il padre dei miei figli (2009)

Un film sulla famiglia e sulle difficoltà del mondo del cinema. Soprattutto un film sulle senbilità e sulle affettività.
Ben diretto e ben recitato a tratti però troppo lento e noioso.

Un film con una prospettiva inusuale e una costruzione drammaturgica inusuale, diretto con una sensibilità femminile matura e sorprendente, e con mano sicura dalla giovane regista.
Il tema centrale che viene declinato è la differenza di sensibilità maschile e femminile riguardo alla vita, agli affetti e all'equilibrio tra la dimensione intima-affettiva dell'esistenza e quella pubblica, individuale, professionale.

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Film piuttosto bello, anche se davvero molto triste. Credo che il suo problema maggiore sia rappresentato da un certo squilibrio, nel senso che il clou del film accade a neanche metà film, e tutta la seconda parte soffre di conseguenza di un notevole calo di tensione. Certo che una piccola riflessione sorge spontanea: vedendo quante lacrime, soldi e sangue sputano i produttori per dar vita ad un cinema indipendente, si stringe il cuore pensando che ormai tutti scaricano allegramente ed illegalmente i film dalla rete, senza provare la minima vergogna e senza rendersi conto che così il cinema muore. Come muore anche la musica, ed anche tutto il resto. Ecco il vero lato oscuro di internet, un'illegalità diffusa che uccide l'arte. In questo senso internet ci ha reso tutti più poveri.

"Il padre dei miei figli" racconta senza retorica il mestiere del cinema e conferma Mia Hansen Love come brillante regista di talento francese, una splendida interpretazione di Chiara Caselli sullo schermo e ottima fotografa.

L'esordio di questa giovane regista francese non mi ha convinto del tutto. E' una analisi fredda e con un certo stile di un contesto familiare, analitico al massimo grado ma poco convincente e che lascia nonostante tutta la sua meticolosità parecchi punti oscuri sulla figura del protagonista. Diverse lungaggini eccessive (la storia d'amicizia tra la figlia del protagonista e il giovane sceneggiatore, deicsamente superflua) pregiudicano la sua freschezza e il messaggio di fondo non giunge così pungente come era nell'intenzione della regista. Nel cast piuttosto acerbo si salva comunque Chiara Caselli.