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Se la Keystone di Sennett era capace di corti con idee forti e fresche come quelle di "A Film Johnnie" bisogna pure dire che pellicole come questa invece rappresentano pienamente la banalità di una poco ispirata "comica-base", un genere che già all'epoca aveva dimostrato di poter essere messo in scena con maggiore ricchezza di contenuto e idee. Ma questa in fondo non fu altro che un'estemporanea improvvisazione chiesta da Sennett ai suoi attori, un divertissement di poco conto. Qui Chaplin non indossa nemmeno i panni di Charlot, in un certo senso è un ottimo documento storico vederlo recitare senza il trucco (e senza baffetti! Oddio!). Al suo fianco, in un corto corale dove nessuno è protagonista assoluto, i soliti Arbuckle, Sterling (quest'ultimo attore insopportabile con il suo overacting eccessivo anche per uno slapstick muto del '14, ed è tutto dire...), Minta Durfee, che reciterà spessissimo al suo fianco anche nei titoli Keystone diretti dallo stesso Chaplin. Da questo corto si vede come Chaplin, che pure con Charlot si stava avviando ad essere la stella più luminosa della compagnia, oltre che la più geniale e talentuosa, era nella Keystone ancora "uno della squadra", UNA delle stelle di grande successo a disposizione di Sennett. Al di la di questo, sul corto in se c'è poco da dire, è molto banale ed è davvero una comica-base, praticamente messa in scena così cominciava ad essere "superata" già all'epoca.
"Charlot ballerino" è uno dei primi lavori che riguardano il celebre attore nel mondo delle produzioni mute; la regia di questo cortometraggio del 1914 è di Mack Sennett. Improbabile, forse pure inopportuno, parlare di plot e di caratteristici sviluppi; "Charlot ballerino" nasce con la netta intenzione di esercitare lo stile goffo del protagonista, per l'occasione nei panni di un damerino ubriaco, in una scena di altri tempi, in un ballo. Non vengono meno le zuffe e gli schiaffi per una donna contesa da più uomini; l'azione diventa subito frenetica e attraverso il ritmo e alle risse si esaurisce il timido intento di Sennett; pellicola embrionale.
Appena sufficiente questo sesto lavoro con protagonista Chaplin. Stavolta non veste i panni del consueto Charlot ma di un gentiluomo che si ritrova ad azzuffarsi come da copione per una donna con un altro damerino. Tra l'altro l'azzuffata è anche inutile in quanto la donna è fidanzata con il terzo incomodo, ovvero Roscoe "Fatty" (che qui riesce quasi a rubare la scena ai tre pur comparendo pochissimo). Finisce con i due che stremati si abbandonano inutilmente a terra, insieme.
Non proprio da considerare tra i migliori del primo periodo.
in questo corto Chaplin non veste i panni del solito Charlot ma di un gentiluomo.tutto sommato carino anche se non si distingue da altre slapstick dell'epoca.
Gradevole tutto sommato. Chaplin non veste i panni di Charlot e condivide la scena con Sterling e "Fatty" Arbuckle. La qualità non si discosta dalla media dei prodotti di genere del periodo.
qui il mitico Charlot non è "charlot"...per il semplice motivo che non indossa il suo tipico costume essendo una delle sue prime comiche...forse il corto perde vivacita proprio per questo motivo... l'unica scena comica è quando Chaplin da i suoi abiti all'inizio del corto...per il resto solo una serie di danze e ceffoni...