stalker regia di Andrei Tarkovskij URSS 1979
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stalker (1979)

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locandina del film STALKER

Titolo Originale: STALKER

RegiaAndrei Tarkovskij

InterpretiAleksandr Kajdanovsky, Anatoli Solonitsyn, Nikolai Grinko, Natasha Abramova

Durata: h 2.43
NazionalitàURSS 1979
Generefantascienza
Al cinema nell'Agosto 1979

•  Altri film di Andrei Tarkovskij

•  SPECIALE STALKER

Trama del film Stalker

Un metorite caduto sulla terra ha prodotto strani fenomeni in una zona, prontamente protetta e recintata dall'esercito. Per entrarci esistono però delle guide clandestine, chiamate "Stalker", capaci di condurre chiunque lo richieda fino alla "camera dei desideri". Uno scrittore, uno scienziato e uno stalker partono verso la misteriosa zona. Ne torneranno profondamente cambiati.

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 •  SPECIALE STALKER

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Voto Visitatori:   8,70 / 10 (279 voti)8,70Grafico
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Voti e commenti su Stalker, 279 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  29/08/2022 18:34:55
   10 / 10
Capolavoro di Tarkovskij.

Filman  @  11/12/2021 13:56:09
   9 / 10
Dalla superficie di un mondo bellico e industriale fino a profondità abbandonate e in decomposizione. Il passo estetico e narrativo compiuto da Andrei Tarkovskij in STALKER è totale ed inesorabile. La fotografia è iconica, la scenografia al limite del possibile. Il mondo in cui il film barcamena lo spettatore è mentale, psicologico, uno stato del pensiero materializzato, marcescente, allagato, in rovina e pieno di cose dimenticate. I tempi dilatatissimi, la stanchezza dei protagonisti, il loro smarrimento emotivo sono l'unica cosa reale di questo capolavoro surrealista, che neanche affronta con filosofia la filosofia, ma si lascia totalmente andare ad un viaggio così profondo nel proprio inconscio da perdere contatto con la realtà di fuori, toccando la la propria anima con mano e dando forma alle proprie angosce e depressioni.

Niko.g  @  19/05/2021 15:58:51
   10 / 10
Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
(L. Wittgenstein)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  24/01/2021 22:52:31
   9 / 10
Come si puo' commentare in modo soddisfacente un film del genere? Sicuramente una delle pellicole piu' affascinanti ed enigmatiche che abbia mai visto.
Lentissimo, dilatato, denso di simbolismi, proclive a decine di chiavi di lettura diverse, Stalker ci accompagna in un viaggio astratto all'interno della Zona, un luogo a cavallo fra i piani della realta' e della proiezione mentale (aspetto magnificamente sottolineato nella scena del "traghettamento" dove non vediamo nulla tranne i primi piani dei protagonisti). Obiettivo ultimo il raggiungimento della "Stanza", dove tutti i desideri piu' reconditi assumeranno forma. Due anime infelici accompagneranno la nostra guida, due anime in conflitto fra loro e con loro stessi: uno Scrittore e un Professore, emblemi di due visioni del Mondo ormai incapaci di fornire risposte, inabili o forse indifferenti alla ricerca della fede; due proiezioni dello Stalker stesso? D'altronde sembra guidarli ma ha bisogno di essere guidato; lo Scrittore lo porta al di la' del Tritacarne, non c'entra il destino o il caso (i due fiammiferi lunghi), mentre il tunnel fetido viene attraversato a debita distanza dallo Stalker in un attaccamento panico al Professore. La scienza retrocede su strade gia' battute, l'audacia della Letteratura punta dritta alla ricerca della verita' ma viene inconsciamente fermata.. ma il leap of faith e' difficile quando non impossibile.
Illazioni, interpretazioni per un film complesso e stratificato.
142 scene, 163 minuti. Elegantissimo e mai noioso.
Da studiare

zerimor  @  25/12/2020 15:08:16
   10 / 10
Un viaggio incredibile e "irripetibile". Una pellicola che ti avvolge, ammalia... ti "abbraccia" e ti fa entrare in simbiosi con il mondo circostante.
Un film di una potenza visiva clamorosa.
Adoro.

76mm  @  23/10/2018 16:25:18
   8 / 10
Grande film di Tarkovskij.
Visione estenuante ma che ripaga appieno la fatica.
A patto ovviamente di essere non dico esperti ma quantomeno un minimo appassionati di una (o meglio più) materie fra filosofia, teologia, arte, poesia, letteratura e cinema d'autore.
Per tutti gli altri un sonnifero naturale di sicura efficacia.

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Ultima risposta 15/01/2019 22.56.17
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Thorondir  @  08/02/2018 14:52:50
   9 / 10
Difficile approcciarsi e parlare di un film di questo tipo. Andrebbe rivisto più e più volte, soprattutto per cercare di comprendere i sottotemi che Tarkovskiy cerca di raccontare con il suo sguardo autoriale e personalissimo. Forse due modi di intendere la vita distinti del professore e lo scrittore? Oppure nella diversa visione la constatazione medesima della condizione di infelicità dell'essere umano? Tante chiavi di letture, ma un'unica granitica certezza: poche volte si è visto in monolite così viscerale, lisergico, umano, sentito e messo in scena con una fotografia e una regia che vanno di diritto nell'Olimpo della storia del cinema.

Spera  @  18/09/2017 21:21:31
   9 / 10
Mamma che film...
Astenersi chi non ama i film criptici e lenti.

Questo regista è per me tra le personalità più sagge della storia del cinema.
Questo lungometraggio è una perla di vita e non è necessaria una profonda conoscenza della filosofia per apprezzarlo.

Ipnotico e profondo.
Straniante ma intrigante.

Fragilità contro forza.
Felicità o morte.

Stalker: "é la Zona..."

antoeboli  @  29/08/2016 22:36:22
   8 / 10
Primo film che vedo di questo regista russo , e devo dire non so il perchè mi sia piaciuto,
Partendo dal presupposto che ci troviamo di fronte a un prodotto che può piacere o non piacere , non ci sono versi .
E' un vero e proprio viaggio affascinante sul fronte scenegrafico e fotografico , in quello che è l animo umano, e le storie e i caratteri dei tre protagonisti ti catturano , anche se la regia di Tarkowski risulti più lenta di un vaporetto a pedali .
Si regge molto sul fronte dei filtri fotografici che danno quel senso di vecchiume e di degrado totale degli ambienti esterni .
Le inquadrature però hanno proprio un senso di antico , con dei campi allargati fissi per veri e propri minuti e minuti , dove i primi piani sono una rarità , e spesso risulta un poco fastidioso capire chi parla con chi .
Alivello recitativo questo film ha comunque degli artisti sconosciuti che reggono molto bene per tutta la durata che non è per nulla esigua se non fosse per la lentezza in cui accadono le varie situazioni .
Consigliato agli amanti di cinema di autore ...

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Ultima risposta 30/08/2016 01.43.31
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Crabbe  @  20/03/2016 06:53:10
   9 / 10
« La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l'uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l'albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell'esistenza. »

valis  @  23/02/2016 17:33:11
   10 / 10
quando poesia, filosofia e cinema s'incontrano.
Film già visionato per tre volte e ogni volta si scopre sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che era sfuggito.
denso e complesso, quest'opera richiede tempo e pazienza per poter essere apprezzato.
Molti lo giudicano lento, ma dove sta scritto che un film deve essere veloce?
Va gustato ogni fotogramma, ogni silenzio, ogni dialogo, ogni inquadratura, cui tarkovskij dedica una cura maniacale.
Pellicola che spinge alla riflessione, alla meditazione, all'analisi, soprattutto interiore.
da vedere almeno due volte

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  17/07/2015 20:36:25
   9 / 10
Un film difficile da vedere e arduo da interpretazione visto l'elevato livello filosofico che raggiunge. Imperdibile per ogni amante di cinema.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

dagon  @  24/02/2015 20:39:21
   8½ / 10
"Stalker" è un film che va (letteralmente) affrontato, preparati, con lo spirito giusto, una buona dose di pazienza ed un thermos di caffè robusto. Come accade quasi sempre con Tarkowskij, siamo di fronte ad una pellicola estenuante, in alcuni momenti esasperante, eppure, al contempo, affascinantissima. Visivamente ipnotico, "Stalker" è un (assai) lento, allegorico, viaggio nei meandri della mente umana, delle emozioni e delle paure. I due protagonisti, lo "scrittore" e lo "scienziato," rappresentano due sfere (visioni della vita?) contrapposte, "emozione" e "ragione", almeno ad una prima grossolana categorizzazione, ma, in realtà, andando avanti, i contorni delle due aree e di tutto diventano (come nella realtà) molto più sfumati. Un film ad altissimo tasso di simbolismo in cui ogni parola, ogni inquadratura, ogni suono, è un elemento di un puzzle che diventa via via inestricabile (come il nostro inconscio... la zona?). Molte sono le chiavi di lettura possibili di questa pellicola, non ultima, appunto, quella psicoanalitica: il viaggio alla scoperta di noi stessi, preda di emozioni in conflitto perenne l'una contro l'altra, che si confondono, che condizionano ogni nostro passo, il desiderio di affrontare le nostre paure ed i nostri tabù più sepolti, ma anche il paralizzante terrore di vincerli davvero, di scoprire cosa c'è "oltre" e di venire a contatto con la nostra vera natura. Di sicuro è un film che offre una serie quasi infinita di spunti di riflessione di alto livello e porta davvero ad interrogarsi profondamente su sé stessi, probabilmente senza risposte. E' uno di quei film che ti rimangono dentro per molto tempo.
Ripeto: non si può negare che sia una visione parecchio faticosa, in alcuni momenti la lentezza è veramente sfibrante e respingente, ma, se ci si è riusciti a "connettere" con il film ed il suo linguaggio, ci si rende anche conto che quella sensazione fa parte di quello che il regista ha voluto trasmettere e far provare, in una sorta di percorso che lo spettatore deve fare in parallelo ai protagonisti. Alcuni momenti sono di pura poesia ed un ruolo fondamentale hanno, oltre alla fotografia, il sonoro e la musica.
Questo è, sia che l'opera piaccia sia che –comprensibilmente- non piaccia, un vero film d'autore, a differenza di tante patacche odierne elevate a "capolavori" semplicemente perchè presentano un nichilismo di maniera, qualche silenzio posticcio e qualche metafora esistenziale furba e scontata; un film di un autore che persegue integralmente la sua visione senza alcun compromesso o concessione allo spettatore.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  24/02/2015 02:31:27
   7½ / 10
Stalker non è un film semplice da visionare. Colpiscono in primis le ambientazioni e la forografia. La sua grande complessita ne pregiudica tuttavia la visione. resta comunque un film imprescindibile per gli appassionati.

TheLory  @  20/08/2014 10:01:44
   9 / 10
Grande film si, che offre più di un'occasione per riflettere sulla propria vita, ovviamente sempre che non siate tra quelli che pubblicano su fb ridicole foto del vostro bicchiere di aperitivo e panino con insaccati vari. in quel caso siete già morti, lasciate stare.
gli altri si apprestino pure alla visione, non se ne pentiranno

Zappash  @  07/08/2014 10:30:54
   10 / 10
Onirico, glaciale, melanconico, contemplativo, filosofico, futuristico, allegorico, monocromo. Visivamente devastante. Un viaggio nell'oscurità dell'anima.
Un vertice assoluto della produzione del genio russo. Semplicemente uno dei film più importanti di sempre.

LoPsichedelico  @  22/07/2014 18:17:33
   9 / 10
Capolavoro del grandissimo regista russo.
Ogni suo film è capace di far entrare lo spettatore in un'atmosfera particolare, inedita.
Bellissime sequenze, bellissima la tesi di fondo. Fantastici i silenzi dei personaggi e il loro declino psicologico. Maestosi e glaciali i paesaggi.
Questi sono i film di "una volta", pieni di emozioni soffuse e sentimenti ma che ormai vengono percepiti solo come noiosi.

Tarkovskij è di sicuro uno dei miei registi preferiti.

DarkRareMirko  @  26/02/2014 01:34:05
   9½ / 10
Ennesimo fenomenale film di Tarkovskij, autore che davvero non ha nulla da invidiare anche rispetto a tanti altri registi blasonati.

Visivamente eccelso, soprattutto nella prima parte, è più filosofico/simbolico che fantascientifico; vale la pena ribadire come sia venuto bene anche in virtù dei tanti travagli produttivi subiti.

Tante le frasi che colpiscono (La società ti cambia; è più importante la debolezza che la forza, perchè dalla debolezza ci si può sempre trasformare, migliorare, si nasce deboli, mentre da forti e da rigidi si va alla morte; la vita senza dolore sarebbe peggiore, perchè dal dolore nasce la speranza e la felicità), ritmo lento ma mai noioso, grandi interpretazioni, e la mano del maestro si sente eccome.

Capolavoro, un viaggio/ritorno indimenticabile e di altissimo livello, una poesia filmica che ancora oggi attrae e conquista; da opere così si può ancora trarre quell'ottimismo/voglia di vivere che tanto serve in un mondo in queste condizioni.

_Hollow_  @  03/02/2014 00:53:23
   10 / 10
Registicamente e visivamente mostruoso, non c'è una scena che non sia un capolavoro. Il sonoro idem, che siano semplicemente effetti ambientali, suoni al limite della sci-fi (ingresso nella Zona) oppure musica classica. Per quanto riguarda la mente, bisogna iniziare a pensare dai primi minuti e continuare fino al simbolico finale.
Non è il genere di film che preferisco, sono per un cinema d'autore orientale anziché russo; avverto la lentezza come chiunque l'altro e mi vien da ridere a pensare a parodie sul tema come quella in Fantozzi ("la Corazzata Kotiomkin ... è una ****** pazzesca!") oppure in Rat-Man ("te vorresti andare a vedere L'Era Glaciale, invece lei ti porta a vedere Il Cappotto di Zio Volodja, premio della critica al festival di Brno").
Ma non c'è nulla da fare, bisogna ammettere che Stalker sia un capolavoro.

Horrorfan1  @  17/01/2014 21:53:43
   4 / 10
Il mio non è un voto provocatorio, ma corrisponde alla "sensazione" che questo film ha lasciato su di me.

Sono riuscito a vederlo sino alla fine solo una volta su 3 o 4. Le altre volte che ho tentato di rivederlo, perdevo la battaglia verso la fine ed ero costretto a spegnere, per non soccombere in preda alla noia.
Non voglio dire con il mio voto che il film valga poco (non voglio né posso farlo), ma la sensazione che mi è sempre rimasta in bocca dopo la sua visione è sempre stata molto "spiacevole", di noia profonda, mista ad incomprensione.

Mi riprometto talora di rivederlo con calma, dopo qualche tazza di caffé, di analizzarlo con più attenzione, ma so già che verrei nuovamente sconfitto, e il Dvd da qualche anno non si muove più dallo scaffale...

Che sia lento nessuno può negarlo.
Che possa risultare noioso/pesantissimo per lo spettatore "medio", pure.
Che sia di difficile comprensione anche.

Per me risulta di così difficile comprensione, che non riesco neppure a capire se la vedo o la sento come il regista oppure no... Non capisco neppure cosa mi si vuol raccontare con questo film... sarà un mio limite, ma così è!

Per me risulta quindi un film davvero poco empatico, ma, ripeto, il mio è un voto soggettivo, e non vuole essere una valutazione obiettiva ed assoluta sul valore intrinseco del film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 15/09/2014 17.25.53
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MarcoB55  @  23/09/2013 18:20:33
   7½ / 10
E' un film con indubbio fascino, molto colto e molto profondo, come tutti i film di Tarkovskij d'altra parte. E' un film molto pesante.

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Ciaby  @  26/02/2013 17:21:39
   9½ / 10
A "Stalker" ho preferito decisamente "Nostalghia", ma anche qui viene posta un'argomentazione interessante: lo stalker afferma "Tutto ciò che esiste ha un senso", ma la "zona" è incomprensibile nell'umana concezione. La cultura, la curiosità, il desiderio e l'esplorazione non sono in grado di rendere l'uomo morbido e malleabile come quando nasce. Raggiunta la morte, si diventerà rigidi come gli alberi, non si può tornare germogli. La morte non è l'infinito, non è la stabilità, è la prova della perdita dell'innocenza. Una visione dura, ma è impossibile non uscirne un minimo sconcertati. Quando il film finisci, capisci che è arte: dentro ti si apre un mondo, parte la commozione e non capisci perché. Con un sussurro, lascia atterriti.

Regia fuori dal comune, altroché.

Finale a dir poco straordinario.

marcos81  @  10/09/2012 00:04:48
   7½ / 10
pellicola piuttosto pesante consigliata a chi ha almeno un minimo di nozioni filosofiche! solo cosi si può digerire la lentezza del film, inizio veramente al rallentatore! non che il proseguo sia molto più fluido poi tutto molto statico
ma questi "dettagli" passano in secondo piano rispetto al contenuto profondo dei dialoghi tra il professore,lo scrittore e lo stalker che ci conducono in un viaggio interiore che prosegue ben oltre la fine
ottima anche l'atmosfera ricreata ideale per stimolare le riflessioni a cui ci porta il film

JOKER1926  @  06/09/2012 23:29:52
   6½ / 10
"Stalker" di Andrei Tarkovskij fa parte di quelle produzioni cinematografiche che hanno una ristretta fetta di spettatori. Poi in questa già "risicata" porzione non è del tutto automatico che l'esperto apprezzi le dinamiche e il messaggio conclusivo del film.
Infatti "Stalker" non è un "semplice" film, la regia, quella di Tarkovskij non è convenzionale e oltre il già discutibile , ma caratteristico, stile del regista bisogna carpire e gradire ciò che il regista, giustamente, vuole infondere nella mente di chi guarda.

Concepito nel 1979 il prodotto del regista sovietico nelle quasi tre ore di proiezione emana messaggi a stampo filosofico. Già dai protagonisti vien facilmente fuori la concettualità del lavoro. In scena una guida, uno scienziato e uno scrittore. Traspare da questo triangolo una grande ondata filosofica e psicologica che abbraccia da vicino arte e scienza. La guida potrebbe essere una sorta di "Verità" come nel "Secretum" di Petrarca.
Si capisce, insomma, sin da subito, che "Stalker" è installato in settori di interpretazioni dell'animo e della vita. Poi il finale, o meglio, la scena finale darà credito a ciò che è stato accennato in queste righe.
Tarkovskij regala al suo film una serie di simboli che rendono il disegno spesse volte troppo ermetico e lo portano alle soglie di una vaghezza abbastanza frequente. Perché, oltretutto, quando le vie della concettualità diventano troppo sottili il tutto cade in circuiti a senso unico ove solo la mente del regista sembra godere del risultato.

Dove si incatenano i fili di "Stalker"

Il film subisce dei ridimensionamenti per quanto concerne il suo messaggio, estremo ed astruso.
Proviamo a sintetizzarlo…
Lo stalker, ovvero la guida, porta verso il "vertice" spirituale due persone simbolo del processo evolutivo (?) della razza umana. Le situazioni si addensano nel nome di una incredibile "irrealtà" scenica e spaziale. La regia mette in luce il "viaggio" psicologico attraverso luoghi oscuri, quelli della mente umana, fatti di cunicoli incerti e volubili, proprio come l'umore dell'uomo. "Stalker" in effetti è una sorta di meditazione interiore che si arresta, visivamente, in un finale decisivo ove lo spettatore carpisce che la fede, fra debolezza e duttilità, riesce a spostare anche le montagne. Film che racchiude, ovviamente, anche pillole di religione, di spiritualità.
Il tutto, a parer spiccatamente tecnico e soggettivo, appare una copia appannata de "La montagna sacra" di Alejandro Jodorowsky confezionato nel 1973, qualche anno prima del film sovietico.
A livello tecnico la situazione, ahimè, collassa. Le peculiarità della regia sono troppo anche per chi ama i "dettagli" e le sfumature del Cinema. Qui, con Tarkovskij siamo ai limiti. La lentezza della macchina da presa ha pochi precedenti, il film gira intorno a interminabili piano sequenza e a primi e primissimi piani statici e ripetitivi. Poi i luoghi limitati decretano la morte assoluta e solenne del ritmo. La pesantezza, a questo punto, non può non invadere il pubblico (di nicchia).
A far la differenza la fotografia, prima seppiata poi a colori. Le atmosfere sono fatiscenti e fuori dal comune.

"Stalker" rimane un film che ha molto da dire, suggestivo e sotto svariati punti impraticabile, perlomeno per le pretese medie e "standard" della massa spettatrice.

Geeno  @  04/08/2012 18:46:58
   9 / 10
sono rimasto folgorato!
Non conoscevo Tarkovsky, ho scoperto un poeta.
Un film che indaga (e rivela) l'animo umano, una straordinaria allegoria, un'autentica opera d'Arte.
Che film!

alanwake  @  26/07/2012 20:20:34
   8½ / 10
Negli ultimi mesi questo sito è ormai diventato il mio punto di riferimento per la mia passione cinematografica. Proprio su queste pagine ho scoperto pochi giorni fa Andrei Tarkovskij, le recensioni mi hanno incuriosito e ho pensato bene di procurarmi Solaris e questo Stalker. Raramente ho sentito il desiderio di commentare un film, ma in questo caso, due parole è giusto spenderle. Ci troviamo di fronte a uno dei pochi film che vanno "oltre" la trama principale. Anzi la trama è solo un pretesto per rappresentare metaforicamente la vita e le sue tappe tramite il "viaggio" dei protagonisti. Altri esempi che mi vengono in mente sono Apocalypse Now o anche 2001. Tutto questo discorso per dire che se siete amanti di film introspettivi, mentalmente stimolanti e "particolari", la visione di Stalker è consigliatissima. Tra le altre cose ho apprezzato molto i (pochi) dialoghi tra i protagonisti. Le considerazioni dello "scrittore" sono davvero interessanti.
Davvero una bella sorpresa, ora avanti con Solaris!

Greengoblin  @  01/07/2012 14:01:22
   10 / 10
Devo ammettere che ho fatto veramente tanta fatica a visionare questa pellicola,e pensare che dopo i primi 10 minuti durante i quali praticamente si filmava 3 persone che dormivano stavo per cedere,fortunatamente sono riuscito a proseguire. Il film è probabilmente quello più profondo e denso di emozioni mai realizzato e ciò si percepisce dall'estrema lentezza e staticità delle immagini attraverso le quali è possibile fruire della filosofia del film. Non solo attraverso i dialoghi (eccezionali) e la colonna sonora (immensa) ma anche semplicemente tramite la fotografia,così poetica e struggente. Sento che non esistono parole appropriate per definire il valore intrinseco di questa pellicola,peccato che non sia accessibile a tutti.

rosemarie  @  29/06/2012 19:17:25
   10 / 10
Questo film è di una bellezza e di una profondità assoluta, non trovo parole per descriverlo, tocca corde molto intime dell'animo umano e fa riflettere molto sulla condizione spesso vuota e senza valori dell'umanità. Non aggiungo altro, sarebbe superfluo, un film che ritengo estremamente affascinante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  21/01/2012 16:43:55
   10 / 10
"La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all'orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla."

giraldiro  @  06/01/2012 17:41:40
   5 / 10
La trama è piuttosto interessante e la colonna sonora è splendida, ma la regia è troppo, troppo statica, e consideriamo pure che dura quasi tre ore. Un film può anche essere lento; non c'è bisogno per forza di azione ed effetti speciali, a patto però che vi sia una certa intensità nel modo in cui è girato e nello sviluppo della storia.

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Ultima risposta 23/10/2013 22.00.12
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cultmovie  @  14/12/2011 03:47:11
   10 / 10
Capolavoro (leggete lo spoiler se volete una spiegazione sintetica)

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Ultima risposta 31/01/2012 20.10.22
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Larry Filmaiolo  @  20/11/2011 21:15:31
   9 / 10
Non ho parole, anzi ne ho pochissime. Sono state dette molte cose intelligenti da persone intelligenti su questo film, perciò mi limito a dire questo: pensavo che avrei trovato difficile, se non ostica la comprensione di questo "Stalker"; invece sono riuscito ad abbracciarlo in gran parte dei profondi spunti filosofici che offre, e sono rimasto sbalordito dinanzi alla sua semi perfezione estetica. Un'opera STRUGGENTE, che regala sensazioni E riflessioni straordinarie, e che sicuramente mi ha già segnato per la vita.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  24/10/2011 11:47:59
   10 / 10
Il Capolavoro assoluto di Tarkovskij. È inutile sprecare parole sull'Ineffabile. La Zona è una delle personificazioni dell'Interiorità umana più affascinanti, se non la più affascinante, della storia dell'Arte. Personalmente l'ho trovato superiore a Solaris, sia esteticamente, sia contenutisticamente.
In Stalker c'è davvero tutto. È un film completo. È un film che tratta di ciò che a mio parere è più importante: la spiritualità. E Tarko chiedeva tanto agli uomini del suo tempo. La critica feroce (addirittura destabilizzante a livello fisico) che lo Stalker rivolge allo Scrittore e allo Scienziato ("che gente, che gente! Non credono in nulla!"), se guardata con gli occhi di oggi, in parte fa sorridere amaramente. Se Tarko avesse visto l'Oggi, cosa avrebbe detto? In realtà lo Scrittore e lo Scienziato sono personaggi profondi e intelligenti. Ma sono ossessionati. Strepitoso a questo proposito il monologo della moglie, personaggio solo apparentemente secondario. La semplicità della donna-popolo, la semplicità di un amore, che forse è l'unica via di salvezza. L'amore che genera e rigenera. Ma in questo lo Stalker è colpevole. La bambina con gli occhi tristi è l'unica nota vera di colore, è un finale di Speranza assoluta. Ma lo Stalker non vede, esattamente come i Discepoli di Emmaus, con gli occhi accecati. Per Tarkovskij l'opera d'Arte, la Ricerca della Verità scientifica non hanno senso se non rette da un credere in un valore eticamente superiore, quale la Spiritualità. La Spiritualità sola ci rende liberi, ci fa toccare l'essenza più profonda e vera della nostra Vita. E dio solo sa quanto avesse ragione. Tarkovskij per ora è l'unico regista che mi abbia saputo dare una visione della vita aderente alla realtà, sfruttando la Concettualità di un'immagine, di una parola. In lui l'allegoria, la metafora, l'immaginario non sono compiacimenti estetici e intellettualistici senza significato, sono semplicemente Arte, sono Vita.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/10/2011 09.19.13
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Jumpy  @  19/10/2011 01:15:46
   8 / 10
Un film ermetico ed apparentemente incomprensibile per uno spettatore non abbastanza attento e non abbastanza smaliziato.
Rappresentazione allegorica, a mio parere, della condizione umana, davanti alla quale, ognuno dei protagonisti si pone in base alla propria indole... anche se trapela una visione di Tarkovskij non positiva ma piuttosto amara e cinica della natura umana.
Straordinaria la fotografia ed è un esempio di come si possa fare grande cinema senza particolari ambientazioni o effetti speciali.
Fortemente penalizzato, sempre a mio parere, dai lunghi passaggi esageratamente lenti... resi tali probabilmente per rendere in maniera più realistica l'atmosfera e la tensione emotiva, ma sarebbe potuto durare tranquillamente anche 1 ora in meno.

tati83  @  27/09/2011 14:38:01
   8½ / 10
Non ficchi il naso nei mutandoni degli altri se proprio non capisce. (Il Professore)

secondanatura  @  04/09/2011 02:47:46
   2½ / 10
Premetto che quando lo vidi avevo l'influenza, quindi non potevo fare molto altro. Sostanzialmente una noia allucinante condita con quei fraseggi pseudo-intellettuali che tanto piacciono ai radical chic. Di tanto in tanto mi addormentavo e, una volta risvegliato credevo di essermi perso chissàche. E invece no.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Un film sostanzialmente depensato nel quale un insieme di idee nebulose prendono forma in maniera pateticamente lenta e dozzinale.

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Ultima risposta 25/10/2013 18.26.38
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Wen0m  @  09/08/2011 12:48:22
   9 / 10
Visto 2 volte prima di votarlo, ritengo che sia uno di quei film che per essere apprezzati e capiti a fondo sia necessaria la seconda visione.
La prima volta mi aveva molto colpito, ma non avevo compreso a pieno il significato di alcuni passaggi. Nella seconda visione mi sono concentrato sui particolari: le lunghe sequenze di immagini, i dialoghi, a volte anche monologhi, dei personaggi.
Ora penso di poter dire che in realtà il film non vuole arrivare ad una conclusione, lascia aperte molte possibilità e non chiarisce volutamente alcuni punti importanti.
Indubbiamente lentissimo, adatto solo a una ristretta cerchia di persone con determinate inclinazioni: per certi versi sembra di essere catapultati tra le pagine di un libro di Schopenhauer o di Kierkegaard, anche se alla fine il registra sembra, e sottolineo sembra, aver scelto una conclusione diversa.
Da amante della filosofia, ed in particolare dell'antropologia, non posso non definire "Stalker" un film eccezionale. Ci sono tutti i punti di vista, c'è la disperazione ma anche la speranza, c'è la rabbia e la compassione, la ragione e l'inconscio.
Un film d'autore di grande livello, che ti lascia arricchito

guidox  @  21/07/2011 00:04:39
   8 / 10
film allegorico più che fantascientifico, è cinema d'autore, quindi potrebbe risultare indigesto a colui il quale ci si avvicini senza un'adeguata preparazione.
risulta oggettivamente piuttosto pesante, anche se va considerato il tutto nel contesto dei temi trattati, che sono discretamente elevati.
il simbolismo è parecchio marcato e la lentezza che lo sottolinea talvolta porta la noia, ma ci sono inquadrature e dialoghi da vero e proprio capolavoro.
eccessiva la durata, due ore e mezzo mettono alla prova anche il più benintenzionato.

Leonardo76  @  05/07/2011 21:22:36
   4 / 10
Serve un'ottima conoscenza cinematografica e filosofica per poterlo apprezzare veramente. Da evitare per chi nn ha questi requisiti.

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Ultima risposta 25/10/2013 18.30.12
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  16/06/2011 00:34:15
   6½ / 10
E' difficile valutare questo film, così come spesso difficile è il cinema di Tarkovskij e Stalker la sua summa.
Siamo in presenza di un film che è manifesto della concezione filosofica e religiosadel regista, dove i limiti umani vengono indagati a partire dai propri desideri più nascosti e più intimi.

Il viaggio è un viaggio interiore e solo i veri puri possono comprendere il dono della Zona. La metafora si fa film e il contenuto lo travalica, Stalker è troppo un film che vuole dire e perde in parte la sua essenza cienematografica. Trakovskij ci porta in questo viaggio ma non gli interessa il viaggio è troppo impegnato sui dialoghi, sulle sensazioni e alla fine si disinteressa della storia che racconta.
E' una scelta perfettamente voluta ma che trasforma la pellicola in un trattato filosofico e qualsiasi interesse cinematografico viene sacrificato sull'altare del contenuto...............ma anche per questo esistono i libri.

In Solaris era presente la forza del cinema, il lavoro di regia traspariva in ogni fotogramma, la creazione delle ambientazioni così come la tensione.
Stalker invece è un film asciutto, minimale, concentrato sui suoi dialoghi e costruito su una lentezza che definire estenuante è un eufemismo.

Il film avrebbe potuto concedere qualcosa di più al racconto cinematografico senza far perdere di incisività alla metafora e al messaggio filosofico, rendendo tutto più interessante e coinvolgente.

incubodimorte  @  16/04/2011 13:56:25
   9 / 10
Ottimi contenuti e immagini quasi ipnotiche. Fosse durato una mezz'oretta in meno il 10 se lo sarebbe beccato tutto.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  21/03/2011 15:38:33
   7½ / 10
Il testo originale si potrebbe trasporre in un classico film d'azione, ma Tarkovskij preferisce un approccio intensamente meditativo. I personaggi spesso costretti a tornare sui propri passi a causa degli evanescenti sentieri della Zona, vengono inquadrati soprattutto da lontano. Ai lunghi momenti senza dialoghi, caratterizzati da una musica ammaliante e dai rumori di fondo, si alternano conversazioni intense e frenetiche. La Zona é uno dei luoghi magici del cinema: verde, umida e boscosa e poi più fangosa, man mano che i tre si avvicinano alla fatidica camera. Come ne "Il mago di Oz" (1939) , la parte a colori sulla Zona si distingue dalla monotonia della realtà quotidiana, descritta in bianco e nero. Solo la figlia dello stalker - la cui malformazione deriverebbe dall'esposizione del padre alla Zona - ha un colore tutto suo, soprattutto nel sorprendente finale, dove i suoi poteri telecinetici vengono rappresentati in modo semplice ma ugualmente stabilizzante.

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Ultima risposta 31/07/2011 13.42.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  13/03/2011 15:08:04
   10 / 10
Mai dato un dieci. Però se c'è, mettiamolo, soprattutto se un film se lo merita. E' molto da interpretare, quest'opera di Tarkovskij, parla del bene e del male, dei desideri e di tante altre cose. Secondo il regista, a quanto pare, i desideri più profondi dell'uomo sono intrinsechi di male. Finale molto enigmatico, e per quanto riguarda il settore tecnico, compresa la sceneggiatura, non ho nulla da criticare, anche sotto questo punto di vista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  08/03/2011 22:50:20
   10 / 10
"Che si avverino i loro desideri
che possano credere
e che possano ridere delle loro passioni.
Infatti ciò che chiamiamo passione
in realtà non è energia spirituale
ma solo attrito tra l'animo e il mondo esterno.
E soprattutto che possano credere in se stessi
e che diventino indifesi come bambini:
perché la debolezza è potenza
e la forza è niente.

Quando l'uomo nasce è debole e duttile
quando muore è forte e rigido
- così come l'albero:
mentre cresce è tenero e flessibile
e quando è duro e secco, muore.
Rigidità e forza sono compagne della morte
debolezza e flessibilità esprimono la freschezza
dell'esistenza. Ciò che si è irrigidito non vincerà."

Arsenij Tarkowskij,
padre di Andreij Tarkowskij
(citazione da "Stalker")

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Ultima risposta 15/01/2019 22.42.32
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Arnold  @  04/02/2011 11:07:36
   4½ / 10
Non ci siamo proprio. Va bene la fantascienza filosofica ed esistenzialista, va bene il simbolismo delle immmagini, ma qui si sprofonda in una noia mortale. Le interminabili pause farcite da discorsi ultra-filosofici rendono Stalker più che un film un'esperienza visiva a dir poco nauseante. Peccato, perchè le tematiche affrontate sarebbero tutt'altro che stupide.

In certi tratti si nota una non troppo velata critica al sistema sovietico del tempo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, anche se poi si esalta in particolar modo la "nobiltà d'animo"

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

In definitiva è un film parecchio difficile da digerire, io l'ho trovato pesantissimo e il mio voto rimane basso.

Oskarsson88  @  24/01/2011 20:15:24
   4 / 10
forse non sono abbastanza maturo per capirlo, ma mi ha solo annoiato... lo rivedrò (forse) tra una decina d'anni...

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Ultima risposta 25/10/2013 18.33.02
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scantia  @  24/01/2011 18:45:36
   9 / 10
Nè la cultura umanistica nè quella scientifica sono capaci di riportare l'individuo allo stato flessibile e indifeso, come è l'albero appena nato, come è il bambino appena nato, come è la vita. La morte è simboleggiata dalla sicurezza e dalla stabilità, sicurezza nelle convinzioni acquisite con la cultura, stabilità raggiunta come conseguenza della perdita di innocenza.
Fede e ragione camminano insieme ma non è un percorso che porta alla conoscienza definitiva di noi stessi, la conoscienza vera dei desideri più intimi spaventa, l'uomo è veramente lupo per gli altri uomini e per se stesso. D'altronde il confronto con la parte più latente della natura umana, che per convenzione chiamiamo subconscio, è tecnicamente impossibile: una volta emerso prende forma di coscienza, la sintesi tra le due parti non è mai armonica.
L'aver dato a tutto ciò forma visiva attraverso uno sviluppo estetico di insuperabile valore rende il film un'opera d'arte assoluta, che pecca solo nell'impossibilità di un'adeguata divulgazione.

Tanner  @  08/01/2011 14:45:39
   9 / 10
Anche io come altri ho aspettato a lungo di prima di vedere questo film. Sapevo nel mio intimo che la sua visione richiedeva una preparazione, un'attesa o comunque un ammorbidimento dei canoni cui siamo abituati per poterlo apprezzare.

Pensate che ho persino giocato prima al videogame, abituandomi quindi all'idea di un posto in cui anomalie e rispetto delle leggi fisiche non contano più.

A chi vuole avvicinarsi a Stalker do questi consigli
1) non aspettatevi un film di fantascienza costruito con il lessico abituale del genere
2) siate calmi e abituatevi alla non-fretta, poichè le inquadrature e le scene sono molto lente e introspettive, si soffermano sui dettagli, sui suoni, etc
3) non aspettatevi nulla, chi non ha aspettative non avrà delusione

Credo davvero che Stalker sia uno dei film di fantascienza più belli che il cinema ha saputo regalarci, nell'olimpo assieme a Odissea nello Spazio.

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Ultima risposta 08/01/2011 14.48.59
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Smeagol72  @  15/11/2010 19:23:46
   5½ / 10
Sinceramente non mi è piaciuto... sarà anche profondo, filosofico ecc ecc, però è "pesantissimo", di una lentezza esasperante... non lo consiglio se non ai puristi del cinema d'autore. Di certo non è adatto ad una serata tra amici.

Mothbat  @  14/11/2010 04:13:48
   8 / 10
7219415  @  10/11/2010 13:52:17
   1 / 10
E poi ci sono questi "film" che ti chiedi con che coraggio sono stati realizzati, come siano potuti finire su un cinema per poi finire su cassette e dvd, ma sopratutto ti chiedi come possano piacere...
Generalmente non voto film...perchè mi fa fatica..ma questo mi vedo costretto a votarlo sia perchè mi ha fatto buttare via 154 minuti, in cui ho proprio sofferto sperando che prima o poi sarebbe divenuto un po' più veloce e meno soporifero, sia perchè voglio aiutare (per quanto il mio unico voto ci riesca) ad aiutare quei poveracci che troveranno questo film e diranno "cavolo...8,8 deve essere un gran capolavoro" e poi resteranno delusi profondamente...a meno che non siano come tutti quelli che gli hanno dato 10 dicendo "di una profondità incredibile e tutte le solite cavolate".
Questo è il film più SOPORIFERO che ho mai visto...arrivare in fondo senza addormentarmi è stato un miracolo (e avevo dormito fino a mezzo giorno il giorno in cui l'ho visto)...è di una lentezza estenuante...ogni mezz'oretta il professore e lo scrittore (i due protagonisti) dicono qualche bella frasetta "filosofica"....quindi se non volete buttare via la serata...vi consiglio vivamente di evitare questa tortura...
Ora tutti i fans più accaniti si scaglieranno contro di me...dicendomi che sono un idiota e che non ci capisco nulla..e che devo vedere solo film stupidi...
Li saluto in anticipo...e mi scuso per aver abbassato la media a questo "capolavoro"

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Ultima risposta 15/12/2011 07.07.40
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  01/10/2010 23:53:45
   7 / 10
Pur di fronte a questo esercito di 10, mi sento di dire comunque la mia.
Innanzitutto non ho difficoltà ad ammettere che la fotografia di questo film, ma soprattutto l'impianto sonoro, sono eccezionalmente belli. Da gran giocatore di Quake, tra l'altro, non ho potuto non notare immediatamente che Reznor deve aver campionato le gocce d'acqua che cadono in questo film, dato che sono esattamente uguali (a meno che non si tratti di suoni standard.. ma vista la qualità dell'audio di questo film crederei il contrario). Anche gli attori, soprattutto il protagonista, sono davvero bravi ed espressivi.
Detto questo, però, non sposo in pieno l'idea del capolavoro. Innanzitutto, l'intera storia è del tutto ipotetica: che esista la stanza, che la Zona abbia quelle regole, qualsiasi cosa detta dallo Stalker nel film, resta del tutto indimostrato. E infatti, superato lo scoglio della lunghezza estenuante (per carità, è assolutamente un elemento fondamentale del film), l'impressione che mi ha lasciato è di un "Deserto dei Tartari". 2 ore e mezza ad aspettare qualcosa, un segno...
Le metafore sono tante, ma io non sono un fan della metafora in generale (la trovo un sistema antiquato di comunicare che troppo spesso nasconde o presunzione o incertezza). Antipatici anche certi pistolotti...
Un film che non mi ha convinto, quindi, ma di cui non posso negare il valore (e probabilmente i nobili intenti)

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  20/09/2010 13:02:23
   9 / 10
Dove non vige la fisica, c'è la vita interiore, intellettuale e mutevole, che minaccia trappole improvvise, che porta le carcasse di armamenti, tracce di marmi, sgocciolii, fossili, stanze: la zona, Tarkovskij, un Professore, uno Scrittore, l'uno per un premio, l'altro per un'acclamazione.. nonché nel desiderio, infondo, nel desiderio di sé soltanto.
Il Porcospino morì nel Tritacarne, con tutta la sua ricchezza. La Guida li avverte. La vita bisogna temerla. La mente umana ha sconvolto la natura, ora è doppiamente sofferente: essa ha il proprio dolere, essa ha i turbamenti dell'uomo.
C'è un dibattito continuo, ora un attenersi, ora un ribellarsi, un continuo guardarsi indietro e avanti; ma mai un poter retrocedere, ed un proseguire soltanto.
Sino a che, fermi sulla soglia, nel centro esatto, scoprire forse che tutto è orrore, tutto errore, ciò che è stato fatto, ciò che si desidera sia fatto.
La pistola, la telefonata, il libro, la bomba, sempre senza umiltà; il fratello mai risorto del Porcospino.

I corsi d'acqua possono andare verso la foce, o altrove, non ha importanza; una pigna può salire o cadere ma non ha importanza; se il sentiero lo si scova, e lo si percorre giustamente, allo stesso modo, non ha importanza.
Qualche cosa sparisce, altre restano, un percorso c'è, pur c'è, una meta sembra e qualche entrata; ma le due si uniscono, vanno verso l'uscita.

Là fuori c'è un letto, una camera. C'è una piccola figlia che ha poteri straordinari, un grave handicap.
Appoggia il capo sul tavolo. Sa far muovere le cose col pensiero.
Ma un oggetto cade, e s'infrange.
Muove un treno la stanza. Passa L'inno alla gioia.

Dosto  @  14/09/2010 17:18:55
   8 / 10
Primo film che vedo di Tarkovskij. Premetto che sono un appassionato di letteratura russa(Dostoevskij è il mio Dio in terra) e apprezzo molto la sensibilità di questo particolarissimo popolo. Detto questo, si può ben dire che Tarkovskij rientri a pieno titolo in un modo di fare arte tipico dell'estremo est Europa.
I dialoghi, seppur non arrivando alla sua grandezza, ricordano per contenuti e temi, anche se non molto per stile, il grande Dostoevskij. Tarkovskij si interroga, come tutti gli artisti, d'altronde, sulla vita e sull'uomo. I temi sono tanti, molteplici ma facilmente riconducibili a questi due(lo diceva anche Giacomo in Così è la vita! eheh^^). Chiarendo subito che alcuni simbolismi non mi sono stati chiari, in ogni caso, il messaggio principale del film risulta abbastanza chiaro. Dopo aver esaminato le tre figure(quella dello scrittore la più approfondita forse ma quella dello Stalker la più umana, la meno idealizzata e, in virtù di questo, forse anche la più vicina allo stesso regista), il regista ci regala una parte finale ricca di senso e di cinismo, un grido di aiuto a cui, purtroppo, non è possibile rispondere. Sia lo scienziato che lo scrittore non troveranno il coraggio necessario per entrare nella stanza, nessuno di loro avrà la fede necessaria per ribaltare o comprovare la propria tesi. La bomba, però, non viene fatta esplodere: l'uomo preferisce rimanere nel dubbio, preferisce non avere certezze, né in positivo né in negativo, e accontentarsi di quel poco che ha nel suo grigio(a questo proposito vedere le scelte cromatiche differenti nel mondo "normale" e nella Zona)mondo.
Il loro organo per credere si è atrofizzato, queste le tristi parole di uno Stalker al quale, sconfitto, non resta altro che stendersi nel proprio letto. A dirla tutta, nemmeno lui ha la fede necessaria per entrare nella stanza dei desideri, ma forse il senso della sua fede sta proprio in questa scelta: egli trova la sua dimensione, la sua "felicità" solo quando è nella Zona. Anche lui, alla fine, però, non dimostra fede negli uomini rifiutandosi di accompagnare la moglie. E' quindi la figura più complessa umanamente, mentre il Professore e lo Scrittore si "limitano" ad incarnare due dei possibili modi di fare e di vedere dell'uomo, lo Stalker è l'uomo puro e crudo, sprovveduto, dubbioso, confuso, codardo, meschino talvolta(la scena dei fiammiferi), ma anche saggio e coraggioso.
La scena finale, però, sembra aprire uno spiraglio di speranza: nella telecinesi della bambina sembra passare il messaggio che quella Fede, quella Speranza racchiusa nella zona, rinnegata dal professore, cinicamente e codardamente rifiutata dallo Scrittore, la stessa Fede della quale lo Stalker si ciba senza riuscire a penetrarla, quella stessa Fede si ripercuote nel reale, dandogli colore.
Detto questo, non si può non apprezzare la pellicola, di sicuro va vista più volte per capire bene tutto quello che vuole esprimere(sempre che capirla tutta sia possibile). A mio parere i difetti non mancano: l'eccessiva lentezza di alcune scene risulta, a mio parere, inutilmente pesante e alcune inquadrature si soffermano veramente troppo. Inoltre la scena "d'azione" con i tre che varcano i confini della Zona a bordo della Jeep, l'ho trovata orribile e un pò fuori luogo.
Da vedere e anche rivedere(ma non a distanza di breve tempo).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  11/08/2010 18:24:06
   9½ / 10
Si sa che nel cinema esistono quegli esempi non proprio numerosissimi di film che si elevano al di sopra del proprio genere fino a diventare un'entità propria,ad avere un proprio linguaggio e un proprio senso non proprio riconosciuto da tutti. Stalker è uno di questi esempi.
è la seconda e ultima incursione nella fantascienza per il russo Tarkovskij dopo Solaris; Un progetto,quello di Stalker,che riesce a prendere vita grazie al successo ottenuto dal regista nonostante i continui dissidi con il regime russo e l'ostracismo che ne rovinò praticamente la carriera in patria per tutta la vita,non a caso cominciò l'esilio subito dopo Stalker.
E ancora una volta i punti di contatto con Solaris ci sono tutti: Tarkovskij prende la fantascienza ma ne dà una visione personale e intimista,rinuncia del tutto ad adottare un linguaggio accomodante ma al contrario carica anche Stalker di toni e temi pesanti e universali,con uno stile tutt'altro che cinematograficamente appetibile. Perlomeno a chi è abituato ad altro,questo suo ultimo film girato in madrepatria può sembrare il nulla travestito da cinema pieno di significato perché lunghissimo,indecifrabile (se uno non ci mette la testa è chiaro),soprattutto pesantissimo. E Tarkovskij lo sapeva e lo considerò un difetto non da poco nei suoi ultimi anni,dicendo di aver troppo caricato i suoi lavori.
Da qualunque lato si voglia vedere,dunque,non esiste nel cinema un film come Stalker per significato e regia perché naturalmente non esiste un altro Tarkovskij.

Allegorico,pieno di simbolismi e con un'atmosfera ipnotica e significativa,Stalker può diventare veramente un viaggio nell'animo più intimo dell'uomo,come difatti è. Cosa è il viaggio nella Zona,perciò,se non un esplorazione di sè stessi? A compierlo sono lo Stalker (l'accompagnatore),uno Scienziato e uno Scrittore.
Dal punto di vista dello svolgimento narrativo tradizionale il film non rispetta nessuna regola,la trama si può racchiudere in neanche due righe volendo. Ma è quello che succede durante che interessa lo spettatore. Lente carrellate,dettagli su cui la macchina da presa si fissa per minuti e minuti come acqua e altri elementi,dialoghi filosofici e profondi.
Tutto ha un suo senso,checchè ne dicano i detrattori,tutto è costruito in maniera che lo spettatore lo attribuisca (il senso) nella maniera più congeniale perché il risultato finale è tanto ermetico che sarebbe impossibile sviscerare ogni sua componente come Tarkovskij l'aveva esattamente pensata. Eppure,conoscendo anche supeficialmente il suo pensiero,si può tranquillamente dire che Stalker è un film spirituale e sullo spirito,sulla Fede e su Di0.
Cosa farebbe l'uomo se potesse realizzare il suo più grande desiderio,quello più intimo e nascosto? La risposta è che l'uomo non lo realizzerebbe,perché l'uomo senza desiderio è nulla,è spento. Ciò comporta che i tre protagonisti della vicenda non siano proprio quei protagonisti al quale affezionarsi pur avendo tutti e 3 le loro caratteristiche e prerogative. Sono Uomini,spaventati da loro stessi e da ciò che vogliono,sono contraddittori come solo gli uomini possono essere. Il viaggio si risolve in un viaggio a vuoto,quindi. Ma non per Tarkovskij che per l'ennesima volta riesce,con una sequenza apparentemente slegata da tutto il resto,a rifondere nuova linfa in tutto ciò che si è visto. Conoscendo appunto in maniera supericiale le sue interviste e cosa pensava, è probabile che nella sequenza finale la speranza del regista sia rivolta verso l'innocenza dell'adolescenza e la sua forza. Quindi la fine del viaggio apre nuovi scenari e possibilità.
Questa ovviamente è l'interpretazione di una persona che questo pezzo d'arte lo ha visto solo una volta,attentamente certo,ma ancora non basta. Si potrebbe rivederlo cento volte e trovarvi significati nascosti e nuove emozioni ogni volta.
E bisogna aspettarsi che possa venir dileggiato,perché in realtà Stalker riesce a far paura per quello che rappresenta e per come lo rappresenta,in maniera diretta e senza pudore di nascondere la vera essenza dell'uomo secondo Tarkovskij.

Personalmente ho preferito Solaris,più diretto e funereo,più pessimistico anche nella sua totalità mentre forse Stalker riesce ad avere dentro la speranza,cosa che a Solaris mancava. Ma siamo su livelli tanto alti che le preferenze si annullano al confronto di tale livello artistico.

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Ultima risposta 04/09/2010 11.53.06
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sonoalessio  @  23/07/2010 01:24:02
   2 / 10
E vai! Finalmente i miei problemi di insonnia sono finiti. Consiglio vivamente a chi non riesce a dormire la notte di procurarsi questo film e metterlo ogni sera prima di andare a letto. L'ho visto 15/30 minuti alla volta circa ogni sera dell'ultima settimana. Ho dormito come neanche il protagonista di Fight Club quando andava alle riunioni dei malati di cancro. Tutto nel film concorre a farti addormentare: una frase detta ogni 10 minuti, la musica ipnotica (comunque suggestiva) ma soprattutto l'evolversi del film. chi scrive non è totalmente estraneo a mattoni russi avendo letto abbastanza di recente Guerra e Pace e Dottor Zivago.Perciò ero partito con le migliori intenzioni. Aspetti che accada qualche cosa di particolare per tutta la durata ma in pratica non accade mai nulla per due ore e trentaquattro minuti davvero interminabili. Cerchi di resistere (quasi sempre invano) e pensi: chissà quante cose belle accadranno quando i tipi entreranno nella stanza. E invece NO.Non ci entrano neppure in quella schifo di stanza. Insomma trattasi di film totalmente inutile giustificato dagli espertoni pseudo intellettualoni con commenti del tipo: tu non l'hai neppure capito. Accodandomi all'utente precedente chiedo cosa ci sia da capire. Qui non si sta dimostrando l'ultimo teorema di Fermat. In tal caso sì che più di uno non capirebbe Qui si sta passando un film SECONDO ME ridicolo e pesante come il più grande o quasi capolavoro del cinema. A breve darò una telecamera al mio falegname.Vedrai che con 30 mila lire lo fa meglio. e poi commenterò la sua (del mio falegname intendo)introspezione psicologica e il suo bieco cinismo.

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Ultima risposta 15/12/2011 12.24.46
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kossarr  @  06/07/2010 01:52:56
   5 / 10
L'ho visto tutto di un fiato, in russo e sottotitolato ( non so se esiste anche un doppiaggio ) e il film è interessante, la fotografia è particolare ma affascinante, i dialoghi colti e incredibilmente lenti, come tutto il film.
Intendiamoci, non disprezzo i film intellettuali e che fanno riflettere, ad esempio Mulholland drive è uno dei miei film preferiti ma questo l'ho trovato veramente stancante.
Sì può far durare una scena più di 5 minuti solo inquadrando 3 volti che guardano il paesaggio viaggiando su un carrello treno?
Se basta questo per fare un opera d'arte filmo il mio vicino di casa che sta 4 ore a guardare dalla finestra e ve lo vendo come capolavoro.
Tutto sommato merità a parere mio il voto che potete leggere.
Sconsigliato a tutti, a meno che non vogliate far credere di essere critici internazionale di cinema apprezzando un film solo perché qualcuno dice che è un capolavoro...

P.s. ho letto che molti hanno detto a chi ha messo voti bassi che non hanno capito la pellicola.
Cosa c'è da capire? è chiaro come il sole il film, il problema è che il regista ci mette 3 ore per mandare un messaggio che un buon regista di corti farebbe in 30 minuti.
Capisco che in Russia non hanno niente da fare e i ritmi di vita sono questi ma perché devo apprezzarli e non disprezzarli?
Peace

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Ultima risposta 11/07/2010 03.07.08
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bebabi34  @  27/04/2010 00:12:31
   4 / 10
Mi spiace abbassare la media di questo film puramente intimistico e meditativo. Fasi puramente teatrali si alternano a visioni mistiche, ma la vena filosofica non è supportata (a mio avviso) da scelte stilistiche adeguate. Un finale intrigante non aggiusta il resto della pellicola che sta insieme con troppa approssimazione.

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Ultima risposta 25/11/2010 18.38.25
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shining280  @  30/03/2010 17:01:56
   9 / 10
Grandioso film...significato incerdibile e profondo...ma quello che più colpisce sono le scene

BlackNight90  @  29/03/2010 00:24:43
   10 / 10
L'uomo vuole veramente veder realizzati i propri desideri? Vuole veramente la felicità? E' ancora in grado di credere in qualcosa?
Il capolavoro assoluto di Tarkovskij, gli altri suoi film non sono a questo livello. Conosco solo Evangelion e pochissimi altri film che contengono una tale profondità di concetti e mistero. Per descrivere o almeno parlare decentemente di Stalker occorrerebero fiumi e fiumi di inchiostro virtuale, ma sinceramente non sono in grado né ho voglia di farlo. Dico solo che per me Stalker è come una seduta ipnotica, quindi la lentezza e il silenzio, la morbidezza soprannaturale delle musiche sono necessarie. Stalker è un viaggio metafisico nell'animo umano tra le macerie di una società degradata, e l'occhio di Tarkovskij indugia su ogni oggetto, anche il più piccolo, il più sporco o insignificante, come se anche quelli racchiudessero in sé la dignità di un ricordo passato. E come dopo ogni viaggio si ritorna esausti ma un pochino cambiati.
Incredibili le tonalità della fotografia, Stalker è un film Unico anche da questo punto di vista. La scena finale con l'Inno alla gioia è pazzesca.

Romi  @  20/03/2010 13:33:56
   9 / 10
Film molto affascinante anche se piuttosto pessimista. Da vedere

kullaz  @  09/03/2010 17:34:56
   10 / 10
Una sonda nel cervello. Dice tutto senza dire nulla, ricordo di essere rimasto stupito, quando lo vidi, dall' unicità di quest'opera. Molto particolare, lentissimo e cerebrale.

pinhead88  @  09/03/2010 17:02:04
   8 / 10
Gran film di Tarkovskij,misterioso e affascinante.

Gabo Viola  @  10/02/2010 19:48:19
   10 / 10
Tra i migliori dieci film della storia.

Xavier666  @  06/02/2010 02:09:54
   10 / 10
E' stata la mia prima volta con Stalker. Erano anni che attendevo il momento giusto per vederlo.
Non ho parole. Come la prima volta di qualcosa rimani in silenzio
ad assaporare quello che hai appena vissuto.
Per articolare interpretazioni, sensazioni, dovrò rivederlo infinite volte ,
per ora non posso che dare 10 a questo meraviglioso lungometraggio russo,
una poesia continua, un film che deve essere visto da tutti.
Più che fantascienza è un viaggio dentro i vortici dell'anima e del suo desiderio /reazione verso l'ignoto.
Che meraviglia di film!!

Gogol  @  25/11/2009 14:32:23
   10 / 10
questo film dovrebbero guardarlo tutti almeno una volta nella vita...capolavoro.

scannachiappolo  @  25/11/2009 14:10:48
   10 / 10
capolavoro.
consiglio a tutti, nonostante la sua oggettiva difficolta, di vederlo almeno una volta.
per me la visione di questo film è stata paragonabile un'esperienza mistica, caratterizzata da questo ritmo che ipnotizza lo spettatore e lo cala all'interno della zona, un profondo viaggio all'interno della nostra coscienza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/11/2009 16:48:47
   10 / 10
Stalker è una delle opere più affascinati ed enigmatiche che abbia mai visto. Una riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo, sul suo rapporto fra la sua razionalità e il suo inconscio. E' un'opera estremamente complessa che offre una quantità di spunti che non possono essere colti in un'unica visione. Questo è uno di quei pochi film in grado di offrire nuove riflessioni in successive rivisitazioni. Data la sua estrema complessità e durata, vedere Stalker non è facile, può risultare anche noioso, ma se venite presi dal suo fascino è difficile staccare gli occhi e vorrete continuare il viaggio sino alla fine.

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Ultima risposta 12/11/2009 02.33.44
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Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  23/10/2009 19:33:55
   10 / 10
Una delle visioni più difficili, più ermeneutiche ed ermetiche. Ossessivamente lento, ma mai superfluo. Una discesa negli inferi, in cui non bisogna voltarsi indietro. Ma se la superficie è una prigione in cui i secondini sono le leggi infrangibili della natura, l'ottusità degli uomini, la noia e il senso di abbandono... allora La Zona si tinge dei colori del mistero, delle infinite possibilità. Non a caso le scene quotidiane, le zone civilizzate sono prive di colori, a differenza della natura verde e rigogliosa della Zona. Che, parole del regista, è la Vita. E bisogna essere deboli, flessibili, indifesi e umili per attraversarla senza farsi spezzare.

Il Desiderio è la colonna portante di questa opera. Il desiderio più profondo, che coincide con la nostra natura più segreta, che ride delle maschere e delle bandiere che un'uomo può portare. Come la storia del Porcospino vuole dirci.
Ed è buona cosa riuscire a capirlo, a capirsi, prima di implorare o di ricercarne la soddisfazione.

Il trio che si cala nell'impresa è portavoce delle tre risposte dell'uomo occidentale (di cui fa parte la russia pre (contadini cristiani) e post ( marxisti utopici e burocrati dittatori) rivoluzione) :
da una parte uno scrittore vissuto, disilluso, triste, privo di ispirazione perchè ormai ha viaggiato in tutte le acque navigabili, e nessuna isola deserta ha mai serbato alcun tesoro veramente nuovo o misterioso.
Sua controfigura uno scienziato, professore, l'uomo faber che cerca di imbrigliare la verità in postulati matematici e in macchine per far lavorare di meno l'uomo e concedergli la felicità dell'agiatezza. Anch'esso tuttavia pessimista nei confronti dell'umanità, egoista a proprio modo e spaventato da un mistero che possa distruggere il proprio paradigma.
Per ultimo lo Stalker, il pastore, da una parte un "umiliato e offeso" dannato e dall'altra un uomo di fede, che fugge il grigiore industriale alla ricerca di una terra promessa, dalla quale si sente però escluso.
Qualcuno di loro è nel giusto?

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Ma questa è la mia risposta.
Il film è così ben strutturato che porta lo spettatore a interrogarsi e dare una risposta propria, personale.

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Ultima risposta 24/10/2009 12.07.47
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acompagn  @  16/10/2009 03:02:33
   10 / 10
Mi sono iscritto a questo forum per commentare il film "Stalker" di Andrej Tarkovskij. Dai commenti parrebbe che l'opera in questione sia una pellicola della quale pochi abbiano il privilegio di capirne i significati reconditi: mi permetto di non essere daccordo. Per spiegare questo uso le stesse parole dello stalker... "pensate al vostro passato, perchè questo rende gli uomini migliori, ma soprattutto dovete credere". Ed è questa la chiave di lettura di tutta l'opera. Costruiamo le nostre protesi fatte di tecnologia, scienza e filosofia -rappresentate superbamente dai rifiuti e lo sfacelo della zona- illudendoci di trovare in noi stessi le risposte, ma arriviamo prima o poi alla soglia, in cui non c'è più nulla al di fuori della fede, in cui non c'è più nulla da perdere. Stalker di Tarkovskij diventa allora opera comprensibile per tutti, tutti coloro che siano disposti a credere. Non è forse una piccola bambina a celare in sè una forza immensa? (Commento personale e assolutamente opinabile)

nick9001  @  14/10/2009 15:38:03
   1 / 10
Questo non è un film di fantascienza. Non mi è piaciuto.
Per lo staff: create il genere "opera d'arte" e/o "filosofico".

8 risposte al commento
Ultima risposta 17/11/2014 16.36.21
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Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 02:55:16
   9 / 10
Obbligatorio partire dal presupposto che non è obiettivo primario capirlo, è l'ultimo film che Tarkovskij girò nell'urss ed è un lavoro estremamente avvincente ed affascinante, anche perché inverte e stravolge completamente le regole del genere. Caratterizzato da un'ambientazione quasi inquietante, è cinema-poesia dove le emozioni passano attraverso le immagini. Esperienza unica, ma che in molti non riusciranno (purtroppo) ad apprezzare

Sabata  @  24/08/2009 14:17:26
   10 / 10
Senza mezzi termini, Stalker è un film che mi ha sconvolto. Nel bene e nel male.

I tempi cinematografici sono infinitamente dilatati. Gli elementi narrativi sono mantenuti in una continua sospensione, in un limbo senza tempo, senza direzione, senza verso. E' la ricerca di una meta ignota, che nessuno dei protoganisti conosce esattamente, compreso lo stesso stalker. Un viaggio catartico, disperato, che si rivela una viscerale introspezione dell'io. Un errare metafisico in senso letterale, al di là della fisica, della percettibilità materiale delle cose. Il penetrare nella Zona è il pentrare nell'Essere.

La fotografia, che gioca un ruolo di primissimo piano, è sublime e curata a livello maniacale. La forza visiva delle immagini è tale da farle assimilare a vere e proprie opere pittoriche, che si succeddono le une alle altre, lentamente, come i quadri che adornano una galleria d'arte.

Azzeccata anche la scelta di contrapporre scene in bianco e nero a scene a colori. Al di fuori della Zona, la "Realtà" è irreale, filtrata da un plumbeo e contrastato bianco e nero. All'interno, viceversa, l'Irrealtà è reale, mostrata nuda e cruda, nei suoi colori slavati.

Stalker è un film che, ad un primo approccio, appare pesante e indigesto. Esige tempo, pretende impegno, ma una volta assimilato si rivela di una bellezza rara e struggente. Lascia una traccia indelebile, il cui ricordo evolve e matura con il tempo.

In due righe:
Un film meraviglioso che, una volta assimilato, lo si apprezza per quello che effettivamente è: una splendida opera d'arte.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/08/2009 20:24:00
   9 / 10
E qua ci siamo invece. "Stalker" potrebbe essere un capolavoro solo per il fatto che Tarkovskij abbia deciso di girare un film di fantascienza ribaltandone le convenzioni sulle ambientazioni. Mentirei se dicessi di averlo compreso anche solo a metà. Da seguire anche le virgole. Lo spoglio coi piani-sequenza della coscienza umana.

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/08/2009 10.06.25
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Tautotes  @  01/08/2009 11:50:44
   9½ / 10
Assoluto capolavoro. Secondo me, però, Tarkovskij non affonda definitivamente il colpo. Lo stalker è un condannato a morte, è la fede che nel mondo moderno è definitivamente rigettata e abbandonata. Lo scrittore è la parte più artistica e filosofica (direi nietzschiana) del rifiuto (e difatti è il personaggio meglio riuscito), mentre il professore rappresenta la parte della tecnica scientifica contemporanea, che non ha più bisogno di Dio, e che anzi tende a voler distruggere questa illusione (la zona deve essere distrutta, altrimenti tutti i più sprovveduti, "creduloni") potranno accedervi.
Non è che l'uomo contemporaneo abbia perso la fede, o si sia trasformato in un vanitoso relativista, bensì l'uomo di oggi porta a compimento coerente la sua essenza, il suo "voler dominare il mondo", ed è per questo che "uccide" il Dio.
Film superbo, merità il voto più alto che ho dato fino ad ora.

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Ultima risposta 23/10/2009 18.41.15
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bulldog  @  16/07/2009 01:08:36
   10 / 10
Il capolavoro di Tarkovsky

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 14.18.23
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Apocalypse_Now  @  14/07/2009 21:16:38
   7 / 10
Solito Tarkovskij. Cinema come poesia, piani sequenza che stimolano la vista, un viaggio introspettivo silenzioso e complesso. C'è chi lo definisce il 2001 odissea nello spazio in versione URSS, sinceramente non colgo la possibilità di paragone. Come sempre nei film del russo ci si sforza tanto per arrivare in fondo, stavolta l'appagamento non è dei più deficitari, ma neanche del tutto esaustivo.

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Ultima risposta 02/08/2009 16.43.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  14/07/2009 10:58:51
   7 / 10
Abbastanza interessante film dai risvolti psicologici e filosofici in una trama che all’apparenza è un fantascientifico, ma non è così. Ottima l’atmosfera algida e decadente grazie anche ad una scenografia scarna ma particolare.
Poteva durare di meno però.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/07/2009 17.52.49
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babalone  @  16/06/2009 11:04:05
   5½ / 10
ll regista con questa opera, intende sottilmente anche un messaggio di scelta piace o non piace si il film fa vivere un viaggio interiore alla ricerca di se stessi, ma anche l'eccessiva lentezza potrebbe non fare capire bene la ricerca dell'interiorità spirituale

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Ultima risposta 13/03/2010 20.05.43
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USELESS  @  19/04/2009 10:00:11
   10 / 10
Una delle poche opere che oltrepassa il ruolo di semplice intrattenimento per sfaccendati che è proprio della "Settima arte"...

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