hostel (2005)

L'eco di una serie di critiche in senso "revisionista" e di diversi giudizi tendenti ad un pesante ridimensionamento di questo film, rispetto ad un iniziale traino roboante ed entusiasta, non ha influenzato il mio parere sulla pellicola. Un buon lavoro davvero che, sullo stile delle follie di "Dal Tramonto all'Alba", mescola le carte paventando un iniziale spirito di "maialesca collegialità" americana, sino a tramutarsi in un riuscito e coinvolgente splatter-horror di discreta fattura. Ottima l'ambientazione nel grigio paese della remota Europa dell'Est, contorniata di infidi anfratti, loschi indigeni, temibili orde di bambini malavitosi. Il tutto condito mischiando l'antico stereotipo della locanda-ostello, con quello moderno della discoteca (!).
Sino poi a trovarsi in mezzo all'orrore ed alla truculenza.
Molti hanno evidenziato la mancata occasione per la regia, la quale si sarebbe dimostrata poco coraggiosa nel "regalare" al pubblico delle "vere" scene di tortura.
Tuttavia, sebbene non ci sia l'immagine che paralizza, o l'azione che congela il sangue nelle vene, il ritmo angosciante e straziante della seconda parte del film coinvolge e trascina lo spettatore.
Un buon horror vero, sebbene figlio delle esigenze del commercio.
E non me l'aspettavo, essendo anch'io pronto a scagliare la prima pietra!