il caso paradine regia di Alfred Hitchcock USA 1947
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il caso paradine (1947)

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locandina del film IL CASO PARADINE

Titolo Originale: THE PARADINE CASE

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiGregory Peck, Alida Valli, Charles Laughton, Ann Todd, Charles Coburn, Ethel Barrymore, Louis Jourdain, Leo G. Carroll, Joan Terzel

Durata: h 1.56
NazionalitàUSA 1947
Generegiallo
Al cinema nel Maggio 1947

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Trama del film Il caso paradine

Il colonnello Paradine, valoroso e facoltoso ufficiale, viene trovato morto nel suo letto. La vedova è la prima a essere accusata. Nel corso dei ripetuti colloqui con l'imputata, l'avvocato difensore si innamora di lei trascurando la giovane moglie. Studiando il caso, il legale si imbatte in uno strano personaggio, il cameriere del colonnello, rimasto fino allora nell'ombra...

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Voto Visitatori:   7,35 / 10 (30 voti)7,35Grafico
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Voti e commenti su Il caso paradine, 30 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  23/03/2016 01:25:51
   7½ / 10
Molto buono. Mi sono anche divertita ad aspettare la comparsa/cameo del buon maestro Hitch. Naturalmente c'è, col sigaro in bocca.
Ottima fotografia, buone recitazioni e quei tagli di luce che hanno fatto la storia del cinema che è seguìto.
Non mi è tanto piaciuto il personaggio della moglie, ma questo è un rifiuto del tutto personale. Come attrice la trovo un po' squalliduccia.
Perfetta l'interpretazione della bellissima Alida Valli, alias la Sig. Paradine.
E poi Gregory mi piace troppo. Insomma, tutto valido.

Il processo in tribunale avvincente e non mancante di frequenti battute ilari ed ironiche da parte di un pacioso giudice, interpretato dall'ineffabile Charles Laughton.
Sicuramente consigliato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/03/2016 01.35.53
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Pink Floyd  @  20/11/2007 17:22:56
   9 / 10
Alida Valli.

Il film è lei.

Una pellicola incentrata sulla volontà di un individuo.
Un prodotto particolare, avulso dall'abituale thriller di stampo Hitch, che partorisce il suo personaggio più complesso e maledetto (forse alla stregua di La donna che visse due volte).
Alida Valli è la donna in grado di soggiogare a se chi desidera; Hitch ci dipinge il volto di una donna che, a modo suo ama con passione travolgente, eppure resta impassibile, conscia del suo peccato dinanzi alla legge.
Il giudizio è l'altro elemento, rappresentato da un lato dai volti della gente e dell'altro dal cinismo del magistrato -un biblico C.Laughton -

Non va ricercata la suspence, ne tantomeno l'azione.
Le scene sono lente, ma poco importa con un'analisi sulla protagonista così interiore e un sibolismo talmente fitto.

Da rilevare la passionale prova di Gregory Peck ma va resa giustizia: quanto di suo abbia messo in questa pellicola Alida Valli è un atto d'amore per l'arte.
Quanto poco sia stata considerata questa attrice nello scenario cinematografico internazionale lascia dubbi e perplessità.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 22.23.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/01/2007 16:15:13
   7 / 10
ci sono molte cose che mi sono piaciute,altre un po meno...comincio da quello che mi è piaciuto:
l'effetto "gabbia"...non so se avete notato le sbarre che caratterizzano alcune sequenze,in gabbia è il protagonista che ama una donna che non puo amare anche perche è ingabbiato dal suo lavoro e dal fatto che è una persona sposata...due scene su tutte:la prima dove peck parla in maniera morbosa della sua assistita e la moglie ascolta il discorso(proprio dietro alcune "sbarre")
poi quando il protagonista entra nella camera della donna abbiamo una sequenza in prima persona dove gli occhi di peck guardano il letto della donna assistita ma questa visione viene in parte ostacolata dalla presenza di queste sbarre!solo un sogno impossibile(sopra il letto abbiamo proprio un ritratto della donna desiderata)...
tutto il suo modo di fare durante il processo per salvare la donna anche quando tutto sembra compromesso è davvero enigmatico...
non per forza il maestro deve fare dei film thriller,perche da altri commenti vedo come tutti cercano la tensione...questo è un giallo ed è quasi perfetto...
dico quasi perche come finisce la storia mi ha un po deluso...

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Ultima risposta 05/03/2008 13.24.51
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/05/2006 18:47:37
   6 / 10
Probabilmente il peggiore di Hitchcock, con la tensione che rimane bassa per quasi tutto il film. Lo salva parzialmente la morale. Ho qualcosa da ridire anche sull'attore protagonista, non all'altezza (di solito gli attori dei film di Hitchcock sono bravissimi nei loro ruoli).

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Ultima risposta 05/03/2008 13.26.41
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Crimson  @  26/03/2006 11:11:02
   6½ / 10
"Il caso paradine" è uno dei film che apprezzo di meno di Hitchcock. Non è un film brutto, e sicuramente ha una morale di fondo interessante, ma non è proprio il massimo. Le scene in tribunale sono anche belle, ma ci sono parti poco coinvolgenti, su tutte la lunga visita alla casa del defunto, in cui l'avvocato conosce il misterioso cameriere.
Insomma è un Hitchcock un pò diverso. Oltretutto i film giudiziari di per sè mi attirano poco.
L'elemento migliore del film è Alida Valli: bellissima, e conferisce al proprio personaggio un fascino esemplare.

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Ultima risposta 05/03/2008 13.30.46
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Ch.Chaplin  @  21/03/2006 21:00:07
   7 / 10
tante belle parole ma secondo me resta il film meno riuscito del maestro della suspense, e - a parte i primissimi - li ho visti quasi tutti. le cs ke dici kowalsky sn assolutamente assodate, ma sn cs ke + o meno ci si aspetta qnd c si accinge a vedere una pellicola del grande genio del thriller..nn c'è nulla ke mi faccia dire note d alto gradimento, tt abbastanza nella norma..e, diciamola tutta, è anke parekkio noioso in alcuni punti, nn a caso si tratta d un dramma/giallo giudiziario..se nn c fosse gregory peck kissà ke dormite ke c sarebbero sate nelle parti del tribunale

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2008 13.32.38
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/05/2005 19:34:04
   8 / 10
(Londra... non molto tempo fa)
Uno dei film più incompresi di Hitchcock. E invece è un'opera di grande interesse visivo teologico psicologico e persino "spirituale". Con un sarcasmo senza precedenti, Hitch si beffa dell'alta società, mostrano - nell'arco di pochi minuti - prima la ricca protagonista nella sua fastosa dimora, e poco dopo consegnata alle maglie della giustizia mentre si aprono porte e serrature di un lugubre carcere. Hitch e il suo personalissimo
"giudizio universale" : tutto nel lasso di un breve tempo, fra l'altro filtrato da un prologo che sembra già aver sondato il tempo in precedenza. Ha un respiro classico, il film, da pamphlet giudiziario, ma in realta' è davvero ben poco tradizionale. Il tempo sonda un crimine già in atto, e Lady Paradine osserva il ritratto del marito scomparso come se tutto fosse già scritto. Hitch ha creato un dipinto apparentemente incompiuto, ma ha preteso di farlo così. La storia, dunque, inizia abbastanza insolitamente come se esistesse già un primo, inesistente film. Poi, è un film di donne (e mariti), anche contro chi lo accusa da sempre di misoginia. Donne che esibiscono gioielli, che parlano dei rispettivi consorti, lo status che ingloba l'eterea e dolce Ann Todd nella Grande Famiglia della Giustizia. Di cui fanno parte un giudice abbietto e laido come Laughton - magistrale emblema dell'assolutismo giuridico e della più indomita crudeltà - e la moglie tuttavia idealista ("sì ho pietà. E chi se lo merita più di una donna che ha peccato?") o delusa ("intelligente...anche mio marito lo è ma non è che mi diverta"). Ma presto il film prende una piega ben diversa: la requisitoria da trail-movie è un pretesto, fin quando che si racconta l'esplorazione di un moderno Adamo tentato dalla "sua" Eva. Frutto proibito di una femminilità altera e raggelante, un'Alida Valli d'oltreoceano nel suo breve esilio hollywoodiano (non infelice come si disse allora), che finalmente si prende la sua bella rivincita davanti alle tante lacrimose vittime designate dei film precedenti girati in Italia (quelli che "parlano al vostro cuore" coniava uno slogan). A modo suo è perfetta, non filtra altra emozione che l'abuso del fascino di sè come strumento tentatore. Ma non c'è moralismo in Hitch, ma la consapevolezza di un dramma comune a molti uomini tentati dalla bellezza altrui: l'imputata diventa ossessione e immagine perenne, davanti a cui l'integrità morale del brillante avvocato Peck subisce- per sua stessa ammissione -una discesa negli inferi e la caduta definitiva dei vivi sui morti, la fine ineluttabile del finto "paradiso terrestre" dell'innocenza presunta. Nonostante la vischiosa relazione del personaggio Lefevre - personaggio infelice del film di cui Hitch sembra volersi liberare - lo spettatore finisce per parteggiare per entrambi i "contendenti", strumenti di diverso ceto sociale e natura della stessa tentazione carnale (è abilissimo e spietato il modo in cui Hitch sa quanto le donne abbiano il potere di mettere l'uno contro l'altro soprattutto nei contesti previsti dalla storia) Insolito del resto è anche l'epilogo: Eva svanisce nel nulla e il suo destino è segnato, mentre Adamo è condannato a vivere e redimere quanto puo' la sua debolezza. Uno dei temi prediletti di Hitch: la colpa non è soltanto quella dei presunti rei ma anche di chi - presunibilmente - offende la sua dignità.
Forse solo Hugo nella letteratura è riuscito a dar vita a una giustizia implacabile e repellente quanto quella del giudice impersonato da un Laughton tanto inquietante quanto indimenticabile

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Ultima risposta 06/03/2008 09.37.39
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