quel divano".


Vede?


Spezzato l'oblio, la prima porta è stata aperta, inizia la strada del ricordo, lunghi corridoi, in questo labirinto senza tempo, verso il trauma,la ferita,il foro
per andare al di là dell'ultima porta...47.

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Ultima risposta 12/11/2007 23.04.53
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sonhador  @  13/10/2007 17:22:04
   6 / 10
Riconosco che si tratta del film di Lynch più originale ma ciò non toglie che sia davvero un macigno..per la prima volta un suo film mi ha fatto annoiare..escluse poche scene all'altezza del suo capolavoro "Strade perdute". Delusione

badovino  @  08/10/2007 04:10:22
   10 / 10
Una fotografia esplosa in miliardi di flash a due millimetri dagli occhi. Un capolavoro dell'inconscio e subconscio. Un'opera d'arte degna dei più grandi cineasti. Lynch parte dalla pittura e si vede e si sente e si tocca quasi. L'aspetto narratologico è quello più ermetico e difficile da comprendere. E' necessario vederlo e rivederlo, almeno un paio di volte, per mettere assieme i puzzle di questo mosaico infinito. E ogni volta cresce il desiderio di rivisitarlo, di osservarlo da più angolazioni, di riscoprirlo, di farsi più e più volte trascinare dalle immagini, dalle vorticose immagini che sprofondano in un incubo senza fine, lungo i limiti e i confini che segnano il passaggio tra realtà e finzione, tra vita e fantasia, tra paradiso e inferno. Inland Empire è un giocattolo, una matrioska dentro un'altra matrioska, un infinito gioco di specchi, un coacervo di realtà le une incastonate nelle altre e ognuna confina con le altre trasfigurandosi in esse. Tanti mondi, tanti piccoli racconti, microracconti surreali e inquietanti infestano quest'opera e ogni mondo, ogni microracconto è in qualche modo visitato dallo spettatore, che è invitato ad entrare ora in questa ora in quella porta e a vivere quasi sulla propria pelle il movimento drammaturgico. Movimento drammaturgico che poi non c'è, è tutto un muoversi in più mondi, in più realtà, come quella dell'attrice famosa, quella dei conigli a teatro, quella della ragazza che guarda la tv chiusa in una camera d'albergo (se si nota bene, sta guardando proprio Inland Empire). Lo spettatore va su e giù come quando fa zapping o come quando cambia stazione alla radio e così ormai è la vita dell'uomo contemporaneo, un'eterna lotta fra realtà e finzione; la fusione fra realtà fittizia del cinema, della televisione, dello show business, e la realtà cosiddetta "normale" fa si che non ci siano più linee di demarcazione nette: l'una va a finire nell'altra e viceversa. Mentre lo si guarda si ha la sensazione di essere guardati dai personaggi del film, un effetto quasi metafisico. Lynch ha realizzato insomma il suo 8 1/2, il suo 2001 Odissea nello spazio. E se oggi questo film non è stato capito da molti è perchè è molto avanti, molto ma molto avanti, è oltre ogni limite drammaturgico moderno. All'epoca, i film suddetti, di Fellini e Kubrick, ricevettero molte critiche e non furono compresi nella loro reale grandezza. Sono sicuro di star davanti a un capolavoro, ad un' autentica opera somma del cinema contemporaneo che rispecchia la confusione mentale in cui l'uomo vive all'inizio del nuovo millennio. La storia comincia con un radiodramma e continua con un'attrice di Hollywood che interpreta il remake di un film non più realizzato molti anni prima, a causa dell'assassinio dei due protagonisti. Da qui cominciano le trasfigurazioni, gli sbalzi temporali, tramite i quali l'attrice vede se stessa in più realtà: ora è una povera ragazza che vive con un marito che non può avere figli, ora è una prostituta. E si rivede proprio come se stesse guardando un film. Nel frattempo, la storia dei conigli al teatro, la storia della vicina di casa delirante e ambigua, la storia dell'ipnotizzatore, la storia di qualsiasi personaggio implicato, si mischia con le precedenti. Gli attori sono formidabili. Laura Dern passa da un valore all'altro nel range del sentimento umano. Le luci e i suoni e la musica contribuiscono all'atmofera disturbante dell'opera. Una regia realisitca e surrealistica al contempo. Alla fine lascia come un buco dentro, un enorme buco, un misterioso desiderio di entrare in questo buco ed eplorare le più recondite e oscure grotte della nostra mente.

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Ultima risposta 04/09/2010 16.29.36
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kosmonotte  @  03/10/2007 23:27:01
   9½ / 10
pensate ad un flusso perpetuo di immagini surreali che vi trapassa il cervello...alla fine (ma nella mia mente il film nn è ancora finito e spero nn finirà mai) pietrificati cercate di tornare alla realtà... scossi, turbati, increduli, spaesati...felici

ps. il 9 e mezzo xkè mulholland drive è x me impareggiabile

bandafratelli  @  01/10/2007 16:40:00
   7 / 10
Sarei curioso di conoscere il pensiero di Lynch riguardo il film. Comunque, ha prima lettura risulta incomprensibile. Poi, forse, rivedendolo più volte, si riesce a dargli una qualche interpretazione. La pellicola comunica delle sensazioni e degli stati d'animo ma è troppo lunga. Stancante in diversi punti, poi si riprende suscitando emozioni. In ogni mometo, durante la visione, si guarda il film cercando di collegare i pezzi del puzzle lynciano per dare un senso a ciò che, probabilmente, non ha alcun significato. Si cade in un incubo lungo (troppo) e quando finisce, si ha la sensazione di aver vissuto qualcosa di unico Per tali ragioni, nonostante il suo esplicito ermetismo, la ritengo interessante.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  28/09/2007 12:11:12
   9½ / 10
finalmente l'ho visto, volevo essere sicuro di avere tre ore libere e dedicarmi completamente al film!! ne è valsa la pena?? bhè, ca--o se ne è valsa!!!
questo è un lynch elevato al quadrato, molto più misterioso del lynch di mulholland drive e più inquietante di quello di strade perdute!! la trama è complessa, ma penso che segua un filo quasi logico: certo dopo una prima visione non si può comprendere, ma lo riguarderò, non so quando, ma lo riguarderò!
per non parlare dei primi piani, degli attori, dei conigli... tutto fantastico, tutto un incubo, tutto talmente affascinante da portare il tuo interesse verso un film incomprensibile al massimo!!
forse questo sarà l'ultimo film del maestro, perchè oltre a INLAND EMPIRE non si può andare!

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Ultima risposta 27/08/2009 10.34.55
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 14:41:03
   9 / 10
DIFFICILE COMMENTARE UN FILM DEL GENERE. CIO' CHE RIMANE E' LASCIARSI TRASPORTARE DALLE EMOZIONI E DALL'ANGOSCIA CHE SUSCITA LA VISIONE DI UNA PELLICOLA COME QUESTA. QUI SIAMO DAVANTI A UN LYNCH ALLE ESTREME CONSEGUENZE, CHE E' RIUSCITO AD ANDARE ANCHE OLTRE ALLE ALLUCINAZIONI DI "STRADE PERDUTE". E' UN VIAGGIO NELLA COSCIENZA DELL'UOMO TRA REALTA' E IRREALTA', TRA INCUBO E VEGLIA. INQUIETANTI GLI INSERTI DI "RABBITS", CHE POTREBBERO DARE ADITO A DISPERATE INTERPRETAZIONI. UN FILM/NON FILM PAZZESCO, CHE SOLO UNA MENTE COME QUELLA DI LYNCH POTEVA CONCEPIRE. PUO' NON PIACERE, MA LASCIA COMUNQUE IL SEGNO... E CHE SEGNO.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/09/2007 12:25:49
   9 / 10
Ciò che ha concepito David Lynch è qualcosa che definire originale sarebbe troppo semplicistico. Tentare di razionalizzare questo film, significa sbagliare approccio e non lasciarsi trasportare da quel flusso di immagini che ti trascinano dentro l'universo lynchiano. INLAND EMPIRE è un viaggio nell'opera cinematografica di David Lynch, la summa di tutta la sua carriera. Quello che mi domando è: cosa farà adesso? INLAND EMPIRE è il suo limite? E' possibile andare "oltre"?

edo88  @  26/08/2007 17:26:32
   9 / 10
Avrei decisamente preferito capirci di più, ma non sono comunque mai riuscito a distogliere lo sguardo per un secondo, e in più la tensione, il phatos, e se vogliamo l'ansia da paura che questo film ti trasmette non sono facili da trovare, e mi hanno decisamente colpito.
Prove recitative ottime, regia superba, buona colonna sonora...però, come per Mulholland Drive, non sarò contento finchè non troverò risposta a tutto quello che Lynch ha avuto la gentilezza di non volerci far capire.
Sta in questo il suo genio, direi, no?
9 perchè, anche se forse è un ragionamento sbagliato (potreste dire che tanto valeva dare 8 o 10), sono troppe le cose rimaste inspiegate.

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Ultima risposta 09/01/2009 13.06.41
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sestogrado  @  26/08/2007 02:25:19
   8½ / 10
ho dovuto vedere due volte inland empire prima di farmene un'idea. mi piace dunque trascendere il significato della storia in se (che forse non esiste) e pensare a questo come una grande critica al cinema di oggi, un po' trash, e soprattutto al mondo che vi ruota attorno. un piccolo mondo merdoso disposto a fare qualsiasi cosa pur di rimanere sotto la luce di questo potente sole che è il cinema. io so solo che non esiste nessun altro regista che riesca a fare dei film del genere. non esistono montaggi simili, e le atmosfere dei film di lynch mi mandano in delirio, anche se a volte incomprensibili è come se vi fossi naturalmente attratto..

rapture  @  17/08/2007 19:44:12
   7 / 10
Qualche gradino sotto Mulholland Drive. Il principale difetto è l'eccessiva lunghezza. E' un giudizio post prima visione, mettendo al bando razionalizzazioni inutili e lasciandomi semplicemente trasportare dalle sequenze.

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Ultima risposta 26/08/2007 02.26.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  14/08/2007 11:23:20
   7½ / 10
Non avevo mai visto un film di Lynch prima d’ora, e così ho voluto cominciare con il suo lavoro più introspettivo. E’ stato un viaggio molto interessante, in mezzo a scene surreali e oniriche che ti rimangono impresse nella testa, luci e colori ad effetto e musiche azzeccatissime (mi sapete dire chi è il compositore e la cantante?). Si varia da parti misteriose e claustrofobiche a momenti più leggeri o strani. I conigli presi dal suo cortometraggio Rabbits (sono scene originali o modificate?) ci stanno proprio bene. Poche cose sono collegate nella vicenda.
Forse un po’ eccessiva la lunghezza, perché dopo esser stati stravaccati per tre ore nel divano a tuffarsi in questo mondo ipnotico, ti alzi che ti gira la testa. Ma ne vale la pena. A volte però la fotografia non è così suggestiva come dovrebbe, e mi da l’impressione che tutto sia stato girato un po’ in fretta.
Il doppiaggio italiano è pessimo; peccato che nel dvd non si poteva opzionare la lingua inglese.
Le interpretazioni sono discrete.
Secondo me un’ottima forma d’arte che tutti i registi potrebbero provare, così tanto per curiosità e vedere il loro approfondimento psicologico.

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Ultima risposta 03/10/2007 15.50.20
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aiemmdv  @  06/08/2007 15:40:49
   10 / 10
Sicuramente qualcosa di MAI VISTO PRIMA.
Almeno 3 piani temporali di narrazione sono presenti all'interno della pellicola che si intrecciano e si deliniano in maniera delirante agli occhi dello spettatore.
Un insieme di scatole cinesi dove lo spettatore cerca snervandosi di trovare il principio le cause i sogni.
Ma se si parte dal principio che è reale solo ciò che è intuibile e visibile tramite i nostri sensi, questo processo puo' ridursi ad un qualcosa di superfluo e quasi superato.
Fermatevi un attimo e lasciatevi trasportare dal clima onirico e delirante di INLAND EMPIRE e rimarrete senza fiato alla continua ricerca di un perchè e di una spiegazione..ogni spiegazione vi darà l'idea di essere quasi accettabile ma ritornerete sempre ad un punto in cui qualcosa non è spiegabile.
Rendetevi partecipi di questa esperienza e create il vosto mondo REALE

shock1  @  01/08/2007 12:55:45
   6 / 10
Perchè quando un film è incomprensibile viene definito un capolavoro? Memento può essere definito un film difficile, questo è senza senso. punto. Metto la sufficienza perchè l'unica idea che mi è piaciuta è quella di mescolare film e vita reale, a volte sono stato colto di sorpresa e sicuramente l'abilità di linch in questo è tangibile, ma la maggior parte del film è composto da flash senza senso e definirlo una rappresentazione della follia della protagonista è una giustificazione troppo facile.

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Ultima risposta 02/08/2007 09.38.03
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Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  @  29/07/2007 19:52:05
   10 / 10
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..........................................IL CAPOLAVORO DI DAVID LYNCH..........................................

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Ultima risposta 02/04/2011 04.52.13
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Ch.Chaplin  @  24/07/2007 12:47:43
   9 / 10
è una mitica esperienza sensoriale..è un apice di pazzia...
lynch non cambia il suo stile, ma rivoluziona la cinepresa..
x il resto è un incrocio tra strade perdute e mulholland drive (forse + quest'ultimo)

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tatum  @  18/07/2007 15:49:25
   10 / 10
....lynch sprigiona tutta la sua genialità col digitale...e osa più di quanto sia permesso a chiunque...tranne che a lui. Un gradino al di sopra di Mulholland drive, il regista ci dimostra come la mente umana possa essere ancora più contorta di quelle descritte nei film precedenti. Un capolavoro.
Mi dispiace molto per quelli a cui non è piaciuto ma questo è un capolavoro.

jess  @  18/07/2007 11:42:59
   10 / 10
Drammat6ico?
Mamma mia che terrore questo film.
Un capolavoro.

Equilibrium  @  18/07/2007 11:38:23
   10 / 10
In fin dei conti, è un capolavoro.

erano anni che un film non riusciva a trasmettermi emozioni così intense, terrorizzanti, profonde e viscerali. E tutto attraverso la lo sguardo allucinato dell'anziana vicina di casa, il sorriso di plastica di Laura Dern, che lentamente si accartoccia mentre lei sprofonda nel suo incubo personale trascinando dietro anche chi è dall'altra parte dello schermo. E poi il tappeto musicale insistente/lascivo/ipnotico, i colori forti, gli angoli bui e riempiti da qualcosa che non si riesce a vedere, ma che risultano essere densissimi di percezione.

i silenzi.

Il dilatarsi del tempo, che quasi si sfilaccia, si sfalda, viene risucchiato insieme ai suoni, alla luce, alla materia. come se ci si trovasse in bilico sui bordi di un buco nero.
Ecco cos'è Inland Empire, è un buco nero.
Un luogo dello spazio dove non valgono più le leggi della fisica, dove la realtà sublima per un attimo e poi si scioglie, mischiandosi con l'immaginazione, dove l'eco delle paure più sottili riemerge e scorre sulla pelle come ghiaccio secco. E non ci si chiede il perchè, ma ci si lascia andare mentre precipitiamo dentro, e il precipitare stesso è dolce, erotico, terribilmente attrattivo nella sua violenza e nella sua oscurità.
Le pupille dilatate, le maschere grottesche, le risate fuori posto della sit-com, il volto in disfacimento della vittima, le pesanti tende rosse, "va tutto bene, stai solo morendo" che ancora mi rimbomba nella testa, la puntina del giradischi che raschia la superfice del vinile come unghie sulla lavagna.

Questo e molto altro, troppo altro...troppe informazioni, troppi significati, troppe emozioni.
Troppo per una sola visione. Ci sono cose da mettere a posto, pezzi del puzzle da recuperare e incastrare. E se poi il disegno è troppo complicato, pazienza. Non si ha davvero il bisogno di guardare il puzzle completo.

Anche i singoli pezzi hanno il loro fascino.

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Ultima risposta 20/08/2007 16.45.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  17/07/2007 17:47:50
   10 / 10
C'è da rimanere secchi dopo la visione di questo "horror-mentale". Estremamente angosciante, mai visto qualcosa del genere...
Lynch mette in discussione l'arte o meglio la "visione del reale": una visione cinematografica o televisiva, ma che contiene sempre una "realtà" a sè stante, tangibile, che nel momento in cui viene sfiorata svanisce o rifugge in altri mondi, universi con identità differenti in una sorta di scatola cinese infinita e tormentosa. Questà visione/verità pare esista in due tipologie: una visione bassa (televisiva) che da l'impressione che il mondo circostante sia più vicino, una visione alta (cine-artistica) che da l'impressione di una visualizzazione del mondo lontana e quindi più chiara. Ma in verità è possibile che una semplice immagine fissa, un solo scorcio ci dia più possibilità di un infinito, invece che da un puzzle di impressioni, proprio per l'"unità universale" di concetti, ideologie, pensieri e persone, inutilmente alla ricerca di qualcosa di complementare con noi stessi, quando in realtà siamo proprio noi che giochiamo con ciò che di vuoto c'è nella nostra mente. Ci divertiamo a riempirlo inventando mali da sconfiggere, riflessi deturpati di noi stessi: falsi nella misura in cui sono l'opposto di noi stessi e veri nella misura in cui li creiamo noi. La completezza sta nel sapere che si può partire dall'infinito per arrivare a uno, come che si può partire da uno per arrivare all'infinito.
La vera liberazione, l'esplosione/accettazione del reale (che esista o non esista non importa, sappiamo solo che imprimerlo nella nostra mente è possibile ed è la cosa più semplice) che c'è anche in Eraserhead, sta nel "deformalizzare" la ricerca rendendola propria e facendone tesoro.
E' impossibile consegnarla agli altri: il percorso è personale come il film che Lynch ha realizzato. Si può essere solo testimoni.

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Ultima risposta 01/09/2010 13.01.30
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goldtw  @  14/07/2007 02:54:48
   9½ / 10
finalmente l'ho visto!!!era da 7-8 mesi che aspettavo questo "impero della mente" e devo dire con tutta onestà(non lo dico perchè stravedo per lynch)che ha superato tutte le mie aspettative!!me lo immaginavo discreto..invece questo è un capolavoro che si scoprirà con gli anni avvenire!
nella prima parte lo stile di riprese e di fotografia mi ricorda molto lost highway e la narrazione rimanda a mulholland drive(non dico che è uguale,eh!)...e quei tendoni rossi alla twin peaks..ahhh..che nostalgia...non gli ho dato un dieci pieno perchè alcune scene psichedeliche le trovo superflue e ripetitive,avrei dato più spazio ai dialoghi al posto di alcune parti surreali più "deboli".ho apprezzato relativamente l'uso della macchina digitale..in molte sequenze l'immagine traballa e lo spettatore potrebbe essere infastidito alla lunga..a parte queste lievi sbavature(relative ai miei gusti)in questo lungometraggio le mie emozioni si sono congelate e stanno continuando a fluttuare nel mio stomaco nonostante abbia finito di vederlo qualche ora fa!!:)anzi,ne voglio ancora!!e poi ancora!!
insomma..lunga vita a Lynch!!*_*

PS: sò perfettamente che è uno dei film minori del regista...sò perfettamente che non è paragonabile ad Eraserhead,Lost Highway,Mulholland Drive...ecc...ma l'adrenalina e l'angoscia che mi ha causato sono la prova che il suo cinema è immortale.

addicted  @  11/07/2007 16:45:05
   10 / 10
Premetto che sono un ammiratore sfegatato di Lynch.
Premetto che ho visto IE una volta sola.
Premetto che già prima di vederlo sapevo che sarebbe stato un capolavoro.
Secondo me Lynch è tra i più grandi autori in attività, al livello di Rohmer, Resnais, Chabrol, Tarantino, Almodovar, Herzog e pochissimi altri.
Cosa accomuna tutti questi autori, cosa li rende GRANDI AUTORI???
Perchè i loro film sono sempre infinitamente superiori a quelli di tutti gli altri???
Certamente non è solo una questione di tecnica. Forse neanche solo una questione di livello culturale.
Credo che il discrimine sia rappresentato dal coraggio. Un grande autore ha il coraggio delle proprie idee ed è coerente solo con la propria ispirazione.
Da questo punto di vista Lynch è esemplare.
Solo il coraggio di produrre un'opera così OLTRE andrebbe premiato con tutta la benevolenza e il sostegno possibili.
Siamo OLTRE il surrealismo, OLTRE l'onirico, OLTRE il Novecento. Si respira un'aria che profuma di MAI VISTO PRIMA.
Per me, che sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi metta in funzione i neuroni, è praticamente il paradiso.
Per me che ho fame di NUOVO è praticamente una leccornia.
Per tutti gli altri potrebbe essere sciocco, irritante, insensato, presuntuoso, osceno, antiestetico.
Per me è raffinato, coinvolgente, mistico, umile, provocante, bellissimo.
Non vedo l'ora di rivederlo, ancora, ancora, ancora, ancora...

ELY81  @  25/06/2007 17:46:52
   9½ / 10
Credo almeno che grazie alla settima arte è stato possibile superare la nota distinzione fra arti spaziali e temporali lessinghiana. Il cinema è principalmente linguaggio per immagini, ma forse l’avvento del sonoro ci ha distratto da questa riflessione che potremmo tuttavia maturare attraverso la visione delle pellicole mute. Con Linch il cinema si potrebbe ridefinire linguaggio per immagini in senso pieno, perché ci troviamo dinanzi a vere e proprie pitture in movimento. Egli percorre una via diversa da altri registi, un percorso indipendente, che lo porta a manifestare appieno la sua creatività. Persino in Inland Empire il digitale diviene il mezzo piegato a introflettere il suo registro stilistico-espressivo. I mezzi impiegati dal regista per raccontare una storia che si potrebbe definire più precisamente un’esperienza visiva, sono quelli che ha impiegato nei precedenti Strade perdute e Mulholland Drive. Trama non lineare, disgregazione e sdoppiamenti di personalità che evidenziano la perdita di certezze circa la propria identità (molto affine al pittore Francis Bacon, con le sue figure deformate e i volti sfigurati), figure premonitrici e veggenti, figure mostruose appartenenti ad un sottomondo che è all’opposto della nostra realtà percepibile e razionalizzabile , corridoi bui e percorsi labirintici che coinvolgono lo spettatore rendendolo attore. È proprio lì che l’incubo di Fussli come di altri “pittori dell’immaginario” sembra trovare il suo gemello in Inland Empire, un sogno senza fine, dove realtà e finzione si intrecciano al punto da non distinguere più entrambi. Inland Empire è la storia di un film maledetto che non è mai stato portato a termine , quindi è il film del film. In una trama quasi inesistente il materiale visivo abbonda(prostitute polacche, sfruttatori, anziani signori, volti sinistri, artisti di circo ed esseri mostruosi con volti da conigli che ogni tanto appaiono) in percorsi diversi attraversati dalla Dern, che figura nei panni dell’attrice protagonista del film, che sembra vivere diverse realtà, costruendo di volta in volta una nuova identità. L’ennesimo capolavoro linchiano, conferma che il suo autore, malgrado la sua esperienza dietro la macchina da presa, è rimasto fondamentalmente un grande pittore, ed è lui stesso a dare conferma di ciò.

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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  22/06/2007 12:55:55
   10 / 10
Lynch ha creato un “prima” e un “dopo” nella storia del cinema, ha concepito quello che forse molti registi desiderano creare o ideare.
In questo film ho ritrovato la dolcezza mostruosa di Elephant Man, l’utopia futuristica di Dune, la violenza grottesca di Cuore Selvaggio, il mondo onirico di Twin Peaks, la fantasia sensazionale di Mulholland Drive.
Lynch sperimenta e abusa del potere manipolatore dell’immagine e trasmette inquietudine, mistero e paura in questi spazi opprimenti e angoscianti.
Inland Empire è un labirinto di corridoi, porte, saloni, camere da letto, strade, set cinematografici. Inland Empire non si vede, ci si entra.
Inland Empire lo viviamo, lo sperimentiamo e lo percorriamo.
E’ come il disco in vinile della prima scena, non avanza in modo lineare ma in modo circolare; circoli che portano dall’esterno verso l’interno e all’interno di questo sogno (incubo!?) si rimane.

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Ultima risposta 26/06/2007 08.55.54
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easy  @  21/06/2007 00:12:27
   9 / 10
Un''esperienza. Inland Empire di David Lynch non è un film organico, lineare, comprensibile, con un inizio e una fine definibili tali, ma è innanzitutto un''esperienza sensoriale. Un flusso di pensiero libero di un artista, che non richiede spiegazioni, ma solamente intuizioni, emozioni personali, positive o negative che siano. . . Lo si può amare, odiare, rifiutare, non giustificare.
Inland Empire è un''esplorazione, un esperimento, un varcare i confini noti e verificarne la possibilità e i limiti. Fra dieci anni, chissà, sarà considerato un capolavoro.
tratto da: http://www.mymovies.it

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Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  19/06/2007 19:36:25
   10 / 10
ATTENZIONE!!!

QUESTO NON E' UN FILM COME TUTTI GLI ALTRI, E' QUINDI SOTTOINTESO CHE NON E' UN FILM PER TUTTI!!!!
NON LASCIATEVI INFLUENZARE DALLA MEDIA COSI' ALTA, PERCHE' RIPETO, QUESTO NON E' "ASSOLUTAMENTE" UN FILM ALLA PORTATA DI TUTTI, E VI GARANTISCO CHE ALMENO LA META' DI QUELLI CHE HANNO MESSO 10, NON HANNO CAPITO NEANCHE IL MOTIVO.

Non guardatelo assolutamente se:

1) Siete di semplici gusti
2) Odiate i film d'autore con vena decisamente artistica
3) Non amate Lynch o registi tipo Kubrick, Cronnemberg, Von Trier, Van sant, Tarkovskij ecc ecc
4) siete facilmente irritabili, o impressionabili

Non aspettatevi una trama, ne un finale risolutorio, non provate a capire, perchè non occorre, lasciatevi trasportare dalle immagini sparate qua e la sensa un apparente significato, il risultato sarà devastante.
Consiglio di vederlo in totale isolamento, e al buio, al massimo in due persone, quando si è in troppi risulta difficile entrare in un film del genere.

Venendo al mio giudizio...questo non e' un film, e' un esperimento, un incubo a occhi aperti, e va vissuto come tale.
Mi sono sempre battuto contro i voti fuori media, ma in questo caso...non esistono voti fuori media, penso si possa dare tranquillamente, 1 o 10, esclusivamente in base al prorpio gusto personale.
Non credo si giusto neanche una mezza misura, come 5, o 6, questo titolo nasce per essere così, o lo si ama, o lo si odia. Quindi piantatela di rompere il caz.zo a quelli a cui non è piaciuto, perchè ripeto non è un film normale, anzi...non è proprio un film.

In finale..."regalo" 10 , ma non è stata una bella esperienza.


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Ultima risposta 07/06/2008 15.07.30
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private_joker  @  19/06/2007 16:57:51
   9 / 10
Ieri sera, ore 21: vado in videoteca e noleggio Inland Empire con l'intenzione di vedermelo subito e andare a letto presto; solo che poco dopo mi chiamano gli amici per fare un giro, giro che si rivelerà molto lungo.
Torno a casa alle 00:30, metto il dvd nel lettore in camera mia, spengo la luce rimanendo nell'oscurità totale, infilo le cuffie e via.

Sono sprofondato in un autentico incubo a occhi aperti per le tre ore circa successive. Pensavo di aver già visto qualunque cosa che mi potesse spaventare, ma a un simile viaggio nell'orrore e nell'angoscia purtroppo non ero preparato, come mi sono accorto, a mie spese, durante la visione. Anche nelle scene, diciamo così, "tranquille", stavo rabbrividendo al pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere in quelle successive, visto che, grazie ad un montaggio allucinante e a musiche semplicemente fantastiche, si passava tranquillamente da un semplice dialogo ad una scena da incubo senza alcun preavviso. Più di una volta ho fatto un bel salto sulla sedia, e in alcune parti è stato anche peggio.

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Forse ho fatto il passo più lungo della gamba vedendo questo film senza conoscere bene Lynch (prima di ieri, avevo visto solo Mulholland e Velluto blu), ma sia i vostri commenti sia i racconti di un mio amico mi avevano fatto venire la curiosità.

Non ho nessuna intenzione di fare un'analisi del film nè di provare a capire la trama (???) perchè non ci riuscirei mai, non adesso comunque, visto che ieri mi sono solo fatto trascinare dalle immagini. In ogni caso prossimamente lo rivedrò con molta più attenzione, e soprattutto sapendo già cosa mi aspetta, e magari tutto mi apparirà un po' più chiaro. In ogni caso, questo film si merita il voto che sto dando solo per le emozioni che mi ha fatto provare.

Scusate la prolissità, ma dovevo assolutamente scrivere quello che avevo provato.

Ciao a tutti.

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Ultima risposta 01/10/2007 12.03.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/06/2007 13:05:27
   8 / 10
Cercare di spiegare in un voto e in un commento Inland Empire ha senso quanto cercare di razionalizzare il film stesso.
Iniziamo con ordine:lo visto in un cinema alle 13.00, ora probabilmente non ideale per un’esperienza del genere ma almeno si è sicuri di non essere circondati da caproni. Le uniche cose che sapevo del film erano la sua complessità e la sua non esatta collocazione tra sfera onirica e reale; ho cercato il più possibile di evitare di leggere commenti e recensioni per non farmi influenzare.

La prima parte scorre tranquillamente: si riesce lo stesso a percepire la mano e la presenza di Lynch con le atmosfere che solo lui sa creare ma si ha come la sensazione che stia solo scherzando con le spettatore, si riesce a sentire che da li a poco le cose cambieranno per entrare nel film vero e proprio.
E questo avviene quando Nikki per la prima volta confonde il set cinematografico con la realtà.
Da li in avanti, il delirio.
Conoscendo il regista e memore delle esperienze precedenti, sapevo di non dover far l’errore di dover razionalizzare ogni singola scena, mi sono limitato a cercare di tenere a mente almeno i piani temporali: cosa totalmente inutile, in quanto a breve si sarebbero intrecciati e fusi tra loro. Il viaggio della ragazza polacca/Susan/Nikki regala delle sequenze straordinarie ma allo stesso tempo lascia senza un punto di riferimento lo spettatore.
E questo è il punto chiave del film: c’è chi si è fatto trasportare completamente in questo viaggio, c’è chi ha passivamente assistito a questo senza farsi coinvolgere, c’è chi ha detto “oh, questo film è fuorissimo!” e poi gli ha messo 10 senza sapere il perché e c’è chi, vista anche la durata del film, verso la fine e rimasto spiazzato e sfinito dalla sequenza apparentemente senza senso degli eventi.
Ma il senso c’è: leggendo successivamente più o meno tutti i commenti del film, alcune cose sono venute fuori (soprattutto dalla lettura di un certo Quilty) e sono a dir poco geniali.

Personalmente, mi sento di far parte dell’ultima categoria elencata: credo che questa volta l’opera di Lynch sia troppo ermetica e la decisione di fare un film di quasi tre ore con questa struttura non mi ha coinvolto al 100 %.

Sia ben chiaro, siamo comunque di fronte ad un’opera unica, inclassificabile: il fatto che sia stata capace come nessun altra di dividere il pubblico e gli stessi fans del regista americano lo dimostra. Alcuni sono già riusciti a vederlo una seconda volta e lo hanno già apprezzato di più. Forse sarà lo stesso per me.

Mulholland Drive probabilmente è il mio film preferito in assoluto e rappresenta il film perfetto sotto ogni punto di vista. Dalla visione di Rabbits avevo la sensazione che qualcosa stesse cambiando ma speravo fosse appunto un esperimento. Invece no, sembra che il buon David sia diretto e spedito verso la sperimentazione più pura.
Geniale, come sempre, ma lo preferivo prima.

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Ultima risposta 20/06/2007 16.43.13
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mainoz  @  14/06/2007 20:09:55
   6 / 10
Volendo una trama c'è (leggete lo spoiler di Quilty, dopo aver visto il film), il fatto è che non è facile arrivarci da soli. Da premiare le immagini oniriche ed inquietanti. Durante il film salirà molto il vostro livello di "irritazione" per l'impossibilità di capire il senso delle scene.

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Ultima risposta 20/06/2007 15.44.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  14/06/2007 15:42:32
   10 / 10
Ero veramente indeciso su che voto dare a questo film. E allora gli ho dato 10, essenzialmente per due motivi: il primo è che mi è piaciuto tantissimo. Era tanto che un film non mi angosciava, turbava, elettrizzava e prendeva così tanto. C'è una quantità di scene che mi ha sconvolto che è allucinante, proprio come il film. Interpretazione della Dern favolosa. Un incubo ad occhi aperti, che è continuato dopo la visione del film perchè la notte ho dormito malissimo. Atmosfere malatissime che facevano spazio improvvisamente a scene tranquille dove però la presenza di un qualcosa di perverso rendeva il tutto ancora più angosciante. Per poi tornare alla malattia. Primi piani che spaccano lo schermo e ti violentano. Una colonna sonora utilizzata come solo Lynch sa fare e che ti uccide il cervello. E di film malati di mente ne ho visti tanti, ma raramente mi hanno fatto prendere così male. Pensavo di essere diventato quasi insensibile di fronte anche alle cose più angoscianti che possono passare sullo schermo, ma Inland Empire ha fugato ogni mio dubbio e mi ha fatto capire che un film può ancora farmi sobbalzare e stringere lo stomaco.

Il secondo motivo è che non ci ho capito un'acca. Ho appena provato a leggere la spiegazione di quilty, ma mi è risultata ancora più complicata del film. Sicuramente quella di ieri sera non sarà la mia ultima visione, e proverò a riguardarlo cercando anche di seguire il filo (il)logico. Nonostante l'impresa si prospetti molto più ardua rispetto a Mulhonnad Drive o a Strade Perdute, che, come linearità della trama, se paragonati a IE si trasformano in Cappucceto Rosso e La Bella Addormentata nel Bosco. E allora, se il film mi è piaciuto moltissimo, che diritto avevo di abbassargli il voto se non ci ho capito niente? (o.O')
E poi dato che è pieno di lamer è sempre meglio tendere verso l'alto per riequilibrare un po' i giusti valori.

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Ultima risposta 19/06/2007 17.00.19
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tarantino92  @  14/06/2007 12:18:10
   10 / 10
non c'è che dire.
propio un bel film.
moltopresto lynch entrerà nella mia classifica di registi preferiti.
STAFF TOGLI I VOTI BASSI *****

beta789  @  03/06/2007 21:42:19
   10 / 10
Immenso, capace di portare la filosofia quantistica nel cinema. Quasi tre di cinema allo stato puro, che ridanno allo spettatore un ruolo attivo e non di passivo fruitore. Si potrebbe raccontarlo partendo da quanto accade dopo un minuto o dopo un'ora e venti, e sarebbe sempre un perdersi nei meandri della psiche umana.
Da studiare nelle scuole, per mostrare quanto il cinema possa essere un'esperienza.

sweetyy  @  29/05/2007 04:04:24
   8½ / 10
E' il quarto film di Lynch che guardo e nemmeno questo mi ha delusa.
Sicuramente ''Inland Empire'' è un'opera di grande spessore... Peccato solo per la durata eccessiva,che a tratti rende monotona la visione del film,per il resto è ok!

ulisseziu  @  29/05/2007 01:24:12
   9½ / 10
Questo film di Lynch è come un quadro di arte astratta, che ti affascina in ogni suo dettaglio, ma non riesci a dargli un significato oggettivo, se non un susseguirsi di emozioni diverse.

Voto per l'esperimento e l'innovazione che ha portato nelle tecniche di comunicazione visiva: 10

Voto per il mio personale film estrapolato da tutto questo: 8 e 1/2
Dato che voglio premiare l'idea arrotondo per eccesso.

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lupin 3  @  25/05/2007 04:45:25
   8 / 10
Non capita tutti i giorni di guardare una pellicola di un certo spessore come INLAND EMPIRE, certo non è da tutti apprezzare il cinema di David Lynch perchè può risultare irritante, soprattutto in questo caso dove si ci ritrova proiettati in 2.52 di puro incubo.
Penso che INLAND EMPIRE è un buon film e sicuramente va visto, l'unica nota negativa è la durata del film forse un pò troppo eccessiva.
Sicuramente ho preferito MULHOLLAND DRIVE per la sua trama più delineata e meno delirante.
Chissà se un giorno qualcuno come Banchelli o lui stesso riuscirà a dare una spiegazione sensata nei minimi particolari a questo film anomalo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  23/05/2007 23:07:15
   9 / 10
Incubo visionario assolutamente incomprensibile tanto che cercarne di capire la trama appare quantomeno inutile;cinema sperimentale allo stato puro,susseguirsi di visioni sganciate l'una dall'altra che non si ricompogono neppure nella stupenda scena finale(è sufficiente vederla per capire l'intero universo lynchiano),lasciando le conclusion all'immaginario dello spettatore.....il bello è proprio qui,ognuno può ricostruire la trama come crede e ognuno può avere a suo modo ragione......capolavoro?difficile dirlo,ma comunque imperdibile

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/05/2007 15:18:00
   9 / 10
Credo sia impossibile e soprattutto inutile spiegare questo film, anzi questo esperimento di Lynch.
Quelli che hanno commentato il film prima di me ritengo abbiano già detto tutto di ciò che umanamente è possibile affermare e capisco il giudizio di chi lo trova eccellente e di chi lo percepisce, al contrario, come eccessivamente arrogante.
IE è un quartiere periferico di Los Angeles, il buio accanto alle stelle della walk of fame, così come i sogni e gli incubi della nostra mente.
Sta alla nostra singola individualità percepire questa lunga visione come arte o come presa in giro.

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Ultima risposta 29/06/2007 20.58.48
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PetaloScarlatto  @  20/05/2007 16:17:51
   10 / 10
Non si può non dare che dieci a questo capolavoro che poi non è possibile classificare, in quanto film non visibile e visione filmica al di là di certi sforzi umani.

Quello che penso l'ho scritto nel forum, perchè sia chiaro, INLAND EMPIRE va visto da chiunque ami il cinema di LYnch, da chiunque ami il cinema d'autore, da chiunque ami il cinema in generale, ma sarà apprezzato soprattutto da coloro che abbandoneranno l'idea fissa che un film possa avere una trama solida, un sentiero tracciato, qualcosa di simile a un acarezza d'inverno che ti scalda.

C'è Laura Dern che mostra i suoi anni ( ah, i tempi in cui si accoppiava con Nicolas Cage in Cuore selvaggio e filtrava in cittadine oscure e piene di mistero in velluto blu!!

Le rughe ci sono e ci saranno anche sul viso di Lynch e c'è anche lei che impazzisce per quasi tre ore, ma, soprattutto, NON vuole farlo da sola.

Dice, venire con me, vi do la mano, ma ogni unghia che vi sfiorerà sarà il sinonimo eclatante della follia visivoauditiva cinematografica in filmica salsa!!!

Ok, OK, non arrendiamoci e continuaiamo ad osservare, ad esplorare, ad annusare il film.

Facciamolo crescere come fungo sui nostri lombi e che i lembi di pelle scoperta regalino anfratti di sete onnivora.

Principalmente un film fatto di suono con la fine dei rumori che partorisce la claustrofobica assenza della camera e allora benvenuta nel tempo moderno Laura, non girovagare a vuoto fra due epoche; la Polonia non è mai stata tratteggiata così selvaggiamente. E' inquietante. Io, che sono vegetariano, mangerei la paura dei conigli, ma quei conigli alti due metri che mettono paura!!!

Molto più intricato di altri suoi films, molto meno trama e più particolari!!

E' il trionfo della pittura di Lynch.

Un'immagine. Lui, per dipingere certe scene si scoperchia il cranio e conficca un pennello nella cervice e ritrae. e Ritrae. E RITRAE!

....e ritrae....

AKIRA KUROSAWA  @  19/05/2007 16:19:11
   10 / 10
il miglior film del maestro lynch. non so cosa altro dire. grande

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/05/2007 14:39:37
   10 / 10
Lasciate ogni speranza, voi ch’ entrate…citazione banale quanto volete ma efficace per riassumere cio’ che deve aspettarsi lo spettatore dal nuovo lavoro partorito dalla geniale mente di David Lynch.
IE è un sogno( o un incubo) lungo quasi tre ore,un delirio di immagini e suoni destabilizzanti,fuorvianti,privi di un’ apparente logica che finiscono con il trascinare chi guarda in una sorta di maelstrom fatto di mille sensazioni.
E’ difficile dire cosa sia esattamente IE,forse un capolavoro,forse un ‘immensa presa per i fondelli,per quanto mi riguarda posso affermare che è stata un’esperienza allucinante,mai provata prima durante la visione di un film,non c’è nesso, non c’è logica eppure si rimane inebetiti ed affascinati dallo spettacolo messo in campo da Lynch.
IE non lascia indifferenti ,colpisce pesantemente in continuazione mettendo a dura prova le capacita’ intellettive dello spettatore,a mio avviso è il film che Lynch avrebbe voluto fare da sempre,tant’è vero che potrebbe essere l’ultimo,un film altamente criptico e simbolico,dagli argomenti miscelati senza sosta con situazioni,location e personaggi che cambiano con l’aprirsi di una porta,con il manifestarsi di un rumore o con un semplice cambiamento di luce.
Si potra’ parlare di vite parallele,di sogni,di realta’ ,di finzione,ma questo film è molto di piu’,è un esperimento fortemente voluto dal regista che si spinge fin dove non aveva mai osato, i suoi precedenti (capo)lavori piu’ tortuosi appaiono strutturati in maniera quasi elementare al cospetto di IE,che rimane un oggetto assolutamente fantastico nella sua misteriosita’ e nella pazzia che trasuda.
IE è Lynch all’ennesima potenza,è l’apice estremo della sua filmografia,una miscela inquietante di pensieri messa in immagini con la consueta classe,esaltata da un tappeto sonoro eccellente e da un’interpretazione “mostre” di Laura Dern, eccezionale sul serio nella molteplicita’ di personaggi che impersona.
Non vale la pena cercare una spiegazione,vale la pena pero’ abbandonarsi senza remore in questo viaggio in digitale nei meandri della mente,costruito con un montaggio sublime,esaltazione estrema del caos e del sogno,della realta’ e della finzione,del falso e del vero.
Normale che si rimanga spiazzati e distrutti dopo una visone del genere in quanto demolisce i parametri cinematografici a cui siamo avvezzi,onore quindi a Lynch che riesce a creare qualcosa di completamente diverso e fuori dagli schemi,qualcosa che mi riesce anche difficile commentare ma che ho gradito in maniera evidente.
Per quanto mi riguarda questo è l’ennesimo capolavoro del regista che mi auguro continui nella sua eccellente carriera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  17/05/2007 13:46:43
   10 / 10
Incredibile l'ultimo film di David Lynch, 3 ore di allucinazioni deliranti, un delirio di immagini improvvisate giorno per giorno, sulla base di pochi elementi. Un'attrice che ottiene una parte principale in un film , e poi la realtà che si mischia alla finzione, una donna davanti a uno scherzo che piange, delle prostitute che parlano di sesso e una sitcom con protagonisti uomini con testa a forma di coniglio.
Non mancano i personaggi strambi tipicamente lynchani, come la vicina che pronuncia frasi sconnesse, per non parlare dei senza tetto alla fine, che pronunciano dialoghi surreali.

Tutto è immerso in una atmofera surreale e alluccinata. La protagonista passa da porta a porta scoprendo nuove dimensioni, e Lynch continua a mischiare le carte con genialità. In "Inland empire" non ha senso neanche cercare una minima ombra di razionalità o di spiegazione agli eventi.
"Inland empire" è un film di tre ore sull'universo Lynchano.

E forse l'impressione che da è che il percorso intrapreso con "Lost Highway" prima e con il precedente capolavoro "Mulholland drive" dopo , proprio a "Inland empire" volesse arrivare.
Lynch stavolta esagera in tutto, qui il geniale regista si prende tre ore di tempo per raccontare le sue allucinazioni senza nessun limite e costruisce un "Twin Peaks" cinematografico, ancora + estremo e allucinato dei precedenti.


Credo che "Inland Empire" sia esattamente l'opposto del mero riciclaggio di cui ha parlato qualche poco attento fan Lynchano che l'ha snobbato.
Al contrario "Inland Empire" è l'evoluzione + naturale del percorso intrapreso dal regista con i suoi film precedenti.
E a chi gli consiglia di cambiare strada è bene ricordare che Lynch dopo "Eraserhead" fece "The elephant man" e dopo "Lost Highway" fece "The Straight story". E' chiaro che un regista così non ha bisogno di dimostrare assolutamente nulla.

Il cast tra l'altro comprende affezionati del regista come la fantastica Laura Dern e Harry Dean Stanton, poi anche Teroux che qui fa l'attore e in "Mulholland drive faceva il regista. Poi c'è anche Jeremy Irons che invece fa il regista , e dietro cui si cela Lynch.
Nell'ultima scena compare anche Laura Harring, protagonista con la Watts di "Mullholland drive".

In ogni caso, come per "Mulholland drive", è difficile non uscire completamente sconvolti dall'"Inland Empire" Lynchano.

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Ultima risposta 29/07/2007 11.49.51
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folletto007  @  28/04/2007 11:17:08
   7 / 10
molto carina e originale l'idea di inserire il film zingaro e splendida le scene nella stanza coi conigli.... ma a livello fotografico mi aspettavo qualcosa di più, prevalgono troppo i colori scuri e tetri, e questo mi fa abbassare la media al voto del film.......

Edo  @  22/04/2007 13:20:10
   7½ / 10
Esistono forme di "razzismo" al contrario, come quando qualcuno, per dimostrare che non è razzista, si lancia in "effusioni", complimenti e attenzioni esagerate, proprio per sottolineare il suo "io non sono razzista, guardate".
Forse dire razzismo al contrario è semanticamente sbagliato, comunque credo faccia intendere il concetto.
A volte, questa forma eccessiva di attenzione, capita anche per film e/o registi geniali quali il buon (e fantasticamente bravo) Lynch: questo mper dire che, paradossalmente, questo è uno dei film più "lineari" della sua visionaria carriera.
Okkay, è eccessivo dire "lineare", ma fra i suoi ultimi lavoti (Una storia vera a parte), forse quello più riconducibile a una logica di struttura: altro non fa (ma caspita, come lo fa!) che mescolare fra loro 5/6 piani narrativi, intrecciando, come suo solito, sogno e realtà, passato e presente.
Qui fa un salto mortale in più, ed infila dentro il "metacinema", ma, da vero spericolato, fa togliere anche la rete di sicurezza, infilando dentro un doppio "metacinema" (il primo film tratto dalla leggenda zingara, il remake del film sulla leggenda zingara): ma, a mio avviso, qualcosa nonequilibra il lancio del trapezio, e il rientro dall'evoluzione è un pochino sghembo (se non addirittura mancato). Il fatto è che già il cinema è il massimo della realtà per il massimo della finzione, in in certo senso realtà e sogno, quindi, introducendolo in un complesso meccanismo Lynchiano, forse fa rindondare troppo l'allucinazione.
Non so se sono stato chiaro, ma, per fare un esempio culinario, è come se ad un fantastico piatto d'insalata con dentro pomodori, uova, mozzarella, cetriolo, avocato... all'attimo del condimento, oltre che a una buona dose di sale, avesse aggiunto una bella colata di soya salata, facendo diventare il tutto troppo salato.
Questo per dire che dall' "esperienza" (come siete "razzisti al contrario", se volete, ogni film è un esperienza, ma non volgio far polemica, era solo un fastidio di masturbazione mentale) del film, non ne sono uscito soddisfatto tanto quanto nell'assolutamente più perfetti Mulholland Drive o Strade Perdute.
io preferisco il Lynch che al trip mentale, aggiunge quello visivo (e tiro dentroi anche Dune, anche se per molti è un film non riuscito).
Un grande maestro, in cerca di sperimentazione, ma a me è sembrato tornare un passo indietro rispetto cose che già aveva provato in maniera perfetta.
Comunque un film assolutamente da vedere o, se preferite, da "provare"

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Ultima risposta 24/04/2007 13.39.55
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uplifting  @  19/04/2007 18:02:05
   9½ / 10
penso che per un "film" un commento e un voto siano una cosa logica; mentre per questa "esperienza" non ha molto senso un commento...ma soprattutto non ha senso il voto... il fatto è che non si puo giudicare inland empire con i parametri che si adottano per valutare un film, e a questo punto sono comprensibilissimi tutti i voti negativi; l'1 ha davvero senso in questo caso, e nessuno dovrebbe arrabbiarsi con chi ha dato uno (se davvero ha visto la pellicola ovviamente) perchè lo ha giudicato un non-film o un atto di arroganza del regista; così come se qualcuno tornasse indietro nel tempo e mostrasse un quadro astrattista a Leonardo da Vinci... e se Leonardo dicesse che quel dipinto fa schifo qualcuno avrebbe il coraggio di dirgli che è un pirla che non capisce nulla di pittura? il fatto è che per giudicare l'astrattismo sono necessari parametri diversi!
Allo stesso modo sono correttissimi i 10 per chi ha visto inland empire come arte e stop; e non c'è ragione di criticare i 10 perchè chi ha scelto questa prospettiva ha probabilmente scelto quella giusta per valutare il "film"...

io non mi pento di essere andato al cinema (e ci ho portato pure due miei amici, e neanche loro se ne sono pentiti)... non vorrei dare alcun voto ma siccome per scrivere quello che sto scrivendo devo anche mettere un voto, allora do quello che per me è il massimo concepibile, cioè 9 e mezzo (10 non penso che riuscirò mai a darlo a nulla, non solo ai film)... ma io non lo valuto ne come film (altrimenti non sarebbe mai e poi mai 9.5 per la non trama, la lunghezza eccessiva, ecc) ne come arte in senso proprio...

quella sera di febbraio io ho fatto una esperienza...che mi ha sconvolto... penso che nulla che non sia il vivere vero e proprio potrà darmi ancora queste sensazioni (negative peraltro)... anche se non si sa mai visto che non ho visto tutti i film di Lynch!

Quindi il mio è un voto ad una esperienza personale e non al film... mi rendo conto che qui si valutano film, quindi ho sbagliato. Ho fatto un'eccezione.

Lagavulin70  @  12/04/2007 13:34:10
   8½ / 10
Credo che questo Film stia al cinema "tradizionale", quello che prevede una trama con un suo sviluppo lineare, come i primi quadri delle avanguardie moderne sono stati alla pittura figurativa rinascimentale.
Lo stesso processo che ha portato i pittori delle avanguardie (in particolare gli astrattisti e i cubisti, ...ma anche i futuristi) ha decomporre, ridefinire e reinterpretare le immagini reali, a mio giudizio, ha animato Lynch.

Immaginiamo di aver delle pellicole da montare....
immaginiamo di avere del "digitale" da editare ....
nella nostra mente, probabilmente saremmo in grado di dare una soluzione a questi "pezzi" di film ....
eppure, nella nostra mente, nei nostri cassetti questi "pezzi" si frappongono l'uno all'altro...
alcuni si toccano, altri vengono accantonati (temporaneamente), altri riemergono dal passato, altri ancora forse non sono stati ancora "girati"...

beh.... il risultato è che quelle pellicole originali (che x noi hanno un senso) si sono contaminate (nello spazio e nel tempo), e così può accadere che due pellicole vicine si "tocchino" e un personaggio di un pellicola veda se stesso nell'altra, o due "digitali" vengano editati contemporaneamente e un personaggio di una "trama" finisca nell'altra ...

si è decisamente difficile spiegare il processo ...
ma il risultato è sconvolgente .... rivoluzionario

non mi soffermo sulle 1000 altre emozioni o considerazioni che questo FILM mi ha generato....
aggiungo SOLO che non sono ancora pronto ad una simile "visione", e pertanto mi auguro che Lynch non vada oltre :-)

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XanaX  @  05/04/2007 05:00:33
   9½ / 10
A mio avviso il più bel film di David Lynch. Con questa pellicola ha toccato l'apice dell'arte cinematografica. Mistico, indecifrabile a tratti inquietante (la parte con le persone con la testa di coniglio). Tre ore di pellicola che non si sentono affatto, si rimane incollati alla poltrona affascinati e scioccati allo stesso tempo. Un autentico capolavoro!

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Ultima risposta 28/04/2007 00.02.18
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Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  04/04/2007 23:19:24
   10 / 10
QUESTO NON E' UN FILM
QUESTO E' UN SAGGIO DI PSICOLOGIA DA 110 E LODE

Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  20/03/2007 01:15:57
   9 / 10
Ho aspettato molto tempo prima di decidere a commentare questo film.

Per commentarlo a mio avviso bisogna rifletterci molto sopra essendo il film molto complesso e articolato.

Si può dire di tutto su questo film, può piacere come non può piacere, non sono molto d'accordo con chi critica chi dà voti bassi a questo genere di film perchè tutti converranno che lynch è un regista decisamente fuori dall'ordinario e il suo stile può apprezzare o amare, come non apprezzare e odiare.
Certo fa rabbia vedere liquidare questo film con commenti di poche righe molte volte buttate lì proprio per far incazzare i sostenitori (che puntualmente abboccano rispondendo) ma si può anche accettare se la motivazione è fondata che il film non sia piaciuto.

Su una cosa però secondo si deve essere tutti d'accordo amanti e non.

Come diceva il grande Hitchcock la storia raccontata in un film può anche essere inverosimile ma non deve mai essere banale.

Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!

E' cinema allo stato puro, il puro racconto tramite le immagini.

Fotografia perfetta e musiche di Badalementi azzeccatissime.

Ho dato mezzo voto in meno perchè a mio avviso tre ore sono veramente troppe, ma mi sento di dire un grazie di cuore ancora a Lynch per questa perla che a mio avviso col tempo verrà apprezzato molto più di adesso.

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valerio.v  @  17/03/2007 14:08:47
   10 / 10
Questo è il primo film di Linch che vedo (a parte Velluto Blu, che però è tutto un altro genere).
Vedere Inland Empire è senza dubbio un'esperienza molto particolare: le tre ore di film ti trascinano da una scena all'altra come in balia di un fiume in piena.
E' umanamente impossibile comprendere una trama (per quanto mi sia sforzato) durante la visione, ciononostante ho seguito con attenzione il film ammirato da qualcosa di più grande delle mie capacità cognitive.

Se non esistesse una trama, il film meriterebbe un voto basso perché sarebbe come un romanzo senza senso, scritto premendo a caso i tasti di una macchina da scrivere.
Ma visto che la trama esiste davvero (l'ho letta dopo la visione) ed ha anche una sua logicità, questo film è senza dubbio un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  16/03/2007 15:55:00
   9 / 10
David Lynch può essere per il cinema quello che Picasso fu per l'arte?
Un regista che dimostra assoluta padronanza del mezzo classico (i suoi film più semplici sono anche capolavori, come The elephant man) al pari di un pittore che aveva il controllo assoluto del disegno e delle tecniche; un regista che si permette, partendo da solidissime basi, di sperimentare percorsi quasi vergini, al pari di un pittore che sconvolse l'idea della fruizione visiva dell'opera d'arte.
Un regista che ha anche la presunzione del genio, ma se la può permettere.

Se nella prima parte di INLAND EMPIRE mi sono sforzata di capire i nessi e i riferimenti, nella seconda ho abbandonato progressivamente la logica e, nel finale, mi sono semplicemente lasciata trasportare dall'incubo e dall'esasperazione, abbagliata dalla straordinaria presenza scenica di Laura Dern nelle sue molteplici declinazioni e identità.
E nel sonno ho continuato a vagare tra immagini allucinate, quasi come la Nikki/Susan/reale/sognata/recitata del film.
Decisamente David, nel mio caso, ha colpito nel segno.

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super zik  @  16/03/2007 01:40:49
   8 / 10
Mi sono impegnato per capire questo film. Ho visto Elephant Man e Mulholland Drive, per capire Lynch. Ho letto qualcosa su di lui, eccetera.

Il film mi piace per le tematiche che (non) sviluppa. La destrutturazione, la critica, il sogno, la fuga.

Però questo film è mooolto luuungo. Troooppo luuungo.
La faccia di Laura Dern dopo due ore annoooia.

La fotografia era quello che doveva essere: ma le troppe scene al buio, la telecamera traballante, i primi piani ipergrandangolari, i flash, le luci abbaglianti, i fuori fuoco... fanno venire il maaal di teeesta.

Un gran bel film, peccato non segua (com'è nell'ottica stessa del film) uno standard cinematografico, almeno per quanto riguarda la "praticità" della visione.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  15/03/2007 16:41:49
   10 / 10
NO NO NO sono stufo di vedere gente ke da 1 senza motivo a quello ke a mio modesto giudizio è il + bel film degli ultimi 20 anni ( se non d +)...ma se non vi piace lynch o non lo capite mi dite cosa andate a fare a vedere i suoi film????
e poi qst volta capire la trama o il senso del film è l'ultimo dei problemi.....qst film ha scatena in ki lo vede 1 shok emotivo senza precedenti solo cn la forza delle immagini e dei suoni,,,,alkune scene fanno venire la pelle d'oca...la scena della morte di niki sul marciapiede è 1 perla del cinema...le premesse x il capolavoro ci sono tutte,,,l'unica'' pecca'',se tale possiamo definirla ,è la durata a tratti insostenibile...a fine film si ha l'impressione di essere stati sottoposti ad 1 seduta psichiatrica,,,tuttavia non è 1 motivo sufficente a negare il massimo dei voti a questa vera e propria dimostrazione di qll ke dovrebbe essere il cinema : ARTE ,e non *******te da botteghino quali ''ho voglia di te'' o boldi e de sica...
SE siete fan di lynch andatelo a vedere d corsa è superiore anke a lost highway e a mulolland dr. anke se ha molti elementi ke lo accomunano ad essi ....se non amate il genere statevene a casa o perlomeno evitate d scrivere commenti infantili...

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Ultima risposta 02/04/2007 13.01.44
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HATEBREEDER  @  14/03/2007 13:59:02
   9 / 10
E' come se una telecamera avesse filmato per tre ore la mente di Lynch, mentre pensava alla realizzazione di Inland Empire.
I pensieri di un uomo non sono mai lineari e ben definiti, quindi chi assiste può solo tentare di penetrare, creare un proprio percorso alternativo e stabilire una verità, tra le tante possibili: di certo non può avere la pretesa di comprendere.

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Ultima risposta 04/04/2007 17.17.32
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Dr.Caligari  @  13/03/2007 11:36:38
   6½ / 10
Il finale è molto bello, ma in generale il film è noioso e compiaciuto. Lynch cita se stesso più e più volte perdendosi nelle proprie fantasie.
Ho preferito Mullholland drive.

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Ultima risposta 28/04/2007 11.18.24
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quaker  @  12/03/2007 01:40:40
   8½ / 10
Questo è un commento a caldo, perché ho finito di vedere il film neppure un'ora fa.
Confuso e contraddittorio canto del cigno di un grande regista che vuole lasciarci un capolavoro e insieme un'enciclopedia della mente.
Film che, visto una sola volta, è troppo complesso per essere compreso a dovere. Necessaria una buono conoscenza dell'opera del regista per apprezzare sfumature e particolari. E' quindi opportuno, se lo si vuole gustare per quello che è realmente, leggere prima qualcosa su quest'opera senza dubbio fuori del comune.
Il mio voto rispecchia, oltre al richiamo a Fellini, qualche perplessità, perché mi pare che ogni tanto Lynch sbavi un po' e si compiaccia di sé stesso. E' qualche volta ridondante, e criptico anche dove sarebbe il caso di spiegare e soffermarsi un po' (una voce narrante o che so io...).
però quante suggestioni, quante cose ti lascia!!! Ci sarebbe da scrivere per giorni... pensate solo alle luci. Film buio ma insieme luminosissimo. Le lampade, le ombre. Le orecchie dei conigli... . Hollywood. Ma anche Pirandello, il cinema sul cinema...
Gli interni: la fibra artificiale di quelli poveri, gli spazi di quelli ricchi. Il buio. Le scale. I teatri di posa.
Credo sia stato girato in digitale, ma con effetti da"vecchio film". Insomma da non perdere a nessun costo, anche se penalizzato dalla programmazione. Che poi si esca entusiasti o no poco conta, anzi nulla.

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Fede dea  @  11/03/2007 21:23:47
   10 / 10
Voto 11

E' l' "8 e mezzo" felliniano del 21esimo secolo.
Capolavoro magistrale e assoluto.
David si conferma un regista TOTALE ed innovativo...
Meta-arte. Non c'è nulla da aggiungere.

Lynciamo tutti i detrattori ("non l'ho capito", "non ha trama", "è noioso").
Ha ha che ridere (e che compassione, soprattutto...)

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Ultima risposta 30/03/2007 14.40.00
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Quilty  @  11/03/2007 14:26:59
   10 / 10
Una lezione di cinema e di regia dove ogni sequenza è la logica risultante di quella precedente in una storia narrata attraverso le immagini.

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CappellaioMatto  @  11/03/2007 01:27:20
   10 / 10
Si può apprezzare e riconoscere un capolavoro anche senza comprenderlo fino in fondo, anche senza afferrarne tutti i messaggi, perché una vera opera d’arte non si lascia inquadrare in un semplice schema esplicativo, in quanto, per sua stessa natura, non è mai la mera somma delle sue parti. Il bello non piace né dispiace, ma attira l’attenzione, infastidisce, stuzzica, destabilizza, emoziona, entusiasma, o, come amavano dire i Greci, smuove le viscere… Per tale motivo INLAND EMPIRE è un bel film, anzi è un capolavoro, anzi no, è un’OPERA D'ARTE. Poi c’è l’interpretazione. Affatto banale. Ad un primo livello di profondità, Lynch ha tentato di rappresentare quanto di più incomunicabile ci sia al mondo… la MENTE, la sua mente. E lo ha fatto con i mezzi della cinematografia: con immagini in movimento, parole e suoni. Il flusso di coscienza, i sogni, le paure, i desideri, ecc. di tutto questo Lynch ha dato la sua interpretazione artistica ottenendo un’opera sublime già destinata ai musei di arte contemporanea di tutto il mondo. INLAND EMPIRE sembra un monumento alla ricorsività, al nonsenso dell’osservatore che osserva se stesso, al dilemma tra essere e divenire, ai paradossi del Tempo… temi di incredibile complessità che vengono trasformati in altrettante scene da antologia cinematografica.
Sublime, infine, la metafora posta all’inizio del film: quella punta di diamante grezzo che si muove lungo il solco del disco può essere intesa in tanti modi, ma come non vederci l’artista stesso che sprofondando lungo le pieghe della sua anima ce ne trasmette il messaggio!
Si potrebbe parlare all’infinito di questo film, come per ogni vera opera dell’ingegno umano, e come, d’altra parte, è stato tentato di fare in questo stesso forum, ma, come dovreste sapere bene, il tempo in realtà non esiste, e per me è ormai “ora” di andare a nanna.

Buon noncompleanno a molti di voi (364/365).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  08/03/2007 09:01:50
   10 / 10
...finalmente sono riuscito a vederlo e cosa dire, alla fine ero stravolto. Lynch mi ha preso, mi ha messo in un'ultracentrifuca e mi ha fatto girare in un campo di 600000 g per 3 ore. Un'esperienza bellissima, momenti in cui una scarica mi attraversava da capo a piedi, quel brivido che scaturiva a causa di un coinvolgimento mentale assolutamente anomalo. Mai visto nulla del genere. Un'opera d'arte proiettata sul grande schermo, uno di quei film che mi ha sconmbussolato tutto. Un film grandioso!

Invia una mail all'autore del commento vlad  @  07/03/2007 15:08:37
   8 / 10
Grazie anche ai numerosi commenti letti su questo sito, ho potuto ultimare uno studio complesso, macchinoso e anche un po' faticoso, che però mi ha permesso di andare al cinema quando ancora Inland Empire era in programmazione, conditio sine qua non, nonché di afferrarne ed apprezzarne il carico significativo intrinseco. Anzi, devo dire che i miei calcoli si sono rivelati molto sovradimensionati rispetto a quanto la realtà ha, poi, dimostrato di essere pessima.
Per cominciare, in netta controtendenza alla quantità di spettatori che (sapevo!) avrebbe lasciato la sala anzitempo, io ho stabilito, per una più completa fruizione del film, che fosse necessario arrivare con un ritardo variabile tra i 7 e gli 11 minuti: entrare in sala al buio, a proiezione iniziata, mi ha fatto respirare da subito il livello di pathos che già si elevava, e soprattutto mi ha permesso di vedere le espressioni (inenarrabili) sui volti degli spettatori illuminati dallo schermo.
Per una permeazione totale ho risalito la sala fin su in ultima fila, ala sinistra. E quest'ultima credo sia stata la scelta chiave della serata, senza la quale avrei visto un film, non una testa. Ma rientrava nei calcoli: inserire, in un momento X della visione, un elemento disturbante ESTRANEO al film. Sapevo perfettamente che il momento X coincidesse con la seduta sulla poltroncina.
A questo punto ero pronto: non avevo che da immergermi nella birra e nell'esecuzione delle procedure motorie che avevo messo a punto secondo lo studio di cui sopra: una coreografia composta di ben 14.862 movimenti aerobici, anche complessi, che spaziavano tra il fiore di loto e il tuffo a bomba. La maggior soddisfazione: accorgermi di eseguire l'ultimo passaggio di pugno sotto al mento, con contestuale alzata di sopracciglio sx, che concludeva la lunga e estenuante serie, proprio un secondo prima l'accensione delle luci in sala, durante il balletto dei titoli di coda.

Le mie conclusioni, al fin della fiera, mi portano a riconoscere con sempre maggior convinzione che prepararsi alla visione di un film si rivela indubbiamente utile: documentarsi, anzitutto; studiare soluzioni, eventualità, comprendere variabili; insomma: non limitarsi esclusivamente ad accettare passivamente un'opera, ma interagire con essa, viverla, renderla esperienza personale. E non vi dico la qualità del sonno, nelle notti successive la visione!

Con affetto.

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Ultima risposta 22/03/2007 16.25.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  04/03/2007 21:00:00
   7½ / 10
Sono riuscito a vederlo! Purtroppo in un cinema che aveva una qualità audio-video degna del paesino polacco dove è ambientato lo sceneggiato del film e non me l'ha fatto apprezzare fino in fondo, cmq si tratta di una esperienza visivo/metafisica notevolissima e Lynch si conferma il più sperimentale tra tutti i registi in circolazione.
Non è un film con una trama precisa, ed è difficile capire ogni sequenza ammesso che si tratti di capire, ma almeno le scene della soap opera con i personaggi dalla testa di coniglio che dicono frasi senza senso col sottofondo di risate registrate a me hanno trasmesso una sensazione di inquietudine con ben pochi precedenti e devo dire che anche il loro significato metaforico è abbastanza chiaro, trattandosi di un riferimento alla triste televisione commerciale dietro i cui format ormai si perdono per non dire si annientano le ns. emozioni (nel film della povera spettatrice che assiste come ipnotizzata). Affascinante il continuo sovrapporsi degli eventi del film originale con il remake e la vita reale della straordinaria Laura Dern, a volte sviluppati in modo parallelo e a volte con incursioni e intersezioni tra i film. Questa pellicola mi ha ricordato la pittura metafisica e come ha osservato con intelligenza qualcuno la musica dodecafonica, grazie a un assemblaggio disordinato (o almeno cosi appare al novizio) di suoni e immagini.
Nonostante tutto rimane soprattutto un esercizio di stile. Dopo aver visto Mulholland Dr. sono rimasto folgorato sulla via di Damasco e difficilmente vedrò un film paragonabile a breve, sia di Lynch che di altri. Rimane la speranza che il Nostro continui a regalarci anche in futuro film con una struttura più lineare, anche se pare le sue intenzioni siano molto diverse.

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Ultima risposta 06/03/2007 10.07.11
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tshiamo  @  28/02/2007 11:08:53
   6 / 10
Ke tensione a criticare qsto film. Ki gli dà 6 ha dato 8,5 ai passi dell’amore.. uff, giustifikiamo a catenaccio, allora. Io l’ho visto tutto, ci ho pensato ne ho parlato ne ho letto. Non mi è dispiaciuto, è interessante il collasso dei piani narrativi come modalità per dire + cose, l’interpretazione aperta e andrebbe rivisto ke ne direbbe molte d + ke altri film visti la seconda volta. E tutto ciò ke rikiama e ciò ke non rikiama ma potrebbe sembrare (persefone, jung, alice nel paese delle meraviglie, il mago d oz, x citare solo alcuni dall’ultima recensione ke ho letto).

Ok, però non mà entusiasmato, non m’ha coinvolto o emozionato. Forse x’ sorpreso dalla forma non mi sono fatto catturare dalla storia, forse x’ non bravo ad apprezzare il genio innovativo, ma passato qualke giorno non ci ho + pensato e bòn, ora ne scrivo qualcosa qua, confidando di non irritare nessuno.

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Ultima risposta 07/03/2007 00.15.18
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mikyross  @  27/02/2007 10:47:57
   8 / 10
Non posso votare un film che non ho capito. La destrutturazione onirica di Lynch non mi è mai entrata nel sangue. Non sono proprio questi i film di cui riesco a cogliere il senso. Quando, all''uscita della sala, mi è stato spiegata la trama:
1) mi sono sentito un cretino perché non l''avevo capita
2) la trama era banale, ma solo perché mi era stata raccontata
3) Mulholland Drive l''avevo capito, questo no
4) Lynch è un pazzo
5) Avrei voluto rivederlo per capire la trama, ora non posso più

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Ultima risposta 30/12/2010 15.49.23
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Assenzio75  @  27/02/2007 00:51:44
   9 / 10
Non ho niente da dire.. nel senso non ho niente da dire in più o di differente dalle parole verstae a fiumi in positivo ed in negativo su questo film.
Mi volevo riservare la possibilità di dare un voto più "corretto" ,secondo i miei personali criteri di correttezza nel dare un giudizio, alla seconda o alla terza visione di un film come questo, e come è doveroso per ogni capolavoro di un genio di questa arte come è Lynch..
Io mi chiedo come si faccia dare un brutto voto ad un film del genere ( e sto parlando dei voti negativi ma sensati e non di quelli dati per dare senza ..molto probabilmente.. averlo vosto questo film).. M elo chiedo perchè chi va a vedere un film di questo genere sa benissimo cosa si troverà a vedere, anzi a vivere.. perchè questo è un film che deve essere vissuto e non semplicemente visto.. Non bisogna staccare la mente perchè bisogna aprirla, non bisogna "seguire" uno sviluppo perchè bisogna lasciarsi trascinare dalle immagini e dalle sensazioni. Questo è lo scopo del film. Bisogna uscirne emotivamente coinvolti perchè è questo il vero obiettivo delle immagini e dei suoni permeati nella nostra mente.. La trama stessa in ogni film di Lynch diventa più che secondaria.. Trama c'è, sempre, e la si può snocciolare nelle numerose visioni che devono seguire la prima.. ma la prima deve essere a mente aperta perchè chi ama l'arte di Lynch questo lo sa.. E quindi, se 25 erano le sale in cui si proiettava questo film, uno non può capitarci per caso, ma se la deve andare.. diciamo.. a cercare.. e quindi perchè dare 1 o un brutto voto ad un film che tale non è.. !!?? Se rimango scioccato da un film horror splatter, a d esempio, non gli posso dare 1 per il fatto che tale film mi ha nauseato.. sarebbe un controsenso.. nauseare è il vero scopo di un film del genere.. Stupire, angosciare, coinvolgere, confondere sono alcuni tra gli obiettivi che Lynch si era proposto girando questo film, e ci è risucito al 100 % in ciscuno di essi. E' un capolavoro di film ,un film che farà parlare di sè, negli anni, più di molti altri capolavori indiscussi ( anche suoi).. E' la summa del pensiero Lynchano.. Non posso non dargli almeno 9.. proprio per riservarmi il diritto di aumentare tale giudizio nella successiva visione.. Non è possibile captare neppure metà dei suoi messaggi alla prima. Non è possibile a me, come a chiunque altro.. Grazie a David per questa ennesima genialata.

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Ultima risposta 27/02/2007 21.16.43
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  27/02/2007 00:17:07
   8½ / 10
Non è molto divertente vedere un opera di Lynch spaccare la critica, e causare l'esasperazione della contraddizione che tanto mi dà fastidio in ogni contesto. Se il film inizalmente è piaciuto ad alcuni ,questi si sono dislocati in una pericolosa zona di eccessiva lode che annacqua la critica e sfiora il fanatismo.

Per me il film _non_ è da considerare un capolavoro,ma non è assolutamente da bocciare.
Il linguaggio di Lynch si avvale di tutti gli strumenti che il cinema offre e per comunicare un evento non intraprende la via razionale del racconto,ma utilizza suoni, colori e immagini che inducono lo spettatore a provare interiormente quello che nello schermo sta accadendo. Il lavoro di Lynch è molto stimolante da questo punto di vista ed esorta ognuno ad un lavoro su se stesso che ogni forma d'arte dovrebbe in teoria attivare; ma l'operazione di Lynch diventa anche una sfida su un piano più strettamente intellettivo e la tentazione di capire, di sviscerare, di decriptare gli elementi sibillini presenti in molte scene può avere il sopravvento e sicuramente lo ha avuto su tutti coloro che hanno anche per un momento rifiutato di percepire sensorialmente INLAND EMPIRE. I coniglietti, la lingua polacca il buco nella vestaglia di seta e la punta di un grammofono ancorchè avere una spiegazione univoca, non vanno considerati per quello che possono significare da soli; estrapolare una parte e considerarla un punto essenziale per seguire la storia è un errore , una cattiva tentazione che può avere un parziale successo quando riusciamo a condividere una spiegazione razionale; ogni elemento ,seppur decifrabile va comunque contestualizzato nel tutto univoco che Lynch ha la consapevolezza di infondere . Poco importa se la salita della protagonista per le scale corrisponde ad una peccatrice che va dal suo Caronte per comprendere quale via intraprendere ,molto più è importante subire l'influenza palpabile che il cinema,che il vero cinema ha l'obbligo di causare nello spettatore medio o esperto che sia.
Il film ci fa entrare in contatto con l'angoscia che viviamo ,ci trasmette il buio,il nero, ci fa vivere da protagonisti una storia apprentemente semplice che parte dalla recitazione di un remake per arrivare ad un lungo e complicato viaggio interiore dove la luce che abbiamo non corrisponde allo spettro che siamo capaci di riflettere.
INLAND EMPIRE è quindi un film stimolantissimo e che suscita profonde speculazioni mentali ed emotive, ma da un punto di vista rigorosamente tecnico ha le sue mancanze.
Innanazitutto la durata è eccessiva. Tre ore di duro lavoro non sono sopportabili continuamente se non da un cervello libero ,sobrio e soprattutto pronto ad una violenta seduta psichica.
L'ambigua scelta di lavorare in digitale e di rifiutare i preziosismi stilistici può risultare disturbante ,se non addirirttura noiosa; le immagini imprecise unite ad una sceneggiatura a tratti complicatissima mi fanno capire anche se non condividere le decise bocciature ricevute.
Tornando sulla sceneggiatura ,soprattutto nella parte centrale è eccessivamente ingarbugliata e la storia del film doppiamente vissuto dentro un altro film _può_ risultare un mero esercizio stilistico,soprattutto se si vuole affrontare una visione in modo razionale e conoscitivo.
Detto questo, consiglio vivamente IE a chiunque, e dico a chiunque, promettendo una splendida colonna sonora che colora con un tocco di esplosione finale ,la gioia e la riscoperta di noi stessi.

Norman Bates  @  26/02/2007 19:05:38
   10 / 10
questo è stato il primo film di Lynch che ho visto e sono rimasto sbalordito, mai visto un film abbandonare la logica in modo così netto e veloce, tanto che non riesci a capire se quello che stà succedendo è la vita vera o è il film. la prima ora scorre via tranquilla, la storia si capisce ed è anche molto bella, poi sembra un altro film, rimani due ore con la bocca spalancata a vedere quel delirio di immagini così strane da farti sobbalzare un po' sulla poltrona.
Inland Empire non si può definire perchè è un film che va oltre il nostro pensiero e la nostra definizione di film, per chi non apprezza veramente il cinema e lo guarda occasionalmente (magari per guardare le solite americanate dove il presidente salva il mondo) dirà di aver perso 7 euro a vedere una porcata micidiale, ebbene non è così, io penso che questo film sia il trasferimento della mente umana in un film, perchè come nella mente dell'uomo, si accavallano ricordi su ricordi, emozioni su emozioni. perciò posso classificarlo come uno dei più bei film della storia del cinema.

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Ultima risposta 27/02/2007 08.22.26
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paride_86  @  26/02/2007 01:57:38
   10 / 10
INLAND EMPIRE è un'esperienza unica e irripetibile!
Un plauso particolare alla bravura degli attori, in particolare Laura Dern.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  25/02/2007 13:08:22
   10 / 10
Per quel che mi riguarda questo è IL cinema. Potenza delle immagini e supremazia delle emozioni, come avveniva nelle avanguardia degli anni'20.
un film che costringe lo spettatore a partecipare attivamente alla pellicola.
Poi, se uno è passivo per natura, non è mica colpa di lynch.

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Ultima risposta 04/09/2010 16.41.33
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Max Ophuls  @  25/02/2007 00:05:32
   10 / 10
Il film non vale 10 per una sua presunta capacità linguistica e contenutistica particolarmente penetrante nell'individuare le problematiche umane più correnti.
Vale 10 perché si cala senza alcuna sorta di pregiudizio di mercato nello straordinario del patologico psichico e psicanaltico, mostrando ciò che figurativamente appare in chi vive la passione patologica invischiata nel male: la follia.
La protagonista, che sul punto di morte comunica intensamente gli ultimi barlumi di vita con i senza tetto dormienti sulle strade è il simbolo della poetica di Linch, che non ricerca la bellezza pura o l'estetica convenzionale e facile suggerita dal cinema noto, ma si cala nelle passioni folli più brutte visivamente, insite nel cosidetto anormale...
La figurazione della follia è presa in un movimento cinematografico che rifugge i codici linguistici tradizionali per calarsi, incurante delle forme già collaudate da altri cineasti, in un visivo metaforicamente al di là del bene e del male, un visivo ricco di passioni ignote, inusuali. Un visivo travolgente per ciò che anima effettivamente la follia anzichè per una costruzione letteraria supposta simile alla follia e attenta a non offendere il pudore estetico dello spettatore. Un brutto che non piace ma trascina nel vortice della sessualità patologica, cioè nel sintomo conseguente a un trauma o a una serie di traumi.
La genialità di Linch sta nel riuscire a dare un linguaggio nuovo all'inconscio trasposto nel cinema, sfuggendo a ogni logica interpretativa preparatoria per lo più composta, come nei vecchi film del genere, sul piano verbale. Linch mostra gli effetti sintomatici più diretti del male psichico, quindi articola quell'insorgere più reattivo dell'animo umano che rifiuta la purezza del male di cui è preda modificando orribilmente se stesso nel disperato tentativo di sedare con la sessualità e il suo piacere distorto l'orrore del trauma.
Linch è un genio non perché è bravo ma perché è coerente con la sua poetica, con il suo stile ormai inconfondibile. Una poetica che si cala nell'anomalo di pochi ma che potrebbe riguardare ciascuno di noi là dove gli eventi della vita ci costringono a misurarci in qualche modo con il male...

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Ultima risposta 27/02/2007 23.30.49
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TART  @  24/02/2007 18:51:31
   10 / 10
Questo è un capolavoro assoluto, è IL capolavoro assoluto.
C'è chi ha detto che Inland Empire è un non-film, c'è chi l'ha apostrofato come l'anti-cinema o ancor peggio la morte, la fine del cinema, eh no, miei cari vi sbagliate di grosso, Inland Empire è la Rivoluzione del Cinema, è il Cinema di David Lynch, è David Lynch.
Sicuramente d'accordo con chi dice che Inland Empire è il film più lynchiano in assoluto, meno con chi dice che Lynch ha esagerato, esagerato perchè? Inland Empire è il sogno di Lynch, il desiderio di Lynch che aveva soltanto accennato e c'aveva solo fatto pregustare da Ereserhead a Mullholland Drive, è IL film di David Lynch, un film sincero, vero.
A niente serve scervellarsi per capire che cosa vuole dire, D.io sà che vuole dire, il senso del film è il senso che Tu dai al film, che lo spettatore dà al film, sono le sensazioni che scaturiscono a Te, non c'è LA SPIEGAZIONE, ci sono le tue sensazioni, c'è ciò che suscita a te il film. L'unica cosa certa di questo film è che Lynch ha descritto incredibilmente ciò che scaturisce dalla mente umana nei sogni: immagini appannate di posti che si ripetono, simboli, simboli, simboli, un viaggio infinito nella mente umana, nessuno mai era arrivato così vicino alla descrizione di ciò che accade nella mente umana al momento del sogno. Sensazioni, sensazioni, incredibile come Lynch riesce a muovere tutti i sensi dello spettatore che vive il film, che è dentro il film, ovviamente uno spettatore attento. Un flusso di pensieri del più grande regista di tutti i tempi (con Kubrick..) incredibile, fantastico e allucinante, realtà e sogno si intrecciano vertiginosamente, si fatica non poco a separare ciò che appartiene alla realtà con il sogno, la finzione, anzi diciamo che è impossibile distinguerli esattamente in questo mix micidiale di immagini e suoni che ti fanno immergere nel più profondo inconscio umano.
E' stato descritto in tanti modi, e probabilmente tutti gli aggettivi e le spiegazioni date sono riduttive per Inland Empire. Un film indescrivibile a parole, un film solamente da vivere, in cui immergersi, è vero, è come se il film guardasse te, guardasse dentro te. Un film che non si può capire ma gli si può solo andare dietro entrandoci dentro.
Ma sì i grandi critici dicono che ha esagerato, che è un film che è impossibile da capire e impossibile da rivedere più di una volta, BLA BLA BLA.

David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale interpretazione comunque confusa e appannata.
David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale ricerca.
David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale verità.
E chiude.

Lanciando là l'unica certezza della vita dell'uomo...
...stiamo soltanto morendo...

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raging bull  @  24/02/2007 09:55:29
   10 / 10
Invia una mail all'autore del commento sante  @  23/02/2007 16:46:42
   9 / 10
Una mia interpretazione: a differenza di Mulholland Drive dove c’erano due piani ben distinti: il sogno della protagonista (la prima parte) e la sua vita reale (la seconda parte) in questo film credo la realtà praticamente non ci sia e sia tutto un sogno ed un viaggio nell’inconscio...

Il problema è capire chi sta sognando…e quale sia la realtà dalla quale il sogno prende origine..

Io credo che la protagonista sia una donna che ha un marito ed un figlio, questa donna ha una relazione extraconiugale, tradisce il marito e teme di essere rimasta incinta, ha paura di perdere tutto e teme che il marito possa venire a conoscenza della cosa: è la ragazza che piange davanti alla TV. Tutto il film di Lynch è in sostanza un sogno che fa questa donna e in questo sogno lei trasfigura la propria realtà mescolandola a paure e desideri, ne scaurisce:
-un film in cui lei è l’attrice che si innamora dell’attore per poi tradire il marito..
-un incubo in cui lei è (si sente) una prostituta ed alla fine viene uccisa….
-una vicenda accaduta ad una ragazza in Polonia in un altro tempo, anche qui c'è una donna che tradisce il marito, viene picchiata da questo e il suo amante ucciso (in particolare questa parte sembra scaturire da ricordi di una vita precedente rimasti sedimentati nel proprio inconscio forse perchè in quest'altra vita la ragazza era stata ipnotizzata...?)
-la realtà della sua vita quotidiana: la casa in periferia con il giardino, il soggiorno con le poltrone marroni, la camera da letto con le lampade accese, il letto dove ha fatto l'amore con il suo amante...
- una "famiglia ideale" in cui marito, moglie e inserviente (con viso di conigli) comunicano tra loro con frasi ipocrite sottolineate dalle finte risate da sitcom.

Il sogno termina con il desiderio di liberarsi da questo incubo e riabbracciare marito e figlio.

Interessante anche la commistione tra sogno e film (che appunto sono la fabbrica dei sogni), il materiale visivo che arriva dai film diventa materiale lavorato dall'inconscio per i suoi scopi e INLAND EMPIRE stesso che noi vediamo sul grande schermo entrerà nel profondo del nostro inconscio...

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Ultima risposta 01/03/2007 17.52.35
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Invia una mail all'autore del commento Axis  @  23/02/2007 16:17:31
   10 / 10
Non è un film per tutti. Sono d'accordo. Durante la proiezione cadono lentamente tutte le certezze accumulate all'inizio del film. Tuttavia non ho staccato per un secondo gli occhi dallo schermo e mi sono immaginato mille storie. Sarà poco, ma per me è abbastanza. Non pretendo di capire tutto ora. Forse qualcuno un giorno mi spiegherà la trama. A me, come ho già detto, per il momento, basta sognare..

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Ultima risposta 23/02/2007 16.21.05
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chiarachemistry  @  23/02/2007 01:05:30
   10 / 10
E' quasi superfluo dare un voto a questo film. Probabilmente non è nemmeno un film, è arte, una nuova arte, e come Dali anche Lynch forse verrà apprezzato fra 100 anni da coloro che ora lo snobbano. Sono uscita dalla sala con un senso di pienezza paragonabile solo a quello che avevo provato con the hours. Un film di questo tipo può avere solo voti eccellenti oppure pessimi, proprio per questo non dovrebbe essere misurato ed assoggettato a chi va al cinema senza informarsi.
Non lo consiglio...Lynch non è da consigliare, o lo si ama o lo si odia, io lo amo...Chiara

dhagos  @  22/02/2007 21:01:15
   9 / 10
LA CAPACITA' DI REALIZZARE UN FILM ONIRICO , APERTO ALLE PIU' POSSIBILI INTERPRETAZIONI, NON E' DA TUTTI. NON SI TRATTA DEL MANIFESTO DELL'ASSURDO O DI UN'ACCOZZAGLIA DI IMMAGINI SENZA SENSO, MA DEL MONDO INTERIORE DEL REGISTA , UN PURO DIVERTISSEMENT, CHE OFFRE IN PASTO AGLI SPETTATORI , CONSAPEVOLE CHE MOLTI STORCERANNO IL NASO E GLI AFFIBBIERANNO L'ETICHETTA DELL'INCOMPRENSIBILE O DELL'ASSURDO.EPPURE ANCHE PER LO SPETTATORE E'UN ESERCIZIO DI INVENTIVA IL COGLIERE SEMPRE NUOVI NESSI , SCOPRIRE SIGNIFICATI CHE SONO LASCIATI ALLA PURA INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA DEL SINGOLO. SI POTREBBE TRASCORRERE UNA SERATA SOLO A DISCUTERE DI QUAL'E' LA NOSTRA LETTURA PERSONALE DEL FILM E CONFRONTARLA CON LE ALTRE.QUESTA RICCHEZZA DEI POSSIBILI PUNTI DI VISTA CHE TI SPINGE A RIVEDERE IL FILM E A TENTARE DI CAPIRLO MEGLIO E' REALIZZATA CON LA MASSIMA NATURALEZZA GRAZIE ALLA TECNICA DIGITALE CHE CONSENTE AL REGISTA DI DARE FORMA CON RAPIDITA' AL SUO MONDO INTERIORE , SENZA MEDIAZIONI , COME SE VOLESSE IMPRIMERE SE STESSO NELLE IMMAGINI.
LAURA DERN COL SUO VOLTO ANGOLARE , LA SUA ESPRESSIONE A VOLTE ASSENTE , ASSOVE MAGNIFICAMENTE AL SUO RUOLO,QUELLO CIOE' DI ESSERE L'ANTITESI DELL'ATTORE TRADIZIONALE , NESSUNA IDENTIFICAZIONE IN RUOLI PRESTABILITI, UN PURO MAGMA ESPRESSIVO DA PLASMARE ALL'OCCORRENZA.GLI ALTRI ATTORI SONO PURE IMMAGINI PRIVE DI ALCUNO SPESSORE , PRETESTI NARRATIVI , PEDINE CHE SI MUOVONO NEL TOTALE ARBITRIO DEL REGISTA.
INLAND EMPIRE , A MIO PARERE, E' UN ALTISSIMO ESERCIZIO DI STILE ED E'INGIUSTO DEFINIRLO PRETENZIOSO. NON ASPIRA A RESTARE NELLA STORIA DEL CINEMA COME UN CAPOLAVORO PERCHE' SA CHE NON PUO' AMBIRE A TALE CONSIDERAZIONE, E' UN FILM DI ROTTURA UN PO' COME ALCUNI FILM DI GODARD , CON UN IMPIANTO NARRATIVO STRAVOLTO . MA CHI PUO' NEGARE IL CORAGGIO DI LYNCH NELL'ANDARE CONTRO OGNI SCHEMA E LA SUA INDISCUTIBILE CAPACITA' DI CREARE UN'OPERA RICCA DI FASCINO CHE CI SOLLEVA DAL PIATTUME IDEOLOGICO DI UN CINEMA RAZIONALE , TUTTA CHIAREZZA , IN CUI OGNI COSA E' AL SUO POSTO, E METTENDO AL SUO POSTO UN VIAGGIO NEI MEANDRI DELLA MENTE E DEI SUOI FANTASMI?

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