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Allora, il film è curioso perchè si tratta di una produzione plurinazionale dove partecipano anche Giancarlo Giannini e Massimo Ghini(e non è mai stato portato in Italia....pensa te che vergogna); inoltre alla regia troviamo Roman Coppola, figlio del rinomato "Francis Ford", alle prese con il suo battesimo del fuoco come regista; insomma, per tutte queste cosette vale la pena allungare un occhio..... ......inoltre parliamo di un film che omaggia tantissimo il cinema di fine anni 60, dove si cominciava a vedere il primo accenno di quello che sarebbero diventati i 70, strafarciti di luci caleidoscopiche e personaggi "Fanta-plastico-spaziali" a mo di "Barbarella", e questa pellicola si dirige proprio verso quella tipologia,oggi decisamente rappresentativa... Il problema?.....il problema è che la storia è in realtà concentrata sulla vita complessata e difficile di un giovane regista emergente(pallosissima), e tutto il lato citazionistico è sfruttato solo per fare da sfondo e basta; in parole se andiamo a stringere il film non parla di un cazzò.......è gradevole solo per lo stile retrò e per alcuni omaggi sparsi qua e la...... .....bho, da vedere giusto per il cast.......il film di per se mi ha detto veramente poco...
Gli anni 60, la Nouvelle Vague di Godard e il cinema pop alla Barbarella e Diabolik più commerciale e iconografico. Il giovane autore di belle speranze si confronta con le proprie amnbizioni autoriali e la gratifica del successo commerciale. Tra l'esclusione da qualsiasi compromesso da una parte e l'accettazione dello stesso dall'altra. Si muove parallelamente in questi due percorsi ed a volte le strade non diventano più parallele e convergono. E' un'omaggio al cinema di quegli anni e porta avanti tematiche che sono ancora valide tutt'oggi, solo che l'omaggio sconfina nella parodia, specie in alcuni personaggi molto sopra le righe (come il Giancarlo Giannini nell'imitazione di Dino De Laurentiis) non so se voluta o meno. Forse è anche n omaggio ad un'epoca dove stava muovendo i primi passi il padre di Roman Coppola, quel Francis Ford Coppola che avrebbe raggiunto il pieno obiettivo del successo commerciale con film come Il Padrino e del successo autoriale dei sui film più personali (La conversazione e Apocalypse now). Un film abbastanza bizzarro e piacevole se piace il cinema di quegli anni.