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Il film più ambizioso e più complesso nella struttura realizzato da Chaplin durante il suo anno alla Keystone e anche il più grande successo di pubblico della casa di produzione di Sennet; 30 minuti (scarsi) di film nel quale Chaplin mette in scena una storia dalla narrazione completa e coerente pur se in chiave comico-slapstick, naturalmente. Chaplin ha ormai imparato a prendere in mano un racconto e gestirlo con un ritmo cinematografico che si distanzi dalle assurde e frenetiche accelerazioni delle tipiche comiche di quel periodo, da un respiro maggiore ai cortometraggi comici e si costruisce il tempo per gag più varie se non un poco più elaborate e dunque più divertenti, senza comunque eliminare del tutto i tratti più burrascosi e frenetici che caratterizzano tutta la produzione Keystone. Invece l'accenno di critica sociale (lo sciopero dei fornai) pur essendo una parte chiave della trama è però un mero pretesto, gli scioperanti sono molto semplicemente gli infidi antagonisti del film, il tema è presentato in chiave comica-banalizzante senza che diventi una vera chiave d'interesse come in "The New Janitor". Il film comunque è divertente e per tutta la mezz'ora di durata mantiene un buon ritmo, lo Charlot modello prettamente comico è ottimamente affiancato da una spalla come Chester Conklin, amico di Chaplin che parteciperà anche ad un capolavoro come "Tempi Moderni". Ci sono gag e idee spassose, batti e ribatti espressi con la pura plasticità fisica ed è memorabile il primo piano finale di Charlot che emerge come una creatura deforme dal mare di impasto, dopo l'esplosione dei forni.
Molto elaborato e costoso per l'epoca, risulta godibile e nulla più. Inoltre c'è il tema del lavoro opprimente che il regista successivamente affronterà in lavori di ben altra caratura. In compenso fu una scommessa vinta da Chaplin perché fu un successo all'epoca.
Oltre ad essere un corto ben fatto, si fa notare anche per la tematica sociale, lo sfruttamento dei lavoratori, che visti gli sviluppi futuri della vita e carriera di Chaplin, non è stata messa a caso.
l'idea non viene sfruttata benissimo...si ride per qualche scottatura di troppo o con il modo di usare la pasta ma per il resto sono solo ceffoni per il povero malcapitato di turno... questa commedia diede(fino a quel momento)il piu grande successo di pubblico a Charles Chaplin...in effetti si vede una certa maturità rispetto ad altri suoi lavori "keystone" ma siamo ancora lontani dal genio che mostrerà subito dopo...