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Una piacevole commedia, una sceneggiatura discreta nonostante una pesantezza sdolcinata che si lascia ascoltare solamente grazie a una fotografia incantevole e una regia frizzante.... Eccetto... Eccetto l'abuso, l'indigestione, l'abbuffata sino alla nausea dello stop motion. L'idea dell'attimo congelato e del coglierne la bellezza viene violentata, rigirata, strizzata sino a spurgarla dal suo fascino. Il regista a tratti sembra un bambino che per natale abbia ricevuto un walkie talkie e non sappia più separarsene, mandando in esaurimento nervoso i genitori.
Per chi non dovesse credere che il troppo stroppia, consiglio la visione di questo film.
Per chi, tra i tanti, considera questo filmetto un capolavoro, volevo segnalare che la scena del supermercato, in cui il nostro artista denuda le passanti congelate, è tratta da un filone di porno giapponesi. In pratica questo film è la declinazione melensa di un porno. A questo punto opto per l'originale.
Un film di una banalità e di una retorica sconvolgenti. La sceneggiatura à la Mulino Bianco, sembra essere stata scritta da un 13enne ai primi amori adolescenziali...preferisco quasi Moccia.
Interessante la cosa di fermare il tempo, però se ne si fa uso ogni 5 minuti per fare riflessioni da foglietti dei baci perugina, allora si diventa banali e fastidiosi.
Lieto fine terrificantemente melenso. Astenersi diabetici.