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Takashi Miike è un grandissimo regista, period! Zebraman è solo superficialmente un classico esempio del supereroistico nello stile (in parte) che va per la maggiore negli ultimi anni… Sho Aikawa è uno s****to professore mediocre al lavoro, ha una moglie che lo tradisce, gli alunni che non lo rispettano, i figli che non se lo cagano ecc, un giorno incontra un ragazzo paralitico con tanto di madre vedova di un altro fallito e prende coscienza della minaccia di entità aliene e scopre dentro di sé poteri nascosti… Ma c’è qualcosa di più dietro a questa trama banalissima, c’è la parodia ad un certo tipo di cinema action ma c’è anche il ricordo tenero di uno stile giapponese che sembra ormai essersi perso… C’è la presa di coscienza di un uomo medio e mediocre che riesce a trovare dei superpoteri solo ed esclusivamente credendo in se stesso e nelle persone che gli stanno accanto riuscendo così a sfuggire alle delusioni che normalmente la vita gli riserva… Divertente, un po’ grottesco e demenziale ma con un sottotesto malinconico, Zebraman è un film per tutta la famiglia che unisce genitori e figli (e di film del genere Miike non è che ne abbia fatti molti)… Solida la regia di Miike anche se non abbagliante come in altre occasioni, ottimo il cast, peccato per un paio di cali di ritmo peraltro classici del modo di fare cinema del regista giapponese… Ogni tanto fa capolino un po’ di trash ma siamo ben lontani da quello più pecoreccio in stile Full Metal Yakuza, qui c’è una maggiore classe anche nelle scene più assurde, quelle con mostri plasticosi, liquidi verdi e scontri volanti… Praticamente una sorta di rilettura di Megaloman meno trash e più intelligente, credo che in Giappone abbia avuto un gran successo e in un certo senso servirà a Miike come pratica per il prossimo attesissimo Yattaman (proprio ora in lavorazione)… Per patiti del genere, ma a dirla tutta forse anche qualche regista americano dovrebbe darci un’occhiata per vedere come ci sia modo e modo di girare un film su un supereroe…