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L'ho visto perché attirato da qualche commento che lo definiva migliore del primo e invece, ne è ben al di sotto. Trattasi infatti di un sequel a piccolo budget realizzato tanto per sfruttare la scia del White Noise con Michael Keaton, che per quanto sottovalutato, rimane uno dei migliori thriller in tema di Psicofonia e fenomeni EVP. Se nel primo capitolo la vicenda prendeva forma pian piano, in modo coerente e sempre più misterioso, in questo The Light alla fine non si capisce nemmeno perché il protagonista abbia ricevuto il dono della luccicanza, considerato che si tratta di un dono in negativo, come si scoprirà. Ma non c'è altro da segnalare, se non una sceneggiatura sbrigativa che butta dentro anche una buona dose di religione ma senza ulteriori approfondimenti, nemmeno sul mondo delle esperienze paranormali e delle tecniche pseudo-scientifiche per indagarle (come invece succedeva nel primo film).
Il primo film mi piacque molto, questo sequel ne recupera lo spirito (è proprio il caso di dirlo), buttandola più sulla religione e sul satanismo (si parte sempre dagli EVP ma poi il film prende un'altra strada, incentrata su salvezza e dannazione).
Buona confezione curata da Lussier (direttore della fotografia per Craven), script abbastanza originale, qualche momento di tensione ed, in effetti, un finale non chiarissimo che comunque è in linea con il resto dell'opera.
Un sequel riuscito, un discreto e godibile fantasy/thriller.
Se il primo White Noise non mi era piaciuto per niente, ero partito con molti pregiudizi per questo seguito. Lussier è il classico regista che svolge bene il suo compito ma non lascia mai il segno nelle sue pellicole. Infatti qui fino all'ultimo quarto d'ora il film scorre che è una meraviglia, le vicende paranormali vengono ben approfondite ma.... il finale è veramente pessimo e apparentemente senza senso e demolisce un film da almeno 7+. Comunque mi sento di consigliarlo, visto anche che gli attori sono convincenti su tutti Fillion e la Sackhoff già apprezzato nella serie Battlestar Galactica.
Mi aspettavo un banale remix dell'appena sufficiente "white noise" , ma sono rimasto piacevolmente sorpreso di scoprire un film completamente diverso.
L'idea di fondo viene ben sviluppata e devo dire che funziona bene nonostante qualche ammiccamento ai vari "Final destination", che però non basta a guastare il tutto con spiacevoli sensazioni di dejavu. Buona la regia, buona la sceneggiatura ( che, forse anche per il budget limitato, riesce comunque a far evolvere la storia senza inutili baracconate di effetti speciali ) e azzeccato il cast.
Dal titolo non non gli avrei dato 5 lire ma invece ho dovuto ricredermi...
Non aspettatevi un capolavoro ma secondo me vale la pena di guardarlo.
Bel film con un buon ritmo , sa come coinvolgere lo spettatore. Molto intrigante la prima parte del film, scade un po' nella seconda ma rimane un film da vedere.
E' uno dei rari casi in cui il seguito è meglio del primo Più coinvolgente..più misterioso Il finale l'avrei fatto diversamente..più realistico..evitando riferimenti al diavolo Per questo motivo..non lo promuovo a pieni voti
Per renderlo maggiormente avvincente..invece di farli possedere da una forza diabolica al terzo giorno..si poteva fare che..il loro salvataggio avrebbe comportato un cambiamento degli eventi ancora più grave Esempio: al vecchietto viene un infarto alla guida del suo pulmino e travolge il gruppo di persone alla fermata dell'autobus..perciò non andava salvato Questo l'avrebbe reso più realistico
Irritante, contorto ed inconcludente sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente per descrivere questo film. Già il primo non era un granchè, non si capisce perchè abbiano dovuto fare a tutti i costi un seguito ancora peggiore.
Un thriller che non convince, una storia che poteva essere interessante, ma che viene mortificata dal regista nel cercare il colpo ad effetto ad ogni costo. Vuole spaventare con le continue apparizioni di gente morta e dilaniata che invece finisce per irritare lo spettatore, fino a giungere ad un finale veramente disarmante per quanto risulta ridicolo ed inappropriato. Un film che può essere tralasciato senza alcun rimpianto.
Thriller soprannaturale senza infamia e senza lode...qlc scena saltapotrona,il piccolo mistero da risolvere,ma dopo la prima mezz'ora è già chiaro tutto il film e nn ti resta che aspettare comodamente la fine,per togliere il dvd dal lettore e archiviarlo.
Essendo appassionato di fenomeni paranormali non potevo perdermi questo "White noise -the light-"....la trama non l'ho trovata così male anche se assomiglia vagamente ad altri film, e ho trovato questo film più godibile rispetto al primo white noise. Certo non è un capolavoro, ma si lascia guardare, riuscendo a mantenere per tutta la durata una buona dose di tensione.
Dai tutto sommato si lascia guardare tranquillamente..non è un granchè intendiamoci..anzi la storia su cui si basa è già stata ampiamente sfruttata..però se lo si guarda senza troppe pretese non vi deluderà certamente.
La leibniziana “Teodicea” (1710), cioè la tesi secondo cui questo sarebbe il migliore dei mondi possibili, la sofferenza sarebbe giustificabile (=patodicea) e quindi Dio esisterebbe, è forse penetrata per la prima volta nella storia del cinema, subdolamente, con il Dreyer de “L’angelo del focolare” (1925). Frank Capra si sentì costretto a riesumarla con “La vita è meravigliosa” (1946), inserendovi pure un confronto con una realtà alternativa, nel tentativo postbellico di risollevare lo stato d’animo dei sopravvissuti. Il risultato fu un fiasco clamoroso. Il pubblico dimostrò di non tollerare più favolette del genere, aveva appena visto il male in faccia, lo aveva appena conosciuto sulla propria pelle e nella propria carne. Sembrava tutto finito. Invece in questi ultimi anni, sorprendentemente, Hollywood è tornata alla riscossa, con film innocui solo in apparenza come “Una settimana da Dio” (2003), “Cambia la tua vita con un click” (2006) e “White noise: the light” (2007). Qualcuno rassicuri Ratzinger: il teismo ha ancora in mano il potere sulle coscienze.