vediamoci chiaro (1984)

Salce racconta la parabola di un cinico e rampante dirigente televisivo che si accorge della pochezza che lo ha sempre circondato solo quando riacquista la vista,dopo averla persa momentaneamente a causa di un banale incidente automobilistico.Il ravvedimento del personaggio dovrebbe indurre lo spettatore ad aprire gli occhi maggiormente sulle cose quotidiane che abitualmente e superficialmente si danno per scontate:le intenzioni e la morale sono lodevolissime,ma la messinscena della vicenda è dilettantesca e televisiva,e Salce ha perso mordente e cattiveria,eseguendo piattamente una storia che poteva rendere molto di più.La simpatia e l'impegno di Dorelli non bastano purtoppo e elevare questa ambiziosa commedia morale al livello di altri memorabili film del regista,scomparso troppo presto qualche anno più tardi(l'utimo suo film è stato il modestissimo"Quelli del casco"del 1988).Totalmente inespressiva la Giorgi,mentre Giacomo Furia,nei panni dell'autista di fiducia del protagonista,è divertente.