fino all'ultimo respiro regia di Jean-Luc Godard Francia 1960
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

fino all'ultimo respiro (1960)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film FINO ALL'ULTIMO RESPIRO

Titolo Originale: A BOUT DE SOUFFLE

RegiaJean-Luc Godard

InterpretiJean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel Boulanger, Jean-Pierre Melville, Henri-Jacques Huet, Van Doude, Claude Mansard, Jean-Luc Godard

Durata: h 1.27
NazionalitàFrancia 1960
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1960

•  Altri film di Jean-Luc Godard

Trama del film Fino all'ultimo respiro

Michel Poiccard è un gangster che lascia la Cote d'Azur per andare a prendere dei soldi a Parigi; lungo il percorso deve uccidere un poliziotto che voleva multarlo; a Parigi ritrova l'amante americana e si dà da fare per rintracciare l'emissario, sempre braccato dalla polizia.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,16 / 10 (47 voti)8,16Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Fino all'ultimo respiro, 47 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  31/01/2011 06:12:48
   8 / 10
Oddio, da dove cominciare?
Mi trovo davvero in difficoltà nel commentare un film come questo, per cui sono costretto ad andare per punti pur rischiando di sembrare troppo schematico piuttosto che tentare di farne una recensione organica...

- Considerato uno dei tre manifesti della Nouvelle Vague assieme a I 400 colpi di Truffaut e Hiroshima Mon Amour di Resnais, "Fino all'ultimo respiro" narra la storia del ladro di automobili Michel Poicard, braccato dalle autorità per aver ucciso un poliziotto, e del suo strano rapporto amoroso con Patricia, una piccola e graziosa ragazza statunitense trapiantata a Parigi.

- Un film di un importanza storica incredibile, assolutamente spiazzante per l'epoca: la sceneggiatura è esile, frammentaria, disconnessa, quasi improvvisata; tutti i canoni cinematografici dell'epoca vengono stravolti, a partire dal montaggio che alterna lunghissimi piani sequenza a scene dalla costruzione talmente sincopata ed ellittica che sembra che alcuni fotogrammi siano realmente mancanti e che tutto sia frutto di un grossolano errore. Il tutto è improntato ad un marcato realismo (in parte ereditato dal neorealismo italiano) che mira ad eliminare il più possibile gli artifici cinematografici: scene girate con pochi mezzi, per strada o in camere prive di eccessiva scenografia, uso privilegiato della luce naturale a scapito dell'illuminazione artificiale (in questo mi ricorda un po' il Dogma 95 di Von Trier e Vinterberg). Forse per la prima volta viene fuori la nozione di “autore cinematografico”, ovvero il regista (il “metteur en scène”) è considerato il padre autentico ed unico della pellicola e quello che viene mostrato è la sua inimitabile e personale visione - in accordo con la “politique des auteurs” canonizzata dalla Nouvelle Vague (ed esplicata tralaltro proprio da Godard nel '54 nei Cahiers du Cinema)

- Continuo per Godard è il confronto con il passato. Jean Paul Belmondo, seduttore, affabulatore, sempre con la sigaretta in bocca ed avvolto di fumo, sembra l'equivalente europeo di Humphrey Bogart, di cui lo stesso Michel cerca di proporsi come emulo ("Questo sì che è un duro"). Ma l'icona di Bogart era morta con lui tre anni prima, e con essa tutto il cinema americano classico di cui Bogey era uno degli emblemi. Godard sembra voler dire che quel personaggio non potrà più tornare a vivere e che tutto quel che ne rimane è il pietrificato Colosso d'Argilla a cui aveva dato vita nel suo ultimo film-testamento del '56: Belmondo, per quanto si sforzi di esserlo, per quanto cerchi di confrontarsi con quel colosso in un intenso scambio di sguardi (tant'è che è proprio la locandina di quel film che Michel guarda mentre dice la famosa frase) non è Bogey, l'eroe che esce sempre e comunque vincente dalla storia: è uno squinternato delinquente che muore a fine pellicola...

- Il problematico raffronto col passato riguarda, anche se in maniera molto meno esplicita, anche il personaggio femminile di Jean Seberg: esplicativa la scena in cui lei si confronta con la fanciulla di un dipinto di Renoir, padre del grande esponente del realismo poetico Jean Renoir, chiedendosi se sia più bella lei o la fanciulla. Anche la Seberg, nel suo look e nella sua bellezza inusuale per una protagonista femminile - che incarna oltretutto certi topoi della femme fatale hollywoodiana - non è più la diva americana degli anni '40 e '50.

- Godard vuole rompere con il passato, ostentare questa rottura, ma soprattutto - a differenza di Truffaut - esige davanti a sé uno spettatore distaccato, critico, attento, oggettivo. Vuole uno spettatore che si renda conto della finzione filmica anzichè uno spettatore che si immedesimi nella storia, "annullandosi" in essa. E quindi persegue questi scopi cercando di provocare lo straniamento (il famoso Verfremdungseffekt) canonizzato da Brecht nella sua poetica teatrale. La "trasparenza della rappresentazione filmica" viene assicurata con il già citato montaggio antinarrativo e antilineare e con trovate quali la cosiddetta "infrazione del quarto muro" (Belmondo che si rivolge direttamente alla macchina da presa)

- A livello contenutistico il film è sostanzialmente un'analisi di un rapporto di coppia, una riflessione sull'amore nell'era moderna. La "cerebralità" dei dialoghi della coppia Belmondo-Seberg mi ha ricordato molto le tormentate e al contempo comiche vicissitudini portate sullo schermo da Woody Allen, in un perenne tira e molla e dialoghi serrati, pungenti, sardonici e a volte a tal punto bizzarri dall'arrivare al surreale.
Ma al contempo forse alla base di tutto c'è una delle questioni più problematiche dell'umanità ed una delle tematiche principe riguardanti l'uomo moderno ed il suo rapporto con la realtà: l'incomunicabilità. Incomunicabilità col Mondo e con le persone. L'ultimo, meraviglioso scambio di battute che fa da sfondo alla morte di Belmondo a fine pellicola recita così:

Belmondo: C'est vraiment dégueulasse. (E' veramente uno schifo)
Patrizia: Qu'est ce qu'il a dit? (Cosa ha detto?)
Il poliziotto: Il a dit que vous êtes vraiment "une dégueulasse". (Ha detto che sei veramente “una schifosa”)
Patrizia: Qu'est ce que c'est "dégueulasse"? (Cosa vuol dire “schifosa”?)

Per inciso, la traduzione effettuata dal doppiaggio italiano per il dialogo non rende bene l'idea originaria: “Déguelasse” è un termine gergale, derivante dal verbo “dégueler” (vomitare) che può funzionare sia come sostantivo che come aggettivo. E allora mille possono essere le interpretazioni: Belmondo si riferiva all'intera situazione, al Mondo, a Patrizia che lo ha consegnato nelle mani dei persecutori, o a che altro? Non si capisce realmente, fatto sta che il poliziotto intende la frase rivolta direttamente a Patrizia. E come se non bastasse, Patrizia non conosce neanche il significato di quella parola.

Detto questo, c'è da dire che è un film difficile da digerire, da apprezzare, da comprendere ed accettare per quello che è e non solo per quello che rappresenta per la storia del cinema: non possiede la potenza emozionale de I 400 colpi, la storia è quasi nulla, tutto sembra rivolto ad una ricerca spasmodica ed esclusiva dell'infrazione dei canoni stilistici e ad un compiaciuto formalismo piuttosto che ad una volontà di rendere più solidi i contenuti; ma forse è vero che il fascino di certe opere sta proprio nel loro limite... e comunque amo i film che mi fanno riflettere, pensare e discutere con me stesso: per cui viva Godard e Fino all'ultimo respiro!

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

a big bold beautiful journey - un viaggio straordinario
 R
a house of dynamiteafter the hunt – dopo la caccia
 NEW
allevi - back to lifeamataanemoneanna (2025)black phone 2bugonia
 NEW
c'e' un posto nel mondochien 51cinque secondicome romeo e giuliettacrossing istanbuldalai lama - la saggezza della felicita'dead of winterdepeche mode: mdj ahmetdracula - l'amore perduto
 NEW
due famiglie, un funeraleeddingtonelvira notari: oltre il silenziofantasma in guerraferdinando scianna – il fotografo dell’ombrafrankenstein (2025)fuori la verita'heidi - una nuova avventurahim
 NEW
i colori del tempo
 NEW R
il maestro (2025)il mostro (2025)il principe della folliail sentiero azzurroio sono rosa ricci
 NEW
jay kellyjohn candy: i like mela ballata di un piccolo giocatorela chitarra nella roccia - lucio corsi dal vivo all’abbazia di san galganola divina di francia - sarah bernhardtla donna della cabina numero 10la famiglia halloweenla grande paura di hitler. processo all'arte degenerata
 NEW
la mano sulla culla (2025)la mia amica evala ragazza del corola vita va cosi'
 R
la voce di hind rajabl'attachement - la tenerezzale citta' di pianura
 NEW
l'illusione perfetta - now you see me 3l'isola di andreane zha - l'ascesa del guerriero di fuoconoi e la grande ambizione
 NEW
paw patrol: missione nataleper tepiero pelu’. rumore dentropredator: badlandsqui staremo benissimoriproberto rossellini - piu' di una vita
 NEW
scarletscirocco e il regno dei ventisiamo in un film di alberto sordi?springsteen - liberami dal nullasquali (2025)stevesuper charlieteresa - la madre degli ultimitesta o croce? (2025)the last vikingthe mastermindthe perfect neighbor: la vicina perfetta
 NEW
the running manthe smashing machinethe toxic avengerthe ugly stepsisters
 NEW
to a land unknowntoni, mio padretre ciotoletron: aresun crimine imperfettoun semplice incidenteuna battaglia dopo l'altrauna famiglia sottosopra
 NEW
una ragazza brillantezvani' - il romanzo famigliare di giovanni pascoli

1066966 commenti su 52837 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

28 ANNI DOPO: IL TEMPIO DELLE OSSAABRAHAM'S BOYSBILLY JACKBILLY JACK GOES TO WASHINGTONBUTCHERS BOOK THREE: BONESAWCOMING BACK FOR YOUCULLODENDIE'CED: RELOADEDDON'T LOG OFFDRAINEDEL DIABLOGENIE (2023)GIOVANI IENE (1961)HELL IN A BOTTLEIL CLUB DELL'AMOREIL PICCOLO BILLYIL SEGNO DEL COMANDO (1992)INNAMORARSI A CHRISTMASLANDLA COMMUNELA DANZA NERAL'ACCIDENT DE PIANOMANCHURIAN AVENGERMEERKATSNATALE CON PEPPERMINTRIVER OF BLOODSILENT NIGHT, DEADLY NIGHTSTARSHIP TROOPERS - ATTACCO SU MARTESTRANGE HARVESTTE L(E)O COMANDOTHE BANISHEDTHE PROPER TIMETHE RETURN OF BILLY JACKTHE TRIAL OF BILLY JACKTHE WEBTO THE ENDS OF THE EARTHUN LIBRO SOTTO L'ALBEROUN NATALE SORPRENDENTEUN VIAGGIO PER RICOMINCIAREV/H/S/HALLOWEENVIOLENCEWEEKEND PER DUE (CON DELITTO)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


IL MAESTRO (2025)
Locandina del film IL MAESTRO (2025) Regia: Andrea Di Stefano
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Tiziano Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia, Valentina Bellè, Edwige Fenech
Genere: commedia

Recensione a cura di The Gaunt

A HOUSE OF DYNAMITE
Locandina del film A HOUSE OF DYNAMITE Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net