carlito's way (1993)

Uno dei più famosi mafia-movies firmato da Brian De Palma.
La storia di Carlito Brigante, personaggio agli antipodi rispetto al celebre Tony Montana di “Scarface”, lì dove c’era bramosia di potere, controllo, denaro qui tutto si dissolve invece in una ricerca di affrancamento dal proprio passato, di svolta verso una deriva tranquilla da costruire e poi condividere con la persona amata ..ma anche nella figura di Carlito abbiamo una legge della strada che, se pur nelle intenzioni allontanata, affiora negli atteggiamenti (quasi istintivi) di sfida, una costante volontà di non chinare mai il capo per non farsi schiacciare (emblematica la scena con il giovane ed arrogante piccolo boss di quartiere) ..e quando tutto sembra girare nel verso giusto, quando la meta tanto sognata e agognata si avvicina, il fato ti presenta il conto da saldare, una mano forte e pesante ti riporta in basso, ma questa volta senza nessuna possibilità di risalita ..e nuovamente, i destini dei due tra i personaggi più celebri interpretati da Al Pacino (Montana-Brigante), si ricongiungono.
Una narrazione che, nel corso delle due ore e mezza, non rileva nessun passaggio a vuoto, capace di alternare perfettamente momenti più cauti ed intimisti (bellissimo l’incontro al bar tra Carlito e la bellissima Gail) con altri più frenetici e ricchi di tensione (soprattutto nella seconda e conclusiva parte del racconto), conducendo così lo spettatore, goccia dopo goccia, ad assaporare fino in fondo l’amara vicenda personale del nostro protagonista ..memorabile il piano-sequenza conclusivo (nella grande stazione ferroviaria di New York) e la voce narrante che declina la fine di un viaggio (emblematica la scelta della Grand Central Station).
Magistrali le interpretazioni di Al Pacino e di un irriconoscibile Sean Penn, ma da menzionare anche la buona performance dell’affascinante Penelope Ann Miller ..direzione tecnica da vero maestro per il già affermato Brian De Palma.
Assoluta pietra miliare tra i film di genere ..imperdibile!