distanza di sicurezza (2021)

Non riesco a decidere se questo film non ha senso o se sono io a non averlo capito...o forse, semplicemente, non mi è piaciuto.
Abbastanza originale per come viene raccontato, sembra promettere qualcosa di interessante ma poi si perde in dialoghi inutili e ripetitivi, in scene poco accattivanti e in dinamiche che, alla lunga, non sortiscono il giusto effetto. Il cast fa il suo, ma il ritmo narrativo è decisamente poco fluido, reso tale da un racconto lento e confuso.
Un film che non entusiasma, forse non per tutti.

Inizialmente lascia ben sperare, poi si smarrisce in interminabili quanto tediosi monologhi che nulla aggiungono e nulla tolgono ad una storia inesistente.

SPOILER

Nonostante un promettente inizio che ci illude di stare ad assistere ad uno di quei thriller psicologici la cui storia viene ricostruita piano piano, il film in questione è una tediosissima ed interminabile serie di dialoghi dove poco accade e nulla viene spiegato. C'è molto fumo ma praticamente niente arrosto: l'amicizia tra due donne, qualcosa di misterioso e paranormale, il dramma, la suspance...tutti vicoli ciechi che non portano ad alcuna svolta o sviluppo. Forse il fulcro della trama è l'angoscia e la paura di ogni genitore di perdere un figlio ma se così davvero fosse tale aspetto rimane sul superficiale assoluto. Insomma si assiste ad un mare di vuoto dove un microscopico pseudo-colpo di scena nel finale risulta totalmente inutile e come se non bastasse i continui flashback rendono la visione ancora più confusa e difficile di quello che è. Ennesima pellicola tecnicamente realizzata molto bene ma con una sceneggiatura da buttare; mezzo punto in più solo per la presenza e l'interpretazione di Maria Valverde, attrice spagnola ma artisticamente "nata" in Italia.