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Un giallo piuttosto scadente che ha Venezia come sfondo non adeguatamente sfruttato, alcuni bravi attori ( Adolfo Celi ) che non rendono al meglio ed altri ( George Lazenby ) che così bravi non sono, cosicchè la recitazione in generale risulta piuttosto mediocre. La trama stessa è un po' debole ed il film nel complesso è parecchio noioso; non contribuiscono a salvarlo le scene grossolane degli omicidi ed anche la colonna sonora di Morricone, pur discreta, non è all'altezza delle opere migliori del compositore. Si arriva verso quasi la fine della pellicola sopraffatti dalla noia, con il film che fino a quel momento ha avuto come miglior pregio solamente alcune soggettive dell'assassino; negli ultimi dieci/quindici minuti, con il personaggio interpretato da Anita Strindberg in fuga dall'assassino, la tensione sale un po' fino all'epilogo per altro abbastanza scontato a quel punto, visto che sono morti tutti i personaggi principali meno uno...
C'è sempre da sperare che la tv generalista provi a recuperare questi film, ormai chiusi nel dimenticatoio degli archivi cinematografici, perchè alcuni di loro, molti gialli della fine degli anni '60 e dei successivi anni '70, meriterebbero sicuramente maggiore visibilità ancora oggi, e, sono convinto, recupererebbero molti estimatori. Aldo Lado, sicuramente un regista che sa il fatto suo, si trova a fare i conti con una sceneggiatura un pò arruffata e maldestra, dove un infanticidio è il pretesto per far comparire sulla scena una miriade di personaggi misteriosi, troppo poco approfonditi, e dai lati oscuri che contaminano la trama senza arricchirla. A mio parere, Venezia non è sfruttata a dovere, il protagonista, pur impegnandosi, non riesce a riempire lo schermo e le musiche di Morricone, stavolta, sono troppo ripetitive ed ossessionanti, anche se giustamente inquietanti. Insomma, nel complesso è un gialletto guardabile che, però, non mi sento di consigliare agli amanti del genere.
Ero pronto a stroncare senza alcuna pietà questo avvilente gialletto dai ritmi catatonici, fortemente debitore dell'Argento di "Profondo rosso" e del Roeg di "A Venezia... un dicembre rosso shocking". Poi invece mi accorgo che entrambi i film sono susseguiti a questo di Lado, quindi mi cospargo il capo di cenere e metto un punto in più. E si, solo uno perché a mio parere resta davvero brutto: per tutta la prima parte si spera solamente che la piccola Elmi ci lasci la pelle il più presto possibile, per tutta la seconda vorremmo accadesse lo stesso all'idiotissimo padre capellone. Per non parlare del pessimo finale! Non bastano, per risollevare dal tedio, qualche morte fantasiosa. Anche perchè alle vittime non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di darsi alla fuga di fronte all'omicida. Snervante colonna sonora di Ennio Morricone. Un film che vanta immeritata fama di cult. In compenso, è un potentissimo sonnifero.