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Pellicola orientale che ha ispirato "Le Iene" di Quentin Tarantino. Alcuni momenti di "City on Fire" li ho trovati un po' fuori luogo, tipo qualche intermezzo comico, che c'entra poco col tono generale, ma capisco che è un modo di fare orientale, una cultura diversa dalla nostra. A parte questo, il film ha una buona atmosfera e ambientazione anni '80, ottime le scene d'azione e gli inseguimenti, bravo come sempre Chow Yun-Fat, uno dei migliori attori cinesi di genere. Comunque a parte qualche spunto e scena ripresi da Tarantino, compreso lo "stallo alla messicana", sono due film differenti, più votato all'azione e scanzonato (soprattutto inizialmente) quello di Ringo Lam, più drammatico, circoscritto come ambiente e atto a ricreare i profili psicologici dei molti personaggi, "Le Iene".
Alla fine degli anni ottanta Hong Kong è il terzo centro dell'industria cinematografica del mondo, dopo India e Stati Uniti. City on fire, 1987, è un caposaldo del cinema d'azione di quegli anni, uno di quei titoli imprescindibili per stile e contenuti del genere, pioniere di una vasta produzione a cui soprattutto il cinema americano attingerà in seguito. Il primo film di Ringo Lam, uno degli autori della new wave , aderisce in pieno ai canoni del cinema d'azione hongkongese di quel periodo. Quindi realismo, massiccio uso di violenza, attenzione al tessuto urbano dove in sostanza si svolge l'azione; forte morale dei protagonisti, il capo criminale e il poliziotto infiltrato nella sua banda… entrambi devoti alle rispettive cause; amicizia virile, quella i tra i due protagonisti, che va al di là dei ruoli che interpretano; critica alla polizia, incapace, rappresentata con ironia. Tutti ingredienti amalgamati con grande mestiere, da un autore che prima ha studiato bene i suoi predecessori e poi ha apportato nuova linfa al cinema d'azione e di intrattenimento. p.s. Ringo Lam tentò di esportare il suo stile in USA, avvalendosi come prima i suoi colleghi John Woo e Tsui Hark dell'attore Jean Claude Van Damme. La collaborazione non fu particolarmente proficua… perché il divo di Hollywood aveva fatto il suo tempo e alla fine degli anni novanta la sua carriera ormai era in fase discendente; inoltre il regista, tra varie difficoltà, non riuscì a dare la sua personale impronta alle produzioni americane. Tuttavia il contributo che hanno dato singolarmente alla causa è davvero grande, e non può essere dimenticato.
Poliziotto si infiltra in una banda di rapinatori per sventare il prossimo colpo. L'unico motivo che mi spinse a vedere il film fu la curiosità di vedere se le accuse di plagio a Tarantino per il suo "Le Iene" fossero fondate. A parte qualche piccolo spunto in sceneggiatura ed un paio di inquadrature verso il finale (con il cosiddetto "mexican standoff"), i due film non hanno niente in comune. City On Fire non è male, gli attori sono credibili e le idee non mancano, ma a differenza del capolavoro di Quentin, in questo c'è molto meno coinvolgimento, così come c'è meno tensione e meno violenza (strano per gli standard orientali). Oltre a questo, il film nella parte centrale è davvero molto lento, colmo di dialoghi inutili e poco incentrato sull'azione. Si risolleva dopo che il colpo è stato effettuato, ma l'epilogo è talmente sbrigativo, e i personaggi così poco caratterizzati (a differenza dei vari Mr. Blonde o Mr. White) che a visione ultimata il prodotto lascia un pò a desiderare. Un'occasione sprecata da cui Tarantino esce decisamente vincitore su tutti i fronti, visto che prendendo solo qualche piccolo spunto ha realizzato un autentico capolavoro (nonchè uno dei miei film preferiti di sempre). Chiudo con una delle sue famose frasi: "Gli artisti veri non copiano... ma rubano"
Uno dei migliori film della cinematografia Orientale e di Hong Kong, film da cui Quentin Tarantino ha tratto spunto per la sua prima opera "Le Iene". Purtroppo il film non è mai stato localizzato in italiano ma con i sottotitoli in inglese è comunque molto godibile, un action movie vecchio stampo condito da una massiccia dose di violenza e sparatorie. Se siete amanti del genere è davvero un must