Ispirato al romanzo di Gaston Leroux, in questa versione di Dario Argento, il "fantasma" non è sfigurato, ma è un orfano abbandonato nei sotterranei dell'Opera di Parigi e varrà salvato e allevato dai ratti. Una volta cresciuto, ucciderà tutti coloro che cercano di fare del male ai suoi amati ratti.
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Ciao bimbi e benvenuti ad un nuovo capitolo del CinemaCultura. Il Fantasma dell'Opera, tratto dal romanzo di Gaston Leroux, e un film del 1998 diretto dal nostro Darione Nazionale. Che dire di questo film... beh mi è piaciuto. Naturalmente ogni film tratto da un romanzo, fumetto o qualcos'altro deve un pochino cambiare, se no si fa un copia-incolla di merd@. Ma qui Dario fa degli errori e cambia quasi tutto, rimanendo fedele solo ai personaggi secondari. Il fantasma a posto di essere un ragazzo sfigurato sembra uno uscito da Uomini e Donne, una macchina che uccide topi, graffi che cambiano tette a loro piacimento etc etc. Caro Dario, se saresti stato un po più fedele al romanzo il tuo film avrebbe avuto più voti positivi. Ma questi difetti non gli impediscono di avere qualche pregio: Una colonna sonora molto bella curata dal maestro Ennio Morricone, una regia buona per essere in un periodo di declino per il regista romano, il modo in cui il fantasma uccide la gente, Roberto Pedicini che è il doppiatore del fantasma e gli effetti speciali fatti abbastanza bene (sto parlando di quelli artigianali, perché quelli al computer fanno caga). Il finale non mi garba tanto, perché non è un finale da film uscito al cinema. Sembra più un finale alla fiction o alla film televisivo, e questo non mi è andato molto giù. Facendo un resoconto il Darione Nazionale ha preso il romanzo e lo ha personalizzato, lo ha reso suo aggiungendo l'elemento horror, scene violente ed erotiche. Io credo che questo film lo doveva chiamare Il Fantasma di Argento, sarebbe stato più figo.
,non un gran che le prestazioni attoriali,a partire dalla bimba di casa,che molto opportunamente sembra aver capito che la carriera di attrice non fa per lei.....un po fuori posto la Rinaldi e il suo accento romanesco,poco credibile nel contesto del film
Un film molto carino, musiche molto belle, diretto bene ed interpretato altrettanto bene. Gli effetti speciali, tranne alcuni, sono fatti bene. L'introduzione vocale lo avrei fatto fare ad Argento, come fa sempre.Bello l'inizio.E un film questo drammatico che sfortunatamente è stato ed è scambiato per un Horror.
Il finale é deludente, però quello che viene prima al finale mi é piaciuto abbastanza. Non é un film horror, ma un film drammatico scambiato per horror.
Irritante film di Argento, tra i suoi peggiori. Ma la presenza di Asia Argento non è di impatto negativo, grazie a dio, così come la brava nadia Rinaldi. Resto del cast accettabile. Alcune sequenze indigeste, altre ad effetto. Sembra che il vecchio maestro nasconda apposta la sua mano dietro la più infame mediocrità, privandoci del suo genio. Tuttavia guardabile, Argento ha fatto di molto peggio (giallo, tipiace hitchcock?)..
Andrò controcorrente,ma rispetto ad altri suoi film che ho visto,questo mi è piaciuto..deve essere inquietante,deve raccontare di questa insana passione..bè ci riesce
Dopo averlo visto circa una trentina di volte, non ho ancora capito se mi è piaciuto o meno... Argento riesce a ricreare ambientazioni ed atmosfere uniche e poi, si perde in - lasciatemelo dire - minchiatone! La recitazione è pessima! 6 politico.
La partenza prometteva buone cose, ma l'horror è troppo poco, si lascia infatti spazio al sentimentalismo. Se volete vedere un film di Dario Argento non vi consiglio questo, ce ne sono altri molto migliori... Appena sufficiente.
Non sono affatto d'accordo con le recensioni sottostanti, innanzitutto non bisogna aspettarsi il solito thriller, perchè il film è un dramma gotico, girato con la solita maestria da Argento, con stupende inquadrature dei sotteranei di Parigi, certo alcune scene trash poteva risparmiarsele, ma complessivamente dare 1 ad un film del genere vuol dire dare -5 a tutti i film di natale per esempio, la mano di Dario comunque si sente sempre anche nei film minori. Lemming
il peggior errore ke si possa fare è quello d guardare questo film pensando allo stile cinematografiko solito d dario argento. kon "il fantasma dell'opera" il regista non fa altro ke rendere omaggio al primo film horror ke vide da ragazzino, all'eta' d 8 anni. il suo obiettivo era quello d rakkontare la storia del fantasma dal suo punto di vista... e sekondo me c'è riuscito benissimo. kon il suo cinema ha saputo regalare 3 stupendi omaggi:
1) due occhi diabolici (omaggio ad e.a.poe) 2) il fantasma dell'opera (omaggio al film con titolo medesimo) 3) ti piace hitchcock? (omaggio ad alfred hitchcock)
per me argento resta sempre il piu' grande regista thriller/horror della storia del cinema. ineguagliabile...
Devo dire ke è stato il film di Dario Argento dello stile +diverso ke ha fatto... Se fate caso in tutti gli altri l'assassino nn si vede mai, si scopre solo alla fine (e invece in qsto subito all'inizio). Nn c'è + mistero e il film è datato nel passato. Cmq di gore ce n'è, dopottt mi è piaciuto. Il film peggiore di Argento secondo me è La Sindrome Di Stendhal, nn questo.
o porca miseria nella flop 25 dario.no un film che si lascia vedere ma ha indubbiamente qualche pecca secondo me il cartaio è il peggiore di dario nn questo
A dire il vero, quando l'ho visto al cinema non mi era parso poi così brutto...e rivedendolo in TV non ho cambiato molto la mia opinione. Akcune sequenze sono davvero sciocche e inutili: ad esempio, i sogni erotici del fantasma o l'ancora più insulso battibecco tra Rimbaud e Verlaine. Non dimentichiamoci però che il film è tratto da un feuilleton di Leroux, fastidiosamente moralistico, e che Argento almeno ha il merito di rivalutare il personaggio del (mostruoso?) fantasma, attribuendogli volto e portamento belli e nobili. Purtroppo Julian Sands non è monoespressivo, bensì totalmente privo di espressione, e basta qualche ruga per togliergli anche quel po' di carisma che gli derivava dalla bellezza (vedi "Il sole anche di notte"). Asia non è al top, forse recitare nuda davanti al padre la imbarazza: in questo senso, il confronto con il notevole "New Rose Hotel" di Abel Ferrara dovrebbe dirla lunga. Comunque, nel complesso, la ricostruzione dei "Misteri di Parigi", con i loro risvolti crudeli e allucinanti, è suggestiva. La scena dei due popolani braccati dal fantasma è nel tipico stile di Dario Argento. Fuori dalla sue corde, probabilmente, sono gli sdilinquimenti tardo-romantici dei romanzi d'appendice francesi.
Il film è stato pesantemente bersagliato dalla critica ufficiale che non perdona al regista la benchè minima deviazione dai suoi temi abituali. In realtà alcuni aspetti negativi ci sono, ma questi non hanno niente a che vedere col regista romano: Asia Argento fa un passo indietro rispetto al precedente "La sindrome di Stendhal" e affonda nuovamente in una recitazione scialba accompagnata da una dizione orrenda che riprende a biascicare un fastidiosissimo romanesco (e pensare che interpreta un personaggio francese..!); inoltre, lo stesso Julian Sands è un po' smarrito, quasi confuso, ed infine il romanzo ispiratore di Gaston Leroux è davvero mediocre, anche se Argento lo stravolge migliorandolo a modo suo. Forse i critici si aspettavano un giallo o un thriller o un horror... ma “Il fantasma dell'Opera” non è niente di tutto questo: è semplicemente una storia fantastica, un racconto fiabesco che non ha certo le caratteristiche di Lady Hawk o di Capitan Uncino, ma ha ovviamente uno stile tutto argentiano. Se guadiamo questo film dimenticando le tematiche che fino ad ora hanno caratterizzato il filone di Dario Argento, ci accorgiamo di assistere ad una bellissima storia, in cui fa da sfondo la solida amicizia tra un uomo e gli animali che lo hanno allevato. Ancora una volta la scenografia e la fotografia sono perfette, anche Ennio Morricone è in netta ripresa ispirando la sua musica all'800 francese, ed infine la regia, come sempre, è mitica....! Del resto le trasposizioni cinematografiche del testo di Leroux sono state in precedenza numerose: questa di Argento è sicuramente la più originale, perchè vengono introdotte molte novità sia sotto l'aspetto tecnico (effetti speciali) che sotto l'aspetto narrativo (il fantasma non è più un'ombra ma un uomo con un passato vero). Dunque, chi ha veramente fallito è la critica, ridotta ormai ad un'accozzaglia di sedicenti esperti che in realtà non sanno più distinguere un genere da un altro, un bidone da un capolavoro, un'opera d'arte da una commediola da centro sociale.