confessions regia di Tetsuya Nakashima Giappone 2010
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confessions (2010)

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locandina del film CONFESSIONS

Titolo Originale: KOKUHAKU

RegiaTetsuya Nakashima

InterpretiYoshino Kimura, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Ai Hashimoto, Mana Ashida, Masaki Okada, Takako Matsu

Durata: h 1.46
NazionalitàGiappone 2010
Generethriller
Tratto dal libro "Confessions" di Katae Minato
Al cinema nel Maggio 2013

•  Altri film di Tetsuya Nakashima

Trama del film Confessions

Moriguchi è un'insegnante la cui vita viene distrutta dall'omicidio della figlioletta di soli quattro anni. Moriguchi inizia a sospettare che il responsabile della morte di sua figlia sia uno dei suoi studenti, e nella caccia al colpevole elabora una spietata vendetta.

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Voto Visitatori:   7,62 / 10 (110 voti)7,62Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Confessions, 110 opinioni inserite

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VincVega  @  25/02/2022 19:11:44
   4 / 10
Per quanto abbia certe buone idee iniziali, ho trovato la pellicola pretenziosa e autocompiaciuta, con l'uso dello slow motion talmente ossessivo da diventare irritante. C'è una ricercatezza visiva fine a se stessa, poi la sceneggiatura è poco plausibile, risultato che dopo un po' "Confessions" diventa improponibile. Personalmente ero quasi tentato di stoppare a metà film, ma mi riprometto di finire sempre la visione per dare una valutazione giusta e completa. Personalmente un film non riuscito, mi sorprende molto la valutazione complessiva.

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Ultima risposta 07/04/2022 14.44.42
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ferzbox  @  29/07/2016 19:19:40
   9 / 10
Uno spettacolo incredibile questo film; struggente come pochi, dannatamente analitico, profondo, crudele e spietato; un confronto con la vita di tutte le persone, con i possibili sbagli e fraintendimenti, con la voglia di puntare il dito a torto e ragione.....
Qual'è la cosa che durante un diverbio o un litigio, o comunque quando si giudica qualcuno che secondo noi ha oggettivamente fatto qualcosa di sbagliato, facciamo continuamente noi esseri umani? Semplice, non immaginiamo mai cosa può provare l'altro e il perchè l'ha fatto.....pensiamo semplicemente a quello che la nostra cultura, educazione, formazione e società ci ha insegnato, però senza provare a capire se effettivamente non ci possa essere stato qualche motivo diverso a provocare gli eventi scomodi per cui accusiamo il soggetto in questione.
"Confessions" è una triste storia di omicidio avvenuta in un contesto innocente e spensierato, dove i protagonisti sono dei semplici ragazzini ritrovatosi sfortunatamente a scontrarsi con il peggiore degli sbagli, protetti loro malgrado da qualcosa di inscalfibile come la tutela dei minori, ma totalmente inermi di fronte al valore della vita, superiore a qualsiasi legge o sistema giuridico, inarestabile come uno tsunami se qualcuno ne diventa l'araldo.......
Un confronto di debolezze e risentimenti senza confine, dove il porre dolore diventa l'unica arma accessibile e gratificante, sconfinando la moralità e l'etica, diventando mostri a propria volta per poter abbattere ciò che la giustizia legale non sempre tutela.....
La domanda è: Si può diventare giudice e giuria semplicemente affidandoci ai propri dolori e alle proprie sofferenze?
Non c'è limite al dolore; se si vuole far del male e distruggere qualcuno non c'è mai limite.....
Un film fantastico......bellissima regia, colonna sonora, sceneggiatura.......e poi è agghiacciante il percorso nel buio che fa fare allo spettatore; un continuo cambio di prospettive che alimenta sempre di più l'originalita drammaturgica senza mai creare confusione o ingarbugliarsi.....la scena finale è da pelle d'oca.....
Superlativo!!!!

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Ultima risposta 01/08/2016 17.03.11
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eruyomè  @  22/04/2015 22:01:38
   8½ / 10
Consigliatissimo.

Allora, io di cinema giapponese non mi intendo, ma a questo punto dovrò farmici una cultura. Se son tutti così c'è da divertirsi.

C'è vendetta, c'è follia, c'è fotografata una società nichilista ai massimi livelli, feroce, senza speranza né compassione.
Il film è ipnotico, fin dalle prime inquadrature, e di una bellezza formale che lascia senza fiato. Un montaggio eccelso, un regista che, la sua immensa bravura e padronanza tecnica che rasenta la perfezione, ce la sbatte proprio in faccia. Forse pure troppo. Si, si straborda forse un pochino nell'autoreferenziale compiaciuto. Ma avercene, eh!
Ah, e colonna sonora bellissima.

Comunque, è soprattutto la prima mezzora che mi ha decisamente ammaliato e ipnotizzato. Giuro che il film poteva finire coi primi 25 minuti, e l'avrei già definito un capolavoro. Perfetto, compatto, claustrofobico, crudo e crudele. Dannatamente giusto. Da 10, forse.

Poi vabè, va avanti..ma si assesta comunque su di un ottimo livello, e fino alla fine non mancano momenti forti e incredibili.
Arriverei a dire anche insostenibili. Sì, certe cose le ho trovate ad un livello di disturbante veramente insostenibile.

Da vedere. Anche se probabilmente o si adora o si detesta. Comunque dubito possa facilmente lasciare indifferenti. E' un pugno nello stomaco quasi ininterrotto.

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Ultima risposta 24/04/2015 00.27.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  27/04/2014 14:28:30
   4 / 10
Nuvole nel cielo, gocce che cadono e un'estenuante sequela di scene al rallentatore con sottofondo di musica pseudo-disturbante. Il regista è talmente preso dalla ricerca dell'inquadratura e del montaggio a effetto da dimenticarsi che le immagini dovrebbero anche raccontare una storia. Quindi per far comprendere qualcosa allo spettatore è costretto ad affidarsi a voci fuori campo e continui spiegoni da parte dei personaggi per raccontare quello che sta succedendo. Col senno di poi sarebbe stato meglio che lo spettatore non capisse perché la sceneggiatura si regge in piedi a stento e più volte cade nel ridicolo involontario.
Un consiglio: vada (o torni) a girare videoclip musicali, gli riuscirebbero sicuramente molto meglio.

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Ultima risposta 27/04/2014 15.46.12
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MonkeyIsland  @  25/06/2013 01:27:14
   6 / 10
Appena finito, dalla media e dal voto del recensore (decisamente esagerato) mi aspettavo tutt'altro.
Fotografia, colonna sonora e atmosfera eccelsi.
Il vero problema è la trama che dopo una prima mezz'ora folgorante comincia ad avere più buchi di un cratere lunare mi spiego sotto spoiler.
Non mi sento di dargli meno di 6 anche se lo meriterebbe per via del fatto che il lato artistico è su livelli altissimi.
Comunque se chi ha adorato il film mi togliesse qualche dubbio sarei contento.

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Ultima risposta 22/07/2013 22.25.07
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sossio92  @  31/05/2013 22:45:06
   9 / 10
Questo film è arte , una vera perla orientale , una goduria per gli occhi dall'inizio alla fine , musiche e fotografia stupende , idem per le inquadrature e per le ricostruzioni narrative , per non parlare dei contenuti profondi che la trama racchiude . Consigliatissimo :)

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Ultima risposta 01/06/2013 21.54.19
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TheUndertaker  @  29/05/2013 15:58:48
   3 / 10
9?? 10 ?? ma sarebbe un film da 10 questo??? assurdo... spento dopo aver resistito con tutte le mie forze per un ora... già un film che parte con un monologo (o quasi) di 30 minuti (e dico 30!!) di una personaggio non riesco a capirlo ... i restanti 30 che ho visto inspiegabili... musica di sottofondo (perenne!!) senza senso e attinenza con l'atmosfera... personaggi, a parte la prof, al limite del ridicolo (vedi il nuovo prof)... e ....basta non vado avanti... rispetto le opinioni di chi ha dato 9 e 10 ma per me è una boiata pazzesca.....

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Ultima risposta 05/07/2014 02.27.49
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spoonji  @  29/05/2013 11:37:29
   9 / 10
Sabato pomeriggio ero alla ricerca di un film interessante da andare a vedere la sera stessa. In questo periodo in cui molti dei film di Cannes non sono ancora usciti c'è veramente poco in giro, e guardando la programmazione delle sale a Milano, i titoli erano sempre gli stessi quattro o cinque in tutte le sale.
Per fortuna c'è il circuito Spaziocinema che, insieme a pochi altri, riesce a offrire sempre qualcosa di diverso. Fra i vari film, un titolo dell'Apollo non programmato in nessun'altra sala ha catturato la mia attenzione: Confessions.

Sono andato subito a cercare su Filmscoop.it e ho scoperto che il film in questione poteva essere una bella sorpresa. Così è stato.

In Italia è fuori dal 9 maggio 2013, ma in realtà si tratta di un film del 2010 che nel 2011 è arrivato vicino alla candidatura per l'oscar come miglior film straniero e ha vinto il Black Dragon Audience Award al Far East Film Festival.

Il film si apre con un'insegnante delle scuole medie che parla a una classe disattenta e indisciplinata che non le presta minimamente attenzione.
La situazione cambia repentinamente però quando Yuko Morimuchi, questo il nome dell'insegnante, annuncia di voler lasciare il mestiere. Questo non è che il pretesto per annunciare qualcosa di molto più importante e grave. Inizia così un racconto, un monologo che trascinerà la classe in uno scenario inaspettato, insieme alla classe il pubblico viene accompagnato direttamente nel cuore della trama dalla voce dell'insegnante: sua figlia Manami di 4 anni è stata uccisa, e gli assassini si trovano proprio all'interno di quell'aula.

Ma non si tratta di un giallo, il regista e sceneggiatore Tetsuya Nakashima è molto bravo a portare subito il suo film fuori dagli equivoci.

Infatti quelli che vengono chiamati dall'insegnante "Soggetto A" e "Soggetto B"non tardano molto ad avere un'identità, portando immediatamente il film a uno stadio successivo: lo scopo del gioco non è scoprire l'assassino, ma è scoprire fino a che punto una persona può spingersi se è perseguitata dal rimorso, dal desiderio di essere accettata e amata, e dal desiderio di vendetta. Come persone, ragazzi ingenui e privi di una personalità forte, apparentemente innocenti e puri, possano diventare veicolo di atti di una violenza estrema e possano scivolare facilmente in un oblio di nichilismo autodistruttivo e distruttivo per le persone che li circondano.

L'insegnante dopo aver confessato alla sua classe (intenta a bere del latte) di sapere chi sono i due assassini, annuncia che il latte dei due è stato contaminato con del sangue infetto da HIV, scatenando il panico.
Yuko Morimuchi, fino a quel momento identificabile come "buona" e come vittima, passa improvvisamente dalla parte del carnefice e da quel momento tutti i personaggi coinvolti saranno in bilico fra i due ruoli, e quel confine verrà continuamente sorpassato.
La confessione dell'insegnante è la prima di cinque, le quali mostreranno diversi punti di vista della storia: la capoclasse, il soggetto A, il soggetto B, la madre del soggetto B.

Tutti hanno colpe, tutti sono vittima di qualcuno.
Persino il professore che arriverà a sostituire l'insegnante, ignaro di tutto quello che è successo prima del suo arrivo, si presenta carico di buona volontà, di voglia di fare al meglio il suo mestiere, di aiutare i suoi alunni. Ma anche la sua bontà ostentata sarà causa di avvenimenti tragici, a sua insaputa.
La madre di Shuya, il soggetto A, è causa della personalità disturbata del figlio, abbandonato per inseguire le sue ambizioni, ma sarà vittima dello stesso. La madre del soggetto B, Naoki, con il suo amore ai limiti della follia che le nasconde la vera natura di suo figlio sarà sua vittima. La capoclasse Mizuki, dietro una facciata da alunna modello, nasconde un'anima torbida, e una passione malsana per la morte e per il suicidio. Sarà l'unico appiglio a cui si aggrapperà Shuya, ma la sua natura la tradirà nel momento sbagliato.

Queste relazioni disturbate culminano in un'esplosione finale, reale e metaforica, in cui la fotografia diventa veicolo di un flusso di sentimenti contrastanti e nella quale la resa dei conti non è così chiara e definitiva come ci si potrebbe aspettare e come si vorrebbe.

La fotografia è una parte fondamentale di questo film, le sequenze rallentante, le inquadrature inusuali, la tendenza a creare veri e propri quadri, con uno stile che richiama alcune tecniche usate spesso in videoclip musicali, sono una caratteristica che salta subito all'occhio.
Ma quello che stupisce è il fortissimo equilibrio e la forza dei vari elementi che si fondono insieme. Una grande fotografia è unita a una bellissima colonna sonora, usata in maniera impeccabile, con pezzi (fra i quali spiccano Radiohead e XX) che non sono un semplice sottofondo, ma vanno a disegnare la scena e a dargli un'atmosfera e una caratterizzazione palpabili, che avvolgono totalmente lo spettatore. Tutto questo è unito a una sceneggiatura curata e originale senza essere sopra le righe. Riesce a rimanere sempre funzionale al racconto e a dare un ritmo continuo, pur essendo destrutturata in 5 parti diverse. Tutto questo in aggiunta a un cast veramente azzeccato, a partire da Tokako Matsu, perfetta nel rendere al massimo il volto pieno di inquietudine, sottile odio e astuzia di Yuko Morimuchi.
Molti l'hanno definito un revenge movie, ma è molto di più, è un film drammatico, psicologico, la vendetta è solo un pretesto per analizzare nel profondo l'animo umano, nel quale ognuno è lo yin e lo yang di sè stesso.

Da tempo non mi capitava di vedere un film così sorprendente e stimolante, pieno di spunti, di immagini spettacolari, di frasi e scene che fanno riflettere: uno di quei film con una "coda lunga", che rimane impresso per molti giorni e ti costringe a ripercorrere le sue diverse fasi cercando di trovare particolari che non si erano notati.

E' curioso notare come la locandina e il trailer italiani siano profondamente diversi da quelli internazionali. Nella versione italiana il film è presentato quasi come un manga.

Ildolditoriale.com

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Ultima risposta 30/05/2013 15.11.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  23/04/2013 17:00:41
   8 / 10
Mancato capolavoro.
E' stata fortissima la tentazione di piazzare (minimo) un bel 9 a questa grandissima pellicola di Nakashima.
Storia affascinante se ce n'è una,confezione magistrale, intreccio che si dipana splendidamente.
Eppure malgrado le terribili vicende trattate -credo che raramente il termine quasi infantile "cattivo" si possa adattare meglio a una pellicola- malgrado tutto quello che succede, è così alto e invadente il livello cinematografico del tutto che lo spettatore rimane più coinvolto e preso dalla bellezza di quello che sta vedendo che dalle vicende narrate e dalle emozioni. L'uso dei ralenti, la voice off presente dall'inizio alla fine, la fotografia, la perfezione stilistica, la cura certosina di come viene svolta la trama, tutto contribuisce a vedere che c'è troppo cinema a manovrare i fili del tutto. Non che altri capolavori come Old Boy o Lady Vendetta sotto questo aspetto latitassero, anzi! (specie il secondo) ma qui si avverte un leggero senso di fastidio, difficile spiegare perchè.
Ma il film è e rimane splendido, a lasciarsi trasportare senza troppi sofismi è un capolavoro senza se e senza ma.
Rimane splendido perchè se l'autorialità è troppo invadente nelle confezione certo non latita anche nei contenuti. Confessions è un film che a perderci tempo ci si possono scrivere pagine su pagine.
Il senso della vita, il valore della stessa, la cattiveria e l'odio umano, il nichilismo che prende al petto già a 13 anni, la vendetta non fredda ma elaborata, il disagio giovanile, il bullismo, l'importanza degli affetti, il dolore "perfetto" per la perdita della propria figlia, lo spirito di emulazione dei nostri bambini, il senso di colpa scontato per tutta la vita. Forse anche troppe le cose che ci si trovano dentro.
La narrazione è particolarissima sia a livello temporale, perchè la vicenda ha un presente, un passato e un futuro che continuamente si intersecano tra di loro (con un uso dei flash back davvero particolare perchè non sono tutti antecedenti a un singolo e dato fatto ma a più piani del presente della narrazione, ossia quello che può essere un flash back rispetto un certo punto può rivelarsi un flash forward da un altro punto di vista) ma anche, per l'appunto, per i diversi punti di vista, le confessions del titolo, per cui ogni volta un personaggio (con voice off) prende il testimone da un altro e ci racconta quello che succede o è successo.
Lo spettatore rimane affascinato perchè non è tanto la vicenda a cambiare quanto le motivazioni o le reazioni dei diversi personaggi. Qui si parla dell'omicidio (a metà film si scopre ancora più terribile di quanto sembra) di una bambina di 4 anni da parte di due 13enni (molto simile alla vicenda alla base del bellissimo Boy A) e della subdola, calibrata, terribile vendetta più psicologica che fisica che la madre della bambina attua verso di loro, tra l'altro suoi studenti.
Il mondo degli adolescenti raccontato in Confessions è così sbagliato, perverso e preoccupante che in confronto l'immenso Eden Lake ci andava leggero. Delitti per esaltare sè stessi, delitti pe dimostrare qualcosa, delitti per noia o per fama, delitti perchè tanto non si è condannati, delitti per emulazione. E la cattiveria dei coetanei a quell'età può raggiungere livelli quasi inumani (il foglio degli auguri "cifrato" appeso al muro fa rabbrividire).
Resta comunque un film di vendetta, di vendetta manovrata e calibrata come quella in Old Boy. E, vuoi per un caso o no, gli ultimi meravigliosi, quasi sublimi 10 minuti ricordano tanto il capolavoro di Park. Anche qui viene premuto un tasto e anche qui premendolo si hanno effetti devastanti, opposti a quelli previsti. E anche qui la pena più grande non sarà la morte ma il senso di colpa da scontare in vita (anche se il Old Boy il "mostro" forse se ne va).
Ma il capolavoro di Confessions, la perla di sceneggiatura che quasi fa gridare al miracolo è quella sveglia che funziona al contrario. E' la prima invenzione di Shuya, il primo tentativo di avvicinarsi alla madre attraverso il suo talento. Rimane lì, ancora funzionante, in quello studio devastato (sogno o no non importa). Shuya la prende e il tempo, come le lancette, comincia ad andare all'indietro fino a quando non raggiunge di nuovo il volto della madre fiero di lui. L'emozione è fortissima. Ma appena raggiunta la felicità il tempo poi va inesorabilmente di nuovo in avanti, la tragedia non si può cancellare. E quando il finale sembrava già cattivo abbastanza arriva la gelida frase di Yuko. No, nessuna rinascita. certe vite possono fermarsi anche a 13 anni. E' solo il corpo ad invecchiare.

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deliver  @  22/04/2013 11:13:03
   6½ / 10
Film secondo me un pò troppo sopravvalutato. Non trattasi di un thriller, bensì di un drammatico-melò. Definirlo un capolavoro è esagerato, perché al di là delle critiche entusiaste, il film è girato bene, ha un'ottima fotografia, ma il montaggio e la storia in sè sono gratuitamente melodrammatici. La vendetta è un sentimento irrapresentabile. Confessions parla di vite distrutte, a loro modo irrisarcibili. Il prodotto è intrigante, ma la sceneggiatura è tirata davvero troppo per le lunghe. Il difetto di Confessions è di scoprire fin da subito le sue carte, quando invece, usando il racconto a ritroso si sarebbe potuto creare una tensione e una sospensione maggiori.
Bello, intenso ma non immenso.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/02/2013 19:02:55
   3 / 10
Raramente ho visto tanta tecnica fine a sé stessa in un film. Certo, bello da vedere ma dopo due minuti c'è una nausea lunga di virtuosismi: sembra di vedere un videoclip lunghissimo, interminabile, con i Radiohead inseriti alla càzzo in sottofondo (io li adoro, sia chiaro). Una sceneggiatura volutamente ingarbugliata e verbosa con temi pesanti trattati davvero in modo spettacolarizzato e artificioso. Due ore che personalmente rimpiango, e mi dispiace dirlo perché non mi accade quasi mai.
Il cinema asiatico a me piace molto, produce solitamente grandi cose. Ma sia Confessions che il coreano I saw the Devil hanno un seguito che mai riuscirò a spiegarmi.
Davvero è stata una lunga e interminabile battaglia con la noia e la frustrazione di un film che dice in continuazione "guardate come sono bello, come ti colpisco con un colpo di scena, come sono alternativo con i Radiohead in sottofondo", non ho staccato solo perché non lo faccio mai ma stavolta ci sono andato vicinissimo.

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7219415  @  20/01/2013 19:40:32
   5 / 10
I film giapponesi/cinesi son quasi sempre una fregatura...non si capisce come possano avere medie così alte...

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Ultima risposta 27/02/2013 18.47.40
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DarkRareMirko  @  17/06/2012 23:18:04
   9 / 10
In sostanza un dramma tecnicamente perfetto (regia e fotografia al top), che racconta un evento da molteplici punti di vista.

Iperrealista, cupo, ripaga una certa lentezza con dialoghi mai banali e interpretazioni ottime.

Finale SPOILER, qualche momento weird, location scolastica originale (e le caratterizzazioni degli studentelli che ne vengon fuori, stornzetti e cinici già a quell'età, rimanda ad una società che tutto è fuorchè positiva), per un meccanismo di sceneggiatura che, almeno alla lontana, richiama il classico rape and revenge.

E in una scena si può pure vedere un tiro al bersaglio giallo e nero, identico a quello che ho in camera io!

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Ultima risposta 23/06/2012 19.58.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  01/06/2012 11:51:38
   7½ / 10
Un bel thriller raccontato in modo originale, con flashback e ricostruzioni narrative supportati da un montaggio spettacolare.
Ottimo lavoro quindi, grazie anche agli interpreti e alla fotografia, quest'ultima eccezionale.
Sarebbe da vedere più di una volta per capirlo meglio... ma una seconda visione non peserebbe, quindi facciamola.

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Ultima risposta 02/06/2012 12.55.28
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_Hollow_  @  18/05/2012 04:19:57
   8 / 10
L'inizio è mortalmente soporifero, soprattutto per l'asfissiante commento sonoro formato dalla stessa canzone in loop. Ero stato quasi tentato di fermare il tutto, ma mi sono trattenuto ed ho fatto bene, perché non sarà un capolavoro ma questo film ha di certo un suo stile ...
Spiegatemi una cosa però, perché tra la lingua originale e i sottotitoli non è che l'abbia capito molto:

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Arigatou

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Ultima risposta 27/08/2012 16.30.59
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Lenina80  @  05/05/2012 14:01:47
   6 / 10
Visti i voti altissimi, ho deciso di trovarlo (pertanto cosa abbastanza difficile coi sottotitoli in italiano) e di guardarlo assieme a mio marito. Per lui il voto sarebbe stato 4, ma siccome voto io gli do un 6. Non mi è dispiaciuto, ma la storia è assai ingarbugliata, i 2 ragazzi in questione si assomigliavano pure e li confondevo un pò. A tratti noioso, esagerato nelle reazioni emotive e istintive di alcune persone, dal momento che il film è giapponese l'ho trovato forse troppo distante come idea di thriller drammatico di cui siamo abituati noi occidentali. Entrando nell'ottica e accettando talvolta i momenti lagnosi si può guardare, se non altro per l'originalità del tipo di vendetta utilizzato

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Ultima risposta 06/05/2012 02.49.00
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Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  04/02/2012 21:47:13
   10 / 10
Arte pura.
Un'opera straordinaria, con uno speciale sapore ineffabile.
Vi venderanno questo film come una "revenge story all'orientale", un complesso e confuso intreccio narrato con troppe parole.
Non ascoltateli.

La vendetta è l'alfa e l'omega, filo conduttore di un alfabeto che in realtà racconta una storia infinita, che parla le lingue della vita e della morte e del valore di ognuna di esse. Parla di una scala di valori e del sovvertimento di questi. La vita parla di morte e la morte parla della vita. Il talento affonda nel nulla e la banalità esplode in fiamma dalla nitida visibilità. Madri private di figli e figli in cerca di madre. Ragazzini subiscono il destino preparato da altri, dettando a loro volta destini altrui.
In questa ipnotica e reale sfida di opposti, una dolce voce confusa chiede: "La vita è davvero delicata come sembra?". Sì, ragazzina. Come una scritta in bianco gesso, che sul nero di una lavagna si staglia limpida e netta, ma che può svanire con un gesto semplice ed insignificante. La vita è un gioco crudele. Ti accarezza mentre ti violenta. Con una mano ti regala a volte un sogno inatteso, a volte un dolore imprevisto; con l'altra mano a volte ti priva di un problema, a volte ti sottrae qualcosa di prezioso. E spesso quel che svanisce ti crea un'esplosione nel cuore, ma se ne va con la leggerezza di una bolla di sapone.

"Confessions" è un magistrale sfoggio di tecnica perfetta. La fotografia in particolare arriva a livelli incredibili di espressività, infondendo in immagini meravigliose dei significati emotivi estremamente intensi.
La storia è narrata in tanti modi. Brevi silenzi, musiche malinconiche, confessioni rese da voci variegate. Ogni protagonista racconta la sua storia, ogni protagonista in qualche modo è vittima e carnefice. Vicende personali che, lungi dall'essere confusamente intrecciate, si intersecano casomai in un delicato mosaico nel quale tutto quadra.
E' una visione che merita la fiducia, l'abbandono dello spettatore all'ipnosi emotiva che ne deriva. E' un'esperienza che sconvolge i pensieri, che crea nello spettatore stesso progressivamente simpatia, empatia e avversione per tutti e per nessuno.

Auguro, a tutti quelli che lo vedranno, di viverlo come l'ho vissuto io.

Vedi recensione

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Ultima risposta 13/02/2012 18.04.20
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speXia  @  11/08/2011 18:27:03
   10 / 10
EPICO! Nonchè il mio film preferito! E' indescrivibile...è semplicemente...un continuo rovinarsi di vite...una discesa nell'inferno per i personaggi...colpi di scena a raffica che non ti fanno respirare! E quando pensi "poveri bambini" e inizi a considerare odiosa la prof Moriguchi,ti rendi conto che lei sta solo ripetendo quello che loro hanno fatto a lei,cioè,come ho già detto,rovinare la vita!
Da guardare per forza!
PS:non capisco come abbia fatto a non vincere gli Oscar....mi chiedo quali erano gli altri film in competizione! :/

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Ultima risposta 12/02/2012 19.36.50
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lupin 3  @  05/05/2011 02:20:40
   1 / 10
Mi dispiace andare controcorrente ma a me questo film non mi è piaciuto, the gustibus...di bello c'e soltanto la colonna sonora dei Radiohead.

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Ultima risposta 01/06/2011 19.25.47
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Fumoffu  @  08/03/2011 02:04:09
   9½ / 10
Definirlo capolavoro forse è riduttivo. Sicuramente il film più cattivo che mi sia capitato di vedere da tempo, forse IL più cattivo.
L'idea della vendetta che sta alla base del film ed il suo sviluppo ai limiti della crudeltà umana lo fa accostare in modo particolare alle opere del Maestro Park Chan-Wook, per la presenza dell'esecutrice al femminile una perfetta controparte di Lady Vendetta, con uno stile un po' diverso, meno articolato, più diretto, ma sempre bellissimo.
La critica del vuoto e della banalità delle "nuove leve" giapponesi non pare lasciare spazio a molta redenzione (appunto), ma praticamente si descrive un gruppo di ragazzini liberi di uccidere a piacimento e senza interessi, soprattutto per quello fondamentale, quello per la vita. E non mi pare si faccia molto per far intendere che ci sia un filo di speranza per il contrario... Il modo in cui il ragazzo descrive il suo momento di vita come inutile passatempo con l'avvelenatrice mi ha colpito, come conferma del disprezzo verso ciò che di bello la vita ha da offrire, sadicamente sottolineato dal regista.
Alcune scene tolgono il fiato dall'intensità, alternate anche da qualche spunto comico che un po' permette di respirare per qualche istante prima di... ricominciare, così come mi sono piaciute molto le immagini sia dagli specchi sia da telecamere vecchio stile. Ottimi gli attori seppur giovani: soprattutto il ragazzino (apparentemente) più "buono" regala dei momenti di follia davvero deliranti, soprattutto nella parte a lui dedicata.
La prima mezz'ora con la lucida spiegazione dell'insegnante è da brividi, una sequenza così perfettamente calma e angosciante che non ti permette di staccare gli occhi e le orecchie nemmeno per un secondo.
Finale un po' "esagerato" forse, ma conferma che la pietà non abita qui, anche se...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2012 12.41.43
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Ale-V-  @  24/02/2011 03:15:42
   10 / 10
Capolavoro assoluto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/02/2011 17.05.27
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Ciaby  @  14/02/2011 15:03:07
   9 / 10
L'inferno di Nakashima. Colui che ci aveva abituato con tinte sfavillanti, colori sgargianti e ragazze folli, ci presenta un film (forse anche il suo migliore) a tinte scurissime, abbondando nell'oscurità, nel sangue e anche nella sua poesia (c'è una splendida scena al ralenti con delle studentesse che saltano nelle pozzanghere, sicuramente autocompiaciuta al massimo, ma che lascia semplicemente incantati).

Evitando ogni eccesso tipico del suo cinema, Nakashima si autocompiace nella misura delle proprie capacità, ma finalmente trova un equilibrio e gira il suo "Kamikaze Girls" al contrario, un film tremendo sul lutto e la vendetta con tocchi comici inaspettati, che preme l'acelleratore sul ritmo e la violenza, raggiungendo epici drammatici che neanche una tragedia greca toccherebbe, ma senza sfondare nel patetico.

Il finale, bellissimo e apocalittico, strappa più di una lacrima e nonostante la computer graphica è azzecatissimo. Eccellente la performance della protagonista. Il film è candidato agli Oscar di quest'anno come "miglior film straniero"

Nella colonna sonora la magnifica "Last Flowers" dei Radiohead.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/05/2011 10.31.12
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