Un villaggio protestante della Germania del Nord. 1913/1914. Alla vigilia della prima guerra mondiale. La storia dei bambini e degli adolescenti di un coro diretto dal maestro del villaggio, le loro famiglie: il barone, l’intendente, il pastore, il medico, la levatrice, i contadini. Si verificano strani avvenimenti che prendono un poco alla volta l’aspetto di un rituale punitivo. Cosa si nasconde dietro tutto ciò?
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Una sceneggiatura perfetta attraversa centoquarantaminuti di una sorta di GrandeFratello ante-litteram, in un tassello importante e nuovo alla spiegazione della follia del Nazismo, soltanto un'applicazione generalizzata e programmata della strisciante barbarie domestica che caratterizzava la puritana e poverissima Germania di inizio secolo. Un grande film, freddo e disperato, in cui per fortuna la voce narrante è l'unica serena e ragionevole. Mangifica la caratterizzazione del prespitero, bambini bravissimi, e la sceneggiatura, già detto, davvero eccellente, equilibrata e spietatissima assieme.
...uno dei pochi film dove, alla fine, è molto lecito dire: w l'Italia! ...da uomo del sud, pensavo continuamente alla diversissima tessitura sociale che caratterizzava la nostra penisola... e l'uso dell'imperfetto è purtroppo altrettanto opportuno.