finale a sorpresa - official competition (2021)

Commedia originale sul mondo del cinema dove due attori molto diversi tra di loro devono affrontare una regista surreale.
La societa' ovviamente ha gia' reso celebri tutti e tre i protagonisti che si scoprono non certo dei semplici divi.

I tre attori (veri) mostrano un grande affiatamento e molto della riuscita del film sta in questo essendo protagonista la sceneggiatura piu' che l'azione.

Divertente.

Cerchiamo di essere pero' un po' equilibrati e sereni nel giudicare un film. Il cinema ha gusti soggettivi quindi ognuno si porta dentro le proprie sensazioni ed emozioni. E' un film a volte difficile perche' di una durata eccessiva. Interpretato molto bene. Non mi e' dispiaciuto ma non lo riguarderei mai piu'. Ma il punto e' un altro. Leggendo le recensioni ho letto parecchie volte le parole "divertente" e "si ride"..ma...QUANDO MAI??? Personalmente non mi ha rubato nemmeno un mezzo sorriso...

Commedia sul mondo del cinema piena di ironia.
Ottimo il trio di protagonisti che gioca tantissimo sulla tematica del doppio.
Alcune scene sono davvero esilaranti.
Molto belli i toni della fotografia.

"Risate irresistibili", "commedia esilarante, "raffinat'arguzia", "chicca di divertissement", "satira velenosa, acida e feroce", "cattiveria all'arsenico", "caustico sarcasmo": dove, come, quando? Metacinema che diluisce nella lungaggine e in una scarn'ambientazione da "Dogma" gl'esigui sorrisi e qualche sprazzo d'ironia grottesca.

Molto, mooolto divertente. Solo un pelino meno divertente e riuscito del precedente Il cittadino illustre.

Un milionario ottantenne pieno di soldi, ma senza prestigio, decide di guadagnarsi un po' di rispetto (come? costruendo infrastrutture e creando fondazioni? naaah, che noia) ingaggiando una famosa regista arthouse, pupillo dei vari festival europei, facendole adattare un libro che nemmeno ha letto (scritto da un premio Nobel... che sia lo stesso Mantovani de Il cittadino illustre?) e sfornare a tavolino un grande capolavoro della cinematografia mondiale.

E così la famosa Lola Cuevas, già istrionica e estroversa di suo, si ritrova a dover gestire (o forse accudire) due degli attori più famosi sulla scena spagnola: quello che ha sfondato anche ad Hollywood, cafone, tombeur de femme, gigione... e quello uscito dal teatro impegnato, serio, morale, intellettuale (ma sotto sotto tremendamente ipocrita). Ne esce fuori un ritratto spietato e veritiero dell'artista di oggi, impegnato o commerciale che sia. Due facce della stessa medaglia (come i personaggi del libro messo in scena dalla Cuevas) e due persone così diverse ma con sostanzialmente la stessa personalità narcisista e sopraffattrice. Toccherà a Lola metterli in riga... Ma ci riuscirà fino in fondo?

Un film molto divertente insomma anche se pecca nell'approfondimento delle relazioni tra i vari personaggi. Avrei gradito vedere di più questo, anziché la sequenza di scatch slegati (divertentissimi, per carità) che costituisce la parte centrale del film, quella delle prove.

Ermetico, freddo, noiosissimo. Notevole lo sforzo degli interpreti (un trio eccellente) di portare avanti questa cosa pesantissima ai più.

Competencia oficial è un film che ho apprezzato tantissimo perchè aldilà delle tematiche si fanno delle grasse risate. Il prendersi troppo sul serio da parte dell'industria cinematografica viene letteramente messo alla berlina dal duo Cohn e Dupraz, ma con l'apporto del trio di attori composto dalla Cruz, Martinez e Banderas perfettamente affiatati le situazione comico/grottesche, raggiungono livelli di ilarità invidiabili, basti vedere le sequenze del tritatutto dei premi e del masso sospeso. Due attori che sono caratteruialmente opposti, cui malgrado l'antico detto non si attragono mai, anzi si respingono fin dal primo momento. Da una parte l'attore superstar mondiale (Banderas) dall'altra l'Attore con la A maiuscola votato alla recitazione come una missione (Martinez). In mezzo ai due una regista folle che si districa nel mettere d'accordo i due galli come una madre nei confronti di bambini capricciosi. Peccato sia stato ignorato dalla giuria del concorso.