il labirinto del fauno (2006)

Finalmente un film che ha la forza di incantare lo spettatore. Storia davvero bella sopratutto nel secondo tempo, almeno per me, in cui non si ha la minima idea di come proseguirà la vicenda e come prosegue è davvero affascinante.
Bella regia, anche se non ho notato tutta questa presunta genialità di Cuanon, sicuramente ottimo regista, ma di certo la sceneggiatura ha fatto la sua parte. Bellissima la fotografia e le scenografie,un misto di fantasy/dark davvero azzeccato. Il film ha un forte sapore di epico trasportando lo spettatore in un altro tempo e in un altro spazio dove esplodono emozioni calde, come un focolare, nonostante l'ambientazione sia volutamente fredda della pellicola.
Un film sicuramente da vedere per passare una bella serata al cinema, non credo che rimarrà nella storia del cinema, nonostante la prima visione sia stupefacente, credo che in una seconda visione, è una mia sensazione, l'emozione non verrà replicata come invece accade in film capolavori che non ci si stanca mai di rivedere.

Comunque, a differenza di film che hanno il sapore di "incompleto" come ad esemio "I figli degli uomini" questo labirinto del Fauno si completa perfettamente nel suo "cerchio".

Da vedere

Dopo una sere di prove discrete, Guillermo Del Toro sforna il suo capolavoro.
"Il labirinto del Fauno" è il secondo capitolo di una trilogia di racconti fantastici ambientati nella Spagna franchista durante la seconda guerra mondiale ed aventi per protagonisti dei bambini, il cui primo capitolo è stato "la spina del diavolo".
Laddove però "la spina del diavolo" difettava di compattezza, "Il labirinto del fauno" eccelle in ogni minimo dettaglio, risultando perfetto in ogni piccolo accorgimento, e regalandoci un fantasy che difficilmente verrà dimenticato.
Perfetto il connubio tra tecniche digitali, mai invadenti, e trucco vecchia scuola, straordinario: nascono così i personaggi del fauno e dell'"Hombre palido" entrambi interpretati dall'ottimo Doug Jones. In particolare, la sequenza nella sala del banchetto è carica di tensione ed avvincente come raramente visto in precedenza, ed il personaggio che la anima ha un fascino di terrore degno di restare a lungo nella memoria collettiva.
Ottimo poi il lavoro di ricerca circa le radici della mitologia classica da cui Del Toro ha mutuato il Fauno e la Mandragora: il primo, conosciuto anche come Satiro, era secondo il mito un essere silvestre metà uomo e metà caprone, grande affabulatore ma infido ed incostante; la Mandragora invece, le cui capacità rigeneranti sono citate anche nella genesi, era considerata una pianta antropomorfa dalle proprietà magiche. Le fate, intese come folletti alati di dimensioni ridotte, provengono invece dalla tradizione fantastica anglosassone.
La dimensione fiabesca rappresentata da questi personaggi è in netto contrasto con la realtà della guerra, incarnata nel capitano Vidal e nel suo cinismo; emblematico come la piccola Ofelia (ottima la citazione Shakespeariana) preferisca rifugiarsi tra le braccia e le storie di un essere mostruoso dai modi ambigui piuttosto che rimanere al sicuro delle mura di pietra dell'avanposto in cui vive.
Visivamente molto crude ed efficaci, poi, diverse scene che Del Toro dirige con maestria assoluta: su tutte

SPOILER.
La fotografia è poi mirabile nel rendere ancora più affascinante ed evocativo l'impianto visivo orchestrato da Del Toro, con toni verdoni a contrasto con l'arancione dei volti.
Bavissimi tutti gli attori, con menzione particolare per la piccola protagonista, capace con un sorriso o uno sguardo di sprigionare un dedalo di emozioni.
Insomma, tirando le fila del discorso, "Il labirinto del fauno" non solo è uno dei migliori fantasy che abbia avuto la fortuna di vedere, ma anche uno dei migliori film della stagione, da guardare col cuore di un bambino.


SPOILER

Veramente una sorpresa; bella la trama, belle le immagini, splendida l'ambientazione.
Andate a vederlo

Molto bello e fiabesco, nonchè decisamente crudo e sanguinolento in alcune scene per essere un film di questo genere. Sembra quasi che L.Carroll e David Cronenber si siano incontrati e avessero deciso di dar vita ad una favola. Da vedere assolutamente, anche se non lo definirei un capolavoro per diversi motivi che specifico nella sezione spoiler.


SPOILER

realtà / fantasia
del toro affronta questa sua enorme pellicola su tale doppio binario, offrendoci la visuale sincronica della realtà dalla prospettiva di questi due mondi, idealmente paralleli, ma che nella panoramica del regista trovano continui punti di contatto influenzandosi vicendevolmente. è soprattutto la realtà quotidiana e brutale che tinge dei colori dell'incubo le intonse fantasie infantili.
regia pazzesca, davvero da applausi, per un film molto toccante

SPOILER