inception regia di Christopher Nolan Gran Bretagna, USA 2010
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inception (2010)

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locandina del film INCEPTION

Titolo Originale: INCEPTION

RegiaChristopher Nolan

InterpretiLeonardo DiCaprio, Marion Cotillard, Ellen Page, Cillian Murphy, Michael Caine, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Tom Berenger, Lukas Haas

Durata: h 2.22
NazionalitàGran Bretagna, USA 2010
Generethriller
Al cinema nel Settembre 2010

•  Altri film di Christopher Nolan

Trama del film Inception

Dom Cobb è un abile ladro, il migliore in assoluto nell'arte pericolosa dell'estrazione, rubando segreti preziosi dal profondo del subconscio durante lo stato dei sogni, quando la mente è più vulnerabile. La rara capacità di Cobb l'ha reso un giocatore ambito in questo nuovo e infido mondo dello spionaggio aziendale, ma ha anche fatto di lui un latitante internazionale a cui è costato tutto ciò che ha mai amato. Ora a Cobb viene offerto una possibilità di redenzione. Un ultimo lavoro che potrebbe ridargli indietro la sua vita, ma solo se può realizzare l'impossibile inception. Al posto della rapina perfetta, Cobb e il suo team di specialisti devono realizzare il contrario: il loro compito non è quello di rubare un idea, ma di piantare una. Se riusciranno, si potrebbe trattare del crimine perfetto. Ma nessuna attenta pianificazione o esperienza è in grado di preparare la squadra per il pericoloso nemico che sembra prevedere ogni loro mossa. Un nemico che solo Cobb avrebbe potuto prevedere.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (668 voti)8,00Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
Miglior fotografia (Wally Pfister)Migliori effetti specialiMiglior sonoroMiglior montaggio sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior fotografia (Wally Pfister), Migliori effetti speciali, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro
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Voti e commenti su Inception, 668 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/10/2010 17:01:30
   10 / 10
Idea veramente originale (ultimamente se ne vedono davvero poche) per un film che sa mischiare perfettamente tanta azione e psicologia (la fine della storia d'amore tra Cobb e sua moglie è veramente drammatica). Alcune sequenze sono davvero spettacolari: un vero piacere per gli occhi. La presenza di alcuni piccoli difettucci già citati da altri commentatori (e che non sto qui a ripetere) non ne pregiudicano in alcun modo la bellezza.
Inception è un capolavoeo e Nolan è uno dei più grandi registi. Punto!

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Ultima risposta 11/09/2012 13.29.06
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sildino77  @  06/10/2010 16:51:50
   8 / 10
Che dire: il film più orginale degli ultimi 10 anni. Un trip. Va probabilmente rivisto per coglierne alcune sfumature ma davvero un film unico, altro che Avatar.

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Ultima risposta 09/10/2010 12.57.33
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  06/10/2010 16:39:41
   8 / 10
Due timori di questo millennio costituiscono l'essenza della nuova opera di Nolan:
1. Non abbiamo alcun controllo sulle nostre vite
2. La realtà così come la concepiamo non esiste

Conciliando brillantemente i suoi puzzle, già progettati in Memento e The Prestige insieme al caos e l'anarchia del Cavaliere Oscuro, Nolan stesso si muove come un "Joker", tramando continuamente piani per giocare con lo spettatore e confermando queste paure in ognuno di noi.

Il mondo onirico creato da Nolan non sembra un sogno bensì una forma di realtà o un mondo abitabile basato su pensieri e memorie o forse un rifugio o un santuario.

Inception è una decostruzione delle motivazioni e dei significati che attribuiamo al nostro comportamento onirico – colpa, dolore, evasione, paura, dolore – e spesso Nolan ci impedisce di conoscere la differenza tra realtà e sogni, e i sogni nei sogni, e i sogni dentro i sogni all'interno di altri sogni. Utilizza in modo magistrale la "nostra confusione" come un pezzo di un puzzle che si sposa perfettamente con tutti gli altri.

Se il cinema è simile ad un "sogno comune" Nolan è un audace inventore

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Ultima risposta 07/10/2010 14.43.05
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the saint  @  06/10/2010 14:44:22
   8½ / 10
poteva essere "IL FILM"... per Dio datemi un Boing 747 per vedere che c'è dentro la testa di Nolan!!!

idea stra-originale, attori, musiche, sceneggiatura stratosferica!! non è facile concepire un film del genere, Nolan tranne la pecca di Insonnia, sta diventando uno dei migliori registi in circolazione, se non il migliore!
Purtroppo quello che straborda qui è l'azione, fin troppa, un pò come dicono in tanti alla Matrix, avrei preferito che approfondisse di più la tematica onirica, attraverso una struttura narrativa più complessa, si insomma è difficile da spiegare...

Nello spoiler riprendo un pezzo della recensione, bellissimo! complimenti al recensore...ed è qui che risiede a mio avviso tutta la bellezza del film!

DA LEGGERE PER CHI HA PERSO UN GRANDE AMORE...

sto parlando della mia ex, mi ha lasciato da poco, dopo una lunga storia e un'amore incredibile, ( non è morta come Mal per fortuna)
non so se vi succede anche a voi, ma prima non la sognavo mai, ora che non la rivedo da circa 3 mesi, mi capita spesso di sognarla e vi giuro che anche io non riesco più a vedere la sua faccia nel sogno e quando cerco di guardarla in viso , mi sveglio di soprassalto...
STO DELIRANDO ANCHE IO COME COBB SECONDO VOI!?!?!?
CHE SIGNIFICA!? QUALCUNO MI AIUTI........


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Ultima risposta 08/10/2010 11.04.13
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  06/10/2010 13:25:51
   6 / 10
Tolti i due Batman, per ovvi motivi, quelle di Nolan sono pellicole che hanno gran parte della loro potenza nelle sceneggiatura, anzi, meglio, nella storia e nel come viene raccontata. Nolan ha sempre evitato sapientemente la spettacolarità, sacrificando la stessa a vantaggio dell'intreccio. Questa volta, però, e non so come ci sia riuscito, ha realizzato l'impresa di fare esattamente l'opposto. A venirne fuori, infatti, è un thriller aperto almeno ad un paio di interpretazioni, di cui una debole, perché disonesta e l'altra banale, perché semplicistica:

SPOILER

1) 'Sogno, un paio di palle": in questo caso è un triller i cui tasselli devono tornare al loro posto; che dovrebbe essere compatto e solido. Ok, com'è che Seitan, da ritrovarsi in un limbo, il suo limbo, perché frutto del suo cervello in pappa, si ritrova alla fine con Cobb; o ciò che è lo stesso, com'è che Cobb si ritrova nel limbo di Seitan senza aver collegato il suo corpo e quello di Seitan, presenti peraltro su livelli diversi, al marchingegno che genera sogni condivisi? - Bene, diciamo che la cosa è giustificata dalla morte o dalla quasi morte; al che uno si chiede per quale motivo gli altri devono inventarsi calci a destra e a manca per uscire dal 15esimo livello e questi due no; loro semplicemente si ritrovano dal pericolosissimo limbo nell'aereo in quattro e quattr'otto. O magari si potrebbe ipotizzare che si siano inventati un calcio, insomma si siano svegliati, nel limbo, per poi ritrovarsi nel livello della moglie, e poi ancora in quello innevato, in tempo per tutti i salti (e già non ci siamo)... peccato, però, che Seitan, nel livello innevato, era bello che andato - C'è poi la questione dell'action da quattro soldi tipico del blockbuster americano, esagerato ed inverosimile, anche nella non verosimiglianza del film: capisco che Youssoundour da chimico si sia rivelato anche un autista con i controattributi, però riuscire a sfuggire con un furgoncino ad un esercito intero, iper attrezzato, non mi sembra il caso. L'esercito di autodifesa gli spara contro 1000mila colpi e non uno che vada a segno (né una ruota, né un braccio di qualcuno... niente). Ma passi anche questa cosa. Però, quando il furgone si ribalta, cioè questi restano lì, ai loro posti, con i fili dell'aggeggio per i sogni condivisi tutti al loro posto e come se nulla fosse, senza svegliarsi nonostante la caduta/calcio, il furgone prende e riparte senza danni di sorta – Poi c'è la questione calci/via d'uscita che offre in questo senso altre simpatiche riflessioni. (ovviamente sono apertissimo, anzi ve lo chiedo per favore, a spiegazioni plausibili che mi faciano ricredere)

2) 'Sogno, è stato tutto un sogno': Troppo facile, davvero troppo facile. Fai un po' quello che vuoi durante il film, impieghi un sacco di tempo a spiegare regole di ogni sorta per far entrare lo spettatore nella struttura logica del mondo filmico che hai creato e poi passi la restante parte del tempo a non rispettare quelle stesse regole, perché tanto è un sogno. No, per favore, no, davvero. E anche volendo accettare questa risoluzione, non è che il resto del film sia effettivamente la cosa più coinvolgente e spiazzante di questo mondo, anzi. Mi spiego: se avesse avuto un'ottima sceneggiatura ad incastro sarebbe stato un gran bel film, ma comunque non da farti crollare la mascella, neanche lontanamente; ma così, con una risoluzione semplicistica e con gli altri aspetti che sono validi ma non fenomenali, a venirne fuori è una pellicola, diciamocelo, non granché potente. E qualche riflessioncina spicciola buttata lì sulla potenza della mente, sul senso di colpa e via discorrendo, di certo non può pretendere, ma neanche potrebbe provarci, di risollevare le sorti di “Inception”.

A ciò si aggiungono altri aspetti che mi hanno poco convinto, tipo il combattimento di matrixiana memoria senza gravità, qualche linea assai scontata che da un Nolan non ti aspetteresti mai, una ragazzina che è un genio spropositatamente geniale che capisce in tempo zero quello che tutti gli altri, i migliori nel campo da tempo, non riescono a capire dopo anni di lavori con Cobb. L'unica spiegazione plausibile a ciò è che la ragazzina fosse in realtà la figlia di Jack Bauer.
Intendiamoci, comunque, queste son cose su cui si passa sopra senza problemi se gli i meccanismi principali reggono, solo che nel momento in cui ciò non avviene, questi aspetti assumono anch'essi un ruolo nel delineare quanto un regista sia uscito fuori strada.

Spero vivamente che a Nolan passi la batmanite quanto prima e torni a fare ciò che gli riesce meglio. Torno a vedere 'The Prestige'.

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Ultima risposta 20/10/2010 11.19.36
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fluke  @  05/10/2010 22:45:32
   5½ / 10
Lo spunto dell'innesto di un'idea nella mente di qualcuno attraverso la dinamica dei sogni è interessante ma si perde nell'inutile affollamento di contendenti e sparatorie sparatorie sparatorie (RIDICOLEEE!) e salti antigravitazionali alla Matrix. Stucchevole il finale da cartolina superpatinata (ma è uguale a Shutter Island). Incoerente e disorganico.Non riuscirei e rivederlo.

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Ultima risposta 06/10/2010 19.37.39
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JOKER1926  @  05/10/2010 18:48:29
   8 / 10
Il Cinema di Christopher Nolan sfrutta a pieno le potenzialità di questa immensa arte che a volte può giocare e forzare sull'effetto visivo più di ogni altra cosa, più di un libro, più del teatro…
E insomma la regia ha capito come scorticare fastosamente le dinamiche e la potenza di un immagine cinematografica che, sapientemente apportata ad una sceneggiatura di livello, può far impazzire lo spettatore facendolo vacillare in un personale stato di sensazioni.

Dopo le grandi prestazioni alla regia di Nolan come "Memento", "The Prestige" il regista inglese confeziona un film di altissimo spessore : "Inception".
"Inception" prende forma da una trama davvero fantastica colma di sfumature che non possono passare inosservate, il film vive in un ritmo debordante che non permette alcuna pausa intellettiva a colui che ne osserva gli sviluppi; la pausa dell'intervallo è utile a riepilogare un po' le varie idee del film, perché "Inception" deve essere rincorso dal primo minuto all'ultimo con un'attenzione altissima, perché la pellicola non è facile da seguire con personaggi che si tallonano, si amano e bluffano in diversi piani del sogno, in diversi meandri, impalcature mentali.

"Inception" è mentalmente devastante, Nolan attraverso una sceneggiatura traboccante e ubriacante mette in luce una storia colma di azione e anche di sentimento con scene di inseguimenti e momenti di amore e passione con il subconscio protagonista e architetto di follie e di sogni/incubi che strizzano l'occhio, in modo indiretto e assai frammentato, a "C'era una volta in America", "Apri gli occhi".
In una sceneggiatura così ricca in luce i dialoghi profondi di significato intensificati ed intersecati in successioni incredibili con i protagonisti risucchiati in diverse sfere del sogno (primo sogno, secondo sogno, terzo sogno e subconscio), oltre alle battute di ambigua interpretazione un'elaborazione espositiva da urlo, narrazione e montaggio geniali che lasciano allo spettatore dubbi e svariati punti di esegesi che vanno da un finale di pellicola felice ma "falso" ad un epilogo felice ma vero, insomma un film troppo sofisticato che sopprime i pensieri ma che allo stesso tempo porta riflessioni all'infinito.

Innestare un'idea

E' questo il piano della truppe di Cobb (Leonardo di Caprio), lo scopo è praticamente quello di modificare la mente, le idee di un individuo attraverso un gioco "sporco" o non "strettamente legalizzato" comunque difficile e, sotto svariati aspetti, astratto e consequenzialmente tecnico da trasportare su pellicola.
La mente è il più grande ed esteso piano di azione dell'uomo, Nolan con una presunzione e una terribile bravura riesce a farcela amare e con il suo genio trasporta il pubblico in un viaggio disorientante ma logico nelle sue regole, si arriva ad un certo punto a visionare in rapida successione sequenze che spiazzano da un piano "concettuale" ( o meglio mentale) all'altro secondo un meccanismo coincidente, mostruosamente filante e fluido quasi perfetto.

Ingannare la propria mente

E' quello che fa, o perlomeno cerca di fare Cobb verso la fine, alla corte del proprio subconscio, improvvisando false teorie di vita vissuta, un calderone di ricordi che creano i sogni…
Nolan a livelli di Lynch e di Ingmar Bergman, ovviamente cambiano i contesti, gli scenari ma la pura genialità, la sapienza e la strategia di fare spettacolo ed arte resta simile, incorruttibile.

Idealizzare il proprio futuro

La mente è davvero l'organo primario e massimale che rende e cambia a modo suo le circostanze, gli eventi; non esiste teoria che neghi che il film sia solo una visione non reale del protagonista , la mente allegata a nozioni e a giochi di finzione porta lo sbigottimento e l'automatico delirio del pubblico; attraverso una base è possibile spianare diramazioni psichiche che formano diramazioni e nuove vite/vie tanto potenti da far perdere l'origine e da far raggiungere una fine voluta.
Il finale di film è drammatico con il fatidico ed idealizzato (come vuole lo scenario elegiaco) incontro fra padre e figli (vedere "Allucinazione perversa") da ottenere ad ogni costo in qualsiasi sfera di spazio e lasso temporale, vero o fittizio da raggiungere, il resto appartiene allo spettatore.


Il Capolavoro degli anni 2000

Difficile valutare "Inception" dopo una sola visione, ma allo stesso tempo, visualizzandolo una seconda e/o terza volta potrebbe perdere quel bagaglio di emozioni che trasmette a "primo impatto", perché in fondo la pellicola di Nolan è nata per essere moderatamente interpretata e mai capita a fondo perché il mistero, l'enigma e le visioni personali ne devono scandire la "tipicità" e l'estro che non si misura scientificamente ma vive in un disegno elaborato fra immagini, visioni e architetture intellettive immense e non pienamente decifrabili.
"Inception" è la forza che vince sulla lentezza, un viaggio acuto originale e clamoroso.

"Inception" può essere definito uno dei più grandi film dei nostri giorni, la firma di regia è una grossa garanzia, grazie poi ad un egregio lavoro musicale e ad un cast di qualità la pellicola sale di gradimento da vedere, da stimare, da amare…

7 risposte al commento
Ultima risposta 30/11/2010 17.32.50
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THEANSWER  @  05/10/2010 14:43:36
   6 / 10
Sono rimasto deluso! A vedere tutti i 9/10 dati mi aspettavo un gran film ma mi sono trovato di fronte ad un film lento, senza senso, senza logica, senza ritmo è con un DI Caprio fotocopia di Shutter Island.

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Ultima risposta 07/10/2010 11.47.06
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The Jack  @  05/10/2010 14:23:44
   6 / 10
Nolan fa il furbetto e complica all'infinito una storiella sperando di affascinare lo spettatore che costretto a fare uno sforzo superiore alla media e vedendo un rambo-matrix ritmato pensa che ****ta di film.

L'idea alla base è ottima, delude lo sviluppo.
Quale sviluppo? Quale storia?
Inutilmente complicato e freddo.

Belle le scene di Parigi piegata su stessa, del bar e qualche altra cosa qua e la, ma è troppo poco per un Nolan che ormai si compiace stando seduto tranquillo in regia.

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Ultima risposta 05/10/2010 14.26.02
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marco86  @  05/10/2010 14:23:28
   7 / 10
io non ci casco, mi spiace.

la tendenza che noto in molti, forse spinti dal nome del regista, è quella di andare a cercare qualcosa dietro la superficie spettacolare delle immagini d'azione.
ma dietro c'è il nulla.

non mi ci metto neanche a tentare di analizzare il meccanismo/gioco dei sogni, livelli di sogni e affini. sicuramente troverei delle inesattezze, come già qualcuna ne ho letta in giro.
ah, odio il personaggio della bimba architetta... sembra quello del codice da vinci: le bastano 3 minuti per svelare enigmi millenari.
e non ho capito perchè è solo l'inconscio di leo a rompere le palle, mentre gli altri sono tranquillissimi. boh.

e soprattutto, resto deluso nel vedere una storia d'amore così particolare affrontata in un blockbuster. maledetti.

in buona sostanza, Inception è un buon blockbuster, basato su scene d'azione davvero spettacolari (le doti registiche di Nolan non le scopriamo oggi), ma privo di un qualunque spessore di contenuti. un blockbuster sicuramente più arguto della media, ma pur sempre un blockbuster.
e dopo meno di 24 ore dalla visione, non mi è rimasto dentro nulla. ma proprio nulla.

il tentativo di realizzare un film tutto effetti speciali, ma con intelligenza e cuore, era invece secondo me riuscito col Cavaliere Oscuro. quello si che ti resta dentro, coi suoi personaggi magnifici (certo non inventati dal film, ma dal film riattualizzati), i suoi dialoghi, il suo significato (perchè il Cavaliere Oscuro insegna qualcosa sul Bene e il Male, sul Bene che deve spesso abbassarsi ai livelli del Male per combatterlo, ma conservando una parvenza di perbenismo di fronte alle masse...). oltre alle magnifiche scene d'azione, s'intende.

tante belle cose.

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Ultima risposta 07/10/2010 11.38.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  05/10/2010 13:13:58
   6½ / 10
I livello
Nolan è bravo.
Questa in linea di massima la caratteristica che promette la riuscita di un film e che mi fa ripiegare su suoi film quando non c'ho di meglio da fare.

II livello
Leonardo è bravo.
Questa in linea di minima la leva dello star system per assicurarsi soldi al botteghino e che in verità per me rimane un dissuasivo: quel faccino da eterno ragazzino inasprito non lo digerisco.

III livello
Inception è cattivo.
Per l'amor del vanilla sky (un remake fatto col ***** americano di quel capolavoro inimmaginifico che è apres los ojos)
il film si fa guardare senza il minimo calo di attenzione, già sai che a dicaprio non succederà nulla ma lo guardi con interesse, curioso di sapere come ce la farà. Sulla costruzione arzigogolata di cris tanto di cappello da prestigiatore (deo gratia) e non da cowboy (l'anticlinteastwood) insomma Nolan è un sommo artefice della regia, niente da eccepire.. ma se una storia non mi dice niente, non mi dice niente.
Essì perché tolta la mirabolante magia nella deformazione delle città della mente, negli inseguimenti senza gravità, negli spari da matrix,… cosa rimane?
Si vabbene erano sogni, siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, la vita è sogno, tanto va la gatta al lardo che ci lascia il sogno.. insomma l'irrealtà, la surrealtà, l'inconscio, il sogno non puoi usarlo per giustificare una storia che sussiste in un pugno di mosche.

ah.. RUBRICA sassolini nella retina:
1) vabbè di dicaprio ho già sottolineato il fastidio di vedere quel faccino ma ancora di più mi turba
2) JUNO.. ma perché per l'architetto usare una ventenne che pare una dodicenne il cui cranio è l'esatto stampo di quello di casper?
In effetti ora ceh ci ripenso la scelta degli attori di nolan mi ha sempre lasciata un po' perplessa..
3) perché doppiare gli attori asiatici sempre con quell'imbarazzante accento? questo era più un sassolino nel timpano

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Ultima risposta 07/01/2014 11.59.31
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Rand  @  05/10/2010 11:53:35
   10 / 10
Amo il cinema di Nolan e pensavo che questa sua ultima fatica sarebbe stato buona, ma in realta non sapevo che cosa aspettarmi, come tutti, ero preda di false certezze che risultavano molto prevedibili, poichè pensavo erroneamente che sarebbe stato un film.... insomma sono rimasto prima interdetto. Dato che l'avevo visto a settembre in Irlanda in lingua originale non avevo capito tutti gli intrecci, un plauso comunque alla lingua originale, gli attori sono perfetti e recitano veramente bene! Poi l'ho rivisto in Italia, non in una chiassosa multisala dove i mangiapopcorn si catapultano sulle poltroncine per addormentarsi o pazziare con il cellulare perchè in realtà a loro del film, di QUALSIASI film non frega nulla. Comunque sono rimasto profondamente colpito dall'inteligenza ed empatia che Nolan ha inpresso in Inception, iniziamo dall'inizio, con la splendida colonna sonora di Zimmer, esponenzialmente bella quanto il film e perfettamente amalgamata nell'opera. Poi fotografia ottima, le scenografie svelano il notevole buon gusto del regista, e la sua passione per il mondo orientale visto anche in Batman Begins e The Prestige. Il castello pagoda di Saito è notevolissimo internamente, così come gli arredi, e come quasi suo solito Nona inizia dalla fine

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Cob fa l'estrattore, assieme ad Arthur un Gordon Hevit anche lui ottimo performer, sobrio ma elegante, paradossalmente adesso

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Ottime sequenze d'azione, ma che essendo "oiriche" non hanno bisogno di scimmiottare Matrix o quant'altro. Dopodichè

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A Parigi dove Cob si è temporaneamente rifugiato telefona ai figli, anche perchè ha la certezza

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A questo punto dato che la Cobol gli sta alle costole va a Mombasa, anche perchè

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Qua c'è uno dei lampi di genio di Nolan, sulle note di Mombasa score di Zimmer, inizia l'inseguimento iper cinetico, che porta Cob a a scappare,ma

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Dal fatto che poi accettato il lavoro và da un chimico per preparare la missione poichè la macchina dei sogni

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER qual la cosa si fà intrignate perchè Cob ha sognato fino al terzo livello, un sogno nel sogno dentro un altro sogno come delle scatole la più grande racchiude le più piccola e così via fino ad annullarsi....
ma serve anche un Falsario


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Ma è fondamentale soprattutto l'architetto, dato che Cob è stato uno dei migliori prima di fare l'estrattore, e Arianna-ellen Page fà al caso suo, lo stesso padre di Cobb

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"non basta qualche orsacchiotto di pezza ogni tanto per ricordargli che esisti.."
ma questo "è l'ultimo lavoro, dopo di che potro tornare a casa" dice Cob.
L'addestramento ha inizio, tutti i componenti iniziano a muoversi nei sogni, per poter sorprendere il soggetto, e qui entra in scena il mondo onirico, semplicemente stupefacente di Nolan, gli si rimprovera di non aver osato abbastanza, ma il fatto che nessuno ricorda i sogni a lungo e spesso questi si trasformano in incubi. come l'incontro di Arianna l'architetta con la moglie di Cob, che ormai è diventata

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"si è fatta dichiarare sana di mente da ben tre psichiatri !" dice Cob ad Arianna.
E ora entriamo nella missione.....
Saito vuole che un idea sia impressa in Robert Finscher figlio di Morgan Finscher magnate dell'energia, un idea che faccia smembrare l'impero del padre che morendo non potrà più controllare l'impero così la multinazionale di Saito concorrente di Finscher potrà prendere il sopravvento, oltretutto Saito vuole partecipare all'estrazione come Turista. Così tutto ha inizio, e nel primo livello

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Nel primo livello il sogetto sogna di essere a Los Angeles in un giorno di pioggia, così la squadra di Cob lo rintraccia a bordo di un taxi e un auto e lo rapisce ma i sogni non sono mai semplici....

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A questo punto l'unica probabilità è procedere nel sogno, così

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Entra in azione il falsario e a questo punto deve trovare l'idea nella mente dello zio jon, così entrano dal sogno nel sogno nel sogno, sembra un pò complicato ma in realtà non lo è.....


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Ultima risposta 12/10/2010 19.17.14
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despise  @  05/10/2010 11:19:19
   9½ / 10
L'ho visto un paio di giorni fa ed ancora riesco difficilmente ad esprimere quello che questo capolavoro mi ha lasciato... un film coinvolgente, tematiche si "difficili" ma che ti prendono e ti trasportano in un vortice di intense emozioni...
2 ore e 1/2 volate....
Non ho aspettato in vano... la migliore uscita del 2010 e forse degli ultimi anni.

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Ultima risposta 11/10/2010 12.19.57
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metathron  @  04/10/2010 20:15:57
   9 / 10
Ci sono 6 parole che definiscono questo film.

Semplicità.
Cipolla.
Multitasking/Multithreading.
-ismo.
Coatto.
Pipì.

1) Semplicità.
Brilla per la propria assoluta assenza. Volete andare al cinema e sperare che la vostra mente si plachi? Per dimenticare le fatiche della vita. C'è un'unica possibilità se volete rilassarvi. Dormire. Altrimenti la stratificazione concettuale, l'intersezione di drammi, la macchinosità dell'aggeggio manda il carico di lavoro dei vostri neuroni al 100%. Il cervello rischia l'overload, il sovraccarico. Quindi sì se un'opera d'arte è tanto più geniale quanto più è semplice, quanto più è portata all'essenziale, quanto più sa distinguere tra ciò che permane, e tra ciò che è destinato a passare senza lasciare traccia. Ecco questo film non può essere definito un'opera d'arte. Non è un capolavoro.

2) Cipolla.
È tutto basato sul semplice concetto che contemporaneamente la realtà è formata da uno strato che si sovrappone ad un altro strato. Per cui se volete scendere in profondità dovete sbucciare la cipolla. E il film scende ben di 4 livelli. Pela 4 bucce. Quindi ci ritroviamo ad avere la narrazione di 5 strati di realtà, di coscienza. È un'idea molto antica. La realtà è una compresenza di molti piani. Con tempi diversi.

3) Multitasking/multithreading.
La narrazione dei piani di realtà è affrontata in modo multitasking: contemporaneamente, come una tensione al limite, abbiamo narrazioni intrecciate di 5 (1 reale+4 onirici) piani temporali e spaziali (tempi che scorrono diversamente in spazi differenti). Il vostro cervello opera in modo multithread, almeno con 5 core logici che elaborano indipendentemente ogni piano. Il vostro cervello, la vostra mente è tutta impegnata a ricostruire la continuità logica di ognuno dei 5 piani e a distinguere bene uno dall'altro. Se non ci riuscite è perché siete stanchi, o state già dormendo. È una vera prova prestazionale per il vostro cervello. Un bench test. Il carico di lavoro per neurone è al massimo. Ecco se un'opera d'arte può essere definita come capace di emozionare, muovere il cuore, le suggestioni, questo film non fa parte di questa categoria di opera d'arte. E' in gran parte un trionfo del cervello computazionale, della mente. Non del cuore che immagina. Ma della mente che computa, calcola, processa dati.

4) Ismo.
Be' che dire ci sono dei momenti di virtuosismo tecnico ed estetico spaventosi. Sì gli effetti speciali sono al massimo. Sono persino sovraccarichi. Le scene antigravitazionali dell'hotel mentre il furgone cade nell'acqua sono matrix-ismo puro. Spingono quasi all'ilarità. Elastic-imo. Perfezion-ismo. Gli attori devono essere impazziti a forza di sfondi blu tra cui recitare appesi ad elastici da cancellare in postproduzione. Le architetture, le distruzioni, le smaterializzazioni, i punti di ripresa…. tutto è –ismo. Grafica 3d di maniera, raffinata.

5) Coatto.
Di più e ancora di più, e sempre di più….questo ha un impatto anche sulla narrazione: serrata senza pause, senza respiro. E' una cosa che piace tantissimo a Nolan, che ha costruito sul ritmo da sincope anche il cavaliere oscuro. (se la memoria non mi inganna "syncope" è tra i logo di pre-apertura della sigla iniziale del film :-) praticamente è come essere continuamente stimolati, ossessivamente, compulsivamente, è come se l'orgasmo non finisse mai, andasse sempre più su, più su :-) E' un tratto narrativo molto particolare del regista. Perché soprattutto nella seconda parte non esistono pause nella trama. E' tutto accelerato, infestato di trame storie immagini.
C'è anche da dire che la prima parte del film è più impostata alla spiegazione didattico-didascalica. Come in Matrix ti deve spalmare giù una serie di concetti base sul pensiero e sul sogno, ti delinea un'impostazione concettuale da cui poi fa sorgere l'accelerazione drammatica degli eventi.

6) Pipì.
Be' effettivamente alla fine il tempo vola e succede quella cosa lì: che se non andate subito in bagno potrebbe esplodervi la vescica (come in una delle morti ridicole di un famoso libro di Milan Kundera: Tycho Brahe). Non ci avete fatto caso per ore, ma adesso si rivela questa necessità in tutta la sua evidenza. Il che infondo denota una qualità notevole del film: effettivamente vi ha preso. Vi ha incollato alla sedia.

A parte queste 6 parole chiave che lo definiscono scherzosamente, il film tocca alcuni punti veramente notevoli, soprattutto sulla natura del pensare, della coscienza e del sogno. In questo sceglie un approccio filosofico, molto simile all'impostazione del primo Matrix. Ma lo fa ad un grado più diretto, più psicologico. Non si serve di un mito tecnologico: la lotta con un mondo delle macchine che ci imprigiona in un mondo di macchine. No, qui si tratta della natura dell'anima umana e di uno dei suoi strumenti più fraintesi e importanti: il sogno. E la relazione che può avere col pensiero cosciente, di veglia. Il tema è proprio questo. Come dirigere coscientemente, tramite un pensiero cosciente, il sogno. In altre parole come penetrare in modo cosciente e creativo nei sogni.
Il tema è la base dell'iniziazione. Chi è iniziato è in grado di entrare nel mondo dei sogni mantenendo la coscienza di veglia e il pensiero cosciente. Non servono macchine o sedativi per farlo (come nel film) ma l'Io dell'iniziato accede al piano onirico (astrale) mantenendo il proprio pensiero cosciente e può condividere l'esperienza con altri. Un esempio su tutti l'episodio di Nicodemo che incontra il Cristo di notte, durante il sonno (uno dei vangeli).
Quando dormiamo il nostro Io insieme al corpo emotivo (astrale) si separa dal corpo fisico-vitale che resta nel letto. Essere iniziati significa vivere in modo desto e cosciente questo passaggio. La domanda che Leonardo Di Pecora (.-) fa all'architetta: c'è un modo per sapere se stai sognando: rispondi: ti ricordi come sei arrivata qui, come è cominciato? E' proprio questo. Penetrare coscientemente nel mondo dei sogni significa essere coscienti del momento in cui ci si addormenta. Significa attraversare coscientemente la soglia.
Il film tratta di questo e non è poco. E' un tema da vera iniziazione. Nel film lo tratta come una tecnica meccanica, che realizza con sedativi macchine endovene etc. Ma è una facoltà che l'uomo può acquisire con esercizi spirituali, senza l'uso di macchine.

Il dramma del film poi porta ad affrontare un concetto molto pervasivo della storia umana: la Maya. La realtà come illusione, e la capacità di distinguere tra il reale e ciò che non è reale. Tutto il film nuota in questo: nello sforzo continuo che la coscienza fa per riuscire a distinguere tra sogno e realtà. Non sto qui a ricordarlo e approfondirlo ma quello del rapporto realtà-illusione è un vero e proprio tormentone che percorre tutta la storia umana.


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Lo strumento tramite cui è possibile distinguere la realtà dall'illusione viene mostrato e definito nel film come pensiero: un pensare talmente forte, un pensiero così libero e potente, talmente cosciente da creare mondi senza restarne invischiato. Il che ricorda la natura creativa della Parola-Verbo: il Vangelo di Giovanni parte con "All'inizio fu la Parola". Il Logos. La Parola, il Pensiero crea mondi. Il principio creativo sta nella natura più profonda del Pensiero-Parola. Non a caso il film è incentrato sulla figura dell'architettura-architetto: colui che crea a partire dal pensiero, dall'ideazione. Dare Eidos, dare idea e forma al mondo. Gli gnostici parlavano del Demiurgo, il Creatore del mondo sensibile come del "Grande Architetto", tra l'altro come creatore di un mondo non completamente vero, ma di un mondo di Maya, di Illusione, che bisogna superare, decostruire, riconoscere per elevarsi alla vera Realtà. Gnosticismo. E' il tema del film. Il pensiero come cratore di mondi è il centro anche, tanto per cambiare, di Matrix.


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Questo è un film notevole. Del tipo concettuale filosofico che si sviluppa in un'azione implacabile. Con mille possibili suggestioni e rivelazioni. Impegnativo. Denso.

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ben4  @  04/10/2010 11:32:58
   10 / 10
stupendo...
si potrebbe discutere sul fatto che sia troppo lungo... forse troppo incasinato... o che magari memento sia superiore ma resta il fatto che incepetion è un bellissimo film...
certo piu un regista ottiene successo e piu diventa "antipatico" e criticabile...
a parer mio se fosse stato fatto in maniera piu lineare e con meno sogni nei quali a volte ci si perde (forse è capitato solo a me :)) avrebbe raggiunto la perfezione a prova di ogni critica...

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ilgiusto  @  04/10/2010 10:40:06
   7½ / 10
Personalmente avrei fatto scelte diverse, semplificando un poco la struttura del film e sforbiciando via almeno una ventina di minuti, perchè, sebbene sia un film di alta qualità, mi ha deluso.
Il suo continuo aggrovigliarsi su stesso è eccessivo e mi ha costretto a seguire l'ultima parte del film a cervello staccato, e ciò non mi piace, anche perchè, tutta questa complessità finisce poi per concludersi nel modo più ovvio e scontato possibile.

Comunque il 7,5 è il mio voto alla qualità complessiva del film, ma non consideratelo come un suggerimento indistitinto a guardarlo perchè, a mio avviso, questa è una tipica pellicola dalla 'varianza' molto ampia.

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tirex84  @  04/10/2010 10:23:10
   2 / 10
Film con un filo logico disperso nello zapping dei livelli del sonno! Nessun livello ha una storia... nessuno sogna qualcosa di più ingegnoso se non pugni e spari come nella vita reale. Metà film è composto da un furgone che sta per cadere...hahahaha. che cavolata... Sconsiglio a chi vuole una storia decente. Effetti speciali più nel trailer che nel film!!! Con 50 euro te ne faccio uno migliore!

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TheGame  @  04/10/2010 09:57:44
   8 / 10
"…Voi non volete sapere. Voi volete essere… ingannati!", citava il finale del suo "The Prestige", e questa idea ehm pardon, questo virus si mimetizza nella mente di Nolan come un pavone in calore in un giardino… I conti in tasca il regista britannico se li è fatti, sa come plasmare il pubblico e si crogiola nell'essere il nuovo Re Mida dei blockbuster (Cameron permettendo)… Tolte, quindi attese e paragoni inappropriati innestati dal bombardamento mediatico, "Inception" è un bel giocattolone, ben architettato che, a parte qualche scivolone, riesce a intrattenere come pochi, salvo non perdersi nemmeno uno degli spiegoni proposti da Nolan che si conferma un valido autore nel panorama moderno, ma soprattutto un grande illusionista…

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Lefty  @  04/10/2010 00:36:36
   10 / 10
C'è bisogno di commentare?

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arturo  @  03/10/2010 22:56:38
   1 / 10
tronfia, roboante e spesso ridicola baracconata incantaburini presumibilmente concepita dopo la lettura della quarta di copertina di un libro di Freud e la visita domenicale ad una mostra di disegni di Escher. Le scene sulla neve sembrano tratte da un film di Bond, all'epoca in cui lo interpretava Roger Moore. La bassezza del voto è direttamente proporzionale alla presunzione che trasuda dal tutto.

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--Pio--  @  03/10/2010 19:18:22
   8½ / 10
Ha una trama a dir poco stupenda...da vedere!

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Niko.g  @  03/10/2010 17:25:31
   7½ / 10
Penso sia da applaudire il solo fatto di averlo progettato un film del genere. Secondo me però Nolan chiede uno sforzo eccessivo allo spettatore. Affascinante l'idea di entrare in un sogno e di spaziare nella mente altrui, ma l'idea dei "sogni a matrioska" la trovo eccessivamente forzata. E' plausibile pensare ad una fuga dalla realtà, ad un viaggio in un sogno o in un'altra dimensione, ma reiterare più volte questo processo sembra troppo.
Comunque il film affascina e se ne può trarre anche una morale.

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onodli  @  03/10/2010 13:01:46
   4 / 10
io do 4 per il fatto che per me è stato "non bello anche se non paghi"..ieri sera sono andato al cinema e.. la prima ora è stato un momento di smarrimento totale non si capiva niente...il resto ...PURE!! ammiro gli effetti speciali e la tattica della concezione del sogno che crea un po di piu di carisma.ma è troppo irreale!!v spoiler->
ps..io non posso dare voti piu grandi del 7 ad un film cosi! non ha un verso!

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sestogrado  @  03/10/2010 12:16:22
   7½ / 10
film di fantascienza magnifico, ben girato, intelligente e stimolante. gli effetti speciali esaltano l'ambientazione onirica e i salti verso livelli successivi dell'inconscio si vivono pienamente con la sensazione di scendere realmente nella profondità della mente umana. Nolan è un professionista del dark-fantasy ma rispetto ad altre pellicole si avverte meno la mattonata da blockbuster. Di Caprio si conferma un grande attore e Cillian Murphy è per me uno dei migliori interpreti del panorama cinematografico attuale.

nota a margine: vorrei ringraziare l'incompetenza del meraviglioso cinema Odeon di Milano (Via Santa Radegonda). non solo dopo 15 minuti dall'inizio del film, le luci in sala si sono riaccese (mentre continuava la proiezione) per permettere l'afflusso di altri spettatori (al botteghino avevano venduto più biglietti per lo stesso posto!), ma all'inizio del secondo tempo hanno proiettato il finale del film! salvo accorgersi dell'errore compiuto e riproporre il secondo tempo (dall'inizio) dopo circa 30 minuti di attesa. UNA VERGOGNA

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floyd80  @  02/10/2010 15:47:08
   8 / 10
I sogni dentro i sogni dentro i sogni...
Nolan aggiunge un altro passo nella sua formidabile strada.
La regia, le musiche (secondo me essenziali nella filmografia di Nolan) e gli attori sono fantastici. L'atmosfera di eterna incertezza che gira nella pellicola è pura suspense.
Un film che all'inizio sembra ostico ma che invece non lo è affatto. Una boccata d'aria in un cinema che stava affogando.
Da vedere prima di andare a dormire.
kubrick è sempre più vicino.

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invernomuto  @  02/10/2010 15:29:58
   8½ / 10
A causa di tutte le psedo-similitudini a matrix tanto professate da critica e parte del pubblico mi aspettavo un film con più azione (in senso negativo di spari, inseguimenti, il solito polpettone action) e, soprattutto, molto molto più complesso nello svolgimento e da comprendere.
Indubbiamente concetti di sogno nel sogno e della relatività del tempo ad ogni livello di per se risulterebbero ostici a chiunque...ed è proprio qui la bravura di Nolan e parte della bellezza del film: tutto è spiegato in modo comprensibile in una sorta di struttura di parentesi in cui tutti i pezzi prima o poi tornano al loro posto.
Cero non è un film da "prendere sotto gamba" l'attenzione anche ai dettagli è fondamentale per godere di tutte le sfaccettature regalateci dal regista, coadiuvato da un cast senza ombra di dubbio assolutamente all'altezza di una pellicola di questo calibro. Gli effetti speciali spettacolari, ma non sfacciati, poi fanno da contrappeso a momenti più lenti necessari per trasmettere le angosce e le difficoltà di un Leonardo di Caprio in gran spolvero.

E' mia personalissima opinione che, in un momento in cui la fantascienza offre molto poco sia come innovazione che qualità (avatar, predators, splice...a me hanno saputo tutti di "già visto"), davanti ad un opera del genere non sia fuori luogo gridare al capolavoro.

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ratedrko  @  02/10/2010 11:42:11
   9 / 10
Film che basa la sua gran forza sulla voglia di scoprire l'oniricità e il subconscio ; con questo film Nolan attraversa molte tematiche quali ad esempio la capacità di resistere delle idee degli uomini ,buone o sbagliate non conta.
Film che non annoia ma anzi una volta partito va avanti da se e non ci si riesce a staccare prima dei titoli di coda, dal punto di vista tecnico è ben confezionato da Nolan che poi per la parte recitativa sceglie attori con cui è assai difficile sbagliare.
Il lavoro più maturo e adulto di Nolan che riesce a sviluppare un tema ,che appunto è quello dei sogni che sono sicuro che servirà da spunto anche per altri cineasti.
Il finale è come al solito un finale alla Nolan che alla fine rimescola le carte e prima di coda saluta lo spettatore con un emozione. FANTASTICO

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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  02/10/2010 11:10:59
   7½ / 10
Nolan, attualmente uno dei migliori registi al mondo, sforna (senza l'aiuto del fratello in fase di sceneggiatura, e si sente) questo Inception, film ambizioso ma che proprio a causa della propria ambizione non riesce a passare ad un livello successivo a quello che gli appartine: da buono (anzi, ottimo) blockbuster intelligente a "capolavoro".
Forse Nolan paga lo scotto di un successo non ancora metabolizzato che lo porta (lui, un artista) a cercar di accontentare quella fetta di pubblico che non cerca più Memento nei suoi film, ma Batman.
Inception è un "blockbuster d'autore". Nolan sembra piegare tutto (tema incluso) tanto alla sua poetica quanto alle leggi dell'industria cinematografica.

Inception è un film sui sogni che manca di oniricità. La struttura dei sogni, mai razionale, viene razionalizzata da un regista che ha basato sulla razionalità la struttura dei propri film.
Se è vero che non parliamo di un David Lynch (che ha trattato lo stesso argomento ma in maniera opposta, infischiandosene del pubblico e dell'industria), è anche vero che Nolan tratta l'irrazionale con razionalità, descrivendo allo spettatore qualcosa che, per sua natura, dovrebbe rimanere inspiegabile per mantenere intatto il proprio fascino.
Le architetture di Nolan, per quanto complicate, sono perfettamente geometriche.
Dov'è l'emotività? Quali sono i contorni che lo spettatore deve "riempire"? Dov'è l'inconscio che dovrebbe completare questo "film/sogno" metacinematografico?

Detto questo, però, posso dire in tutta tranquillita: ce ne fossero di film così.
Inception è un gran film, un capolavoro visivo che merita più di una visione, superiore a molti blockbuster e film fracassoni attuali. Ma in fondo stiamo parlando di Nolan, attualmente uno dei migliori registi al mondo...

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AndreMovie85  @  01/10/2010 19:43:54
   8½ / 10
Dopo Il Cavaliere Oscuro, Christopher Nolan torna con Inception, la cui idea risale alle origini della carriera del regista, che ha dichiarato di aver scritto la prima bozza circa 6 o 7 anni fa, ma di aver pensato alla sua realizzazione già all'età di 16 anni.
A colpirmi maggiormente di questo film, oltre alla storia originale e dal ritmo serrato, sono state le sensazioni che ho provato guardandolo.
L'esperienza di visione cinematografica da parte dello spettatore è stata spesso importante oggetto di studio e di ricerca: un film è comunemente paragonato ad un sogno ad occhi aperti, che porta lo spettatore ad uno stato intermedio tra il sonno profondo, in cui avviene il sogno, e la veglia. Si ha come la sensazione di essere sospesi sul confine che separa realtà e finzione. Per tutta la durata del film, io mi sono sentito così: sospeso. Come non mi era mai capitato per nessun altro film, o almeno non in modo così forte. La dimensione onirica trovo che sia rappresentata alla perfezione, in tutta la sua flessibilità, ambiguità e imprevedibilità. Il regista si addentra nelle profondità della psiche umana nello stato di sonno mostrando una certa competenza in materia e la sicurezza di chi è in possesso di quelle conoscenze che rendono il cinema non solo un semplice mezzo di intrattenimento ma un vero e proprio linguaggio.
Quando si sogna si tende a interpretare come reali le proiezioni che la mente crea, avendo difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Inception è tutto questo: un sogno, per certi versi un incubo, in cui lo spettatore è proiettato e da cui non aspetta altro che svegliarsi, prendendo il "calcio" (la sensazione che si ha di cadere e che ci fa destare di colpo quando dormiamo) in tempo insieme a tutti i protagonisti. Chris Nolan ci ha abituato a trame di questo tipo fin dai suoi primi lavori: con Memento ha gettato le basi, con The Prestige le ha approfondite, e con i due Batman ha contribuito a ridefinire completamente la psicologia di un eroe, affrontandone paure, angosce e dolori. Con questo suo ultimo lavoro non si smentisce: getta il pubblico nei labirinti della mente, offrendogli le chiavi d'accesso ad un mondo che dall'essere aperto ad infinite possibilità, si trasforma sempre di più in una prigione, in cui la distinzione tra sogno e realtà diventa via via meno evidente.
Spesso ho sentito dire che Nolan cede alla tentazione di esagerare nella complessità delle sue storie, aggiungendo troppa carne al fuoco e arrichendo eccessivamente la struttura narrativa. Opinioni sempre condivisibili, ma penso che la sua abilità sia proprio quella di spingersi al limite e di non oltrepassarlo mai: qui, come nei suoi film precendenti, la storia, costruita con una struttura circolare, mi è sembrata perfettamente coerente e in equilibrio.
Credo che Inception sia una delle espressioni più riuscite delle caratteristiche del cinema moderno: storie reticolari, che prendono diverse direzioni senza dare punti di riferimento allo spettatore, chiamato ad affinare le sue abilità di interpretazione; personaggi non più o buoni o cattivi, ma che presentano dei chiaroscuri, luci e ombre, anche loro in bilico sul confine del bene e del male.
Insomma, se non fosse ancora chiaro.....per me...è DA VEDERE.

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ughetto  @  01/10/2010 15:21:54
   6 / 10
Il sogno di ogni guardiano dell'ordine economico: coinvincere in sogno l'operatore che è meglio smantellare un monopolio per sfidare il proprio padre, piuttosto che mantenere la posizione dominante e tenere sotto scacco il mercato; il sogno di ogni architetto: avere uno spazio infinito e senza vincoli dove esprimere in assoluta libertà la propria idea di spazio. Date le premesse poteva essere un capolavoro; peccato che poi questi sogni scientifici vengono messi da parte per lasciare il campo ad infinite scene d'azione che di originale ed innovativo hanno davvero poco e rievocano cose già viste: Matrix, The Millionaire, True Lies etc; addirittura l'ultimo livello del sogno, ben lungi dall'essere questa speculazione filosofico architettonica, è identico ad uno schema di Prject IGI- Mission Priboi, talemente identico che se io fossi il produttore del viedogame citerei per plagio la Warner (o forse si sono messi d'accordo?). E proprio perchè Parigi piegata in due lascia tutti a bocca aperta, le infinite sparatorie sembrano ancora più noiose del solito. Un capitolo a parte l'osceno commento musicale: scontato e retorico fino al fastidio, un vero e proprio dolore per l'orechio dato il volume, giustamente, messo al massimo in sala. Ellen Page, come ho letto sotto, "fuori ruolo"; ed è un peccato perchè mi è sempre sembrata brava. Perchè sei e non meno? Perchè comunque, quando un cinema d'intrattenimento intrattiene non si può dire abbia mancato il proprio obbiettivo; e certo il soggetto in sè suscita davvero molto interesse. Rimane il rimpianto per una realizzazione che non convince e che poteva essere molto più che sufficiente.

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  01/10/2010 15:21:46
   7½ / 10
INCEPTION pt.1

Nolan è indubbiamente un genio. Quando si parla di CN il discorso non può esulare dalla convinzione che questi sia un regista che vuole e può cambiare la storia della cinematografia moderna. Quindi quando si tratta di Nolan, si deve valutare ogni sua opera non come un film normale, ma come un film che abbia sovvertito, o meglio abbia tentato di sovvertire il corso del Cinema.
Di qui il voto. Per me "Inception" è un capolavoro, ma lo valuto con un metro altissimo, e mi dispiace di dover dire che questa pellicola non ha aggiunto nulla (Se non un bellissimo film e una bellissima storia) al Cinema di Nolan, nè men che meno al cinema in generale.
L'"effetto Nolan" è quello che più concorre a farmi storcere il naso pensando a Inception e a tutti gli altri film (bellissimi) di questo regista. L'effetto Nolan è semplice..fra una settimana non mi sarà rimasto nulla di ciò che mi è rimasto al cinema negli immediati 5 minuti in cui ho realizzato di aver visto un film di tale portata artistica.
L'effetto Nolan è quello che non mi fa assorbire spiritualmente i suoi film, come invece riesce a fare (poniamo un regista a caso) Lynch o Kubrick.
Io sono sicuro che CN riuscirà a sottrarsi all'effetto che lui stesso si è creato, ovvero di voler fare un blockbuster intelligente.. ma è un "paradosso" (a proposito di Inception), una strada sbagliata. Sembra inevitabile che l'ibrido derivante dalla creazione di un film che assuma in sé una velleità contenutistica di una certa portata (tale di un film che faccia pensare, che porti allo spettatore anche un contenuto elevante ed edificante) e contemporaneamente una velleità populistica e dozzinale (tale di un blockbuster, come ce ne sono a milioni) sia un film che per la maggior parte deluda lo spettatore intelligente (quale io mi sento di essere).
Inception è un film bello e su questo non c'è dubbio, tuttavia la difficoltà maggiore che si riscontra nel film non è- come si crede- stare dietro all'architettura narrativa del film: la meccanica di base, il libretto delle istruzioni per comprendere ciò di cui si sta parlando, ovvero di un uomo che entra nei sogni della gente e ne ruba i segreti. Il difficile sta nel seguire il dramma esistenziale, la storia complessa di Cobb. Non mi soffermo sui molteplici dubbi (e bugs) di cui Inception è misteriosamente infarcito; mi soffermo su quella che, a mio parere, è una critica costruttiva al Cinema di Nolan, che ripeto essere comunque un grande Cinema.

INCEPTION pt.2

INIZIO SPOILER

Perché l'inconscio di Cobb influenza il sogno altrui? Perché esiste Mal? Perché solo Cobb sembra avere un inconscio problematico? È poi vero che Cobb non riesca a ricordare i visi dei figli (dopotutto nell'incontro finale Mal chiama Philipa e lei si sta per voltare, e Cobb si copre gli occhi)?
Il dramma esistenziale di Cobb, come già accennato, non è totalmente chiaro. Il perché è semplice: l'imponente struttura narrativa del film (i sogni, l'azione, la storia, la vicenda di Fischer, il quintuplice sogno) sovrasta nettamente quella contenutistica, quella spirituale.
Potremmo prendere in prestito la terminologia Pirsigiana: la prima parte è il contenuto "classico" della pellicola, la seconda è quello "romantico".
L'effetto che si ottiene è quello di un gigantesco meccanismo freddo e asettico, che però vuole sembrare bello e sensibile. Nulla di più grottesco. Il risultato è che stare dietro a questa complessa vicenda sentimentale, a metà fra il surreale e il metaforico, ma certamente reale è impresa ardua, se non impossibile. Ho cercato in ogni modo di seguire una storia che s'insegue con la stessa vacuità con cui si segue il filo logico (appunto) di un sogno.. Gli spunti buoni, l'apparenza inafferrabile.

" E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa? " (Fernando Pessoa)

Tanti temi vengono toccati, con una certa grazia romantica e classica insieme, ma che non vengono inquadrati in un'ottica che sottenda un preciso connubio fra le due parti (come accade in Lynch e Kubrick).
Cobb e Mal, due innamorati che vedono il loro amore più grande della realtà in cui vivono. "Quando ci siamo sposati mi hai detto di aver fatto un sogno, che saremmo invecchiati insieme".
In sostanza il dramma di Mal e Cobb è quello di un amore troppo grande.

"Chi può dire che l'odio e l'amore non siano in fondo se non due aspetti della stessa passione umana? Tanto l'odio quanto l'amore, se raggiungono una certa intensità, presuppongono una conoscenza reciproca di due cuori così profonda che un essere umano si trova a dipendere da un altro per la vita del suo spirito; ed è per questo che tanto l'amante appassionato quanto il nemico inesorabile si sentono mancare le ragioni della vita se sia loro sottratto l'oggetto dell'amore o dell'odio". (Nathaniel Hawthorne)

Tutto quello che viene intorno, l'innesto dell'idea che quella realtà non fosse il mondo reale, il fatto che Cobb per amore abbia "traviato" la moglie, il fatto che continui a sentire il peso della colpa come unico viatico per non sfociare nella pazzia (che già aveva colpito la moglie) si inquadrano in un'ottica di un amore enorme e sproporzionato. In realtà io penso che il vero totem di Cobb non sia la trottola (che ricordiamo essere il totem della moglie, e secondo quanto dice Arthur, il totem una volta toccato da un'altra persona perde il suo valore), ma il senso di colpa che continua a tormentarlo. Per questo il finale non ha senso, né importanza. Il dramma di Cobb si risolve all'interno di Cobb, e allo spettatore non è dato saperlo. "Inception" è un film che pecca di un soggettivismo interiore che sconfina nella follia, nell'ermetismo più accentuato, come esattamente fu criticata la filosofia di Husserl (o anche di Bergson), che appunto parlava di "vissuti" e "coscienza". "Inception" parla di coscienza, parla di interiorità, ma quello che mi domando è se l'onirismo sveli totalmente quest'uomo interiore. Possono i sogni da soli rivelare l'Uomo? Mi pare un po' riduttivo, per questo Inception è un film dai potenziali troppo elevati per essere un grande film. Si è voluto aprire la strada dell'interiorità, del dolore, del rapporto marito-moglie partendo da una chiave onirica che ben poco rivela dell'animo umano, almeno se la si vuole presentare così. Nolan ha voluto realizzare un Mulholland Drive d'azione, e non c'è riuscito perché è semplicemente impossibile farlo.
Rimane un bel film, se ci dimentichiamo di tutto quello che ho scritto prima. Un film che vale quelle due ore e mezza che siamo stati seduti lì a vederlo.
Spero di vedere in futuro un film che abbia la stessa portata drammatica di un rapporto coniugale come questo, risolto in una chiave così geniale, ma finalmente riuscito.

"Hai appena compiuto ottantadue anni. Sei sempre bella elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato di te una seconda volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie. La notte vedo talvolta la figura di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un carro funebre. Quest'uomo sono io. Sei tu che il carro funebre trasporta. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri. Sento la voce di Kathleen Ferrier che canta: "Die welt ist leer, ich will nicht leben mehr" e mi sveglio. Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. Ciascuno di noi vorrebbe non sopravvivere alla morte dell'altro. Ci siamo sempre detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme." (Andrè Gorz a sua moglie)

Questo è il "mio" piccolo tributo a una coppia bellissima, a cui non è stato reso il giusto onore, Cobb e Mal.

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Ultima risposta 06/10/2010 22.31.01
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nutshell82  @  01/10/2010 12:50:32
   6½ / 10
Il film è buono, superata la difficoltà iniziale data dall'assurdità di fare sogni così lucidi e condivisi poi in effetti le idee ci sono.. saranno sviluppate in modo superficiale o incasinato e con spiegazioni che convincono poco, ma apprezzo lo sforzo e poi non è che mi aspettassi analisi psicologiche in un film del genere..

Purtroppo però non riesco ad abbandonarmi e farmi coinvolgere tanto da un film quando vedo tanti errori o incoerenze, sono distrazioni troppo forti, probabilmente evitabili, magari qualcuno dirà ininfluenti, ma a me danno fastidio, tanto..

Ecco alcuni errori:

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deus  @  01/10/2010 11:25:16
   8 / 10
Gran bel film...con un grande cast! Questo in prima battuta..
è bello dall'inizio alla fine, e l'idea dei sogni è originale, bella. Non ricordo un film così, forse mi verrà uin mente dopo ma al momento non ricordo grandi precedenti...
Il film sicuramente ha una componente molto presente di azione, ma c'e' dell'altro..completato da un po di mistero e fantasia , thriller,drammatico con parti veramente toccanti...Il finale del film poi sembra già scritto...ma.....

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wooden  @  01/10/2010 10:15:47
   3 / 10
Leggo dovunque "capolavoro che consacra Nolan", o giù di lì.

Ora, io mi ero recato al cinema con le migliori intenzioni. Sapevo che mi sarei trovato di fronte a un blockbuster; ok, passiamo 'ste 2 ore, ne hanno parlato tutti bene, e la trama finalmente sembra più interessante della "colonizzazione dello spazio in 3d".

Di Caprio recita "l'omo bello e un pò perso che indaga in questioni segrete e ha il senso di colpa per la famigghia", come da 37 film a questa parte. La Page fuori ruolo in maniera imbarazzante. Vabè, ma non è questo il punto.

Verboso a manetta, anche quando una sceneggiatura su presupposti onirici come questa potrebbe e dovrebbe permettersi più libertà espressiva. Invece no, ogni pretesto è buono per infilare dettagli (inutili) su come funziona il tutto.

Il problema principale è un altro. Inception è un film d'azione. Potrebbero averlo chiamato Rambo 9 e nessuno l'avrebbe cag.ato. Ma con la scusa che "le sparatorie che state vedendo sono solo un sogno" ahhh beh, allora genio.
Si, avete letto bene, SPARATORIE. Esplosioni, macchine che saltano, fuciloni, bazooka, bombe a mano, inseguimenti....Complimenti per la fantasia Nolan, gran bella esperienza onirica.

Tonfo del mediocre Nolan, che pure era partito bene (memento). Ovviamente si prevede una pioggia di premi e consacrazioni, come da copione.

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fysa  @  30/09/2010 21:53:52
   9 / 10
ottimo film

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/09/2010 21:28:29
   7½ / 10
Le grandi attese per questo ultimo film di Nolan vengono solo in parte rispettate!
Un soggetto molto interessante che parla di sogni e subconsio che ci porta in un'altra dimensione come fu' per "matrix"!
Ma "inception" non avra' il merito di portare aria nuova nel genere!
Come hanno sottolineato prima di me questo "inception" è un blockbuster servito bene e che si allontana dal capolavoro che è "memento" proprio perche lascia troppo spazio alle scene d'azione trascurando in alcuni punti la trama!
Per carita',mi sono divertito,ottimi effetti speciali,storia coinvolgente che non annoia malgrado la durata ma...mi aspettavo di piu'!
Il cast se la cava tutto abbastanza bene tranne Ellen Page,completamente fuori parte...

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endriuu  @  30/09/2010 20:39:21
   9 / 10
Una geometria strutturale di scatole oniriche accompagnate da un intensità narrativa crescente ma complessa,alcune sfuggono e non si possono riddure al: "ma quindi era tutto un sogno ?".Siamo ben lontani dal sogno surreal-lynchiano qui la logica fa da padrone e Nolan è apprezzabile solo per il tentativo,trattare il sogno sotto questo aspetto è decisamente complicato.Decisamente da vedere almeno un paio di volte.

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Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  30/09/2010 19:04:38
   8 / 10
Sicuramente uno tra i migliori film che mi siano capitati sottomano nel 2010.
Una trama originalissima e ben sviluppata, dagli effetti speciali ottimi e curatissimi, testimoni di come per stupire non basta la tecnica del 3D od altra roba.
Recitazioni valide, molto convincente Di Caprio nel suo ruolo.
Come detto la trama è merce rara al giorno d'oggi, ma seppur la sua bellezza è fortissima non gli si può negare che in alcuni punti risulta essere un po' troppo intricata, e in alcuni passaggi mi è sfuggito qualcosina; tuttavia il senso generale dei ragionamenti l'ho colto benissimo.
Quasi due ore e mezza che, al contrario di quanto detto da alcuni utenti prima di me, non volano molto, la durata si fa sentire troppo, specialmente nella mezz'ora finale.
Un 8 non glielo leva nessuno, Nolan ha fatto un passo in avanti rispetto al suo"il cavaliere oscuro", che nonostante lo abbia trovato carino non è riuscito ad appassionarmi come dovrebbe, cosa che in questo film non è accaduta, in quanto la visione del film è stata gradevolissima.
Una pellicola nella quale il confine tra sogno e realtà viene varcato continuamente, ed alla fine non si capisce se i protagonisti sono svegli o dormienti.
Complicato ma appassionante, un film che consiglio senza dubbio, ma che a qualcuno può non piacere, se visto con superficialità può risultare addirittura noioso.

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Febrisio  @  30/09/2010 18:59:30
   7 / 10
Detto da Lorenzo, suonerebbe all'incirca così, "e in ogni mondo c'è dentro un mondo, che ha dentro un mondo, che ha dentro un mondo". Detto da Nolan invece suona come un labirinto di immagini, che per risolverlo c'è bisogno un altro labirinto.

Le aspettative erano alte. Non deluderle, personalmente, era difficile, ma in parte non lo fa. Bell'argomento, affascinante per chiunque, e il film ne estrae le enormi potenzialità... purtroppo...così infinite che necessitano tante spiegazioni, troppe. O dipende dai punti di vista. Non sono troppe, i concetti per quanto non banali, sono ben spiegati, ma... manca di sensibilità, di grandi immagini, di introspezione, ed essendo sogni è come non descriverne una parte.
Inception è tanto legato ad una azione continua, senza mai fermarsi, quasi NON volendo far pensare lo spettatore, o forse già troppo coinvolto nel capire la sola trama. Un altro piccolo neo (di concetto?), è che il film ha bisogno di sogni che assomiglino in tutto per tutto alla realtà. Parlare di sogni e farli sembrare realtà (a parte qualche balletto nell'aria, o "la demo" alla ragazzina) non son sprecati?... certo funzionale al suo obiettivo, ma l'altro lato della medaglia assomiglia ad un soggetto sprecato.

Insomma Inception, è un film affascinante, detto volgarmente, con una sceneggiatura alla memento scombussolata all'ennesima potenza, così infinita che ci vuole un film per spiegarlo. Scorre piacevolmente veloce, malgrado sia lungo, però già al mattino seguente, come un sogno, se non ci ripenseremo subito, faremo fatica a ricordarlo nei dettagli.

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roby388  @  30/09/2010 02:25:15
   9 / 10
dò 9 perchè trovo sia un ottimo film, coplesso e da seguire fin dall'inizio, un film diverso dal solito con una trama insolita.
Leonardo Di Caprio (e non solo) credo sia da Oscar e la parte finale mi ha lasciata un po' perplessa

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Ultima risposta 08/11/2010 12.42.42
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LadyVampyre  @  29/09/2010 21:08:45
   5 / 10
Non ho amato particolarmente il precedente figlio di Nolan, forse per le troppe aspettative con cui ci ha tartassato per mesi il mondo dei media, ma nonostante questo avevo ancora speranze positive per questo nuovo film.
Ora, per poter dichiarare un film un successo o per poterlo premiare coi grandi voti che ho visto qui sotto, credo che di assi nella manica debba averne qualcuno. Può avere una trama originale o appassionante all'inversimile. Può vantare una recitazione eccellente (che purtroppo coi doppiaggi spesso siamo costretti a perdere). Può trattare in modo anomalo, disincantato e crudo qualche razza di problema sociale. Può avere una regia e una sceneggiatura talmente allucinata, da farci catapultare all'interno della pellicola e farci dimenticare che viviamo nel mondo reale.
Cos'ha questo film di così entusiasmante e avvolgente? Niente.
Nonostante la pseudo originalità della trama, nonostante questo gruppo di esserini riesca magicamente ad entrare nel regno dei sogni, nonostante ci si addentri sempre più (forse un pò troppo?? decisamente!) nell'inconscio di "chi più ne ha più ne metta"...il tutto non convince.
Idea non male da sviluppare ma in tutti altri modi. Personaggi troppo cindizionati da questo super eroe del mondo onirico - Di Caprio - che seguirebbero in capo al mondo (dei sogni) per qualche strano motivo che forne è sfuggito allo spettatore troppo intento a pensare a come costruire un proprio e indistruttibile mondo dei sogni.
Intrighi troppo evitabili, momenti troppo lenti ed altri forse troppo veloci.
Cosa mi ha lasciato questo film? Non so se sono l'unica ad averlo pensato, ma se proprio vogliamo trovarci una morale da quello che ho potuto constatare io è quella di non incasinarsi troppo in mondi inventati e non reali, perchè tornare a mondo vero sarebbe troppo traumatico.
Se qualche spettatore in più fosse uscito dal cinema con l'impressione che ho avuto io, probabilmente Inception non sarebbe uscito fuori come il film dell'anno.
Forse con meno azione a mio parere non sempre necessaria, con meno punti di domanda irrisolti a causa dei 2000 viaggi che questi si fanno nei sogni di chissà chi, con una storia del protagonista meno tragica e angosciosa che sinceramente a me non ha toccato minimamente, forse poteva salvarsi qualcosa dall'idea di base.

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Cinema is Dead  @  29/09/2010 19:25:02
   2 / 10
Questo voto è assolutamente veritiero e figlio di una rabbia incontrollabile che mi ha assalito poco dopo la fine di questo scempio, che sono andato a vedere ieri sera con ottima e aperta disposizione mentale.

[SOGNI, MONDO (INDIPENDENTE E INCONTROLLABILE) INTIMO E LABILE DI BEATITUDINE, EVASIONE, FOLLIA O PERDIZIONE CARATTERISTICO SOPRATTUTTO DELL'INFANZIA DOVE (RI)VIVERE IN PRIMA PERSONA FRAMMENTI DI RICORDI, ESPERIENZE PASSATE E INEDITE O ASPETTATIVE FUTURE CHE SI FRAMMISTANO FRA LORO IN UNA DIMENSIONE DISTORTA E AMENA, PRETTAMENTE SLEGATA DA QUALSIVOGLIA FERREA CONNESSIONE RAZIONALE.
GENERAZIONI DI INTELLETTUALI, ARTISTI E SCIENZIATI HANNO PRVATO CON UMILTA' A DEFINIRE O COMUNQUE COGLIERE UN BAGLIORE DI QUESTO LIMBO INSONDABILE E IRRIPRODUCIBILE.]

Non ho mai visto un film così presuntuosamente brutto in una sala di cinema.
Qui a farmi vomitare bile basta la ridicola presunzione di questo talentuoso regista di blockbuster multimilionari da cassetta di poter ridurre il sogno a semplice contenitore di livelli videoludici d'azione controllato e sfruttato a comando dal solito gruppo di bellocci cool e arrabbiati, duri e pupe.
Il sogno non si presta ad altro che a mero pretesto strumentale per giustificare due americanissime ore e mezza di effetti speciali, sparatorie, esplosioni e filosofia da due soldi accuratamente patinate, aggrovigliate, declinate e poi (ovviamente) spiegate fin nei minimi e deliranti dettagli per il piacere e la soddisfazione masturbatoria delle masse di ******** che escono convinti di aver assistito ad un film epocale.

Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare in quali aspetti tecnici e filmici questa immonda ***** di film eccelle e si distingue da un qualsiasi Guerra dei Mondi, oltre che negli incassi planetari dovuti all'enorme campagna pubblicitaria. Questi sono i tratti salienti che ho rilevato io.
Solita regia digitale di stampo adrenalinco-videoclipparo alternata all'ormai insopportabile piano americano durante i dialoghi. Non un inquadratura, non un dettaglio, non una scelta, non una sfumatura del carrello possono dirsi personali o comunque proprio di un autore-artista. Le inutili tamarrate visive che hanno gonfiato a dismisura il budget per quanto sono gratuite e scollegate dal contesto (esplosioni rallentate, città accartocciate, specchi in frantumi, ponti volanti) stonerebbero perfino anche in una pubblicità di televisori al plasma di decima generazione.
Colonna sonora di routine che evoca solo il nulla e non dà un sussulto, non un'emozione, non un ***** di mezzo brivido nella schiena.
Sceneggiatura patetica che alterna le solite e insulse americanate a incredibili e interminabili deliri tecno-filosofici fortemente trash che se non fosse per gli 8 euro ti farebbero cagar la cena dalle risate, assurdamente declamati nelle situazioni più improbabili con l'unico fine di dare le solite spiegazioni più biecamente giustificazioniste allo spettatore medio che non sapendo nemmeno lontanamente chi sia Freud, con pop corn e coca alla mano va in trip segaioli da videogioco e si autoconvince di fruire di un prodotto altamente intellettuale.
Il peggio arriva poi dalla caratterizzazione dei personaggi, che porco cane in due ore e mezza poteva anche essere abbozzata. Invece no, quindi eccoli:
Il bello e tormentato (ma perennemente cotonato e in fondotinta) con la solita situazione famigliare difficile, i comprimari che in pratica tacciono e fungono da marionette di contorno, la bella mogliettina che tra una ******* e l'altra che spara si suicida per tornare nei sogni, la bella e brillante studentessa adolescente che pronti via uno due in 5 minuti è già la coccolata capetta saccentona. Poi come ***** si fa a definire grandiosa la prestazione di
Di Caprio, che negli ultimi film sembra non riuscire a fare altro che il bel maledetto perennemente incazzato e che qui non ha letteralemente una capacità espressiva e si limita a sbraitare dall'inizio alla fine.
Qualcuno infine ha visto qualcosa che si possa paragonare a una fotografia?
Qualcuno non ha notato enormi voragini di sceneggiatura e una stessa sceneggiatura che non segue un filo di coerenza e rigore scenico ma si va ad accartocciare sempre di più tra livelli e sub livelli fino ad arrivare ad un finale così roseo,sbrigativo e penoso da risultare praticamente inaspettato, al contrario della scena della trottola che l'avrebbe prevista pure il mio gatto.

Qui come sempre la gente vota la tamarraggine visiva, la velocità dell'azione, l'effetto speciale, il vortice videosonoro che ti deve inevitabilemente travolgere nel cinema del ventunesimo secolo a scapito dei minimi valori intellettuali od emotivi, che ormai stanno scomparendo in modo inarrestabile sull'altare modaiolo del consumo di massa.

Nolan, tu e tutti gli altri che lobotomizzandoci e prendendoci regolarmente per il **** vivete nelle vostre megaville e andate al lavoro negli studios a mezzogiorno in Bugatti, con tutto il cuore, ma andatevene a fare in ****.

Giuro che se non mi passa mi sparo Il Posto delle Fragole per 20 ore di fila, chissà che non mi disintossico.

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Ultima risposta 27/12/2010 20.05.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  29/09/2010 13:35:47
   10 / 10
Inception è un folle quanto perfetto film d'amore estremo, una trottola totem in presenza di gravità scaraventata in Pura Creazione dove il sogno si confonde con la realtà ma che in realtà ammette che, come sappiamo, non esiste alcuna realtà tranne che quella che resiste e persiste nella pura soggezione della nostra percezione votata al livello di inconsapevolezza automatico dettato a sua volta dal nostro cervello e piegato dalle nostre esperienze, una droga del sogno di una droga di realtà, un sonno per sognare ma soprattutto un sonno autoindotto e inflitto per essere in realtà solo svegliati e poter riaddomentarsi e per poter sognare, chi lo sa meglio di Cobb? il principio stesso di una dipendenza, di un'idea, di un limbo grezzo accalcato da un subconscio militarizzato o meno, della poesia entropica meccanica scaturita e votata al paradosso, della fisica stessa dell'architettura della nostra anima esponenziata che produce e scaraventa cyberproiezioni destinate a labirinti che a loro volta richiedono altri labirinti come Atti di fede per essere risolti, consumando occhi, fegato, raziocinio, cervello e dettagli. Consumandoci. Senza ricordare un inizio un perché e un come. Perchè se non siamo pezzi di carne da macelleria siamo recettori, pronti ad essere ingannati. E noi, intersezioni di caos, "vogliamo essere ingannati".

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Ultima risposta 29/09/2010 13.51.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/09/2010 00:58:28
   8 / 10
Cito "La materia dei sogni, molto spesso, è la realtà. Nei sogni non camminiamo sul soffitto. Forse con un budget milionario a disposizione Nolan ha perso un pò la bussola e non è riuscito a dimostrare la semplice magìa del sogno" (cfr. Nigel Andrews, Financial Times).
Credo infatti che gli esperti del genere (mi riferisco a filosofi, scienziati, psicologi, e quant'altro) troveranno la nuova (?) dimensione di Nolan nel mondo onirico alquanto superficiale e approssimativa. Un'analisi da reader's digest, per intenderci.
"Inception" non riesce a liberarsi - nella sua perfezione tecnica - da certi meccanismi hollywoodiani da blockbuster che ormai infestano radicalmente il mercato cinematografico.
Ci sono sequenze che passano con disinvoltura dalla tecnica digitale al videogame virtuale - ok, chiamatelo pure con la definizione appropriata ma il senso è quello - lasciando soltanto intravvedere ciò che Inception avrebbe potuto essere se fosse stato libero dai meccanismi del mercato (un'altro Memento, per inciso).
In "Memento", però, c'era una fedele rilettura di "L'uomo che scambiava sua moglie per un cappello" di Oliver Sacks, quando si raccontava di quell'amnetico che somministrava in continuazione alla moglie la stessa iniezione, fino a farla (incidentalmente) morire.
Direi che anche in "Inception", nonostante la sua espressività compressa, i temi cari a Nolan permangano.
Perchè ancora una volta è il tempo assoluto testimone di un profondo o sottile divario tra inconscio e realtà, perchè domìna la coscienza come evoluzione costante di responsabilità affini tra vittima e testimone reale.
L'evoluzione tecnologica del cinema di Nolan ha lasciato giustamente perplessi i critici americani, perchè tutto sommato non porta alcuna innovazione. E' uno spettacolo mirabolante, che lascia a bocca aperta - su tutte, la sequenza della Parigi capovolta in un'ancestrale miraggio visivo - ma niente che non sia stato già sperimentato in molti altri film più o meno recenti (Matrix, pur così diverso nella sua opprimente fuga futurista, è stato un vero precursore).
Il tema Nolaniano delle giuste scelte, e della capacità di poter sovvertire, anche ipoteticamente, un destino, permane comunque.
"Se parti dai ricordi per costruire un sogno perdi la condizione del reale e di ciò che c'è in un sogno", sostiene il film.
Indipendentemente dal fatto che questa definizione non mi trova d'accordo, la visionarietà di Nolan - che non è mai lisergica - si sovrappone a quella del più grande narratore onirico del XX Secolo, Arthur Schnitzler, dove il tema del "doppio sogno" andava sviluppato secondo concezioni e desideri di chi riceveva in gran parte gli ingredienti ideali per sviluppare le proprie frustazioni affettive cammuffate da aspirazioni reali.
Credo proprio che dai più foschi ricordi possa diffondersi il bisogno onirico di emancipare un trauma, e che si possa sovvertirlo fino a farlo diventare una parte integrante e rassicurante della nostra memoria.
Al di là dei suoi limiti narrativi (tutta la lunga parte nella neve mi sembra un'inutile e tedioso aggiuntivo) il film raggiunge tuttavia i suoi obiettivi, riuscendo ad essere persuasivo e geniale nei suoi particolari meno rilevanti.
Mi riferisco al "risveglio" sulle note di un classico di Edith Piaf, alla capacità sconvolgente degli interpreti di rendere credibile anche qualche dialogo improbabile, alla "guida" interattiva di una dimensione paranormale che tenta di offuscare i nostri fantasmi quotidiani (in questo senso, la prova attoriale di Di Caprio è incredibile).
Ed è quando il protagonista abbandona il ricordo per lanciarsi in un commosso tributo al rimpianto e alla "morte" della consorte, che il film meriterebbe un 10 netto, senza timori.
Nolan riesce ad essere meravigliosamente deviante anche nel suo film meno compiuto, nonostante la megalomanìa di un budget colossale abbia tarpato un pò le ali alla sua dimensione più interiore e sofferta (sempre Memento).
Quindi opto per un'8, voto fin troppo generoso e lungimirante, ricordando quella parte di me che non vuol saperne di affrontare una realtà decisiva.
In fondo, anche nel sonno delle nostre vite ritroviamo la stessa amarezza, con l'esperienza infinita di possibilità che ci vengono negate "altrove".

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Simmetria84  @  28/09/2010 19:51:16
   5½ / 10
Il film ha un buon ritmo, buoni effetti speciali, certo, un buon montaggio, ma anche tante pecche. Prima fra tutte quella di presunzione da parte del regista, che pensa di poter manipolare e ingabbiare il mondo onirico in un impalcatura/gabbia di regolette un pò troppo razionali e di concetti pseudo-scientifici alquanto improbabili. Sogno del sogno? gioco affascinante ma abusato, e chi dice che sia così lineare e razionale il percorso per avvicinarsi al subconscio? Certamente una visione limitata e superficiale della cosa. Nolan questo meccanismo lo utilizza come in una matrioska, si aggrappa al meccanismo stesso per non sprofondare anzi per non arrischiarsi in un impresa troppo grande per lui. Nolan con questa matrioska mentale non sfrutta in alcun modo il potenziale onirico del film, ancor peggio ce lo fa annusare, pregustare inizialmente con evoluzioni incredibili, trasformazioni paesaggistiche mirabilanti, ma poi ci toglie il boccone da sotto i denti. Perchè? perchè si accorge che non potrà mai gestire questa massa informe che cresce e allora gli mette dei paletti, ma non reggono e lasciano trabordare la materia. Quando ci si accorge che il sogno ha poco a che fare con ciò che si sta guardando, ci si ritrova in un freddo action movie che sa di vecchio.
A mente fredda mi interrogo sui numerosi particolari lasciati al caso dal regista, che, se all'inizio sono perdonabili perchè pochi, alla fine si moltiplicano e inziano a pesare sulla trama stessa. Mi chiedo come mai la realtà non venga modificata per sfuggire alle guardie armate, come mai non ci si attrezzi con armi + potenti, come mai la fantasia non esista, come mai i ricordi non esistano ne di fisher ne di altri attori se non di Di Caprio...
Troppe domande forse, magari insignificanti dettagli su un progetto troppo grande. Ma non sono questi che fanno il film, magari però danno una base solida al film, garantendo una maggior coerenza complessiva.
Riguardo Di Caprio però mi piacerebbe sapere, ma è davvero possibile che in una distribuzione del genere ci si debba affidare all'attore che ha rivestito + volte quel particolare ruolo, e dannazione sempre lo stesso IDENTICO RUOLO?
E poi perchè circondarlo da anonimi e alienati personaggi privi di carattere ? forse per far risaltare ulteriormente la sua prestazione ? a questo punto credo proprio di si.

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Ultima risposta 01/10/2010 15.01.01
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  28/09/2010 17:52:56
   4 / 10
Gigi Marzullo: "La vita è un sogno o sono i sogni che aiutano a vivere meglio?".
Christopher Nolan: "Dipende dall'installazione del sogno e da come interagisce col subconscio. Non dimenticando la condizione onirica per la quale un sogno all'interno di un altro sogno potrebbe generare un labirinto o, chessò, un Limbo".
Gigi Marzullo (compassionevole): "Ah".

Squilibrato tra gangster-movie, spy-story, action, thriller, poliziesco, fantascienza d'élite, e atmosfere che attingono (ancora una volta) a piene mani dallo sguardo pesante e laborioso di Michael Mann (tanto che lui e Nolan sembrano avere consistenze di pensiero quasi inscindibili), "Inception" sta facendo… incepta di incassi un po' in tutto il mondo.
IncaSTONATO com'è tra le atmosfere urbane gelide e astratte, che stavolta si prestano a un tour gratuito di alcune delle più belle e affascinanti città del mondo, con tanto di parentesi esotica, e per giunta architettonicamente rivestibili in un modo divertente quanto risibile, il film vaga impavido e sfrontato come Berlusconi a un comizio di Forza Italia (Perché esiste ancora… Non è che me lo sto sognando, vero?).

Non mancano nemmeno le ormai inevitabili sfilate di vestiti eleganti, con quella cravatta impiegatizia (tanto per chiarire che siamo sempre al servizio di qualcuno) fatta apposta per le multinazionali con aspirazioni da Impero, o donne con l'infelice aura della pupa sfruttata, pronte a maneggiare la pistola ma che non vedono da secoli un fornello da cucina.
Così stereotipato, Nolan si sente al sicuro. Si coccola per quello che riesce a fare, e se ne compiace. Come il suo personaggio principale, Dom Cobb (Leonardo Di Caprio), da oggi ribattezzabile Dom Peridon, per la sua interpretazione sgargiante come un pavone in un cortile di tacchini.

Rivendicare la paternità di un sogno può essere intrigante quando quello che si fantastica è avvincente, piacevole, stuzzicante. Peccato che qui manchi la quadratura del cerchio: troppi sogni condivisi che esplodono al rallentatore rischiano di diventare un incubo. Anche per chi è a occhi aperti.
Troppa retorica e moltitudini di assurde verbosità: come dimenticare "lo spazio onirico grezzo"?! Spudoratamente accademico e didascalico, il bel cinema non prevedrebbe la spiegazione delle azioni, bensì la loro semplice esposizione. Assetato di entrare nell'oLimbo dei più grandi autori di tutti i tempi, Nolan arrischia una partita affidandosi al bluff, barcamenato tra giochini masturbatori fini a se stessi.

Ecco perché "Inception" risulta un nuovo film vecchio, superficiale nella sua bizzarra pretesa di rappresentare una meditazione sulla memoria, l'amore, la sofferenza.
Che l'autore si faccia pure innestare un'idea. Basta che sia buona e che non gli sbatta in faccia come un asfalto messo lì a mo' di muro ramp(ic)ante. Al Livello dove si trova adesso sarà oppresso da un Totem gigantesco, tanto da farlo rimanere quasi senz'aria.

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Ultima risposta 30/09/2010 18.37.32
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  28/09/2010 13:56:39
   8 / 10
Nolan è senza alcun dubbio uno dei migliori cineasti in circolazione, ci propina un prodotto senza sbavature, tecnicamente preciso, adagiato su una sceneggiatura dall'architettura solida, dirige l'intreccio in modo superbo, tutto ciò è innegabile. Si apprezza il film, che scorre veloce, senza fare accusare le oltre due ore di proiezione. Per tutto questo di sicuro merita una valutazione più che buona, diamine!
Tuttavia, all'uscita dalla sala permane un senso di incompiutezza, una sensazione di vuoto difficilmente riconducibile ad un preciso difetto di quanto si è appena finito di vedere. Il tema dell'onirico e dei viaggi nel subconscio, da Stati di allucinazione in poi, è sempre stato un azzardo, talvolta risolto sapientemente (ad esempio proprio il film di Russel); Nolan si spinge oltre nell'esercizio narrativo, quasi a volere trovare il proprio limite. In questo modo perde la fresca creatività di Memento e la genialità di The prestige (il mio preferito). Inception, pur artificioso, non è criptico, lo si segue bene, questo potrebbe essere un merito : consegnare al pubblico un prodotto complesso ma fruibile come i migliori blockbuster. Potrebbe essere un merito (già in Batman begins d'altronde) certo, sicuramente Nolan è riuscito nell'intento, ma potrebbe anche segnare l'impoverimento da parte del regista delle sue originarie intuizioni di sceneggiatore (sue o del fratello Jonathan?)

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willard  @  28/09/2010 09:58:26
   10 / 10
Bellissimo film del "sovversivo" Christopher Nolan, che ci stupisce ancora una volta rilanciando in grande stile il tema della realtà alternativa e dell'Universo parallelo.
Era dai tempi di Matrix che non avevamo una storia rivoluzionaria come questa, giocata su quattro piani di realtà alternativa, con tempi di avanzamento e luoghi diversi che procedono contemporaneamente. I dieci secondi di caduta dell'auto dal ponte al primo livello equivalenti a venti minuti (girati in tempo reale) al quarto livello valgono da soli il prezzo del biglietto: ovviamente capirete solo dopo aver visto il film.
Il cast è vario e ben amalgamato, dal sempre grande Leonardo Di Caprio alla sorprendente Ellen Page, creano un gruppo d'azione coinvolgente.
Effetti speciali sbalorditivi e scene d'azione tesissime.
Da vedere e rivedere per la quantità di teorie, spunti e motivi di approfondimento legati ai concetti del sogno e dei passaggi ai vari livelli di realtà.
Un consiglio: non vi distraete neanche un attimo o rischiate di trovarvi in un luogo e in un tempo diverso senza capire come ci siete arrivati.

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Dio Brando  @  28/09/2010 01:44:53
   8 / 10
Premetto che ho visto il film due volte a distanza di pochi giorni. La prima volta sembrava tutto chiaro...(segue spoiler)

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Gruppo REDAZIONE maremare  @  28/09/2010 00:33:54
   7 / 10
Il matrimonio perfetto, al cinema, è sempre quello tra un ottimo regista e un ottimo sceneggiatore.
Così è avvenuto per Memento (10) e mi immagino Nolan brother dire a Chris 'a fratè nun t'allargà'.
Qua Chris abbandona il fratello e come un aquilone vola di livello in livello.
Che dire, immagini sontuose, effetti strepitosi, storia che incuriosisce ma non sbalordisce e psicoanalisi spiccia da bacetti perugina.
E quella strana sensazione, alla uscita del cinema, di essere stato preso per i fondelli. Insomma la mascella non cade e il cervello non si arrovella come fu per i postik di mementiana memoria. E poi uno che presenta un film consigliando di rivederlo due volte già me le fa girare.
Tornerò a vederlo giusto per la curiosità di mettere a posto i tasselli ma non credo la cosa mi sconvolgerà più di tanto.
Insomma siamo di fronte ad un blockbuster grandioso depauperato dalle pretese autorali.
Certo 'la vita è sogno' diceva il poeta (CdB), il cinema è sogno ci dice Nolan e funziona per condensazione variabile (come i livelli).
Un film nel film del film del sogno. Con Chris-demiurgo-Cobb che ti-ci innesta l'idea facendola germogliare nell'anima pucciosa di ognuno di noi, perchè in fondo non può vivere senza scoperchiarsi la mente, ogni tanto..sivabbè.. INNOLAN EMPIRE?
Forse, ma preferisco Lynch

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EdwardBaker  @  27/09/2010 23:56:25
   8½ / 10
E' stato già detto abbastanza quindi non mi dilungo. Un film molto bello pieno di bellissime idee anche se non tutte ben sviluppate. Parecchi i buchi qua e là nella sceneggiatura. Un blockbuster che ti sappia unire azione e intelligenza non è da tutti.Minore di Memento e prestige sicuramente. Chi mette 1 è solo un ignorante.

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just_human  @  27/09/2010 21:41:22
   9½ / 10
Che c'è da dire : STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO , STREPITOSO !!!!! Adatelo a vedere , anche a chi non ama Di caprio . Finamete un film con una trama diversa dal solito . Tral'altro un ottimo cast . Gli effetti speciali sono a dir poco sconvolgenti !!

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Silver  @  27/09/2010 21:25:17
   4½ / 10
"Ora si viaggia nei sogni con potenti sonniferi, le collegiali ***** sono grandi architetti e chi scrive ste porcherie viene considerato genio, addio Bergman"

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Ultima risposta 12/10/2010 03.05.16
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Wyrael  @  27/09/2010 21:21:25
   5½ / 10
Un'Americanata colossale.
Soggetto interessante, adattato e sviluppato in maniera a dir poco imbarazzante.
Chi vede in questo film qualcosa di originale, beh... Evidentemente possiede una cultura alquanto ridotta.
Il film è colmo di scene di azione TOTALMENTE INUTILI, che come già detto da qualcuno ha poco senso che esistano dato che essendo un sogno i protagonisti potrebbero tranquillamente immaginarsi di sparare bombe atomiche. La cosa realmente più irritante è che siano forzatissime, realizzate col solo scopo di intrattenere lo spettatore più tamarro.
I dialoghi sono di una banalità disarmante, senza contare la poca caratterizzazione dei personaggi. Forse quello che risalta di più è la moglie del protagonista, che deve tutto il suo charme a se stessa e non al personaggio che interpreta. Il montaggio è A DIR POCO ciò di più mai visto e rivisto, per fare un esempio le classiche sequenze iperveloci accompagnate dalle voci degli attori che intanto spiegano tutte le meccaniche della missione in ogni suo particolare. Senza contare i vari rallenty alla Matrix ed una fotografia inesistente. Infatti il tutto viene fortunatamente salvato dalla colonna sonora e dagli effetti speciali sbalorditivi.
La sceneggiatura è COLMA di buchi ed incongruenze, ma non per quanto riguarda le varie meccaniche dell'innesto, o la funzionalità dei sogni, bensì per la strutturazione confusionaria della trama della quale ogni colpo di scena appare SCONTATISSIMO e ridicolo. Io ricordo di aver riso in più scene.
il finale: NO COMMENT.
Insomma un prodotto confezionato col pretesto di apparire "Bello ed intelligente". Ma di bello esteticamente ci ho visto ben poco. Fuori dagli effetti speciali nessuna inquadratura che ti rimanga impressa. Beh, sull'apparente fascino ed intelligenza, non c'è nemmeno da esprimersi. La sostanza è inesistente, nessuna emozione... Se non la noia e l'ansia di attendere che finisca.

Infine solita storiella del tizio depresso che vuole tornare a casa dai figli, ma per farlo deve combattere i cattivi che lo inseguono in tutto il film e solo sconfiggendoli potrà riabbracciarli. Il tutto condito con sogni, coscienza e storiellina d'amore angosciante con un pizzico di PESSIMO umorismo.
Il peggior film di Nolan...

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Ultima risposta 03/10/2010 18.43.12
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Magnus84  @  27/09/2010 18:33:26
   9½ / 10
non vedevo un film così bello da tempo...ottima la tematica, ottimi gli attori...davvero un film geniale, studiato bene dove nulla è al caso...

da vedere!!

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Ultima risposta 28/09/2010 08.14.46
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Kesson  @  27/09/2010 14:26:52
   8½ / 10
Un film come "Inception" rappresenta davvero un "sogno" per un regista così talentuoso come Christopehr Nolan. Partendo infatti dal presupposto che quello che il regista deve mostrare appartiene quasi esclusivamente al mondo dell'onirico, è evidente come la libertà sfoggiata dietro la macchina da presa sia assoluta. Nolan propone un prodotto visivamente strabiliante che mette in luce le grandi qualità ed intuizioni, spesso geniali, che questo regista possiede.
Partendo dalladomanda, oramai piuttosto abusata, di cosa è reale e cosa non lo è, "Inception" accompagna lo spettatore in un viaggio fantastico nel mondo dei sogni, dove però non si devono fare troppe domande.
E' forse questo l'unico limite e difetto del film, che data anche la lunga durata, avrebbe potuto dedicare più tempo ad una spiegazione sul mondo dei sogni e sulle modalità di entrata in essi da parte dei nostri eroi, si sarebbe potuto insomma dare qualche nozione "scientifica" (si fa per dire) allo spettatore per prepararlo al viaggio che lo attende. Invece tranne due tre citazioni, molto affascinanti, il tutto è dato per assodato fin dall'inizio, e Nolan si concentra quasi esclusivamente sullo sviluppo della trama, che pur risultando piuttosto lineae nel suo prosieguo, annovera intuizioni e risvolti geniali che tengono letteralmente incollato lo spettatore alla sua poltrona. Il tutto poi viene completato dalle splendide orchestrazioni musicali firmate Hans Zimmer, incessanti e cupe che si sposano alla perfezione con lo stile di Nolan.
Il cast è di altissimo livello, con un sempre più bravo di Caprio che sul fronte delle recitazioni è davvero in ottima compagnia, con una brava Ellen Page, un ottimo, come al solito, Cillian Murphy, e dove troviamo anche un cammeo del grande Michael Caine.
In definitiva un grandissimo film, che sarebbe potuto essere un capolavoro assoluto, che non delude anche nel bellissimo finale, li dove sarebbe stato facile rovinare un film che crea per tutta la sua durata aspettative elevatissime.

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Ultima risposta 05/10/2010 15.56.49
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  27/09/2010 13:58:54
   8 / 10
Da Chaplin a Keaton, da Murnau a Bergman, da Bunuel a Fellini, da Polanski a Lynch: l'evoluzione filmica del sogno cinematografico ha ormai perlustrato ogni meandro del nostro inconscio. Un viaggio durato un secolo e terminato con l'Impero della Mente lynchiano deve ora lasciar spazio al moderno.

L'arte contemporanea esula dal sentimento, è scientifica, è un gioco di specchi meccanico atto ad ottenere il suo scopo rovistando nel cervello dello spettatore. Non bisogna più lasciar perdere, si deve capire e leggere ogni singolo tassello di un cubo di Rubik risolvibile solo dopo innumerevoli sforzi. Non c'è più spazio per la poesia, la disperazione, l'amore, narrazioni ambigue, desiderio. Tutto ciò che ci rimane è un oggetto tangibile, da toccare, svelare, ricalcare.

"Inception" è il figlio perfetto di questo mondo robotico. Nolan è l'ostetricia.

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Ultima risposta 29/09/2010 13.20.12
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The BluBus  @  27/09/2010 10:22:20
   8 / 10
Molto buono sicuramente, ma ci sono almeno 20 inutili minuti di sparatorie, esplosioni e inseguimenti francamente inutili ai fini del film.


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Piu un gioco di ruolo che un film insomma.

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saradolce  @  27/09/2010 09:29:22
   8 / 10
Eccezionale!

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Ultima risposta 30/09/2010 20.18.00
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  27/09/2010 04:43:44
   7 / 10
Ho provato anzitutto a comporre una sorta di elenco delle regole su cui si basa "Inception". Le inserisco in uno spoiler per non togliere il gusto di scoprirle da soli, a quanti il film lo debbano ancora vedere:


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Tutte queste assomigliano molto alle regole di un gioco di ruolo o di un videogioco, e non ipotecano di per sé nessuno specifico valore di merito dell'opera.
Si può eventualmente riconoscere la loro coerenza all'interno dell'intreccio, e ammirare Nolan per il "rispetto delle regole" (dunque per la coerenza interna di un intreccio complicatissimo a regole altrettanto complesse).
Le regole che ho premesso permettono di spiegare gli snodi fondamentali (e più misteriosi) della trama, e del finale, a mio avviso nel seguente modo:



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Il film mette in scena un labirinto di sogni (in cui ciascun sogno si sviluppa nello spazio di un labirinto) omaggiando chiaramente le incisioni di Escher (le stesse richiamate tanti anni fa, in modo meno serioso, nel finale di "Labyrinth dove tutto è possibile"), nonché la poetica di Jorge Luis Borges (e in particolare due racconti compresi nella raccolta "Finzioni": "La biblioteca di Babele" e soprattutto l'affascinante "Le rovine circolari"). Ma è solo una fonte di ispirazione: la tematica non viene sviluppata in modo nuovo od originale, bensì viene calata in una struttura profondamente appesantita da una complessità tipica dell'enigmistica. Gran parte del fascino che il film possiede deriva dal suo proporsi come un gigantesco enigma, difficile quanto un cubo di Rubik… Il che non è che doni valore artistico all'opera, anche se è lecito possa intrigare e affascinare (specie se è condotto con sagacia e originalità nell'intreccio).

Di pregevole c'è non tanto l'uso sbalorditivo di certi effetti speciali (ad es. il sogno di secondo livello a gravità zero: film non troppo recenti ci continuano a sbalordire ben di più – il primo Matrix, che "Inception" inevitabilmente ricorda. Ma "Inception" ricorda in primis Videodrome ed eXistenZ di Cronenberg. Da allora il filone della realtà parallela o virtuale è ormai ricco di epigoni). Di pregevole c'è lo stile. Indubbiamente la perizia nella messinscena è notevole: intendo quella visiva, a tratti visionaria, anche nella capacità di disseminare indizi puramente visivi. I dettagli ricorrenti (i figli di schiena, ma – più sottilmente – bicchieri in frantumi, tende al vento, coltelli come quello della moglie quando taglia le verdure…) non solo indicano una pista da seguire, ma sono anche quanto di più riuscito vi sia di onirico nel film.
In un film fondato sui sogni, infatti, non c'è niente di autenticamente onirico (oltre alla notazione sul processo per cui nei sogni creiamo e contemporaneamente agiamo, alla notazione sulla diversa velocità dei sogni e all'uso, divertente, della sensazione di caduta). Niente, tranne proprio i "flashback" imprevisti di Cobb. Quelli sì davvero onirici, puri prodotti del subconscio. Non per nulla starebbero benone anche in un film di Lynch, che di sogni se ne intende. Mica come Nolan, che pretende di trattare la pasta di cui son fatti i sogni come un ingegnere, quasi i sogni potessero essere inquadrati in equazioni matematiche.

Il rigore logico e architettonico della sceneggiatura fa un po' a pugni con le vere regole che dominano i sogni: principalmente perché, intanto, i sogni possiedono molto raramente una loro immobile architettura interna (che in Nolan si sgretola o si stravolge, ma non muta mai irrazionalmente), e poi perché la questione dei tempi è sì vera (in sogni di pochi minuti si sognano film di ore: capita di accorgersene, nel dormiveglia), però non si può pretendere vi sia un rapporto temporale matematico valido in assoluto! E infine esistono molte più (imprevedibili) modalità di uscita dai sogni, che non siano solo gli shock e le cadute nel vuoto (le quali peraltro non vengono mai generalmente indotte dall'esterno!).

Ma questo è il grande limite di Nolan, di tutti i suoi film. Sono tutti affascinanti universi auto conchiusi, con le proprie complesse regole che vengono rispettate quasi perfettamente (dico quasi perché ho sempre il sospetto che non tutto torni proprio al bacio). E il loro limite sta proprio nell'autoreferenzialità eccessiva (unita a una sovrana mancanza di ironia), che li rende vulnerabili proprio nella loro orgogliosa autarchia.

Tornando ai pregi, "Inception" ha tre importanti livelli di senso.
Il primo è legato al senso di colpa vissuto dal protagonista, a come esso riemerge dal subconscio, più si tenta di sconfiggerlo più minaccia di uscire dal controllo. Il personaggio di Cobb – a prescindere dalla ipotetica ricostruzione della trama, che prima ho tentato nel secondo spoiler – trasmette un autentico tormento (e si congiunge alla favolosa interpretazione della moglie da parte della Cotillard, capace di essere – in poche scene – tanto minacciosa quanto struggente, tanto malinconica quanto seducente). Davvero curiosa la quasi sovrapposizione di questo personaggio e del suo tormento con quello, sempre da Di Caprio interpretato, del protagonista di Shutter Island.

Il secondo livello è più ampio e importante. Ha a che fare con il senso di realtà. I sogni son qui metafora di quando la realtà ci appare falsa, i ricordi si frammentano e non potremmo più giurare su essi; quando il significato dei ricordi (e con essi di nostri personali vissuti) si fa incerto e arriviamo a dubitare delle prospettive in cui collocare le cose che ci riguardano: la nostra realtà, appunto.
Il film manca però di approfondire veramente questo livello di senso, la cui suggestione però "arriva" eccome, allo spettatore, che – soprattutto alla prima visione – esce dalla sala turbato e si guarda attorno con circospezione, preoccupato di ridefinire la realtà che lo circonda, proprio come al risveglio da un sogno molto intenso e coinvolgente.

Il terzo livello di senso è quello metalinguistico, metacinematografico. Ovviamente, i sogni che rappresenta Nolan sono proprio i film, ed esattamente come i film, compattano in 5 minuti gli accadimenti di un'ora…
Però anche questo livello è solo accennato, e non c'è assolutamente una tematizzazione del potere ipnotico (o illusionistico) dei film, da parte di un film che è tutto un gioco di prestigio.

Mi viene da pensare che è come se Nolan, che in "The prestige" aveva denunciato i rischi che l'esasperazione dell'illusionismo comportava per l'illusionista, avesse deciso di bruciarsi le ali col suo stesso fuoco, perdendosi nel gioco di…prestigio, appunto…dello spettacolo e delle mirabilie delle illusioni ottiche e temporali.

"Inception" è un colossale esercizio di enigmistica, confezionato come un film con i fiocchi, ma quello è il suo limite.

Diceva John Ford: "Una sceneggiatura è buona se la puoi realizzare in bianco e nero su piccolo schermo". Oggi è forse eccessiva pretesa. Sicuramente però, la sceneggiatura di "Inception" risulterebbe tanto fragile, ed esploderebbe in frantumi come accade alla strada di Parigi, in una delle sue più "meravigliose" sequenze.

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Ultima risposta 02/02/2011 16.25.33
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DiReCtOr  @  27/09/2010 03:45:55
   2½ / 10
Prima di questo, ho apprezzato Nolan.
Odio profondamente questo film inutile ed insulso, capace solo di cercare il colpo di scena a tutti i costi. Questo tema è affrontato in maniera ridicola, attori sprecati.
Filmettino per le grandi masse, niente di più.
Unica nota positiva, le musiche di Zimmer e gli effetti sonori.

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Ultima risposta 29/05/2011 18.33.06
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DIO77  @  27/09/2010 03:13:19
   9 / 10
Il voto non lascia dubbi sul fatto che il film mi sia piaciuto, e molto!
Ottima l'idea alla base, lo sviluppo e il coinvolgimento che ne deriva, per assurdo nn si percepisce il (tanto) tempo che passa dall'inizio del film fino al suo epilogo.
Unica pecca, forse voluta, è la poca caratterizzazione della maggior parte dei personaggi... dico forse voluta perche' nel caso in cui la mia personale interpretazione (vedi spoiler) sia giusta allora il tutto sarebbe perfettamente inerente all'idea del "ti ci trovi in mezzo e basta" piu' volte evidenziata dal regista... non saprei dire se ho colto nel segno ma mi piace pensare ad una spiegazione del genere...

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A prescindere da quanti la possano condividere andate a vedere questo gioiello, veramente un gran Film.

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Ultima risposta 28/09/2010 10.32.33
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Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  27/09/2010 00:00:08
   4 / 10
Mi spiace dare un 4 a Nolan ma davvero non riesco da dare un voto migliore a questo film.

Le idee ci sono e sono molto buone, ma il film no, proprio non c'è. E' tutto sbagliato:



Film da dimenticare.. (x me, ovviamente)



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Ultima risposta 27/09/2010 17.05.21
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daghy  @  26/09/2010 23:08:00
   1 / 10
E questo sarebbe il film dell'anno!? Delusione completa, mi aspettavo tutt'altro guardando i voti su questo sito e invece ho sprecato tempo e buttato via i soldi....Pesante, lungo, noioso e troppo confusionario, non si capisce niente, sogni realtà, realtà sogni, l'architetto che costruisce labirinti, subconsci killer....Nell'intervallo la sala si è mezza svuotata, la gente non ne poteva più e mi pento di non averli seguiti....Forse è meglio che il signor Nolan torni alla realtà, non si può vivere di sogni.

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Ultima risposta 04/01/2015 15.09.31
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  26/09/2010 21:05:08
   8 / 10
Nolan, come sempre, riesce ad affascinare ma, in questo caso, non a convincere pienamente.
E' innegabile la seduzione del magnifico impianto visivo (dove vediamo citato a piene mani Escher) e di argomenti intriganti come il sogno, le realtà alternative e i viaggi nell'inconscio (tanto che il cinema, in film come "stati di allucinazione", "fino alla fine del mondo", "Matrix", "Vanilla sky" per dirne alcuni li ha, con differenti intenti e risultati, esplorati) ma alla fine questo lavoro durato così lungo e così lungamente desiderato sembra presentarsi un po' labile, come la "materia" di cui racconta, il sogno.

O forse...

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Ultima risposta 28/09/2010 00.50.44
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éowyn_3  @  26/09/2010 15:47:30
   9 / 10
Per me, spettacolo! un film di due ore e passa, ricco e complesso, che scorre via come un Qualunque action movie. Nolan deve girare proprio questo genere di film. Meno raffinato e perfetto rispetto a the prestige, comunque ben studiato. Cast stellare, Murphy mostruoso. Da rivedere per sistemare davvero ogni tassello. Che bello vedere che il cinema esiste ancora!

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Ultima risposta 26/09/2010 19.34.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Rask  @  26/09/2010 12:02:36
   10 / 10
"A system and a theory
or our wish to be free?
To organise and analyse
and at the end realise
that nobody knows
if it really happened"

(Faust - Missfortune)


Guardando Inception ho avuto in un frangente casuale un'esperienza alla Italo Svevo; mi sono convinto di guardare il film più intelligente degli ultimi decenni, e mi sono riproposto di ricordarmi della lucidità di quella percezione quando ormai sarebbe stato troppo tardi per riprodurla. Non ne dovrebbe uscire un commento a caldo, perché quella che ho avuto è stata un'impressione razionale, e mi si perdoni l'ossimoro.
Inception ha la complessità strutturale di un concerto brandeburghese di Bach o di una cattedrale gotica, con la differenza che se si è attenti la struttura del primo appare forse più limpida. Una delle dissonanze singolari è quella di imbrigliare il materiale onirico in una riflessione scientifica, che invece di privare il sogno di gradi di libertà li moltiplica in livelli interdipendenti. Vedere Nolan giocare con la dilatazione esponenziale del tempo in funzione della profondità degli stati di coscienza, l'influenza gravitazionale del meta-universo sull'universo, con i complessi edipici, i sensi di colpa, le origini psicodinamiche di un'idea, le geometrie impossibili, la morte e la definizione di realtà è impagabile, perché dietro questa sceneggiatura c'è il lavoro di limatura di anni, e non c'è una sbavatura che sia una. Tutto regge, è logico e intellegibile. E finalmente si è avuto il coraggio di proporre la complessità senza compromessi, se non un certo obbligo didascalico e spettacolare, e offrire al pubblico la possibilità di ammirarla senza la scappatoia dell'anarchia onirica, che, si dica quel che si vuole, è potente ma troppo facile.
La percezione di profondità e intelligenza supporta una riflessione, certamente non nuova ma trattata in modo nuovo, sui criteri di realtà e i principi che determinano l'interfaccia tra l'esistente e l'immaginato, tra i labirinti coperti dal velo di Maya (e dal mondo dei quanti).
E al di là delle impressioni suscitate dal viaggio a tappe nelle leggi del mondo e in quelle della mente, rimane ancora intatto e imprescindibile, alla fine dei conti, il dilemma tra il desiderio che quella trottola cada, oppure no.

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Ultima risposta 28/02/2011 13.31.24
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denial  @  26/09/2010 11:49:11
   1 / 10
Sogni che nascono, sogni che finiscono. Sogni, essenzialmente, in medias res. Ma, soprattutto, sogni che si frantumano, tra cui quello di C. Nolan di diventare il nuovo Orson Welles.
Mira troppo in alto e perde, paradossalmente, il contatto con la realtà, nonostante provi a farci credere che si tratti tutto di un sogno, di un'illusione, di cui egli ha a portata di mano la soluzione verso la quale prova a condurci. Getta sullo schermo cinematografico una serie di idee che prova a sviluppare, intrecciare e risolvere, che ci smarrisce; lasciando al non detto, non descritto, non fatto, il compito di coprire il vuoto di un problema che non trova soluzione. Si perde lo spettatore nell'uggiosità metropolitana, nel candore innevato di un rifugio-fortezza d'alta montagna. Gli scenari si susseguono, trascinandoci nel vortice che vorrebbe essere onirico e invece è solamente confusionario. Cerca di innestare il seme dell'idea, ne getta tanti a dire il vero, li fa crescere e poi li abbandona, li riprende, poi nella confusione del non detto, del non descritto, del non fatto, li porta a compimento. Come un risveglio traumatico.
Mi aspettavo di più. Intensità, pathos, claustrofobia. Mi aspettavo di meno. Azione, effetti speciali, intellettualismo. Ma è questo ciò che offre la cinematografia moderna, di cui Cristopher Nolan è un campione. E di ciò pare accontentarsi, con la sua furbizia tutta contemporanea. Un occhio allo spettatore che vuole il brivido dell'azione, un occhio a chi vuol essere (ancora ?!?) stupito dagli effetti speciali, un occhio a chi vuole (vorrebbe) qualcosa su cui riflettere. Eh si, c'era proprio bisogno di Nolan per riflettere sull'intreccio sogno-vita. Tra un'esplosione e l'altra (troppe) e architetture paradossali. Pretenzioso.
Pretenzioso come la squadra degli attori, fra cui spicca Leonardo Di Caprio da cui mi aspettavo un miglioramento e che invece gira sempre intorno a qualcosa di indefinito, sempre intento a dimostrare di essere un grande della recitazione, ma alla fine irrimediabilmente uguale a se stesso, monocorde. Si specchia, si piace e compiace di come affronta il ruolo. Con la soddisfazione di chi finalmente vede il suo riflesso sulle vetrine, dopo aver comprato l'abito che tanto desiderava. Gli altri attori, invece, impalpabili.
Questo film meriterebbe di sostare a lungo nel limbo della mediocrità e di scomparire poi nel nulla. Invece mi sento di concedergli l'onore delle armi, quanto meno per avermi fatto apprezzare il gusto di un film insignificante attorniato da persone estasiate nella presuntuosa grandezza di un cinema multisala. Quindi, invece della mediocrità di un quattro e mezzo/cinque, gli lascio la perfezione dell'uno.

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Ultima risposta 27/09/2010 13.35.35
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branca73  @  26/09/2010 11:48:15
   8 / 10
Negli ultimi mesi non sono usciti molti film degni di nota.
Inception al contrario spicca ma non merita il 10 poichè di nuovo c'è poco.
Matrix, The Prestige (dello stesso Nolan) e Shutter Island (sempre con Di Caprio) sono sicuramente tre pellicole ispiratrici che hanno portato quest'opera ad essere il perfetto mix riguardo all'argomento neurofantaornirico.
Regia impeccabile, recitazione ottima, e grande finale.

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Ultima risposta 26/09/2010 18.15.10
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zeroeden  @  26/09/2010 05:07:07
   10 / 10
questo film è l esempio lampante di quanto per fare un ottimo prodotto non serva nessuna tecnologia 3d.....nolan partorisce una sceneggiatura impeccabile....di caprio sempre piu bravo...finale aperto per un film che lascia molto di cui parlare...sarebbe bello crearsi un proprio mondo nel sogno ....bello bello bello

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Ultima risposta 27/09/2010 03.56.43
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tylerdurden80  @  26/09/2010 03:52:30
   7 / 10
arrivato a circa il 60-70% del film ho pensato di essere veramente di fronte all'ennesimo capolavoro di Nolan ma moltiplicato al quadrato e fino a quel momento era un continuo crescendo della mia convinzione grazie al sogno, al sogno nel sogno, al sogno nel sogno nel sogno...poi arrivati lì cosa succede???mi trovo catapultato nel videogame Metal Gear Solid 4 (chi ha giocato al videogame e successivamente visto il film sa benissimo a cosa mi riferisco...è troppo evidente)

Purtroppo questa parte con la relativa ambientazione mi ha spiazzato totalmente e và a penalizzare una pellicola fino a quel momento complessa e raffinata, oltre ad aggiungere una mezz'ora buona a mio parere superflua...

l'argomento non è nuovo, di film tra sogno e realtà se ne sono già visti ma Nolan lo tratta in un ottica completamente diversa e geniale, il suo stile insomma...accomuna la vita privata e quella professionale del protagonista, entrambe caratterizzate dal continuo passaggio del confine tra il mondo reale e quello onirico, ma poi cade lì dove stava raggiungendo la vera apoteosi tra sogni paralleli e concatenati, con la dimensione temporale sfalsata...ecco lì giuro che godevo!!!adesso non sò se si tratti di un richiamo voluto, una sorta di citazione Tarantiniana in chiave videoludica oppure di una semplice caso oppure ancora di un'idea "rubata" fattostà che il film esce dal suo splendido tracciato e la magia termina, collassa...salvo poi riprensi col finale, con quell'ultima inquadratura che riapre i giochi, che lascia spazio all'interpretazione soggettiva, alla nostra fantasia e se vogliamo al nostro subconscio.

la sceneggiatura è davvero ben realizzata, i suoi colpi nella manica e le sue trovate Nolan li piazza quà e là pronti ad essere carpiti dallo spettatore (quello attento però...), le interpretazioni sono tutte ben riuscite (DiCaprio su tutti, si dimostra un attore ormai maturo e versatile, solo la Cotillard non mi ha convinto pienamente) ma quella parte.....quella maledetta parte rovina un vero capolavoro di originalità, capacità e lucida follia che avrebbe fatto entrare Inception nell'olimpo cinematografico.

Mi spiace solo che chi non ha giocato al videogame non comprenderà quanto dico, anche se tutti capirete a quale parte del film mi riferisco perchè è l'unica con un' ambientazione completamente diversa dalle altre, ma vi assicuro che è una fotocopia di un capitolo del gioco (ora che mi viene in mente...sarò solo un caso che già si parla di un videogame ispirato ad Inception???)

comunque il problema non è tanto il "plagio" in sè, quanto lo stacco che comporta in termini di coerenza, stile e raffinatezza di una pellicola e di un'idea altrimenti perfetti...
peccato Christopher, Memento rimane imbattibile (nonostante il budget infinitamente più ridotto che avevi a disposizione...)

5 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2010 16.33.37
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gaffe  @  26/09/2010 02:10:59
   4 / 10
Premetto che sono partito prevenuto,non mi piacciono i film criptici ma per passare una serata con gli amici ho visto questo film
Ci sono persone che fanno sogni dei sogni, subconscio qui subconscio là e poi??
In Inception non c'è sostanza è tutto un gran bel frullato che non lascia niente in bocca
A Parer mio è!

16 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2010 11.54.08
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Invia una mail all'autore del commento stige82  @  25/09/2010 22:48:17
   6½ / 10
Bhè.....vedendo i voti sembrerebbe un colossal.
Sinceramente è un film ben fatto ma durante la proiezioni mi ha ricordato in alcuni tratti Ocean's eleven e in altri tratti Matrix e comunque...inoltre è anche un po' troppo lungo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2010 06.52.27
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sepho  @  25/09/2010 21:59:33
   9 / 10
9 pieno .Film assolutamente geniale e accattivante come non se ne vedevano da tempo.Mi ha spiazzato come fece il primo matrix.
Nolan si conferma con una regia eccellente dopo "il cavaliere oscuro".Bravissimi tutti gli interpreti,anche di caprio che non è tra i miei preferiti.Hans zimmer una sicurezza sulla colonna sonora,ottimi anche gli effetti speciali e le scenografie.

Importantissimo seguire con estrema attenzione dal primo fotogramma,richiede estrema attenzione questo film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 26/09/2010 06.54.48
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Invia una mail all'autore del commento ArcadeFir  @  25/09/2010 20:47:24
   10 / 10
Io non ho parole dinanzi alla grandezza di Nolan. Minore sicuramente di Memento e Prestige per raffinatezza ma pur sempre un grande capolavoro della cinematografia contemporanea. Deve assolutamente vincere oscar. Altro che Avatar insomma.

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Ultima risposta 29/05/2011 01.54.14
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Gardox  @  25/09/2010 14:33:07
   10 / 10
Lo spacciavano come miglior film degli ultimi 20 anni... be signore e signori... questo è veramente il più bel film che io abbia mai visto. Nolan si riconferma il miglior regista in circolazione, Di caprio il miglior attore. Ero un po titubante per il resto del casting ma la recitazione è al di sopra dell'eccellenza. Ma il merito più grande è del regista, in grado di sfornare una situazione talmente originale da farmi rimanere esterrefatto. Non dico che il film sia originale, alcune idee sono state spulciate da alcuni film (anche di suoi precedenti). Gli effetti speciali degni del XXI secolo, colonne sonore perfette, suspance perfetta. UN film Maestoso che difficilmente potrà trovare rivali.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2010 01.11.17
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mzanut  @  25/09/2010 13:57:46
   8 / 10
Il film mi è piaciuto molto, sicuramente originale come trama e dal finale volutamente ambiguo (stile The Prestige) fatto apposta per continuare a far discutere sul film. Ed è proprio riguardo all'interpretazione del finale che mi piacerebbe discuterne con voi! (vedi Spoiler sotto).

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 26/09/2010 12.52.23
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  25/09/2010 13:03:01
   9½ / 10
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Commentare Inception dopo soltanto una visione porta all'inevitabile rischio che la valutazione, nel bene o nel male, sia incompleta, sbagliata, superficiale. E' talmente monumentale l'architettura (termine non scelto a caso) messa su da Nolan che è quasi impossibile vederne d'acchito le travi portanti, i tramezzi, le intercapedini. Senz'altro mi trovo davanti ad uno dei film più complessi che abbia mai visto e per complessità non intendo nè difficoltà di comprensione di plot (malgrado Inception non sia un film facile) nè chissà quale richiesta di interpretazione metaforica. E' proprio un discorso di struttura, di intensità narrativa, di capacità di coinvolgimento totale senza una minima pausa.
Non ci sono temi nuovi, il dualismo tra realtà e sogno, il senso di colpa, il riaffiorare persistente dei ricordi (curioso che queste ultime due tematiche riguardavano Di Caprio anche in Shutter Island). Anche la tecnica del sogno condiviso è qualcosa di non già visto (penso a uno dei capitoli di Nightmare). Il fatto è che Nolan ha l'incredibile coraggio di andare fino in fondo, non limitarsi a parlar di sogni, ma reificarli in strutture, labirinti, livelli. L'impresa è quasi impossibile e senz'altro non immune da errori, ma solo il fatto di averla tentata e resa credibile testimonia la grandezza e genialità della penna di questo incredibile regista (e sceneggiatore aggiungo). Il 99% dei suoi colleghi sarebbe crollato di fronte a tale prova rendendo il proprio film un coacervo di incongruenze e banalità, Nolan regge fino alla fine. L'eccessiva durata del film è dovuta proprio al bisogno di spiegar passo passo, andare un pò incontro allo spettatore per non rendere l'opera una specie di Inland Empire lynchiano.
Non parliamo poi della messinscena... Dopo Il Cavaliere Oscuro, Nolan ci regala un'altra opera visivamente straordinaria con una scenografia pazzesca, complessa e labirintica come la materia trattata (possiamo proprio parlare di scenografia coincidente con la materia trattata, rarissimo caso direi). Musiche grandiose, magnifico il tema principale.
Per il resto metafore su metafore, la prigione dei ricordi, uomini-proiezioni mentali o manifestazioni del subconscio, piccoli oggetti ( i totem) come contatto con la propria realtà, labirinti della mente e quant'altro.
E poi il concetto di impianto dell'idea, reso possibile soltanto se arriviamo al livello più basso del subconscio, quello meno superficiale. In questo senso il gioco di matrioske tra i livelli del sogno, è forse l'aspetto più geniale del film (pur con qualche piccola incongruenza). Mi piace chiudere con la questione del tempo e dell'amore. Nel bellissimo finale la moglie del protagonista incolpa il protagonista di averla uccisa ( anche qui particolarissimo caso di somiglianza con il Di Caprio dell'ultimo Scorsese) malgrado la promessa che sarebbero invecchiati insieme. Lui risponde che l'hanno fatto, sono invecchiati insieme, anche se soltanto in un lunghissimo sogno, è vero, ma l'emozione è stata assolutamente la stessa. Tempo Reale, Tempo Immaginato e percepito. Possono davvero le emozioni essere le stesse anche se scopriamo poi di non averle "realmente" vissute? (A questo proposito vi invito a guardare una scena del magnifico Moon) . L'Amore ha bisogno della realtà per essere completo e appagante oppure è un sentimento che prevarica tutto? Possiamo volerci bene a prescindere oppure abbiamo bisogno di darci un tenero,dolce ma ahimè rischiosissimo pizzicotto?

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Ultima risposta 25/09/2010 14.32.54
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d1eg0  @  25/09/2010 12:46:22
   9½ / 10
Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan ....anche DiCaprio è stato bravo dai...Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan Nolan

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Ultima risposta 25/09/2010 15.48.48
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  25/09/2010 12:41:41
   8 / 10
Chi l'ha detto che non si raccontano più storie nuove?
Inception è veramente il film che vuoi vedere, si parte con grandi aspettative e tutte vengono mantenute.............ma come fa Nolan a non sbagliare mai un film?
Che sia Memento, The Prestige, Insonnia o Batman , tutti sono GRANDISSIMI film.

La forza di Nolan sta sopratutto perchè prima di essere un bravissimo regista è un ancor più bravo sceneggiatore, capace di strutturare storie MAI BANALI, sempre avvincenti e raccontate con uno stile dinamico, accattivante ma mai ruffiano.

Mi viene in mente un'altro grande regista Hollywoodiano che ha saputo sfornare anche film di qualità , e grandi successi al botteghino,come Spielberg.
Quest'ultimo però si è sempre rivolto al grande pubblico con strategie di mercato ben definite, storie semplici, personaggi positivi, magari storie dal grande impatto emotivo ma raramente si è lanciato in racconti più articolati.
Inception così come tutti i film di Nolan, si caratterizza per una trama complessa e sopratutto obbliga lo spettatore a seguire la storia, che comunque si svolge in modo lineare e chiaro.

Solo due appunti mi sento di muovere a questo film
1) Un uso eccessivo della colonna sonora e degli effetti sonori sulla falsariga del Cavaliere oscuro, però eccessivamente enfatizzata.
2) Il Personaggio di Ellen Page, odiosa, irritante e sopratutto scritta male, il solito personaggio inverosimile creato per semplificare i passaggi più complessi della storia.

Detto ciò siamo ad alti livelli di cinema, il fatto che sia un blockbuster è una caratteristica, si può fare grande cinema anche con gli effetti speciali.....

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Ultima risposta 26/09/2010 17.42.59
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