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Nonostante duri poco sembra interminabile, noioso come pochi e non si capisce dove vuole andare a parare. Sono buono col voto perchè comunque ha stile e vanta una buona colonna sonora, ma mi ha deluso tantissimo.
Uno studente viene rapito da tre giovani e viene obbligato a seguirli nel loro viaggio senza precisa destinazione... Tutta qua la trama di questo intrigante road movie, dai colori torbidi e le atmosfere eteree, pizzicato leggermente dal ronzio di una chitarra elettrica, un film che riesce a descrivere il dramma di una generazione, preferendo sfruttare lunghi momenti di silenzio e le espressioni dei validi protagonisti piuttosto che dialoghi non necessari. Watanabe ha girato il film a soli 19 anni (da qui il titolo del suddetto), proprio un piccolo capolavoro, poi più nullla di sensazionale. Peccato perchè la capacità registica è altissima, e questa ne è una prova palese. Una curiosità: il primo personaggio a sinistra nella nella locandina è lo stesso Watanabe, attore nel film, ovvero il Visitor Q nel capolavoro di Miike.