Un villaggio protestante della Germania del Nord. 1913/1914. Alla vigilia della prima guerra mondiale. La storia dei bambini e degli adolescenti di un coro diretto dal maestro del villaggio, le loro famiglie: il barone, l’intendente, il pastore, il medico, la levatrice, i contadini. Si verificano strani avvenimenti che prendono un poco alla volta l’aspetto di un rituale punitivo. Cosa si nasconde dietro tutto ciò?
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Originale giallo irrisolto, dalle tipiche atmosfere ingannevolmente pacate a malcelare la sensazione d'incombenza del pericolo. Ed in questo Haneke è maestro. Il film lamenta forse un'eccessiva lunghezza (effettivamente 140 minuti abbondanti per qualcosa che finisce in niente possono anche risultare eccessivi) ed un ritmo non propriamente scorrevole; in compenso trama e sceneggiatura sono abbastanza lineari. Girato in un bianco e nero molto pulito e limpido, fatta eccezione per un paio di sequenze eccessivamente scure ed ombrose, gode di suggesitve e convincenti location e scenografie, di ottima recitazione e di dialoghi efficaci. Oltre che di un'indefinibile ed affascinante aura di sinistro mistero che vibra tra i personaggi molto ben caratterizzati. Sotto diversi aspetti, quali interpretazione, voce narrante, ritmo e persino situazioni, mi ha ricordato "Dogville" di Lars von Trier, ma anche Bergman e Dreyer. Nel complesso non è ovviamente un prodotto d'intrattenimento, dunque assolutamente sconsigliabile a chi non ha modo o voglia di prendersi due ore e passa di tempo e di attenzione da dedicargli; per tutti gli altri: semaforo verde!