contagion (2011)

Film molto gradevole di un Soderbergh che si conferma ancora una volta un ottimo regista. L'intero cast all star inoltre sembra molto ben inserito ed anche Matt Damon recita una parte più naturale e verosimile del solito (forse proprio grazie a quei kiletti in più). La tensione è sempre ad un buon livello e difficilmente ci si annoia. Certo non si arriva mai a scavare in profondità e nemmeno si esce dal cinema terrorizzati da chissà quale senso di inquietudine ma sicuramente si assiste ad uno spettacolo davvero realistico.

Un Soderbergh in forma, la sua direzione del film è molto buona su un tema sfruttatissimo, trattato realisticamente senza le solite esagerazioni lecchine hollywoodiane. Realistico pure nel dosare sapientemente la tensione e nello sfruttare l'intreccio, strutturandoloo quasi come un servizio documentaristico.
Il film suscita la normale inquietudine di fronte a ciò che, fortunamente in misura più ridotta e meno letale, abbiamo più volte vissuto in questi ultimi anni ( paura per le varie pandemie scongiurate).
Anche il cast è eccellente.

Di buono ha un impianto di trama assolutamente realistico che mostra le reali procedure epidemiologiche per individuare i focolai delle epidemie, il modo di agire, la comunicazione ai cittadini; nonchè tutti i problemi correlati alle ipotetiche tragedie (panico, tentativi di mettere in salvo i propri cari, santoni telematici che tentano di guadagnare sulla credulità e disperazione della gente); tutti i miei complimenti quindi all'impianto verosimile della storia, e per essersi tenuti anni luce lontani dal catastrofismo di Emmerich e compagnia.
Di "cattivo" ha una scarsa capacità di coinvolgere seriamente lo spettatore (che sarei io in questo caso) nelle varie vicende umane dei protagonisti e comprimari, che rimangono abbastanza fredde e distaccate; forse l'aver cercato di toccare tanti temi introducendo così tante personalità, seppur interessanti, alla fine ha inficiato il puro aspetto di intrattenimento / emozione del film, che di fatto rimane sterile.
Sarebbe stato un ottimo documentario recitato, come film non va oltre il 7

Partendo da fatti realmente accaduti (vedi aviaria e simili) Soderbergh imbastisce unna specie di "What if" sulla stessa situazione di base portandola alla sua degenerazione e perdita di controllo. Difficile avere a che fare con un nemico invisibile e sfuggente che porta le persone e i personaggi a rifiutare qualsiasi contatto creando una sorta di disgregazione sociale. Girato molto bene con quelle sottolineature su cose come maniglie, strette di mano o altri oggetti di uso comune che possono essere veicoli del contagio, aumentandone l'inquietudine. Buona tutta sommato la fluidità narrativa, anche se non tutte le varie storie ad incastro sono di eccellente qualità. Se devo fare un paragone con il passato mi ricorda molto le primissime puntate della vecchia serie inglese Survivor.

Cast stellare (forse potevano anche risparmiare a livello di budget visto che qualcuno sta in scena davvero poco), regista affermato, montaggio ben architettato, sceneggiatura interessante, inquietante il giusto...

Sembrerebbe tutto perfetto ma durante la visione del film ci si sente sempre un po' sospesi come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa di eclatante o un punto di svolta che di fatto non arriva mai.

Tanto che alla fine

SPOILER

Questa volta Soderbergh non delude e firma un film interessante e commerciale allo stesso tempo.
Con un cast di tutto rispetto il regista affronta il tema dell'epidemia mondiale muovendo critiche alle società farmaceutiche e soprattutto puntando sul contagio e sull'ipocondria collettiva del pubblico piuttosto che sulla caraterizzazzione approfondita di un particolare personaggio.
Tra i nomi illustri spicca sicuramente la figura di Jude Law ambiguo e intrigante al punto giusto.
Buon ritmo e regia decisamente buona.

Dopo gli Ocean's,Steven Soderbergh torna su un film commerciale.E' evidente che sia un film alimentare,fatto per poter produrre progetti che più gli interessano,tuttavia,nonostante il trailer e il soggetto molto commerciali,la struttura del film non lo è per niente.
La strada scelta è il realismo,per infondere allo spettatore la paura di un contagio che potrebbe avvenire veramente,difatti il film ha tratti documentaristici,come in "Traffic".Ma se lì eravamo di fronte a un quasi capolavoro,che appassionava e faceva davvero riflettere sul narrato,stavolta siamo di fronte a un film freddo,distaccato,poco coinvolgente,che sacrifica del tutto le emozioni per cercare di ottenere maggiore concretezza.
E' difficile non annoiarsi durante la visione,che procede con un ritmo lento soprattutto nella prima parte,dove ci si aspetta qualcosa che smuova un po' le acque.E'una scelta in parte condivisibile,ma a mio parere è un problema che lo spettatore si senta trascurato e poco interessato a quanto accade.

Detto questo,si può concordare con le recensioni prevalentemente positive,perchè in effetti,a parte quello sopra elencato,faccio fatica a trovare un difetto al film.Soderbergh conferma il suo talento dietro la macchina da presa girando con estrema sicurezza,e anche se il suo stile è troppo freddo e distaccato,regala in una delle ultime scene un'ottimo montaggio alternato che rende bene lo stato d'animo di uno dei personaggi,più di mille parole.
Il montaggio poi riesce a non perdere il filo e a fare chiarezza in tutti i diversi luoghi in cui è ambientata la vicenda,senza fare troppa confusione.

Per quanto riguarda il cast,è ottimo,forse ci si poteva attendere qualcosa di più,ma il lavoro svolto è all'altezza della nomea degli interpreti:
-Gwineth Paltrow,per quel che si vede,è discreta,ma appare finta quando deve soffrire;
-Laurence Fishburne dà una buona prova,considerando che probabilmente è il più protagonista(anche se è difficile dirlo);
-Matt Damon,nonostante la sua inespressività e lo scarso carisma,è come al solito competente e conferma di essere intelligente nella scelta dei ruoli;
-Da Marion Cotillard mi aspettavo di più,visto quanto è brava di solito,ma va anche detto che per un ruolo così piccolo e poco approfondito,che soprattutto all'inizio appare molto asciutto,lei che recita sempre con grande trasporto e in modo molto sentimentale non era la scelta più adatta.
Fatti questi nomi,menzione d'onore per Jude Law e Kate Winslet.Lui dimostra che come sempre da il meglio di se nei ruoli più cinici o comunque abbastanza distanziati dagli altri,e offre una delle migliori prove della sua carriera;lei conferma di essere la migliore della sua generazione e una delle più brave attrici viventi.

In conclusione,"Contagion" è un prodotto poco coinvolgente e che magari farà paura a molti ipocondriaci,ma penso farà fatica ad avere buoni incassi(soprattutto in Italia)e alla fine lascia poco.
Comunque vada più che sufficiente, che ci hanno provato a fare un ottimo film,e, per certi versi,l'obbiettivo è riuscito..

ritmo lento ma non noioso per questo ennesimo film su virus mortali, sono andato a vederlo per la curiosità di vedere un cast del genere in un film del genere e devo dire che mi ha soddisfatto.. trama lineare e attacco nemmeno troppo nascosto alle case farmaceutiche e ai loro sporchi affari

visto alla mostra del cinema è una piacevole sorpresa. S. funziona strizzando l'occhio al grande pubblico con un film catastrofico d'autore. un film asciutto e coinvolgente con un meccanismo alla 'traffic'.

Film girato come un documentario, molto freddo e parecchio lento, ma che non annoia. Bravi quasi tutti gli attori (un sacco di nomi famosi) ma non posso dire di aver apprazzato Jude Law (magari è colpa del doppiatore, ma a me è parso l'unico sopra le righe). Di sicuro può dare l'insonnia ad un ipocondriaco! Finale (ma un po'tutto) anti case farmaceutiche.

mi è piaciuto parecchio, anche perchè in questa pellicola la gente non diventa zombie o roba simile, semplicemente si ammala muore e nel frattempo diffonde il virus ( malattia non fantascientifica, ma che potrebbe essere reale).
Come scenario è si crudo ma neanche se vogliamo vedere poi così assurdo.

Dall inizio alla fine viene descritta in maniera quasi documentaristica la pandemia e la reazione delle persone a questa circostanza, il caos che si crea la fobia e l' egoismo che si genera in ognuno di noi !!
anche la scena finale l' ho apprezzata, il giorno 1 !!
bravi gli attori... pellicola consigliata

Solito filmone catastrofico trito e ritrito, fatto apposta per il grande pubblico, c'è qualche colpo di scena interessante

SPOILER
Esaurita la curiosità della prima parte, l'ultima mezz'ora del film è, a mio parere, un inutile tirar per le lunghe un finale che è anche deludente.

Soderbergh realizza un atto d'accusa neanche tanto velato alle case farmaceutiche che speculano e si rimpinguano sulla "creazione" a tavolino di malattie e virus 'letali' atte a far perno sulla gente (popolo) impaurita e mentalmente massificata.
Interessantissimo il personaggio interpretato da Jude Law, molto affiatati e bravi Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Kate Winslet.
Atmosfere, fotografia e colonna sonora (oltre al modus affrontandi del "tema" non proprio "comodo"..) portano la pellicola a vaggiare a testa alta rispetto alla maggior parte delle loffie hollywoddiane degli ultimi 20-25 anni.
Mi è piaciuto parecchio.

film che sconsiglio ad un ipocondriaco.bel cast ma soderbergh ha fatto il solito filmetto acchiappasoldi. bello il personaggio amorale di jude law.il resto e una velata accusa alle imprese farmaceutiche.per il finale avrei ucciso il regista:ma come si fa???

SPOILER

Bisogna ammettere che se l'obiettivo era spaventare tutti gli ipocondriaci sulla terra, l'obiettivo è perfettamente centrato. Riconosco i miei limiti e so per certo che uno splatter à la Hostel mi spaventa decisamente meno di vicende legate a malattie, epidemie, pandemie e quant'altro. Dopo quel fantastico esempio di dissociazione commerciale che è stato il Che Siodelbergh si rivela il classico cineasta hollywoodiano che vorrebbe fare cinema autoriale senza scompensare troppo il Dio dell'abbondanza (gli studios di L.A.). Il risultato è a tratti divertente, inquietante e appassionante, con un'occhio di riguardo a certi plot televisivi degli anni 60" e un'altro alla realtà più attuale (si cita non a caso la Sars). Il concetto sulle multinazionali che pregiudicano il risultato (vedi la scoperta del farmaco salvavita c'è il bisogno di salvare l'umanità o anche la velleità di trarne un profitto economico?) è abbastanza interessante, mentre l'osservatorio del mondo sulle nostre vite (sulla nostra libertà negata) è stato affrontato in decine di altri film. Se non ci risparmiava la ramanzina ecologica finale (roba da abbattere i testi biblici e scientifici in un colpo solo) poteva essere un bel film d'intrattenimento.
Ed è pure girato talmente bene che quasi tutto fila alla grande, quando purtroppo la fantascienza come la intendeva Matheson ha sempre più legami con la realtà contemporanea. Spicca il personaggio di J. Law, giornalista e (cattivo?) profeta in un'oceano di confusione temporale dove spicca il vizio dell'inganno e del sospetto.