Ispirato al romanzo di Gaston Leroux, in questa versione di Dario Argento, il "fantasma" non è sfigurato, ma è un orfano abbandonato nei sotterranei dell'Opera di Parigi e varrà salvato e allevato dai ratti. Una volta cresciuto, ucciderà tutti coloro che cercano di fare del male ai suoi amati ratti.
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Il maggior problema di questo film è che la distribuzione lo ha etichettato come horror per motivi di botteghino. In realtà è una rivisitazione molto comica dell'originale in chiave fiabesca, dove le scene splatter fanno da contorno ad una favola di gnomi cattivi e topastri puzzolenti. Purtroppo non è ben realizzato e anche se Argento ha tentato di inframezzare la sua carriera con un tributo anticonformista, si assiste ad un film proprio brutto. Brutto per gli attori,perchè nessuno se la cava compresa la Asia che recita in romanesco...nei panni di una francesina. Bruttissimo per la sceneggiatura, troppo disordinata ,confusa. E non insisto perché comunque è apprezzabile il tentativo del grande regista di giocare con la sua carriera. I momenti di comicità voluta della Rinaldi sono simpatici, così come divertenti le battute in napoletano