David Mann, commesso viaggiatore, sorpassa con la sua auto un'enorme autocisterna. Sarà l'inizio di un incubo, con il misterioso conducente di questa intenzionato a dargli la caccia e ad ucciderlo.
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L'esordio di Spielberg per il cinema, gasp... un rutilante, vorticoso, appassionante thriller che mi incatenò alla poltrona fino all'ultimo minuto, con una tensione letteralmente al cardiopalmo... se lo rivedessi oggi, perderebbe qualcosa: credo sia un film eccellente soprattutto per l'indubbia capacità tecnica dell'autore, certe sequenze (come l'autocisterna in lontananza che si vede dallo specchietto retrovisore) sono memorabili, mentre in tutta franchezza non penso che l'obiettivo di raccontare le paure dell'essere umano, la sua eterna lotta con le prove impervie della vita, sia riuscita completamente a raggiungere il suo intento: ma ecco che, innescando il nonsense e il gusto del paradosso o del fantastico (non si vede mai chi è alla guida dell'autocisterna e se c'è davvero qualcuno) Spielberg riesce a persuaderci anche attraverso una semplice attenuante citazionista. Warren Oates è stato un grande caratterista e merita di essere ricordato a lungo (memorabile il suo "Dillinger")