cous cous regia di Abdellatif Kechiche Francia 2007
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cous cous (2007)

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locandina del film COUS COUS

Titolo Originale: LA GRAINE ET LE MULET

RegiaAbdellatif Kechiche

InterpretiHabib Boufares, Marzouk Bouraouia, Faridah Benkhetache, Sabrina Ouazani, Hafsia Herzi

Durata: h 2.31
NazionalitàFrancia 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2008

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Trama del film Cous cous

Beiji, 6o anni, lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l'uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cuscus al pesce. Nonostante le difficoltà economiche Beiji trova l'aiuto di tutti i familiari e l'impresa pare destinata al successo.

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (36 voti)6,67Grafico
Miglior filmMigliore regiaMiglior attrice debuttante (Hafsia Herzi)Migliore sceneggiatura
VINCITORE DI 4 PREMI CÉSAR:
Miglior film, Migliore regia, Miglior attrice debuttante (Hafsia Herzi), Migliore sceneggiatura
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Voti e commenti su Cous cous, 36 opinioni inserite

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Rand  @  20/02/2008 10:48:05
   7½ / 10
Film coivolgente: molti hanno lamentato l'eccesso di urla ma è proprio la serie di discussioni, i contrrasti e le avversità a cui sono sottoposti Sliman e i figli a renderci partecipi del film, i dialoghi mai banali, ottimi, di persone "vere" e non costruite, i problemi "reali" della gente comune, immigrati e non, le mille sfumature insite in ogni discussione, nelle immagini della famiglia riunita, nel modo di vestire, mi chiedo se molti abbiano notato queste cose, un film da rivedere, bellissima e quasi ipnotica la danza del ventre, notevole la storia, la storia di tutti noi, di chi prova a fare qualcosa con le proprie mani e deve battersi contro tutti: burocrazia, banche, concorrenza ecc.
Finale aperto che lascia però l'amaro in bocca, un film attuale che mi ha riportato alle atmosfere di Marsiglia descritte da Jeab Claude Rizzo nei suoi libri. Da vedere

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Ultima risposta 20/02/2008 11.55.30
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  29/01/2008 12:32:37
   8½ / 10
Il grano e il cefalo. Forse in italiano non avrebbe avuto lo stesso fascino, ma sicuramente il titolo tradotto diversamente ha contribuito al successo di questa pellicola comunque ben realizzata.

C.C è un film molto complesso, non facile da digerire, articolato su molteplici strutture narrative. Un film sociale, dove il mondo del lavoro sembra essere il vero protagonista. Slimane è un operaio in un porto vicino Marsiglia, e viene licenziato perchè oramai non serve più: poco disposto alla flessibilità di orario viene preferito a lavoratori immigrati più giovani. Slimane però non accetta la sconfitta e tenta di rimettersi in gioco con l'obiettivo di realizzare un'impresa privata, tentando disperatamente di ottenere aiuti economici e permessi da un sistema burocratico apparentemente ostile. Ma il film non è solo denuncia sociale.
Il regista pone l'accento sulla struttura familiare di Slimane e dà vita ad uno spettacolo corale; ogni personaggio diventa il protagonista di una dinamica familiare narrata con enfasi, e lo spettatore viene messo a conoscenza di un mondo che svela il lato più nascosto di una comunità franco-araba. Il regista affronta il mondo delle interazioni private e lo fa raccontando i traumi, i problemi economici, le personalità isteriche, le battaglie generazionali e le superstizioni di un clan ripreso però senza giudizio alcuno. La particolare tecnica cinematografica del primo e primissimo piano con dialoghi spontanei e monologhi volutamente prolissi, la scarsa attenzione estetica del linguaggio, rendono l'espressione dei personaggi particolarmente autentica.
L'incisività dello sfogo della moglie tradita rappresenta a mio avviso uno degli esempi di realismo cinematografico più convincenti degli ultimi tempi.
Non sarebbe comunque un film da Leone d'Oro (molto più giusto per questo film) se il regista non ci avesse regalato un finale sensuale, pieno di colori, suoni e sapori quasi a ricordarci che il cinema è pura arte visiva. La struttura narrativa cede al fascino di un'attrice ventenne, premiata giustamente come migliore attrice rivelazione, che inventa una danza del ventre simbolo di una vita liberamente affidata ad un destino di sorprese.

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Ultima risposta 05/10/2016 16.31.20
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forzalube  @  29/01/2008 12:25:16
   6½ / 10
Un buon affresco sociale, ma il film non mi ha convinto del tutto. Ci sono diverse parti con troppe lungaggini eppoi tra camera a mano, primi piani troppo ravvicinati, dialoghi con gli attori che parlano uno sopra l'altro c'erano dei momenti in cui si aveva il mal di testa.

Il finale poi non mi ha per niente convinto.

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Ultima risposta 18/02/2008 12.27.53
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  14/01/2008 08:49:45
   6 / 10
La vita degli immigranti che tramandano ai propri figli "francesi" le tradizioni popolari. La voglia di inserimento, la vita quotidiana popolata di amore, tradimenti, pettegolezzi, pranzi e discussioni.
Però... troppo prolisso. Troppe urla, troppi dialoghi sovrapposti; risultato? Mi stava venendo il nervoso, l'ansia e la voglia di dire: STOOOOOOP! Basta, basta, silenzio, ricominciamo!!!
Cmq bravissimi gli attori!

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Ultima risposta 15/01/2008 09.25.06
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viagem  @  13/01/2008 15:06:32
   5½ / 10
Denuncia sociale, il problema del lavoro per gli immigrati magrebini, buone le recitazioni ok...però che due palle sti dialoghi con telecamera in faccia sempre frenetici sempre a voce alta. Aaaaahhh!!!
Il mezzo punto in più per la danza del ventre.

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Ultima risposta 17/01/2008 14.43.04
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norah  @  13/01/2008 14:58:53
   6 / 10
Veramente particolare questo film di Kechiche; una pellicola che analizza in maniera atipica i vari rapporti umani, ma anche un film di denuncia sociale.
Col senno di poi, affermo che il film è sostanzialmente un buon prodotto, dal quale trarre sempre nuovi spunti di riflessione; ma ahimé, una serie di dialoghi interminabili appesantiscono in maniera considerevole il film (dalla durata non indifferente) tanto da rendere, in alcuni punti, la visione ostica.
C'è da dire che nonostante tutto, i due protagonisti (la ragazza e il patrigno) sono bravissimi e il film non cade mai nel cliché.
Come dice il messaggero: solo per amatori.;-)

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Ultima risposta 13/01/2008 16.16.27
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polbot  @  13/01/2008 13:04:08
   6 / 10
6 striminzito... d'accordo, questo genere di fare cinema non è il mio genere e certamente è di qualità il film. Ma ragazzi a volte non se ne può più d'essere inondati di parole e subire delle discussioni per lo+ di chiacchere a tavola....vien voglia di uscire un attimodalla sala a prendere una boccata d'aria... troppo, troppo... anche il modo in cui si conclude il tutto mi lascia un po' così! Buone comunque le recitazioni

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Ultima risposta 15/01/2008 09.27.02
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Cuba  @  11/01/2008 12:13:26
   7 / 10
Nel complesso mi è piaciuto e penso valga la pena di vederlo. E' un film ansiogeno dove l'utilizzo della macchina da presa con continui movimenti e passaggi di primi piani ti mette nella condizione di entrare dentro i numerosi personaggi che popolano la famiglia allargata del protagonista. Ho trovato forse troppo esasperati alcuni dialoghi...sicuaramente una scelta voluta dal regista ma che personalmente ho trovato eccessiva. Lascia molti spunti di riflessione...

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Ultima risposta 13/01/2008 12.43.11
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Gianmaria  @  29/12/2007 13:11:23
   10 / 10
Infine, anche questo visto a Venezia, commento "Le Graine et le mulet" di Abdel Kechiche. "Cous Cous" è sicuramente il miglior film visto a Venezia, una pellicola che ti emoziona, ti fa ridere e ti fa riflettere. Una bellissima storia di famiglia, di delusioni e soprattutto di sogni. Meritatissimi tutti i premi ricevuti, Kechiche riesce a realizzare, dopo vari film dalle stesse tematiche, un vero capolavoro. Grandissimi tutti gli attori, che insieme a tutti i pregi del film rendono le 2 e 32 minuti una vera passeggiata. Consigliatissimo.
Voto:10

CAPOLAVORO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 25/02/2008 11.03.24
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