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Un women In prison al limite del softcore. E' esattamente come lo si immagina: una *******. Storiella stupida e banale di una ragazzina tettona che è vittima di abusi a destra e a manca. Consigliato solo agli amanti del (sotto)genere.
La voglia di spegnere è stata intensa quando sono apparse quelle due paroline sullo schermo. Due semplici parole pesanti però come macigni, che da sempre hanno il potere di dividere i cinefili di tutto il mondo e che racchiudono in loro stesse l'essenza del vuoto, dell'ignoranza e della depravazione artistica... The Asylum. Fortunatamente la protagonista di questa ennesima zozzeria aveva almeno due ottimi argomenti da mettere sul piatto e questo ha fatto sì che continuassi la visione con una certa soddisfazione, senza comunque aspettarmi chissà cosa, riuscendo a non patire troppo la banalità acuta che si portava dietro. JAILBAIT è un film del filone Women In Prison (sottogenere dell'exploitation che ha cambiato pelle più volte nel corso degli anni, diventando una sorta di variante alla pornografia vera e propria), dove le vaccate incoerenti tipiche della casa di produzione americana sono evidenziate, come sempre, con una certa forza, mescolandosi ai generosi nudi di attrici che non sempre dimostrano di avere qualche altro talento nascosto oltre al loro corpo statuario. Inutile quindi soffermarsi sui tanti difetti di questo 17 & LIFE, meglio concentrarsi sui pochi (ma bone) pregi che mette in mostra con nonchalance.