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Bollato come manierato e patetico, rispecchia invece la malinconica impotenza sul decorso della senilità -confutando la massima 'l'amore non ha età'- precludente l'amore sentimentale rendendo accessibile solo quello paterno, e per chi ha amato 'Il silenzio è d'oro' non potrà imputare a Clair di improvvisato spleen proustiano, c'è un fil rouge e un'identificazione nel Chevalier del sopracitato film del '47 e nel Brasseur di quest'opera, e sopratutto un immutato tono leggero a riprova che il patema non è mai cercato e un quadro realista tra ambiente fatiscente e dialoghi da bar.Sullo sfondo a dare un tono più armonico alla poesia concettuale del film ci pensa la sinuosa musica de 'L'Artista' di Georges Brassens, presenza cupa mai tragica, immagine indelebile di quest'opera rimarrà il musetto tenero e imbronciato di Brasseur al rifiuto di Maria di trascorrere la serata assieme.