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Non mi è piaciuto! Insomma non capisco cosa voleva dire questo film, qual'è il significato?? All'inizio l'ho trovato decisamente inquietante, e poi dopo soltanto noiosissimo. L'unica scena bella è quella in riva all'oceano (non dico altro...). Robert Downey Jr. è comunque molto bravo nel ruolo di Lionel. Nicole KIdman è la mia attrice preferita, la trovo l'attrice versatile per eccellenza e a mio parere è la miglior attrice del giorno d'oggi dopo Meryl Streep. E in questo film l'ho trovata abbastanza brava, ma l'ho trovata un po' inespressiva, credo a causa del botulino. Meno male che ha smesso e ci ha dato un grande performance come quella di Rabbit Hole!! Bravo anche l'attore che interpreta il marito di Diane. Ah, poi io ho sempre pensato che il nome Diane si leggesse "Daian" ma qui si ostinano a chiamarla "Dian"...
Dopo un inizio davvero promettente il film risente di dialoghi troppo banali e di una storia che spesso sfiora il ridicolo. La protagonista, dignitosamente interpretata dalla Kidman, è troppo poco approfondita. Anche il ritmo perde incisività nella seconda parte.
Mi aspettavo tutt'altra cosa da questa pellicola, invece alla fine ho visto solamente un puro esercizio stilistico fine a se stesso, perchè alla fine del film c'è poco o nulla. Mi aspettavo un vivido racconte della donna che ha cambiato in modo radicale il modo di intendere l'arte della fotografia, un racconto della sua diversità concettuale ed intellettuale e del suo modo di vivere l'arte. Alla fine del film invece son rimasto con un pugno di mosche, sinceramente non vedo il motivo di inventare fatti e racconti quando la vita tormentata di questa donna dà moltissimi spunti per fare un film interessante. I sentimenti che emergono dalla visione sono sicuramente il bisogno d'essere accettati per ciò che si è e il bisogno di emergere per le proprie qualità, infatti il film è ambientato negli anni in cui la Arbus iniziò la propria carriera. Ma alla fine del film non ci viene detto nulla della Arbus, viene inventata una fantomatica storia d'amore alla "Bella e la bestia" di cui sinceramente non vedo l'utilità. A parte tutto ciò la regia e la fotografia sono davvero eccezzionali, con un uso frequente della ripresa dal basso e del primo piano, soprattutto nei dialoghi tra Diane e Lionel, in modo da rendere ancora più netta la diversità tra i due. Anche la colonna sonora è molto azzeccata, con alcune chicche be-bop dell'epoca che ho davvero apprezzato. Ecco perchè è un puro esercizio stilistico, perchè oltre questo non c'è proprio altro, anche la Kidman non mi è piaciuta per niente, il suo personaggio è piatto e anonimo, privo di verve e spirito d'iniziativa, forse non la vedevo così male da Birth, e questo è tutto dire.
Un film non da evitare ma quasi ci siamo, sicuramente se come me vi aspettavate un pellicola interessante sulla Airbus resterete profondamente delusi
Il film ha buone idee ma si ferma lì. La Kidman brava come al solito e Downey Jr anche ma il film annoia abbastanza. Belle anche le atmosfere. Ma non basta per la sufficienza.
una skifezza immane.....film morboso, noioso e totalmente scostante...soprattutto dalla storia della vera diane. poi come ciliegina sulla torta vedere una troietta sposata che si tromba un lupo mannaro solo perche' pensa che ce l'abbia piu' grosso e duro del marito, nn e' da esempio formante per le nuove generazioni...soprattutto se a farsi la scopata e' nikole kidman. osceno
Film che non sa di niente. Ridicola la storia d'amore tra la bella e la bestia, quando invece nelle idee del regista avrebbe dovuto avere un significato profondo. Da evitare accuratamente
Ommioddio, credevo di averle viste tutte, ....ma Chewbecca che "flirta" con N.Kidman, no Il nulla fatto pellicola, ...stupido, insipido, quasi comico (e doveva essere tutt'altro). Salvo SOLO il viso della Kidman prima dell'insensato abuso di botulino e chirurgia plastica
un film strano; non ci sono molte vie di mezzo: o piace molto o non piace affatto. Io appartengo alla seconda schiera, mi sarebbe piaciuto molto di più un film sulla fine di Diane Arbus (morta suicida). La Kidman parte bene, ma poi si perde...
Mi aspettavo tutt'altra cosa da questa pellicola, invece alla fine ho visto solamente un puro esercizio stilistico fine a se stesso, perchè alla fine del film c'è poco o nulla. Mi aspettavo un vivido racconte della donna che ha cambiato in modo radicale il modo di intendere l'arte della fotografia, un racconto della sua diversità concettuale ed intellettuale e del suo modo di vivere l'arte. Alla fine del film invece son rimasto con un pugno di mosche, sinceramente non vedo il motivo di inventare fatti e racconti quando la vita tormentata di questa donna dà moltissimi spunti per fare un film interessante. I sentimenti che emergono dalla visione sono sicuramente il bisogno d'essere accettati per ciò che si è e il bisogno di emergere per le proprie qualità, infatti il film è ambientato negli anni in cui la Arbus iniziò la propria carriera. Ma alla fine del film non ci viene detto nulla della Arbus, viene inventata una fantomatica storia d'amore alla "Bella e la bestia" di cui sinceramente non vedo l'utilità. A parte tutto ciò la regia e la fotografia sono davvero eccezzionali, con un uso frequente della ripresa dal basso e del primo piano, soprattutto nei dialoghi tra Diane e Lionel, in modo da rendere ancora più netta la diversità tra i due. Anche la colonna sonora è molto azzeccata, con alcune chicche be-bop dell'epoca che ho davvero apprezzato. Ecco perchè è un puro esercizio stilistico, perchè oltre questo non c'è proprio altro, anche la Kidman non mi è piaciuta per niente, il suo personaggio è piatto e anonimo, privo di verve e spirito d'iniziativa, forse non la vedevo così male da Birth, e questo è tutto dire.
Un film non da evitare ma quasi ci siamo, sicuramente se come me vi aspettavate un pellicola interessante sulla Airbus resterete profondamente delusi
Vedendo il film viene da chiedersi il motivo che spinge il regista a fare un ritratto immaginario, ad inventarsi personaggi ed addirittura una love story per una delle più grandi fotografe, insomma, non bastava raccontare semplicemente la sua vita, popolata di freaks, nudisti, travestiti e hippy, invece di fare una versione mal riuscita de "La bella e la bestia" con tanto di trasformazione finale? Anche la lady del cinema Nicole Kidman appare piuttosto spiazzata, e così, talvolta ricorda Virginia Woolf in "The Hours", talvolta la protagonista di "Birthday girl", e, altre volte, perfino la donna perfetta.
Dopo un inizio promettente, "Fur" affonda inesorabilmente nell'improbabile e molto spesso nel ridicolo involontario, mancando completamente l'obiettivo (palesemente evidente) di ammagliare con atmosfere suggestive e fascinose. La Kidman, al solito, è brava, ma il suo personaggio è caratterizzato in maniera troppo approssimativa e perdipiù la storia perde subito di mordente quando il volto del fantomatico Mr Sweeney viene spiattellato alla luce del sole. Dialoghi piatti, regia scontata ed il finale con il sospirato incontro carnale e successivo inabissamento strappa più risate che lacrime. Da dimenticare in fretta.
Il nuovo lavoro di Steven Shainberg prende in esame una grande artista,Diane Arbus,la cosidetta fotografa dei freaks e degli emarginati ,cercando di analizzare in maniera fantasiosa,come ci viene spiegato ad inizio film,i fattori che cambiarono drasticamente la vita di questa donna che riusci’ a sfuggire dal ruolo di irreprensibile madre di famiglia costretta nei ferrei regolamenti dettati dal mondo della borghesia newyorkese. Purtroppo non bastano l’ottimo lavoro in fase di regia,le affascinanti scenografie,l’avvolgente fotografia calda e cupa allo stesso tempo e una notevole Nicole Kidman per poter definire questo film riuscito. E’ la sceneggiatura a non essere all’altezza, sicuramente un passo indietro rispetto all'interessante "Secretary" precedente lavoro della coppia Shainberg/Cressida,l'errore si ravvisa nel fatto che la storia di un’artista estremamente affascinante, dotata di grande talento e personalita' oltre che di un’indole complessa e sfuggente, si riduce in un melodramma che va alla ricerca della lacrima facile e soprattutto in una sorta di favoletta con imbarazzanti riferimenti a “La bella e la bestia” e ad “Alice nel paese delle meraviglie”,va da se' che si sarebbe potuto fare meglio cercando di approfondire con maggiore cura gli aspetti caratteriali di una donna cosi' particolare. La metamorfosi di Diane è rappresentata in maniera banale e stereotipata e nel complesso la storia è poco credibile pur cercando di accettare il lato favolistico della pellicola. Molte sequenze appaiono eccessivamente tirate per le lunghe e dopo un buon incipit giocato sulla suspence,la narrazione finisce con l’annoiare anche perché si intuisce velocemente dove andra’ a parare. Pellicola trascurabile anche se ben realizzata da un punto di vista prettamente tecnico,molto lacunosa da quello dei contenuti.
Nicole, ma che mi combini: o meglio...ma che vai a fare! Perchè la tua interpretaz è come sempre prodigiosa...ma...non basta per una volta! Il film è spesso imbarazzante.
Non è facile fare un film per famiglie aggiornate e riuscire nello stesso tempo ad attrarre la nicchia estrema del fetish pilifero; questo equilibrio, giocato e rischiato fino al ridicolo, è tutto nelle mani di Nicole Kidman e questo consente di arrivare fino alla fine. Vivamente sconsigliato a chi si interessa anche lontanamente di fotografia, è invece un prevedibile cult per psicanalisti freudiani. Dire che la trama è onirica o meglio nella mente di Lei, è assolutemente realistico anche perché fin dai titoli di testa si abbandona immediatamente il contegno della pellicola per quello di una presentazione in PowerPoint, si continua con un servizio tra nudisti grassoni e violentemente ipodotati (probabilmente per evitare la censura ai minori) e poi è un'inarrestabile metafora-parabola-apoteosi del feticcio del pelo, in ogni sua forma. Volete vedere Nicole Kidman che mette la sua faccina bianca e rosa tra gli stipiti di una piccola porticina che a stento la contiene tutta? o Nicole Kidman con una pelliccia di capelli stile Maddalena penitente e con le occhiaia viola? o Nicole Kidman nuda di schiena con l'amante ipertricotico e vestita di schiena col marito fantoccio e tinto di fresco? o semplicemente Nicole Kidman che finalmente sceglie lesbismo e naturismo ma pur sempre con la fedele Rolleiflex con flash blu al collo? Un film da ripensare a casa e che vi farà capire che nessun pelo è superfluo.