il fuggiasco (1946)

Una rapina andata male da il via alla "fuga" declamata nel titolo da parte di questo Irlandese, che non è ovviamente un Santo. Ma in periodi difficili come questi che è disposto veramente ad aiutarlo?
Il film di Carol Reed è molto cupo, reso ancora piu' nero dalla fotografia che imbruttisce ancora di piu' i vicoli di Belfast.
Tecnicamente molto valido è un film che funziona ancora dopo tantissimi anni.

Un incubo urbano segnato, così come il successivo "Il terzo uomo", da una meravigliosa fotografia espressionista che eleva i sinistri vicoli notturni di Belfast al rango di co-protagonisti della vicenda. Un grande film di "esterni" asciutto e crudo al punto giusto, fortemente simbolico ed attento alle sfumature dell'animo umano; in talune situazioni però tende a ripetersi ed il finale sotto la fitta nevicata notturna poteva avere più enfasi.

Sotto l'aspetto tecnico Il fuggiasco può considerasi la prova generale del Terzo uomo, dotato di una fotografia dal forte taglio espressionista che rendono cupe e minacciose le vie di Belfast.
Un uomo solo dal destino segnato fin dall'inizio, ma quello che probabilmente è uno dei punti cardine della storia è il rapporto che instaura con coloro che incontro nel suo cammino/via crucis. Fino a che punto sono disposte ad aiutarlo, qual'è il rischio che sono disposte a sostenere, dov'è la compassione e dov'è il tornaconto personale.

E' uno dei film che mi ha più disgustato nella mia vita. Stucchevole, ridondante, retorico, mal recitato. Davvero una fatica enorme portarlo a termine. Mi spiace averlo visto circa 2 anni fa e non avere ancora in mente altri particolari scabrosi. Da evitare come la peste.

ottimo film di Reed,
probabilmente uno dei suoi migliori prodotti

Classico del cinema degli anni '40, diretto da uno dei maestri del cinema inglese come Carol Reed.
E' un film insolito e molto particolare perchè ha un taglio realistico, e diventa un vero e proprio incubo notturno, quasi tutto girato in esterni sotto la pioggia e nel fango.
Mason superbo.