x (2022)

1) Ennesimo "American Gothic", sottotesto sociale contro l'ipocrisia puritana del "Deep South" e della "Rust Belt". 2) Ennesim'orrore del conflitto fra l'illusoria vitalità giovanile e il rimpianto senile dei moribondi, qui mostrato in montaggio alternato e rappresentato da un'unica attrice (Mia Goth: "nomen omen"). 3) Manieristico nei rimandi meno espliciti a "Boogie Nights", "Shining", "Psycho", che non avevano necessità di ricorrere al sottogenere slasher. Dall'A24 non c'è d'attendersi di più.

Ti West si dimostra ancora una volta uno dei migliori registi horror degli ultimi anni...
A livello di sceneggiatura il film (se non lo si considera parte di una trilogia) non tocca corde innovative ma a livello visivo la qualità è davvero ottima; il regista dimostra un'ottima tecnica. Colonna sonora, fotografia, location e montaggio sono ottimi e ben rendono la collocazione temporale di fine anni 80.
Bene il cast, qualche momento tensivo più che riuscito ma soprattutto tasso splatter elevato e variegato (West prende di mira tutti i punti deboli "storici" dello spettatore horror).
Non è di certo un capolavoro ma merita nel suo genere.
Attendo speranzoso il resto della trilogia.

Al contrario di tanti critici, reputo la pellicola un maldestro tentativo di omaggiare gli slasher movie anni 70' due tra tutti Non aprite quella porta e Quel motel vicino alla palude, entrambi di T.Hooper.

Ti west che apprezai alla regia di the sacrament, qui mette in mostra un film che reputo vuoto e mediocre seppur ha dalla sua interpretazioni piuttosto riuscite, come quella di Mia Goth nel doppio ruolo affidatogli.

I personaggi sono quelli classici dello slasher, che subiranno le angherie di due anzianotti, che sembrano piu delle mummie incartapecorite che non farebbero paura a nessuno.
Non capisco come un prodotto del genere abbia un prequel e addirittura un sequel in programma.



SPOILER

Un film debitore di non aprite quella porta di Hooper, la casa dei 1000 corpi, psyco e altri ma che rielabora la storia puntando sul sesso usato nei porno anni 70. Buona la ricostruzione fatta dal regista Ti West che alla sua quarta opera riesce tutto sommato a non sfigurare. Mia Goth è funzionale alla storia, ha la presenza scenica giusta, che non guasta, anzi. Il suo incedere in stivali, salopette e bandana rossa entrano nell'immaginario sexi. L'uso degli effetti speciali è semplice ma efficace, si veda la resa dell'alligatore, riferimento anche quel motel vicino alla palude sempre di Hooper.
Il resto del cast è ovviamente carne da slasher, che nella seconda parte si confronterà con il proprio destino. Un discreto film d'intrattenimento che la A24 ha come al solito prodotto low budget soddisfacendo le aspettative. Il regista Ti West sarà da tenere d'occhio per vedere se questa ennesima prova si tradurrà in un salto di qualità che lo porti alla ribalta di progetti diversi che non lo facciano rimanere relegato al genere horror come Aja.

Ti West non fa mistero di creare una cornice che riporta ai fasti di Non aprite quella porta di Hooper, però è solo la cornice: un gruppo di ragazzi in una fattoria desolata del Texas ed ospitati in una sorta di dependance da una coppia di vecchi al quanto sinistri. Ciò che aggiunge pepe è che l'affitto di questa dependance serve a girare un film porno (siamo nel 1979) all'insaputa della coppia ovviamente. X non è altro che uno slasher classico, ma la capacità di West è quello che creare dei sottotesti che coinvolgono l'America di quegli anni e di riflesso anche quella di oggi. La televisione scandisce gli strali deliranti delle prediche evangeliste e lo stesso doppio ruuolo di Mia Goth nei panni rispettivamente di Maxine, star in ascesa del porno ed allo stesso tempo la vecchia signora che si eccita di fronte agli sguardi di questa troupe, non fa altro che emergere questa doppia natura inconciliabile tra il puritanesimo e la liberalizzazione sessuale. La voglia di vivere il sogno americano senza freni inibitori ed i desideri repressi da anni di amarezza e pura esistenza senza viverla. Facile che la situazione deflagri in massacro. Ad uno sguardo superficiale sembrerebbe il solito slasher con tanto di omaggi a Shining e persino Psycho, ma quello che merge è la capacità di West di riempire il quadro con elementi che fanno riflettere e non rimanendo pura cornice.