hugo cabret regia di Martin Scorsese USA 2011
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hugo cabret (2011)

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locandina del film HUGO CABRET

Titolo Originale: HUGO

RegiaMartin Scorsese

InterpretiChloe Moretz, Asa Butterfield, Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Jude Law, Ray Winstone, Christopher Lee

Durata: h 2.07
NazionalitàUSA 2011
Genereavventura
Tratto dal libro "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick
Al cinema nel Febbraio 2012

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Trama del film Hugo cabret

Prende spunto dal racconto illustrato di oltre 500 pagine di David Selznick il nuovo film di Martin Scorsese. Il libro, vincitore del prestigioso Randolph Caldecott Medal nel 2008, illustra la storia di un orfano che vive nella stazione dei treni a Parigi intorno al 1930. Hugo ha 12 anni e per mantenersi è costretto a rubare e vivere nell'anonimato. Quando però conosce una ragazza eccentrica e il proprietario di un negozio di giocattoli molto speciale, il suo mondo entra in pericolo e si ritrova a fare i conti con un uomo meccanico, chiavi rubate e disegni misteriosi. Tutto questo è più che comprensibile se il proprietario del negozio di giocattoli è George Méliès.

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Voto Visitatori:   6,89 / 10 (174 voti)6,89Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
Migliore fotografia (Robert Richardson)Migliore scenografia (Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo)Miglior sonoroMiglior montaggio sonoro (Philip Stockton, Eugene Gearty)Migliori effetti speciali (Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossman, Alex Henning)
VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR:
Migliore fotografia (Robert Richardson), Migliore scenografia (Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo), Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro (Philip Stockton, Eugene Gearty), Migliori effetti speciali (Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossman, Alex Henning)
Miglior regista (Martin Scorsese)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior regista (Martin Scorsese)
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Voti e commenti su Hugo cabret, 174 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/02/2014 11:22:36
   6 / 10
Solo quando l'incanto del cinema prevale sulla didascalica storia dell'orfanello possiamo intravedere splendidi lampi della classe di Martin Scorsese, però sino a quel punto solo un film anonimo, forzatamente strappalacrime e a dir poco noioso ai limiti della sopportazione. Il ragazzino che vive in stazione riparando gli orologi non ha alcun appeal, come del resto lo sfondo corale di incredibile superficialità che lo attornia. Per fortuna, quando ormai la convinzione di essere davanti una bufala di proporzioni mastodontiche ha preso il sopravvento, ecco spuntare il baffetto di Georges Méliès con il suo cinema a dir poco magico, riflesso di un artista che prima di tutto fu un incantatore, un illusionista. L'omaggio e la devozione all' antesignano genio scuotono dall'intorpidimento, rielaborando la storia (vera) in maniera favolistica in modo finalmente convincente; finzione e realtà si fondono annichilendo senza mezzi termini la seccante pappardella del bimbo orologiaio.
Il microcosmo di sogni ferroviari è meravigliosamente ideato da Dante Ferretti e fotografato con maestria da Robert Richardson, con Méliès e le sue geniali pellicole in campo la storia di riscatto e giusta mitizzazione diventa quanto meno più avvincente pur riservando poche sorprese.
Discreto Ben Kingsley, mentre il resto del cast non lascia tracce. Neppure la promettente Chloe Moretz imprigionata in un personaggio sciapo con simbolico baschetto d'ordinanza a rimarcare la collocazione geografica, che tra un'inquadratura alla baguette, dolci melodie di fisarmonica e Tour Eiffel in tutte le salse è reiterata in maniera ottusa.
A Jude Law e Ray Winstone (nei ruoli-stereotipo del padre amorevole e dello zio carogna) è concesso poco più che un cameo, peccato.
Meritato omaggio agli albori del cinema e ad uno dei sui più grandi esponenti cui noi tutti amanti della settima arte, dagli spettatori ai registi e attori più affermati, dobbiamo qualcosa. L' amore per il cinema dei tempi che furono e l'ammirazione per il personaggio trapelano, la storia però non trascina.

9 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2014 10.00.02
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elnino  @  18/11/2012 01:34:39
   7 / 10
Da vedere, il simbolo di un'Italia eccellente all'estero, bella ambientazione, risulta un po' lento a tratti, ma godibile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/01/2013 14.59.13
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/05/2012 19:35:27
   7 / 10
Secondo me fra le righe di Hugo Cabret non c'è soltanto un omaggio al cinema passato, anzi l'era pioneiristica del cinema, ma anche il rimpianto verso il pubblico del passato, capace di lasciarsi suggestionare/sognare/spaventare dalla macchina del cinema. Il cinema stesso, quello contemporaneo, ha perso l'ardore e la passione di un'epoca che non verrà più e il pubblico non possedendo più quell'ingenuità in una certa misura ne ha risentito. Il cinema attuale è quel meccanismo rotto che attende il qualcuno capace di riaggiustarlo.
E' un film sontuoso eppure così personale con spunti autobiografici che si possono trovare nei personaggi di questo film: la ricerca, il restauro, la conservazione della memoria cinematografica.
Tende eccessivamente i dilatare i tempi della narrazione, risultando un po' ripetitivo, ma pur non essendo uno dei suoi migliori, è comunque un buon film.

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Ultima risposta 18/05/2012 15.21.40
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ciuchina  @  25/03/2012 23:11:44
   4½ / 10
L'unico aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo film è noioso, terribilmente noioso.

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Ultima risposta 22/10/2012 18.46.50
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AMERICANFREE  @  18/03/2012 15:57:19
   7½ / 10
i 5 oscar seppur minori sono meritatissimi! stupenda scenografia e bella anche la colonna sonora che scandisce il ritmo del film! la storia e' affascinante forse la durata eccessiva rende il film in alcuni punti un po' noioso! io voglio consigliare per chi vuole conoscere George Méliès uno dei pionieri del cinema!

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Ultima risposta 07/04/2012 13.19.24
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TheGame  @  10/03/2012 15:05:02
   4½ / 10
Convenzionale e ruffiana fatica ultima di Scorsese, un pot-pourri che maldestramente tenta di convincere tutti, ma che non convince nessuno, troppo lezioso per ammaliare i palati più fini e troppo prevedibile per divertire il grande pubblico, pur concedendo qualche momento di discreto fascino. Anche il più navigato degli illusionisti inciampa al cospetto dell'Accademy.

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Ultima risposta 10/03/2012 16.16.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  04/03/2012 13:11:56
   7½ / 10
Si respira un'aria di spensieratezza in questo ultimo lavoro di Scorsese.
Guardando il trailer, Hugo Cabret sembra il classico film per bambini con tanto di effetti speciali ben fatti, buonismo a fiumi e trama scontata. In parte nel film c'è tutto ciò, ma col passare dei minuti ci si rende conto che si sta per assistere a qualcosa di ben più profondo della classica fiaba. Scorsese ha voluto rendere omaggio alle origini del cinema e ad uno dei suoi più importanti pionieri: Georges Méliès. Certo, quando si parla di Scorsese ci si aspetterebbe tutt'altro tipo di film, ma questa voglia di sperimentazione verso altri generi è una scelta coraggiosa. Si, andare oltre, e Scorsese c'è riuscito.

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Ultima risposta 26/04/2012 23.55.40
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PATRICK KENZIE  @  22/02/2012 23:16:36
   8½ / 10
Un omaggio d'amore al cinema da uno dei mostri sacri del cinema. Semplicemente stupendo.

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Ultima risposta 25/02/2012 16.30.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  21/02/2012 00:30:34
   6 / 10
Applausi a scena aperta per il film più spudoratamente ruffiano del 2012, se ci fosse un oscar alla paraculaggine Martin Scorsese l'avrebbe vinto di diritto con questo fastidiosissimo Hugo Cabret.
Un inno al cinema delle origini costruito su una megaproduzione hollywoodiana in 3D, un delirio narcisistico messo in scena con grandissima maestria .
Costruito per raccogliere consensi, il film cerca di accontentare tutti: cinefili incalliti, bambini orfani di Harry Potter e maniaci degli occhialini in sala.
Scorsese vaga senza una direzione precisa, prima pensa a un kolossal fantasy ben presto vira al mistery per bambini fino a proporre un fastidiosissimo documentario sulla storia del cinema.
Un mix di generi che non solo non riesce ma che non sposa nessuna direzione e ben presto finisce nel nulla.
Purtroppo anche il soggetto non aiuta e il proverbiale stile di Scorsese lo rende lungo fino all'inverosimile, diluendo una storia che sarebbe potuta essere contenuta abbondantemente entro l'ora e mezza!
Certo la grandiosità della messa in scena è da togliere il fiato , le scenografie di Dante Ferretti e consorte sono monumentali, nulla da dire sul 3D veramente ben fatto cosi come in generale la scelta del cast risulta essere piacevolerestituendoci attori che raramente partecipano a grandi produzioni.
Ma non sempre ottimi ingredienti danno grandi risultati e alla fine Hugo Cabret si rivela essere un polpettone di una noia immensa ma innegabilmente splendido.

Un omaggio al cinema delle origini costato 170 milioni di euro se li avesse dovuti mettere Scorsese di tasca sua, scommetto che avrebbe fatto qualcosa di diverso!

P.s. Hugo Cabret è allo stato attuale il più grande fiasco al botteghino della carriera di Scorsese nonchè della stagione 2011/2012.

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Ultima risposta 21/02/2012 12.54.54
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g.marco  @  21/02/2012 00:16:40
   5 / 10
Ok, chi si aspetta lo Scorsese di Goodfellas, Shine a Light o Mean Streets, può anche risparmiarsi i 10 Euro e rimanere a casa.
Premesso questo posso solo dire che dal punto di vista tecnico l'opera è ineccepibile (3D a parte). Come contenuti, la pellicola lascia più di qualche dubbio.

Ultima cosa, visto che in sala, durante la proiezione, mi è capitato di sentire più volte questa frase "Ma sarà un personaggio realmente esistito questo Georges Melies?"; se vi state facendo la stessa domanda, un consiglio: andate a vedere un altro film.

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Ultima risposta 22/02/2012 01.42.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR faith81  @  20/02/2012 18:40:08
   5 / 10
Visto ieri ma non mi ha entusiasmato, inoltre 11 nomination sono fuori luogo e imbarazzanti. Una storia con chiari citazioni a Dickens e Hugo ma sviluppata troppo superficialmente e trita di insignificanti pesonaggi.

REGIA - 6 (noiosa)
SCENOGRAFIA - 7
SCENEGGIATURA - 4 (pessime battute o pessimo doppiaggio,non saprei..)
MONTAGGIO - 6
USO DEL 3D - INUTILE (22 euro buttati. Non ha alcun senso vedere questa pellicola in 3d solo per gli ingranaggi...)

Unica nota positiva
COLONNA SONORA 10 ( Howard Shore è sempre Howard Shore)

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Ultima risposta 21/02/2012 21.21.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  19/02/2012 03:37:49
   9½ / 10
Dopo essermi goduto con lo spirito di un ragazzino questa delizia firmata da un Martin Scorsese in stato di grazia, la mente non ha potuto non rilevare una curiosa coincidenza: quest'anno la settima arte celebra le proprie origini con due magnifici prodotti perfettamente speculari in tutto e per tutto tra di loro, "The Artist" e questo "Hugo Cabret". Il primo è l'opera terza di un giovane e talentuoso regista francese innamorato degli Stati Uniti, il secondo è l'ultimo di una lunga serie di film firmati da un anziano e talentuosissimo regista statunitense innamorato dell'Europa, e in particolare della Francia e dell'Italia. Il primo celebra il cinema degli studios statunitensi agli esordi; il secondo celebra il cinema artigianale francese dei fratelli Lumière e soprattutto di Georges Méliès. Il primo ricorre al bianco e nero e al muto per narrare della più grande innovazione tecnologica nella produzione cinematografica: l'introduzione del sonoro; il secondo usa (in modo davvero splendido) l'ultima innovazione tecnologica (il 3D digitale) per narrare il cinema degli esordi che colorava a mano, fotogramma per fotogramma, la pellicola girata per rendere il sogno più realistico. Il primo è girato "artigianalmente" per narrare la storia di un'industria, il secondo viene dalla grande produzione (comunque indipendente: tra i finanziatori del progetto c'è anche Johnny Depp) e narra la storia di uno (o al più due, anzi tre) artigiani.

Chi ha avuto la fortuna di vedere il "Viaggio nel cinema italiano" di Scorsese (al momento ne è disponibile una stupenda versione francese in DVD editata dall'emittente culturale arte), avrà ben capito quale approccio ha avuto il Maestro nell'innamorarsi della settima arte e del perché è voluto passare dietro la macchina da presa. Soprattutto ne conosce le pulsioni emotive, cosa lo ha emozionato di più. Bene, tutto questo viene riversato in "Hugo Cabret" senza moderazione alcuna, con l'animo del bambino affascinato irrimediabilmente dall'avventura del cinema come suprema arte della rappresentazione dei sogni.

I riferimenti -espliciti e meno espliciti- al cinema degli esordi sono evidentissimi: dall'automa che ricorda "Metropolis" agli sketch con Buster Keaton, per finire alla citatissima scena del treno che oggi ci avvince e ci fa sobbalzare sulle poltrone delle nostre sale grazie al 3D esattamente come accadde nel lontano 1895 quando dietro al primo proiettore c'erano proprio i fratelli Lumière. Ma interessante è anche la contrapposizione (adulta) cinema vs. lettura che ci viene rappresentata, mentre i bambini assimilano senza troppi problemi entrambe le espressioni artistiche, fondendole anzi tra loro! E meritorio è il riferimento a tutta la produzione saggistica dei primi anni '10 e '20 dello scorso secolo dove venne codificata criticamente ogni tecnica di ripresa e di montaggio.

Strepitosa la carrellata iniziale che ricorda (o forse cita proprio?) quella di apertura di "Sweeney Todd" di Tim Burton (là c'era una Londra ricostruita minuziosamente dal maceratese Dante Ferretti, qua una Parigi ricostruita altrettanto minuziosamente dallo stesso Ferretti col concorso della moglie, Francesca Lo Schiavo), ma in generale stupisce con quanta voglia di sperimentare Scorsese abbia utilizzato questa tecnica: dopo "Avatar" (ho letto da qualche parte che Scorsese avrebbe chiesto "lumi" proprio a Peter Jackson per girare questo film, non so se la notizia è vera) e "Pina 3D", anche questa pellicola dimostra cosa significa usare in modo creativo una tecnica altrimenti relegata all'effettaccio da horror o all'intrattenimento animato.

Altra nota di merito per il sonoro, davvero pregevole e avvolgente con le musiche di un certo Howard Shore e l'inserzione nel finale delle più note e struggenti "Gnossiennes" di Eric Satie (vere e proprie ciliegine su una torta già super succulenta di suo).

Lo script è volutamente infantile e segue quasi pedissequamente i canoni della favola realistica, con personaggi fortemente caratterizzati, intrecci avvincenti, colpi di scena e siparietti divertenti. Attori divertiti e in stato di grazia (Sacha Baron Cohen meraviglioso, ma che dire di Christopher Lee, di Ben Kingsley, di Helen McCroy e dei due ragazzi protagonisti?), il cane Maximilian semplicemente detestabile (altro aspetto speculare con "The Artist" dove, invece, c'era il cane più simpatico della storia del cinema!). Se proprio devo trovare dei difetti a questo film posso dire di aver rilevato alcune lungaggini sulla sceneggiatura, forse dovute all'urgenza di Scorsese di mostrare tutto il suo talento nell'uso del 3D e dei suoi proverbiali movimenti di camera (al limite del virtuosismo la fotografia di Robert Richardson), e qualche stereotipizzazione di troppo, che comunque "ci sta" in un prodotto del genere.

Se l'avvento del sonoro ha caratterizzato la trasformazione più radicale del modo di far cinema nel secolo scorso, così l'abbandono via via sempre più definitivo della "camera fissa" ha rivoluzionato il nostro modo di far cinema e quindi di raccontare storie più o meno fantastiche: Scorsese ci dimostra proprio cosa vuol dire quest'ultima innovazione...

Sarebbe bello se l'Oscar se lo beccassero entrambi i protagonisti di queste amarcord niente affatto didascaliche o scontate: quando spettacolo e intelligenza sanno unirsi, il risultato è comunque il divertimento del pubblico. Senza disconnettere mai cervello e cuore, però.

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Ultima risposta 19/02/2012 18.18.47
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Invia una mail all'autore del commento dr.slump  @  13/02/2012 10:42:26
   4 / 10
Riportiamo questo film dove gli compete, una serie di inutili lungaggini, trama inconsistente e finale scontato e banale.
Anche dal punto di vista tecnico ha moltissime pecche, continuano e si ostinano a propinare i film in 3d non applicando la focale su tutto il frame. Risultato dopo un'ora vedi a traveggole! Che tristezza!

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Ultima risposta 21/02/2012 22.40.49
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Lopan88  @  12/02/2012 18:20:46
   10 / 10
Stupendo!

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Ultima risposta 23/02/2012 18.40.17
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  10/02/2012 21:00:37
   10 / 10
Tick, tock, tick, tock, tick, tock, tick, tock, tick, tock,….

Mentre sentiamo il tempo che scorre vediamo incastri e rottelline che girano, ci appare una grande confusione di ingranaggi che in realtà sono scanditi da una logica meccanica. L'inizio parte con la visione di un grande orologio a Parigi che tramite una via di passaggio con una dissolvenza incrociata diventa una rotonda dove la mdp si evolve compiendo una panoramica sulla città di notte per condurci nella stazione ferroviaria parigina, luogo che molto presto diventerà famigliare, dove avverranno parecchi cambi del plot, e vediamo come si passi da una ricostruzione digitale fatta con gli effetti speciali al pezzo girato, alla realtà della messinscena.
La folla e poi lui, il nostro piccolo Hugo, che vive nella torre del campanile della stazione e lo vediamo muoversi furtivo tra scale e ingranaggi, tramite abili movimenti della mdp e primissimi piani dei suoi occhi, con i quali scruta tutto il mondo che compone la stazione: le varie persone (papà Georges, il poliziotto con la gamba di legno, la fioraia, il vecchio pittore che fa la corte alla signora riccona, i passanti,..), i negozi e la moltitudine degli oggetti che sfuggono ai nostri occhi nella dettagliata composizione scenica.

Grazie ad una magnifica fotografia, con a volte una luce diffusa al tuxsteno che emana famigliarità e altre volte una luce dura blu che sottolinea la freddezza dell'ambiente, scenografie che si alternano tra reale e fantastico, una colonna sonora parigina e assoli di pianoforte, costumi e oggetti d'epoca in una quasi perfetta ricostruzione storica (le auto intorno alla rotonda all'inizio, alcuni fatti che non sono successi realmente a Méliès,..), che fa sia da sfondo che da cornice, il film, alternandosi fra scene drammatiche e comiche, non è una storia melodrammatica sul povero orfanello ma bensì un maestoso omaggio al grandissimo Méliès.
Quest'ultimo capolavoro di Scorsese è un film che fa veramente battere forte il cuore a chi ama veramente il cinema. SE UNO NON SA CHI E' MELIES E' BENE CHE NON VADA NEMMENO A VEDERLO PERCHE' SAREBBE INUTILE. E' un inno a quello che fu il cinema nei primi trent'anni della sua vita!

CALIGARIS, IL LADRO DI BAGDAD, INTOLERANCE, IL VASO DI PANDORA, COME VINSI LA GUERRA, LA GRANDE RAPINA AL TRENO, IL MONELLO, IL VIAGGIO SULLA LUNA,..! Uno dei montaggi video più belli che siano mai stati fatti. Quando Scorsese da omaggio a tutti questi primi grandi capolavori ogni cuore cinefilo si stringe in una forte commozione. Man mano che il film si scopre per quella che è, parte il gioco di indovinare le citazioni cinematografiche (aspetto interessante che va in un dolce contrasto con le molte citazioni letterarie presenti nel film) ed è semplicemente meraviglioso vedere la scena in cui la scatola segreta cade a terra e tutti i disegni di Méliès volano in tutta la stanza e la mDp ce li mostra: una carrellata in stile disegno che percorre in pochi attimi, che sembrano non svanire mai, l'intera filmografia dell'onnipotente artista.

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Ultima risposta 16/02/2012 16.40.11
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  09/02/2012 10:38:34
   5 / 10
Questa volta non ci siamo.. il film non mi è piaciuto anche se di Scorsese.
Decisamente le aspettative erano alte, lo Scorsese che cambia genere (dai gangster movie al thrillerone impegnativo apprezzatissimo Shutter Island per esempio) mi intriga alquanto.
Con Hugo Cabret no. Non sono riuscito a farmelo apprezzare pienamente e ovviamente il fatto di averlo visionato dopo che ha ricevuto 11 nomination agli Academy, beh che dire resta tanto amaro in bocca. "Ma se le merita veramente tutte queste nomination" mi continuavo a ripetere, invece che concentrarmi sul film, che punta sulla spettacolarità delle scenografie (per carità qui si che ci sta il premio), sulla lacrima facile verso il finale, e su un PREPARATISSIMO (sottolineato altre 1000 volte) omaggio agli albori del cinema che ha "svegliato" tutti quelli che erano stufi di sorbirsi i blockbuster, i cartoni e i cinepanettoni nel periodo di Natale.Basta citare Melies per poi così attirare la critica e il pubblico meno spensierato e fare incetta di premi?Nossignore.Mi è venuta la voglia di disprezzarlo Hugo,perchè già il genere non mi piace, fantasy con bambini umili che puntano all'emozione facilotta (ce ne sono stati hai voglia di film così, salvo solo l'interpretazione del poliziotto Sasha Baron Cohen, quindi è tutto dire), e poi ben speravo con la direzione del grandissimo Scorsese, sempre un grande è (The Departed è uno dei miei film preferiti in assoluto).. peró lo si perdona, i registi non possono essere sempre perfetti. A volte capita di sbagliare.

P.s: ringrazio anche James Cameron con il suo puntuale commento entusiasta "la miglior fotografia 3D fino ad ora".. un'ulteriore presa per i fondelli che mi fa abbassare ulteriormente il voto.

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Ultima risposta 29/12/2012 09.42.18
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Danielsky  @  08/02/2012 20:56:17
   9 / 10
Un film splendido!!! Non ci sono altre parole per descriverlo, semplice ma complesso allo stesso tempo!

I personaggi sono ben delineati nel loro progredire e benchè all'inizio possano apparire semplici, perfino macchiettistici, come l'ispettore di polizia ferroviaria, in realtà, col passare dei minuti, acquisiscono corpo, spessore e umanità. Questo vale per tutti, specialmente per i due protagonisti Hugo e Isabelle (complimenti davvero ai due piccoli attori che riescono a rendere meravigliosamente le emozioni e il senso di meraviaglia dei loro personaggi) e per i due coprotagonosti, George e Jeanne (eccezionale Ben Kingsley, in ruolo davvero non facile). Splendido il cameo di Christopher Lee.

La sceneggiatura è davvero ottima e per nulla vaga, come può sembrare ad uno spettatore disattento. Quello che alcuni possono travisare è il fatto è che questo non è un film per bambini e che quindi è inutile portarceli perché non potranno mai cogliere quella miriade di riferimenti e citazioni che solo un occhio adulto e amante della settima arte può cogliere. Il definitiva il film è un grande omaggio al cinema, alla passione di chi fa cinema per divertirsi e per stupire, appassionare e trasmettere emozioni al pubblico. Da amante del cinema devo dire che sono stato davvero toccato dall'omaggio che Scorsese ha fatto con questa pellicola.

Ma il film non è solo questo...permette anche allo spettatore di riflettere sulla complessità dell'essere umano, sul suo bissogno di avere uno scopo, sulle sue debolezze, sui suoi piccoli limiti e le sue delusioni, nella vita di tutti i giorni.

Musiche ma soprattutto sceneggiature meravigliose, che caratterizzano ed esaltano ogni aspetto del film! Avendo visto il film in 2D non posso pronunciarmi sulla qualità della stereoscopia 3D.

Consiglio il film a tutti ma per apprezzarlo bisogna andarci col cuore di un bambino, pronti a sognare, e la mente di un adulto, pronta a far lavorare quegli ingranaggi che da tempo, forse, aspettavano solo un piccolo orologiaio per rimettersi in moto!

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Ultima risposta 09/02/2012 12.06.43
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BrundleFly  @  08/02/2012 14:56:13
   6 / 10
Sufficienza raggiunta grazie alla tecnica (Scorsese rimane un signor regista anche in un genere che non gli appartiene) e alla simpatia di Sacha Baron Cohen che strappa qualche risata in più di un'occasione. La storia invece l'ho trovata piuttosto noiosa e poco coinvolgente, nonostante abbia apprezzato l'omaggio a Méliès e al cinema degli albori.
11 candidature agli Oscar forse sono un po' eccessive.

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Ultima risposta 08/02/2012 23.41.36
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metathron  @  05/02/2012 13:08:20
   1 / 10
film pernicioso lezioso pavoncello vuoto vergognosamente vacuo e banale.

fa in certo modo il verso a nuovo cinema paradiso, ammorbando con una noiosissima lezioncina saputella didattica e didascalica e dotta sulla nascita del cinema. pieno di stupore e meraviglia per cose massimamente noiose. forse va bene per un americano medio che non sa nulla di europa e che rimane secco sulla sedia quando scopre che il cinema è nato in francia, e non a los angeles.

è pieno di ripetizioni e ridondanze. le trame della storia sono banali e inesistenti. del tutto ma proprio del tutto prevedibili.


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gli attori sono una cosa indecente. macchiette al limite. il poliziotto ferroviario sembra un personaggio strappato a de amicis, come la sua fioraia. l'espressività del piccolo hugo (fratello minore di frodo? grandi occhioni blu che cercano di intortarti come quelli del gatto con gli stivali di shrek) è quella di un pesce lesso. le espressioni della ragazzina sua amica sono artefatte, a tratti imbarazzanti.

non esiste evoluzione drammatica della storia. il climax, il culmine della tensione non esiste.


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in generale il film è un'autocelebrazione dell'arte cinematografica come mero gioco illusorio. c'è questa idea di arte e creazione artistica come gioco estetico assolutamente fine a sè stesso, puramente formale.

la stessa scenografia è assolutamente artefatta. la stazione sempre ripresa con una luce ramata e dorata. con toni di colore ruggine, marrone, arancio, giallo. il rosso quasi assente, il blu che spicca solo nella divisa del capostazione.
la visione di parigi dall'alto: da un'impossibile torre orologio più alta della torre eiffel. una ricostruzione di parigi assolutamente imprendibile, che dura sempre troppo poco. e che sa molto di sfondo scenografico più che di ricostruzione architettonica in 3d.

per non parlare del 3D. l'ennesimo furto. le dichiarazioni di cameroon sul miglior film girato in 3d nativo!!??? ma stiamo scherzando? molto scuro, notturno, non esalta per nulla il 3D. in avatar, pandora non a caso era ricco di oggetti luminescenti, perchè il 3D attivo abbassa drammaticamente la luminosità e solo con oggetti luminescenti, fosforescenti i colori restano vividi. manca anche qualunque impostazione di oggetti che siano esaltati per posizione dal 3D, cioè che vadano come la lama di una spada puntata contro lo spettatore dallo schermo alla sala. essendo la scenografia impostata su modelli teatrali piatti è massimamente controindicata per il 3D. l'unica cosa che si nota sono i fiocchi di neve o di polvere.
io direi che il 3D ha finito di derubarci. non se ne può più.



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un film assolutamente esasperante noioso banale lezioso estetico fine a sé stesso, con una poesia assolutamente banale (quindi una non poesia). massimamente soporifero.

l'ultimo film di scorzese? sembra però mancare completamente della sua direzione. come se fosse solo un prestanome.

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Ultima risposta 10/02/2012 13.38.08
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Andrea Nedda  @  05/02/2012 00:04:16
   3 / 10
Non so quanti di voi ricordino la pubblicità del tantum rosa. Facendo affidamento sulla parola "tantum" una ragazza lo usò come collutorio, ignorando si trattasse di una lavanda vaginale, con effetti che potrete ben immaginare. La descrizione del film postata su questo sito ha generato in me lo stesso effetto confusorio: mi ha fatto credere di andare a vedere un bel film, quando invece mi ci sarei potuto lavare le pudenda.

Ho inconsciamente trascinato la mia ragazza a vedere questo film, e grazie ad esso, mi sono giocato la possibilità di sceglierne un altro per il resto dei miei giorni. Ma ora passiamo all'analisi del film.

1. LENTEZZA ESASPERANTE: le prime avvisaglie del ritmo di questo film sono state date dall'aberrante lentezza dell'introduzione, 20 minuti(almeno questo ci sono parsi) culminanti in una scritta old style che ha fatto presagire il calvario che stavamo per intraprendere. Due battute intervallate da provocatorie jam session di musica popolare francese, in una Parigi che perde tutto il suo fascino(la mezzanotte è lontana!).

2. LA TRAMA: prevedibile come un romanzo di Dickensiana memoria e sconclusionata come una interminable soap opera giunta alla puntata 5024, si trascina stancamente tra colpi di scena nei quali il colpevole è il Maggiordomo e logoranti polpettoni sulla storia cinematografica.

3. I PERSONAGGI: prendete Oliver Twist(l'orfanello), il Nonno di Heidi(il burberone dal Cuore d'Oro con un passato doloroso alle spalle), l'Ispettore Gadget(con un unico gadget neanche tanto hop-hop), Hermione Granger di Harry Potter(innamorata dello studio e del Ron Weasley di turno) e Terminator(che non impugna un fucile a pompa ma penna e calamaio) e mischiateli dentro 4 litri di valium, non shakerate e avrete il vostro Morfeo on the rocks.

4. GLI ATTORI: stucchevoli nella loro stereotipicità. Recitazione salvata solamente dalle grandi interpretazioni dell'automa(come quelle di Clint Eastwood ma senza il cappello) e del taccuino, capaci l'uno di tentare il suicidio sui binari, l'altro dandosi addirittura fuoco. Sullo stesso tenore l'interpretazione di Jude Law, stella del cast e unico figone di turno, che sta sullo schermo 3 minuti, riuscendo dove il taccuino aveva miseramente fallito.

5. LA FOTOGRAFIA: incentrata su figure ansiogene come occhi in primo piano e spaventevoli inquadrature del volto dell'automa, riesce ad infondere irrequietudine nell'animo di uno spettatore già sgomento per i precedenti 4 punti.

In conclusione sconsiglio vivamente la visione di questo film agli amanti del cinema che riesce a raccontare senza dimenticare l'emozione, evitando di trincerarsi dietro forme intellettualoidi e poco immediate, che tolgono alla narrazione quella fruibilità necessaria per colpire lo spettatore.

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Ultima risposta 09/02/2012 16.24.01
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Crazymo  @  04/02/2012 01:26:18
   9 / 10
Meraviglioso, veramente, Scorsese è un mito, le scenografie (Italiane! Spero vincano l'oscar...) la storia, le varie idee, la regia e gli attori (Anche i ragazzi, inaspettatamente se la cavano, e le smielosità sono giusto accennate) fanno veramente uno dei film più belli di questo 2012, se la vede a pieni voti con The Artist!.

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Ultima risposta 04/02/2012 17.28.04
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