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Questa terza opera del regista Mike Flanagan (di cui avevo apprezzato la sua pellicola d'esordio ed il buon Oculus) non mi ha affatto soddisfatto,è un film costantemente in bilico,mi è sembrato alquanto indeciso sulla strada da percorrere con il risultato che come horror appare poco incisivo,non funziona per nulla, manca la tensione,l'inquietudine, tutto si limità ad un paio di sequenze che dovrebbero spaventare ma che in realtà lasciano abbastanza indifferenti...... e non convince neanche come film drammatico,si ritirano fuori le ormai classiche e meglio sfruttate tematiche dell'elaborazione del lutto che però anche in questo caso non dicono nulla a causa della mancanza di coinvolgimento nella vicenda,e le sequenze dove i sogni entrano a far parte della realtà (sulla carta parecchio affascinanti e forse anche l'aspetto maggiormente interessante del film) lasciano abbastanza esterefatti perché oltre ad essere poco affascinanti e prive della magia che dovrebbero caratterizzarle risultano anche realizzate con degli effetti speciali tutt'altro che di qualità. Non mi è particolarmente piaciuta neanche la regia,che sviluppa l'intera storia con un ritmo lento,quasi a volersi dare arie d'autore (quando secondo me l'ha fatto perché non aveva nessuna idea su come sviluppare la trama). Come horror-drammatici continuo a preferire di gran lunga lavori come Babadook e The Orphanage,mi sanno di meno commerciali,di più veri.
Forse il finale poteva essere spiegato con un approccio meno diretto e didascalico, ma la trama, il montaggio e la sceneggiatura di questo buon horror "edificante" sono state pensate con cura, con momenti di tensione che squarciano le tranquille atmosfere domestiche.