Lolita è infelice e sovrappeso, Etienne uno scrittore famoso ed egocentrico, Pierre si crede un fallito, mentre Sylvia, sua moglie, insegnante di canto frustrata, lo stima profondamente...
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Questa nuova uscita francese mi ha lasciato un pò perplesso rispetto a quello proposto negli ultimi anni. Intendiamoci non che il film sia brutto o fatto male, però non ci ho trovato lo spirito che aveva contraddistinto altre opere tipo "l'apparenza inganna" o "il gusto degli altri" (tra l'altro della stessa regista).
Il film narra le storie che ruotano intorno a una ragazzina, figlia di uno scrittore molto popolare in crisi di ispirazione. Le vicende sono molto semplici e nella semplicità ben tratteggiate. I personaggi come al solito vengono caratterizzati con particolarità, su tutti direi lo scrittore interpretato da J.P. Bacrì, cinico e malvagio nel suo piccolo, al centro di un mondo di imitazione che forse non merita per come è l'uomo. La stessa M. Berry e la regista A. Jaoui sono decisamente brave nei loro rispettivi personaggi, ma comunque tutto il coro canta bene e si ritaglia un posto di rilievo nella commedia (drammatico mi sembra un pò forte). Nulla si può dire che i francesi non sanno dare corpo e anima ai loro personaggi.
Le musiche (classica inframmezzata da canzoni) accompagnano le scene principali del film molto bene e la scenneggiatura è accattivante. Si sorride più per l'umorismo nero di Bacrì che per le vicende, ma ci si emoziona poco...tutto fila liscio ed è forse questo a colpire, il film non lascia un grande segno all'uscita, forse in alcuni punti annoia anche un pochino, la vicenda rischia di passare velocemente nel dimenticatoio.