Il film è il secondo capitolo della saga sci-fi tratta dal romanzo di Frank Herbert. Protagonista della storia è ancora una volta Paul Atreides (Timothée Chalamet), che dopo essersi unito a Chani (Zendaya) e agli altri Fremen, medita vendetta contro i cospiratori, che hanno distrutto la sua famiglia. Quest'avventura lo porterà a intraprendere una missione molto importante, che gli permetterebbe di impedire la realizzazione di un terribile futuro, che soltanto lui è capace di prevedere.
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A mio parere questo capitolo è inferiore al primo, in quanto di collegamento fra il 1° e il 3°. Villeneuve è una garanzia soprattutto a livello visivo e d'atmosfera, però non è più una novità. La colonna sonora di Zimmer è fantastica e non mi stanco mai di risentirla. Ma veniamo ai punti dolenti. Nonostante la durata alcune parti sono state asciugate e si vede. La prima parte non respira, si vede troppo la sceneggiatura. In più ci metti il personaggio invasato di Bardem che non fa altro (per tutto film peraltro) che ripetere che Paul è il messia, quando a quest'ultimo riesce tutto bene senza sforzo, ovvio l'interesse per l'eroe scema. L'eroe deve faticare per raggiungere la meta, Paul invece non ha neanche antagonisti. Di 3 solo uno si comporta da tale. Il nostro eroe vince senza sforzo e in più lui si "mischia" con i cattivi. Alla fine solo Chani rimane la buona, peraltro voce della coscienza di Paul. Non è finita. Considerati i tempi che viviamo, temi come il fanatismo religioso, la minaccia nucleare e la guerra inevitabile non mi intrattengono,anzi mi danno quasi fastidio. Insomma al di là della prima mezzora, è proprio la trama di Dune di Herbert, che non mi ha entusiasmato.