Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Mi sento un pò combattuto che la delicatezza rara per il tema trattato da questa pellicola non mi abbia coivolto come mi sarei aspettato, è sicuramente un mio limite, ma mi è successo la stessa cosa con "Sciuscià", solo che in più qui non ho percepito una particolare sofferenza da parte di Antoine, ripeto un mio limite senza ombra di dubbio. Mi ha emozionato invece la serie di piani sequenza finali, con la corsa del protagonista in uno spazio via via sempre più aperto, trasmettendo perfettamente un senso di liberazione e libertà che ha avuto Antoine stesso, un momento magico che come tutti, destinati ad una fine prematura, quasi immediata, come sottolinea ancora simbolicamente in maniera sublime, il raggiungimento di un ostacolo invalicabile come può esserlo il mare, ed il fermo immagine stesso, forse Truffaut, il reale protagonista della storia decenni prima, ha voluto fermare e imprimere per sempre quel momento di serenità, anche se a quanto pare poi ci saranno dei sequel. Voglio arrotondare per eccesso, sono sicuro che le future nuove visioni porteranno un cambiamento di giudizio.