la casa di carta - stagione 1 (2017)

serie tv fatta egregiamente, ottimo ritmo, trama curata che prende da subito.
Magnifico il personaggio del professore nella casa de papel, bene anche il personaggio della Murillo.
E' entrata oramai nella storia, per cui nulla da eccepire per un colpo alla zecca di spagna dove anche gli ostaggi sono molto caratterizzati. Da vedere.

Piu che eccellente. 8 1/2

Voto e commento che vale per le stagioni1-2

Da vedere assolutamente . Troppo sfizioso

Un mix di generi che funziona.
Narrazione vivace.
Molto belli alcuni personaggi, come il Professore e Berlino.
Non un capolavoro, ma una serie che ti fa venire voglia di guardare sempre l'episodio successivo.

Questa prima stagione arriva a malapena alla sufficienza, riuscendo a salvarsi per il personaggio del Professore e di Berlino, oltre alla storia di fondo della rapina che è molto ingegnosa.
Il problema è che tutte le genialate del Prof sono sorrette da assurdità che ho fatto davvero fatica a digerire, a cominciare da quando lui, indisturbato, entra nella tenda della polizia per consegnare il cellulare all'ispettore, da li si sviluppano altre scene totalmente prive di ragione che fanno davvero arrabbiare.

Non capisco onestamente tutto il clamore mediatico attorno a questa serie, inoltre gli altri protagonisti non riescono a lasciare il segno (lato B di Tokyo a parte).

Ho proseguito la visione solo per curiosità.

Credo sia una delle migliori serie TV degli ultimi anni. Interessante la storia, i personaggi e ottima recitazione. Gli spagnoli ultimamente stanno realizzando delle cose molto interessanti

Voto valevole per stagione 1 e 2 che ho visto in continuità come un unico pacchetto.

Questa serie ha una infinità di punti deboli, ma ha due grandi pregi. Quello di intrattenere e coinvolgere lo spettatore in maniera molto forte e quello di creare empatia/simpatia con alcuni dei personaggi. Di contro la storia può essere criticata sotto tanti punti di vista, lo schema si intuisce dopo pochi episodi, e spesso le situazioni che si creano si risolvono senza che la trama vada realmente avanti e servono solo ad allungare il brodo, la storia e il tempo di visione. Ci sono una serie di incongruenze e situazioni totalmente irreali che lo spettatore deve chiudere due occhi per perdonare alla regia tutte queste cose.
In sostanza, mi avevano parlato molto di questa serie, e ad un primo impatto sono rimasto negativamente colpito da tutti i difetti e dalla natura anche estremamente commerciale dell'opera. Oltre allo schema ripetitivo delle vicende, c'è un altro schema molto chiaro e palese, far identificare lo spettatore con "i cattivi" che in realtà sono "buoni", facendo fare sempre di più il tifo per loro (come dovrebbe farlo il fittizio pubblico alla tv dentro alla serie stessa). Per concludere, le allusioni partigiane e di resistenza, con Bella Ciao e discorsi anti-banche, concludono la caratterizzazione semplice e macchiettistica della serie.
Nonostante tutto ciò, la serie vola via che è un piacere e si vuole arrivare velocemente alla fine. Non sono un grande fan delle serie proprio per la natura insita di allungare il brodo. Comunque sia, prodotto molto riuscito in fin dei conti.
Personaggio di gran lunga migliore: Berlin.

Le serie televisive sono una delle tante strade percorse, dai registi, nella giostra variegata del mondo del Cinema e dell'intrattenimento.

Le serie non hanno, in genere, lo stesso registro di un semplice film, esse si avvalgono di cose diverse e giocano su lassi temporali, troppo differenti, rispetto ad un prodotto che deve dare il suo messaggio nelle due ore di proiezione.
Fra pro e contro, la serie televisiva si gioca le sue chance. "La casa di carta", produzione spagnola , risulta essere un'operazione riuscitissima.
La curiosità intorno al prodotto si crea in maniera repentina; non è la trama ad attrarre (il plot è audace ma non originale) ma la sceneggiatura, attori e personalità. La serie televisiva gioca anche a fidelizzare lo spettatore, questo non è un dato banale, un film non può scannerizzare i personaggi all'infinito, per questioni di tempo e di logistica.

"La casa de papel" ha dalla sua attori empatici e dinamiche accattivanti, molto commerciali ma tutte (o quasi) azzeccate. Il ritmo e il pathos, insomma, sono elementi cruciali che legano (in ogni senso) lo spettatore alla poltrona. Le regole della serie televisiva sono il ritmo e l'interesse di chi guarda, il prodotto deve essere una droga per lo spettatore. "La casa di carta" esegue il compito in maniera straordinaria. Non c'è nulla da recriminare.

Si crea una climax non banale, alle volte ripetitiva, ma sempre ben accettata dal pubblico. I limiti della produzione sono anche, al medesimo tempo, i suoi punti forti. Ossia, cerchiamo di spiegarci meglio, le tante situazioni assurde del prodotto servono per amplificare l'alone della spettacolarità, come facciamo a criticare il modus operandi della regia?

Prodotto commerciale di lusso, indovinato e consigliato.

Una bella serie, intrigante e che ha preso la mia attenzione dall'inizio alla fine nonostante il tutto si svolga dentro quattro mura, quindi un plauso sicuramente alla sceneggiatura e al montaggio. Cast azzeccato e ben assortito.

Da non perdere, la prima stagione è in assoluto la migliore delle tre

Il grande successo internazionale riscosso da questa serie va oltre i propri reali meriti. Parte da un'idea originale per non dire geniale, la sviluppa con trame concatenate su diversi piani temporali ed infonde adrenalina allo spettatore grazie al montaggio serrato misto a continui e sbalorditivi colpi di scena. Ma non ha basi solide perchè mette in fila una serie di personaggi fintamente trasgressivi e costantemente sopra le righe, spesso mortificati nei loro character da scelte di sceneggiatura votate al più banale romanzo rosa da soap opera ( la scuola spagnola d'altra parte insegna ).

SPOILER
Le stagioni successive continueranno su questa fortunata strada perchè lo spettacolo deve essere garantito; e tutto sommato, per qualche serata di pura evasione e senza troppe pretese, va pur bene così.

In assoluto la miglior serie di sempre a mio modesto avviso

Non riuscivo a capire tutta quella folla di gente a Piazzale Michelangelo per la casa di carta..
mi sono quindi messo a vederla:
é veramente avvincente, un prodotto che intrattiene a meraviglia, (nonostante alcune scene surreali), un prodotto che è un mix tra più generi, azione, poliziesco, drammatico, thriller, commedia e pure sentimentale con mezze storie d'amore forse eccessive che si consumano.

è impossibile non appoggiare e non ammirare la figura del Professore ( uno straordinario Alvaro Morte), perché è contro il sistema, contro le banche, per questo motivo piace molto al pubblico.

Anche la figura di Berlino è notevole, la figura dello psicopatico gli riesce alla grande.

Che dire… sarebbe benissimo potuta finire con l'ultimo episodio.
Speriamo solo che come già in altre serie, non la rovinino con la terza stagione!

Non mi ha catturato l'attenzione fin da subito, ma verso la fine della stagione è esploso l'interesse ed è stato un aumentare esponenziale. Un plauso alla sceneggiatura che è rimasta viva seppur le scene si svolgono quasi totalmente all'interno della zecca e alla recitazione di ogni personaggio, ognuno ben caratterizzato e descritto.

Bella serie tv spagnola su cui ero abbastanza scettico visto che è praticamente tutta girata nella zecca di stato spagnola e pensavo che mi sarei annoiato. Al contrario, a parte qualche situazione grottesca e forzata, che è normale ci sia, è molto originale, ricca di colpi di scena e con personaggi ben caratterizzati. Io ho già visto anche la seconda stagione e conosco quindi il finale...confermo il 7!

Serie spagnola coinvolgente e di ottimo intrattenimento. Ci sono diverse cose che scadono nel già visto e altre un po' assurde, comunque "La Casa di Carta" è un' ottima serie TV. Nonostante tutto, ha il grande merito di farti incollare alla poltrona fino alla fine, con colpi di scena (a volte un po' improbabili) e vuoi vedere il prosieguo degli avvenimenti pressochè all'istante, dopo la fine della puntata. Gli italiani dovrebbero prendere spunto dagli spagnoli in questo senso. Il nostro paese avrebbe bisogno di serie così spettacolari. Molto bravi gli attori.

Le maschere di Dalì sono una chiave di lettura della serie, nella sua interezza. Giusto. Come per quasi tutte le hit seriali (TWD, GOT, Stranger Things ecc), è quasi più rilevante l'impatto sul pubblico che i contenuti della serie. Nel caso della CdC, mi pare che le due letture più aberranti dell'opera sono quelle di un pubblico facilone e credulone che ha creduto nel messaggio rivoluzionario dell'opera (come è possibile farlo, mi chiedo, visto il finale?), e quelle di chi si aspettava (non a torto) un capolavoro di azione e dramma e si è trovato davanti Il Segreto in salsa Tarantino (omaggiato, insieme a Breaking Bad, James Bond ecc).

Per quanto infatti fossi partito prevenuto, CdC mi ha trascinato in un vortice di emozioni melodrammatiche inserite in una cornice semi-seria. Che dire? L'ennesimo prodotto confezionato in modo da piacere il più possibile a un pubblico variegato. Io ne ho apprezzato gli aspetti più surreali, bunueliani, autore che si omaggia di fatto riproponendo uno schema da Angelo Sterminatore, nella cornice meno simbolica di una rapina. Qui si innesta il secondo tema: una serie che parla di persone comune che infrangono la Regola per eccellenza, sottraendo allo Stato il monopolio della stampa di cartamoneta, non poteva che infrangere le regole che costruiscono un buon film d'azione. Di qui, trovo insensato focalizzarsi sulla coerenza della sceneggiatura (critica "nerd" tra le più frequenti, vedi GoT/TWD).

Chi però si è immerso mente&core nello spirito della serie, credendo di trovarsi di fronte a un manifesto politico è abbastanza ********. Non per fare lo snob, ma prendere sul serio Casa de Papel è come prendere sul serio True Blood. Sono serie postmoderne, si prestano a più letture, ma credere a quella immediata è abbastanza naif e non coglie la bellezza globale dell'opera, fatta anche di una Tokyo che accusa il Professore di immaturità perché si veste come "zia Gertrude", o di un Signor Torres che viene omaggiato da Nairobi e Berlin.

Tra i difetti: il rapporto tra Raquel e il Professore, la gestione degli ostaggi, qualche scena ripetuta troppe volte, qualche dialogo noioso tra Rio e Tokyo, il fatto di non pestare di botte Arturito.

buona serie, anche se non mi sento di gridare al miracolo.
avendo visto anche la seconda serie e volendo dare un voto nel complesso, non posso non includere nella valutazione globale il fatto che più si va avanti e più sono fastidiose alcune forzature inverosimili, che pur non intaccando la godibilità della visione, fanno effetto baracconata.
con un po' più di cura dei dettagli e uno sviluppo meno assurdo, poteva essere un capolavoro.

quando la inizi è impossibile staccarsi, una serie clamorosa

Serie Tv spagnola veramente eccezionale! La storia ti prende e ti trascina con se fino alla fine, con colpi di scena incredibili...infatti la serie gioca molto sulle imprevedibilità. I personaggi sono molto interessanti ma soprattutto il professore che è un qualcosa di indescrivibile. Il professore è un personaggio molto intelligente che in molti anni a preparato la rapina perfetta pensando ad ogni possibile evenienza. E il finale lascia a bocca aperta....aspetto la seconda parte.

Quanto può essere perfetto un piano, quante variabili possono essere previste, quanti imprevisti possono essere fronteggiati senza conseguenze. La casa di carta gioca molte delle sue carte sulla sua (im)prevedibilità. Una rapina dai tempi molto dilatati, filosofia degli assalitori che proprio sulla dilatazione dei tempi, sul prendere sempre tempo nei confronti della polizia cerca di portare a termine il suo piano. Sulla sceneggiatura è vero quando si afferma che bisogna fare un solido patto con la sospensione d'incredulità, ma al tempo stesso queste stessa sceneggiatura ha un ritmo perfetto, che non dà respiro e propone capovolgimenti e colpi di scena in ogni puntata. Ben caratterizzati i personaggi sia da una parte che dall'altra, con una leggera preferenza per i rapinatori dove le figure del Professore e Berlino spiccano sugli altri (curiosa la citazione di Bella Ciao). E' un prodotto che pesca da molti generi cinematografici ma che riesce ad assemblare bene il tutto in maniera organica. Una bella sorpresa che sia pure nelle sue imperfezioni, funziona che è una meraviglia.

Prima stagione ottima lho finita in tre nottate....è impossibile smettere di guardarla...
Aspetto che tra poco esce la seconda e spero che abbia un grandissimo finale .

Davvero interessante questacrapina alla Zecca di Madrid .
Sono curioso di vedere la seconda stagione

Il mio è un giudizio complessivo visto che ho recuperato le ultime sei puntate ancora inedite in Italia.

Nonostante le innumerevoli contraddizioni, assurdità, inesattezze, strafalcioni... insomma, nonostante sia un minestrone di str.onzate funziona che è una meraviglia.

mi ha sorpreso in positivo non conoscendone la trama;ogni momento un colpo di scena e scene ironiche per strappare qualche risata;imprevedibile...ovviamente a mio avviso è un Po grottesco ma ti coinvolge molto...finale da...2stagione

Immenso!
qualche pecca qua e la si può trovare ma davvero un ottimo prodotto.