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Se la Keystone di Sennett era capace di corti con idee forti e fresche come quelle di "A Film Johnnie" bisogna pure dire che pellicole come questa invece rappresentano pienamente la banalità di una poco ispirata "comica-base", un genere che già all'epoca aveva dimostrato di poter essere messo in scena con maggiore ricchezza di contenuto e idee. Ma questa in fondo non fu altro che un'estemporanea improvvisazione chiesta da Sennett ai suoi attori, un divertissement di poco conto. Qui Chaplin non indossa nemmeno i panni di Charlot, in un certo senso è un ottimo documento storico vederlo recitare senza il trucco (e senza baffetti! Oddio!). Al suo fianco, in un corto corale dove nessuno è protagonista assoluto, i soliti Arbuckle, Sterling (quest'ultimo attore insopportabile con il suo overacting eccessivo anche per uno slapstick muto del '14, ed è tutto dire...), Minta Durfee, che reciterà spessissimo al suo fianco anche nei titoli Keystone diretti dallo stesso Chaplin. Da questo corto si vede come Chaplin, che pure con Charlot si stava avviando ad essere la stella più luminosa della compagnia, oltre che la più geniale e talentuosa, era nella Keystone ancora "uno della squadra", UNA delle stelle di grande successo a disposizione di Sennett. Al di la di questo, sul corto in se c'è poco da dire, è molto banale ed è davvero una comica-base, praticamente messa in scena così cominciava ad essere "superata" già all'epoca.