viva zapatero! regia di Sabina Guzzanti Italia 2005
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viva zapatero! (2005)

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locandina del film VIVA ZAPATERO!

Titolo Originale: VIVA ZAPATERO!

RegiaSabina Guzzanti

InterpretiRory Bremner, Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo Biagi, Fabrizio Morri, Valerio Terenzio, Andrea Salerno, Lucia Annunziata, Beppe Giulietti, Claudio Petruccioli, Dario Fo, Flavio Cattaneo, Luciano Canfora, Karl Zero

Durata: h 1.20
NazionalitàItalia 2005
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 2005

•  Altri film di Sabina Guzzanti

Trama del film Viva zapatero!

Le vicende di 'Raiot', l'ultimo spettacolo di Sabina Guzzanti sospeso dalla Rai dopo una sola puntata, sono lo spunto per parlare di satira con alcuni dei principali esponenti europei fra cui il premio Nobel Dario Fo e in generale fare il punto sulla libertà di informazione in Italia.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (126 voti)6,87Grafico
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Voti e commenti su Viva zapatero!, 126 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  25/10/2012 16:28:50
   1 / 10
Quando ero più giovine mi capitava di esser e trascinato nelle diatribe italiote, sulla libertà di satira, e sulla politica democratica di facciata che ha devastato l'occidente.
Ed ecco che incappavo in personaggi buffi come i Guzzanti, come Grillo, come Moore, come Ricca, come Crozza e altri cazzari simili.

Ricordo che però una visione mi rimase più impressa delle altre per la sua desolante pochezza: Viva Zapatero.

Viva Zapatero, che già dal titolo fa capire la genialità dell'autrice, è una sorta di lamentela fastidiosa della Guzzanti sulla chiusura della sua inutile trasmissione Raiot.

Una trasmissione dove attraverso una satira disgraziata (il fratello da questo punto di vista è su un altro pianeta e meno politicizzato) la Sabinona cercava di attaccare Berlusconi come il male del mondo, un cancro italiano da debellare e con lui tutta la politica corrotta..
Insomma il solito bel modo superficiale per giocherellare ed incanalare la rabbia repressa dei tanti studentelli sinistroidi nullafacenti con il quoziente intellettivo di un dromedario.

Non che ci si potesse aspettare un minimo profondità di vedute da una persona del genere, per carità, però scomodare il cinema per una produzione simile è stata perlomeno una scelta di cattivo gusto.

Che poi diciamocela tutta, lei, Biagi e Santoro in quel periodo furono cacciati?
Ma meno male! Un po' di muffa in meno in tv, Berlusconi probabilmente fece una delle poche cose giuste nella sua vita, tolse certe facce dallo schermo che solo a vederle facevano venire la gastrite.
E basta con la storia della libertà di satira , della libertà di stampa, la libertà di stampa va bene solo se è libertà dalla stampa.
D'altronde tra una Barbara D'Urso e un Santoro qual' è la differenza? Se la prima incanala le famiglie consunte della domenica pomeriggio, il secondo incanala gli intellettuali stolti che stanno ancora lì a ripetere in maniera imbarazzante gli slogan degli anni'60 con cui furono messi a novanta gradi.

La Guzzanti incarna tutti quei soggetti capaci tutt'oggi di andare in piazza a reclamare più schiavitù lavorativa per poter esser consumatori migliori, col faccione di Che Guevara e le bandiere arcobaleno… i veri figli del "sogno americano".

P.S: L'unica produzione decente della Guzzanti è stata forse Draquila, dove perlomeno svolse una funzione di testimonianza su quel che accadeva nelle zone terremotate.

7 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2014 20.46.20
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  27/10/2011 11:09:13
   5 / 10
Scadente sottoprodotto autoreferenziale che vorrebbe essere una riflessione sullo stato della satira in Italia rispetto al resto d'Europa, ma si risolve in una serie di lagnanze sulla chiusura di Raiot. Lagnanze più che giustificate, per carità (la chiusura di Raiot ordinata da Silvio fu vergognosa, in linea di principio), ma troppo fragili per essere prese a pretesto per un documentario di questo tipo, soprattutto per l'eccessivo coinvolgimento della Guzzanti nella questione, che finisce per ottenere l'effetto opposto di quello desiderato.
Incomprensibilmente scemo il titolo.

10 risposte al commento
Ultima risposta 27/10/2011 18.08.27
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Invia una mail all'autore del commento Daniel91  @  27/07/2009 16:22:52
   10 / 10
Finalmente qualcuno che si alza e dice basta! Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno realmente! Complimenti alla grandissima Guzzanti!
Per chi dice che come film è fatto male: Ma svegliatevi!! Non è un film, è un DOCUMENTARIO!! Sono due cose diversissime!! è come dire che quelli del national geographic non sono film fatti bene! Logico, non sono film!

20 risposte al commento
Ultima risposta 30/08/2009 01.07.23
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Andrrrea  @  16/12/2008 13:57:43
   9 / 10
pungente, tagliente come una lama e veritiero, non di parte, ma reale e schietto, persino emozionante. da far vedere a chi ignora lo strapotere crimale di Berlusconi.

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Ultima risposta 30/12/2008 12.17.23
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ForrestGump88  @  16/12/2007 23:43:28
   8 / 10
Documentario davvero interessante che mette luce sul peggiore atto di censura dell'informazione nostrana dal dopoguerra ad oggi: L'EDITTO BULGARO.
Forza Sabina

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/02/2008 01.39.01
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Daddy90  @  05/10/2007 19:21:36
   8 / 10
Pensavo che questo film rendesse più alto il sentimento di nazione e il disprezzo (non odio!) verso il Cavaliere Bulgaro che ha vergonosamente cacciato dalla tv pubblica il più grande giornalista italiano assieme a Montanelli, (degli altri due non me ne frega un gran che ma comunque e stato ingiusto lo stesso) e invece no noi italiani siamo ancora così, o con noi o contro di noi.
comunque e un documentario bellissimo specialmente nella scena dell editto bulgaro dove mi sembrava proprio di essere tornato sotto il Fascismo!

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Ultima risposta 06/01/2008 11.55.18
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Invia una mail all'autore del commento squirt  @  20/09/2007 23:56:40
   10 / 10
semplicemente grandioso..
aiuta a riflettere su come sono stati bui gli ultimi anni con la speranza che non la siano anche i prossimi..
grandissima la guzzanti ,inspiegabili i voti bassi a prescindere dallo schieramento politico..in primis oggettività..
Imperdibile

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Ultima risposta 02/01/2008 15.38.59
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jess  @  10/07/2007 16:46:32
   1 / 10
Una cretinata,
un documentario che non ti lascia senza fiato.
Durata cortissima e brutta,
Attori brutti di faccia e brutte le recitazioni.
No no non vedetelo,
se volete vomiotare cavoli vostri.
Brutto

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2009 15.30.35
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Tuco ElPuerco  @  17/05/2007 04:59:46
   7½ / 10
Sabina Guzzanti mi sta abbastanza impatica,ha una bella testa ma e' un po' esuberante;ma cmq sia da vita a un film documentario che descrive bene una questione almeno a me cara.Berlusconi viene tirato fuori,ma NON e' un film su Berlusconi questo,come non lo e' su Biagi,Santoro,Luttazzi.......come non e' un film contro la destra e neanche un film a favore della sinistra.E' un film che unicamente,descrive concruda verita',la pochezza del giornalismo,della televisione,della politica e dell'informazione italiana.E penso che dei cervelli affamati di informazioni,sia di destra che di sinistra,visto che e' questo il problema principale che verte sulla discussione di sto film,possano tranquillamente vederselo.Come ho gia' detto,una mente affamata di informazione,non conta della sua parte.E soprattutto non tenta di identificare un documento a favore di una parte di pensiero.Guarda e basta,neutramente (cosa che e' troppo difficile per troppe persone purtroppo)......

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Ultima risposta 17/05/2007 15.26.15
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shogun  @  21/01/2007 20:14:02
   6 / 10
IO QUESTO FILM NON L'HO VISTO E NON LO VEDRO'.
Non mi interessano i documentari cinematografici.
Il mio è un voto politico (tanto è di questo che si parla).

Ma vedo che grosso modo (dai commenti in generale) i comunisti hanno dato 8, i berlusconiani 2.

La mia domanda è:
Ma che caz.zo ci siete andati a fare a vedere questo film? Che cosa vi aspettavate di vedere...non so un film d'avventura, sentimentalismi, un po' d'azione!

Voi avete visto un documentario che denuncia, non la mancanza di pluralismo informativo, ma la mancanza di una normativa (=legge) SERIA che disciplini il pluralismo radiotelevisivo.

Perchè seria? Perchè la normativa esiste, ma è totalmente inadeguata. Infatti:

1) L'art. 21 Cost., se da un lato tutela la libertà di pensiero, parola e scritto, tace in rigurdo alla libertà di formarsi un proprio pensiero liberamente (grave mancanza che ci riporta indietro al ventennio fascista dove si dà libertà di regolamentazione in materia al legislatore e si affida il servizio al monopolio pubblico RAI, sotto il controllo politico in quanto i dirigenti erano scelti dal Governo. E questo vi pare pluralismo????? Vabbèè!!).
2) Nel '74 (dopo vent'anni) ci si accorge che effettivamente questo pluralismo non esiste ed arrivano in aiuto nuove regole per garantire imparzialità e obiettività. Nonostante ciò non si riesce di fatto a liberare la RAI dal fenomeno della "lottizzazione".
3) A livello locale non ci sono problemi perchè vi sono numerose frequenze, ma a livello nazionale si teme l'accadimento di un possibile evento: il verificarsi di un duopolio pubblico-privato che di fatto avrebbe sancito la nascita di un monopolio privato a causa delle limitate frequenze. L'inerzia dei giudici fa il resto: nasce Fininvest e con essa l'incubo diviene realtà. Il Berlusca a quei tempi era già immensamente potente se riuscì ad impedire la realizzazione di un quadro normativo attraverso pressioni sui politici (e i politici fanno le leggi in parlamento).
4) La RAI inizia a divenire una tv inutile (come del resto lo è oggi), in quanto, con il monopolio (di fatto) privato, la programmazione pubblica è influenzata da quella privata. Questo significa che se di là fanno il Grande Fratello, di qua, per guadagnare, sono costretti a fare L'isola degli IDIOTI FAMOSI!
5) Rizzoli spa vuole lanciare il primo telegiornale privato ma la Consulta blocca l'iniziativa per la mancanza di una disciplina (AnCoRa) sul pluralismo informativo.
6) Nell'81 arriva il decreto "salva Berlusca" (chi se lo ricorda? Io no, non ero nato) dove finalmente si sancisce la possibilità per i privati (ma sfortunatamente in italia ce n'era solo uno che intanto era cresciuto a dismisura grazie al silenzio della legge) di svolgere servizio radiotelevisivo, ma sempre in attesa di una nuova regolamentazione...
7) nell'88 si afferma la costituzionalità del duopolio pubblico-privato (alla faccia del libero mercato) e nell'89 nasce la "tv senza frontiere" (sti caz.zi) e tutta una serie di regole su pubblicità e programmazione (con solo 30 anni di ritardo)
8) Vogliamo parlare della legge Mammì e Maccanico (anni 90)? Meglio di no, anche perchè la prima viene dichiarata incostituzionale e la seconda serve solo a rendere costituzionale le prima.
9) 2000, legge sulla per condicio per risolvere il conflitto d'interesse (di chi! Del Berlusca forse? mahh...)
10) Ora qua sulla legge Gasparri io stenderei un velo pietoso. Basta pensare che ha esordito con un rinvio alle Camere per incostituzionalità.
11) Oggi siamo ancora in attesa di una legge seria, quella legge che pare sia stata fatta da Zapatero in Spagna.

Allora volevo dire...Ma perchè non vi svegliate un po' dal vostro stato d'ignoranza permanente, così che magari, con un piccolo sforzo, riusciate a capire che il documentario che avete visto non è, nè di sinistra, nè di destra.
E' solo un documento di denuncia (da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle la situazione) contro i politici (tutti), affinchè possiate capire e non rimanere Capre brucanti di erba, con chi abbiamo e avremo a che fare, se continuiamo di questi passi!

Se la cosa non vi piace, spegnete la tv e accendete internet (e soprattutto non guardate quell'idiota di Emilio Fede che non sa neanche parlare).

W L'INFORMAZIONE LIBERA!!!

11 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2007 09.29.44
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AMERICANFREE  @  24/12/2006 11:21:04
   1 / 10
la solita *******ta che ci rifilano al cinema........ Guzzanti spero che nn ti veda più in tv !!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/08/2009 22.50.00
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frangipani79  @  07/11/2006 00:25:52
   1½ / 10
Che spettacolo penoso. Una carrellata di infimi stacchetti "comici" e "opinioni" unilaterali.
Si lasciano parlare a ruota libera i soliti personaggi imbufaliti, con tutta la loro retorica PERICOLOSA per menti deboli, debolissime specialmente i ciucci che hanno votato sinistra ad aprile e adesso si mangiano le mani fino ai gomiti.
Furio Colombo viene lasciato libero di dire che il governo Berlusconi era nazista e non era neppure degno di rivorgerli la parola.
Ma siamo matti ? Queste cose sugli imbecilli hanno una presa incredibile. Infatti si è visto l'effetto. Moltissimi giovani sotto i 24 anni hanno votato sinistra, rifondazione comunista specialmente, traviati, poveretti, dall'ignoranza dell'età e da trasmissioni televisive e film falsi come questo.
Questo film/documentario è pieno zeppo di inesattezze e non fa riflettere un bel niente. Alla sinistra si rimprovera di aver perso le elezioni nel 2001. Basta. Tutto il resto è l'effigie di come la sinistra intende il pluralismo dell'informazione. Parlano solo loro, sbeffeggiano pesantemente e se fanno parlare anche la parte avversa fanno un capolavoro di montaggio delle frasi da Oscar.
Alla luce di come si sta comportando la sinistra oggi, altro che documentari come questi bisognerebbe fare per far conoscere al mondo in che razza di Italia viviamo oggi rispetto a quella di "ieri" ! (un caso su tutti, Renato Farina).
Sono molto amareggiato che un prodotto del genere siano finiti nei cinema e nei festival di mezzo mondo.

21 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2007 04.51.45
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Another Day  @  31/10/2006 12:25:10
   7½ / 10
se bisogna giudicare questo cocumentario dal punto di vista della costruzione, del montaggio, dei protagonisti allora dico che è ben fatto e ben montato.tutto si aggancia alla perfezione e scorre via liscio e molto comprensibile.
se invece giudichiamo il suo contenuto e quindi la censura e la negazione della libertà di pensiero e di espressione, beh io penso che in italia, e non solo x ciò che è accaduto con raiot, si puo tranquillamente affermare che vige, o perlomeno all'epoca dei fatti, vigeva, uno stato di censura.xchè non si puo affermare il contrario.come definire appunto ciò che è accaduto ai vari biagi, santoro, luttazzi, paolo rossi, etc etc tra cui la guzzanti, che a mio parere, anche se di sinistra, fa satira come nessuno in questa ns tv e teatro?se la dx e il governo dell'epoca non accettava una critica o un contraddittorio in tv si puo di certo constatare che la censura era presente in tutte le forme di espressione.detto questo affermo pure che non si puo offendere e calunniare la controparte.e io in raiot non ho visto questo.poi è incredibile e scandaloso come è stato trattato enzo biagi, uno dei massimi scrittori ed esponenti del giornalismo in italia.ma questo avviene appunto solo in italia.ragioniamoci un po su.ma non mettiamoci in mezzo la politica.qui parliamo di censura e libertà di parola ed espressione, fondamenti della civiltà e della librtà di ogni individuo.concludendo viva zapatero è un ottimo documentario.

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Ultima risposta 05/12/2006 09.32.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/09/2006 23:04:04
   2 / 10
non do meno di "2" perche non penso si possano giudicare dei film con un voto peggiore...ma devo ammettere che qui qualche dubbio l'ho avuto e poi mi sono ricordato della sequenza della tv francese con i pupazzi fascisti che mi ha fatto ridere e allora sono stato compassionevole...
tutto il resto è un modo per fare un "fareniet 9/11" all'italiana ma con meno passione...perche portare al cinema le lamentele di un'artista che è piu brava,forse,a fare politica che a fare l'attrice?lei e suo fratello vanno spesso oltre...e sono loro i primi artefici di tutto questo odio creato contro berlusconi...oddio non dico che sia la persona piu buona del mondo pero qui si esagera...è rappresentato come un dittatore quando in realta cose buone ne ha fatte...quindi basta prenderlo come capo espriatorio dei vostri problemi tanto adesso col nuovo governo saremo punto e daccapo

38 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 20.26.39
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Cleric Preston  @  28/09/2006 18:32:40
   5 / 10
L'Italia è la peggiore democrazia dell'occidente.
Appurato.
Premesso che provo repulsione per i filmati troppo di parte (e questo lo è e mi da parecchio fastidio che le colpe della sinistra nell'ascesa di Berlusconi siano limitate a pochi sparsi accenni), è innegabile che anche questo tipo di informazione aiuti a risvegliare le coscienze.
Sarebbe stato più interessante probabilmente se le testimonianze contrarie alla Guzzanti avessero avuto più spazio e non fossero state ritagliate ad hoc, con uno stimile così simile a quello del criticato imprenditore (perchè mi rifiuto di chiamare politico chi da del nazista ad un ministro tedesco).
A chi è interessato ad un'approfondimento molto meno di parte, consiglio il documentario americano "Citizen Berlusconi" ed il documentario francese sempre sul leader della CDL (di cui purtroppo non ricordo il nome).

7 risposte al commento
Ultima risposta 11/04/2007 15.53.50
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francuccio  @  23/08/2006 19:59:05
   7½ / 10
film sull' imprescindibilità della libertà di informazione che purtroppo nel nostro paese per colpa di esseri infimi e monopolizzatori dei media come berlusconi manca

5 risposte al commento
Ultima risposta 02/01/2008 15.42.43
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tartarugo  @  21/08/2006 02:35:07
   1 / 10
Non mi piace la Guzzanti e conseguentemente il suo film, peraltro vi compaiono persone spregevoli come Santoro Biagi e Luttazzi, da dimenticare, troppo di parte!

14 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2012 12.13.36
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Lukino  @  28/07/2006 04:39:15
   7½ / 10
Questo film può essere giudicato in due modi
1_
cinematograficamente, e devo ammettere che l'ho trovato bello come documentario, anzi, c'è anche un finale coinvolgente (anche grazie alle musiche). La voce narrante è profonda e sentita, si vede tutto l'impegno che la Guzzanti ci ha messo. E' divertente e ben fatto, e non mi sorprende che abbia vinto dei premi.

2_
politicamente, e qui devo dire che sono rimasto sconvolto. Non sapevo niente di gran parte delle cose che vengono dette. Il film ha destato in me la voglia di informarmi perchè mi sembrava tutto incredibile. Dopo averlo visto ho pensato "si bè.. ok... però lei è di parte, qualcosa si sarà pure inventata" e allora sono andato a vedermi "Quando c'era silvio" e"Citizien Berlusconi", per i quali ho pensato " bè.. sono documentari esteri, teoricamente sono imparziali". Ora, io non so se sono imparziali o meno, ma le cose che dicono in quei documentari sono ancora più sconvolgenti del film della Guzzanti.

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Ultima risposta 24/01/2007 13.19.36
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ivaverro  @  08/07/2006 17:33:54
   7½ / 10
tutti dovrebbero vedere e soprattutto conoscere certe cose prima di votare.purtroppo siamo in italia e succede che film come questi quasi nessuno li conosce

8 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2006 12.32.25
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quaker  @  02/06/2006 20:11:38
   8 / 10
Non è un film. Occasione per riflettere sulla libertà di espressione nel nostro paese, compromessa non tanto da Berlusconi, quanto dalla cortigianeria di tanti, troppi, giornalisti, intellettuali, politici. Ha un buon ritmo, ma usa una formula sfruttatissima, e per giunta insiste troppo sul caso personale della regista e protagonista. La Guzzanti (Sabina e non Sabrina come la chiama Lucia Annunziata) è sempre grande, ma solo come interprete di sketch televisivi; non la ho mai vista a teatro, e non so se sia in grado di reggere per due ore.
Ciò premesso, quando mai lo vedremo in TV, mezzo di comunicazione direi unico per opere come questa?
Il miglior attore resta, di gran lunga, Claudio Petruccioli: attuale presidente RAI.

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Ultima risposta 02/01/2008 15.43.28
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carisma  @  08/04/2006 16:21:03
   1 / 10
vergognoso spot elettorale per la sinistra e quel furfante di Zapatero, codardo che si è ritirato timido e impaurito dall'Iraq.
Guzzanti accusatoria ma vile retrograda, attacca senza argomentazioni; ma che razza di film è: UNA BOIATA PAZZESCA e VERGOGNOSA!!!!!!!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 20.29.05
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i28408  @  11/02/2006 09:20:09
   9½ / 10
Miglior documentario italiano 2005, non dico altro

5 risposte al commento
Ultima risposta 26/08/2006 13.11.42
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Betelgeuse  @  12/01/2006 20:33:50
   9½ / 10
Spensierato come un calcio in faccia !!

Bello.
Sono uscito sconvolto.

Buon segno...

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/08/2006 20.10.16
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principeste1  @  12/01/2006 12:54:18
   10 / 10
poche persone hanno il coraggio di parlare , e chi lo fa merita tutto il rispetto.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/08/2006 13.12.10
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Invia una mail all'autore del commento Dante  @  12/01/2006 12:46:44
   9½ / 10
SVEGLIATEVIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2008 01.38.49
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xxxb9s  @  23/12/2005 23:13:33
   6 / 10
premesso che i politici di sinistra fanno le stesse porcate (o anche di più) di quelle narrate del film, aggiungo che preferivo sabina guzzanti quando era meno "impegnata" e faceva "soltanto" ridere.

molte delle cose narrate del film sono vere e condivisibili ma con cio' aggiungo che è vero che molti "comici" di sinistra hanno spesso falsato la loro "arte" a servizio di malcelate campagne politiche, studiate a tavolino.

con questo lungi da me volerli eliminare dalla TV (come è stato fatto), ma ke almeno non facciano troppo i santarellini o i "gnorri".

durante il film si sente un commento che piu' o meno dice:

"signora guzzanti se lei vuole esprimere le sue idee politiche lo faccia in parlamento dato che è molto ben dotata di argomenti come o di piu' di "politici" che occupano quei seggi, non mascheri i suoi comizi dietro falsi cabaret"

condivido appieno.

da quello che mi ricordo io, fino a qualhe anno fa, la "satira" politica non è mai stata "informazione", a cominciare da Benigni che parlava del piccolo p.isello di Bettino Craxi o di quello di Demichelis, o del "panino al crudo" di Fassino di Zelig.

francamente vedere uno "show" in cui per due ore mi si parla di quello che ha fatto o non ha fatto berlusconi con tanto di dati e grafici, se lo voglio vedere lo scelgo io collegandomi a "Tele Camere" o a format di giornalismo, non voglio che mi venga infinocchiato in maniera subdola per "intrattenimento".


ciao

A quel tempo in TV si rideva a basta e la politica si faceva altrove.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/02/2006 13.20.42
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corry  @  21/12/2005 23:06:41
   10 / 10
ottimo documentario che fa pensare !

4 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2006 20.43.11
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Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  15/12/2005 16:06:53
   2 / 10
Un film brutto, veramente brutto, si potrebbe dire anche simile a quello di Moore anche se "narra" di argomenti diversi. L'ho visto assieme ad un mio amico perchè mi ha costretto e mi ha detto <Anche se non la pensi come lei, almeno guardalo>...e ho pure pagato il biglietto... Qualcuno mi dice che non ho visto i vari film che commento, queste persone hanno problemi perchè io non perderei mai tempo per scrivere commenti inutili riguardo a film che non ho neanche guardato. In sostanza, non perdete tempo per guardare questi "filmetti" di denuncia, che ci sono molte cose che necessitano più importanza di queste

7 risposte al commento
Ultima risposta 16/05/2006 11.57.53
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pardossi  @  26/10/2005 00:07:14
   4 / 10
E meno male che la libertà d'informazione è oltraggiata da questa destra cattivona, se non fosse così questi film li proietterebbero al cinema e chissà cos'altro alla tv, magari si potrebbe vedere Celentano fare politica e pseudo-politici fare tv o addirittura semplici programmi di intrattenimento come le Iene o Mai dire lunedi trattare temi politici sempre con un occhio di riguardo per la meravigliosa ideologia della sinistra.
Speriamo che questa parità d'informazione duri a lungo, gli Italiani che pagano il canone d'altronde non sono tutti di sinistra!

8 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 20.30.48
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GUITRE  @  25/10/2005 18:28:31
   5 / 10
mediocre,alcune cose sono vere, altre fanno ca...........
Questo governo non brilla,pero' gli altri sanno fare meglio?(buio)

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/08/2006 13.08.57
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  24/10/2005 00:16:04
   9 / 10
Un vero film di denuncia, preciso e tagliente, in favore della libertà d'informazione. Uno spettacolo dove i veri comici, sono i politici.
Non essendo un film a soggetto, il voto va allo stile del reportage, meno autoreferenziale e noioso di quelli del tanto osannato Moore.

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Ultima risposta 29/08/2006 22.19.41
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goophex  @  20/10/2005 22:55:51
   1 / 10
Che vergogna.... mi fa pietà chi puo dar credito ad un "film" del genere.
Dire che è strumentale è dir poco. Basta sentire le dichiarazione all'inizio del film , dove un noglobal dichiara che loro non fanno uso di violenza in quanto non attaccano le persone ma le cose....certo spaccare una camionetta o dar fuoco ad un negozio che male fa? poi se dentro al negozio c'era qualcuno la colpa mica è dei noglobal...lui ha solo attacato il negozio... VERGOGNA!!!!

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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  18/10/2005 13:19:27
   7 / 10
In realtà è difficile dare un voto a questo film, perchè, convenendo in qualche modo con alcuni degli interventi tratti dal Vangelo secondo Jojo, un documentario di siffatta maniera avrebbe avuto più senso in TV che al cinema, i cui spettatori sono molto più "selezionati" di quelli della televisione. Jojo solleva, tra le altre, una questione importante: ce la suoniamo e cantiamo per conto nostro. Cosa che di fatto non può che stuzzicare il narcisismo già insito in un'opera del genere. Il film ha sicuramente un'autoreferenzialità da cui non trascende mai, e il suo approdo al cinema ne conferma quel vizio (il narcisisimo). Ma la discussione intorno a Viva Zapatero! non può fermarsi all'analisi del narcisismo della Guzzanti e della presunta inutilità (del giro perpetuo a senso unico) del film. Propaganda o no, l'Italia di questi tempi non se la passa troppo bene, e se anche fosse tradizione di questo paese avere problemi con la censura, è sempre meglio riflettere che dimenticare o far finta di niente. Del documentario è apprezzabile anche (o soprattutto) la "denuncia" di un certo consociativismo di frange dell'opposizione, e in particolar modo della dirigenza diessina, che tanta responsabilità ha avuto nell'ascesa al potere di questa destra e di questi rozzi personaggi al governo.
La Guzzanti è, a mio avviso, straordinaria nel momento in cui le viene scoccato il colpo basso del difficile rapporto col padre: la sua risposta è talmente fredda e immediata da non lasciare spazio ad equivoci: Sabina lì ha veramente "ucciso" suo padre...


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Ultima risposta 26/10/2005 16.29.13
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Mavors84  @  14/10/2005 23:18:19
   10 / 10
ho letto alcuni commenti... (parlo dei pessimi) e non so cosa dire, cmq il solo fatto che in campania solo 2 cinema hanno trasmesso il film penso parli da se... vi consiglio, per chi è interessato, sia regime che l'odore dei soldi di marco travaglio (giornalista)!!! per le persone che non capiscono nulla (per i voti pessimi) beh mi dispiace, semplicemente mi dispiace... pronti ad esaltare un film o l'altro, non si preoccupano che in Itaia l'informazione (e parlo della pluri-informazione) sia relegata in angusti spazi... (questo film è esempio)...

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Cuba  @  13/10/2005 01:04:22
   10 / 10
Era ora.........
Documentario coraggioso che non racconta nulla di nuovo per chi è a conoscenza del regime che ci costringe da anni a sorbirci una televisione addomesticata che ti lava il cervello gorno dopo giorno ma che può illuminare molte persone che per distrazione o mancanza di mezzi di informazione non sono a conoscenza di tutto quello che sta succedendo in Italia dall'editto di Sofia in poi. Va visto con la mente aperta...senza pregiudizi. Non c'entra nulla la destra o la sinistra...qui è in ballo la libertà di stampa e di far televisione...i paragoni con la tv Francese ti fanno capire come siamo caduti in basso...non abbiamo più la forza di reagire...tutto ci sembra incredibilmente normale...anche le lacrime del vecchio giornalista del corriere della sera che si dispera per il licenziamento di De Bortoli e piange per Enzo Biagi.
Quando Marcelle padovani racconta che non riesce a spiegare ai suoi colleghi cosa è Porta a Porta di Vespa...ecco qui sta tutto il messaggio del bel documentario di Sabina Guzzanti e marco Travaglio.
Qualcuno prima di me diceva che è un film inutile....io credo esattamente il contrario...questa sera a Bologna la sala era piena e la gente ha applaudito alla fine...chissà.

CUBA

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Ultima risposta 26/10/2005 11.06.07
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JoJo  @  12/10/2005 20:17:53
   1 / 10
Un film propagandistico assolutamente inutile. Come quasi sempre risultano essere documentari di questo stampo fatti con precisi intenti politici (chiaramente negati come da prammatica) ed, appunto, si perdoni la ripetizione, propagandistici.
L'evocazione istintiva (e naturale) al Fahrenheit di Moore che lo spettatore si potrebbe trovare a fare, in questo caso, è assolutamente azzeccata, perché, nonostante il ciccione buontempone americano abbia fatto un lavoro apparentemente molto più unilaterale di quello guzzantiano, in realtà andando a scavare un po' più nel profondo si riesce a notare che il messaggio "anche turandovi il naso non votate la jena ridens e i suoi amici" (o meglio, “turatevi il naso e non votate la jena ridens e i suoi amici” - da notare il fatto che è un messaggio “contro”, non “pro”) è lapalissiano. S'è parlato d'ostracizzazione del film, d'un ignorar una pellicola che a Venezia ha meritato applausi su applausi, ma nessuno s'è fermato a pensare un attimo una cosa, un piccolo particolare che accomuna questo film a Fahrenheit 9/11 (ma che, ad esempio, è la differenza sostanziale con quella cosa meravigliosa che è Bowling a Columbine): lavori di questo genere non hanno mercato, o più precisamente hanno un mercato limitato a priori.
Perché spendere soldi per pubblicizzare e puntare alla distribuzione di massa d'un'opera che comunque sia sarebbe vista sempre e comunque dallo stesso numero di spettatori? La Lucky Red non è propriamente la DreamWorks, ed inoltre già di suo la cosa sarebbe antieconomica. Ostracismo? Sarà... ma sicuramente la fetta di cinefili cui questo film finisce col rivolgersi è sempre molto ristretta. Già, perché alla fine questo è un film per sinistroidi di varia confessione che altro non aspettano che avere nuovo materiale per dar contro all'onnipresente signor B., sempre alla ricerca d'una nuova scusa per indignarsi, per sfogare il proprio sentimento d'impotenza, dimentichi sempre e comunque che la banda berlusconiana rappresenta il governo italiano di destra, non il governo della destra italiana: che piaccia o meno, è lui il rappresentante per eccellenza della nazione, idea che l'intellighenzia più o meno vagamente di sinistra s'ostina a non voler accettare, guardando dall'alto in basso quelli che giudica "ingenui" in quanto elettori d'un personaggio multiforme che appare a tratti come un pagliaccio da sbeffeggiare ed a tratti come un genio del male che punta ad una subdola dittatura mascherata da regime democratico.
Un film senza mercato che si traina dietro tutte le pregiudiziali del caso, una sorta di piaggeria ammiccante nei confronti dello spettatore che altro non vuol sentirsi dire tranne che ha ragione, seguendo un ritornello che nel suo stanco ripetersi non fa presa più su nessun altro, un film che sprizza moralismo massimalista (mascherato da buon senso) da tutti i pori, con buona pace del pragmatismo cui s'è costretti dalla dura realtà, una continua sterile critica che guizza a dritta e a manca e si rifiuta di scendere a patti con il reale, perché s'è duri e puri e tali bisogna sempre rimanere, senza accettar compromessi che la contingenza pur dovrebbe imporre. Compromessi non solo (e non tanto) con la parte politica, ma anche con larghe fasce della società che a quanto pare se ne strafregano dei problemi che lei cerca di porre all'attenzione, rivangando, ricascando nel grande male storico della sinistra, con le sue frange massimaliste rinchiuse nelle loro ideologie e nei loro assolutismi (Mussolini ha ringraziato) che sono sempre state il vero ostacolo per la conquista dell'esecutivo (perfettamente rappresentato dalla tragicommedia del naufragio del governo Prodi nel 2001 - ed ancor più messo in mostra dalla mitica imitazione bertinottiana di Corrado Guzzanti).
A proposito di Mussolini, poi, è curiosamente fazioso (o forse, visto il protagonista, sincero... il che sarebbe d'una gravità patologica), nonché un falso storico allucinante il semplicistico intervento di Furio Colombo col suo "come potevano non vedere", il parallelismo con l'ascesa e (di seguito) la propaganda fascista: nel bene e nel male, due cose completamente diverse. L'ascesa? Ben altre son state le cause, e ben diverse eran le premesse di partenza: una delle motivazioni ad esempio era che l'Italia voleva ordine e sicurezza, Mussolini, senza star a rivangare i come ed i perché, la garantiva. L'indottrinamento? Sì, certo, c'è stato, ma è stato posteriore all'effettiva emersione predominante del potere fascista, e soprattutto è stato ottenuto con mezzi diversi. La mistificazione, il piegare l'evento passato al proprio desiderio interpretativo è una cosa che fa male, e forse è questo il passaggio emblematico della faziosità di fondo che oltrepassa e fa cascare il tentativo di raggiungimento d'un'onestà intellettuale e di sopravvivenza nella giungla d'equilibrismi logico-informativi cui la Guzzanti era costretta dalla natura stessa del suo lavoro. L'associazione dittatoriale Mussolini-Berlusconi, oltre che essere una soluzione di comodo che comunque pregiudica a priori l'accettazione da parte d'un pubblico che parte con un atteggiamento critico e diffidente nei confronti della matrice ideologica cui appartiene l'autrice di quest'opera, è ridicola; forse sfugge a molti che l'inseguimento di questo principio fondante della teoria della dittatura morbida (mediatica) così come viene presentata implicherebbe un'ammissione che stravolgerebbe la lettura della storia d'Italia. Sì, perché presupporre una via di controllo di massa così forte tramite lottizzazione (fenomeno innegabile ed accertato, e tragicamente attuale, questo è indubbio) farebbe passare l'idea che in realtà la dittatura in Italia ci sia sempre stata: il magnate dell'informazione Berlusconi che controlla il novanta e passa per cento dell'informazione impallidisce al confronto della Rai monopolista inizialmente 100% democristiana e comunque con un fortissimo controllo politico governativo tranne che nell'isola comunista di Rai3 (esattamente come ora). Non s'era sotto dittatura durante la Prima Repubblica, non lo si è nemmeno ora in questa Seconda, e provar a sostenere il contrario fa male innanzitutto alla stessa democrazia che si vorrebbe difendere, un concetto di democrazia che tra l'altro era inizialmente specificamente d'una parte dell'opinione pubblica e che invece evidentemente è andata proliferando ovunque, ovvero una democrazia ove "io ho sempre ragione e tu torto" in cui alla stupidità delle masse che sbagliano si deve rispondere con una sorta d'oligarchia illuminata. Questo è uno dei concetti fondanti che avanzano lungo questo lavoro con quest'impronta, uno dei messaggi impliciti di fondo che sotto traccia, sotto questa grande accusa antiberlusconiana ed antiistituzionale in genere (perché d'altra parte, anche contro larghe fasce della sponda opposta la Guzzanti equanimamente si scaglia) c'è quest'idea strisciante. La Guzzanti spiega quanto sono liberali (normali) all'estero, ma sembra non offrire strumenti per ripristinare tal situazione in Italia, se non questa sottotraccia che è un'idea che si diffonde silenziosamente e pian piano in certi ambienti propri della fetta sociale cui si rivolge.
C'è chi parla di tentativo di sveglia: cercar di ridestar chi è già vigile suona un po' come qualcosa di buffo. Sabina Guzzanti parte da questo recinto settarista ed in questo recinto settarista rimane, come se non le sia veramente mai passato per l'anticamera del cervello che un documentario-propaganda (lei negherà pure, ma a quello alla fine si sottende) di tal genere non possa far altro che scivolar via nell'anonimato, senza nemmeno rischiare d'ottenere l'effetto boomerang che alcuni analisti politici paventavano in seguito all'uscita del film di Moore, dimentica del fatto che, alla sfilza d'affermazioni, domande retoriche e quesiti sconcertanti nella loro semplicità, la risposta che sentirà sempre riecchieggiare sarà: "...e allora?"
Un film inutile, un'orgogliosa (e narcisistica) rivendicazione d'un'interprete e grande esponente della "casta satirica" che sembra incapace d'avvicinarsi veramente a coloro che avrebbero più bisogno d'ascoltarla, come se parlassero linguaggi diversi. I soliti problemi dei soliti allarmisti che con le solite espressioni urlano le solite cose alla solita maniera: l'incapacità d'uscire dalla ghettizzazione in cui è finita col trovarsi è evidente. Un film culturalmente elitario (dove per cultura non s'intende erudizione) che finisce con l'essere bocciato su tutta la linea. Forse è il suo stile, forse è proprio lei, ma s'è distanti anni luce sia da film d'inchiesta alla JFK di Stone che soprattutto dalla sferzante potenza di Bowling a Columbine, dove politica e sentimento si coniugano in una commistione che danno un'anima ad un'opera potenzialmente anonima. Forse anonimo, ancor più che sterile, è l'aggettivo che connota meglio questo film.
La visione è sconsigliata a coloro che non la pensano come la Guzzanti, perché sarebbe solo tempo buttato ed al massimo perderebbero ulteriormente stima nei confronti d'una delle massime espressioni della comicità italiana viventi, ed anche a coloro che la pensano come lei: strillar allo scandalo e scivolar nell'autocompiaciuto sdegno non fa mai bene a nessuno, soprattutto a coloro vedendo questo film credono d'aver fatto tutto quel che potevano nella società italiana, o che comunque nient'altro faranno. Non è guardando documentari che confermano e semmai estremizzano le proprie propensioni che si migliora l'Italia, e questo film, che finisce col rivolgersi a costoro, dovrebbe non a loro far riferimento, ma proprio a tutto il resto della società.
Terribile dualismo, proprio terribile questo dilemma che la Guzzanti non riesce a dirimere, perché, comunque sia, al di la' d'ogni altra possibile interpretazione, manca la risposta all'eterna, persistente domanda che altro non è che il focus dell'intera vicenda:

"...e allora?"

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devojka  @  09/10/2005 23:34:42
   9 / 10
Un grande film degno di Micheal Moore...
...detto fra noi.....mi é venuta voglia di trasferirmi in Spagna....

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Ultima risposta 28/08/2006 01.35.08
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alesfaer  @  08/10/2005 15:16:07
   1 / 10
qst film dice 1 sacco di verità. è skietto, giusto, porta avanti 1 ideologia a tratti valida. voto cmq 1 , xkè qst nn è nemmeno propaganda politica. è peggio. è cavalcare l'onda di propaganda x fini di lucro. guzzanti, vergognati. qst film è stato fatto nel periodo piu' opportuno, cn i comunisti ke fioccano, opportunisti, da tutte le parti. film fatto x incassare soldi cn budget misero. guzzanti kiuditi nel cesso. se vuoi cambiare l'italia candidati in politica.

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Ultima risposta 26/10/2005 11.10.56
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Sanachan  @  08/10/2005 12:27:28
   10 / 10
Assolutamente da vedere.
Tra una cosa e l'altra è stato meraviglioso rivedere Neri Marcorè inversione Gasparri.

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Ultima risposta 10/10/2005 08.52.02
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ulisseziu  @  06/10/2005 12:24:30
   8 / 10
Un bel film, un bel "documentario" stile Michael Moore.
La Guzzanti riesce anche ad essere piu innovativa sotto certi punti di vista, perchè al contrario di Moore non è solo regista narratore, ma anche attore-protagonista. Questa posizione (considerando che il film parte affrontando l'argomento "Raiot") la mette sotto la luce di chi vuole "tirare l'acqua al suo mulino", in alcuni punti effettivamente sembra voler solo prendersi un rivincita su chi l'ha censurata (creando quindi qualche forzatura nel meccanismo narrativo).

Per il resto non c'è che dire, indubbiamente il film ti fa salire una grande rabbia nei confronti del sistema informativo italiano, ma smorza ogni tanto riproponendo ( attraverso uno stile di collage riuscitissimo) alcuni episodi di satira televisiva.

Non c'è dubbio che è per un pubblico di sinistra, è facile accettare simili discorsi se si è (anche velatamente) anti-berlusconiani, mentre ci vuole piu apertura mentale ad assorbirli se si è dall'altra parte (nonostante non si risparmia critiche alla sinistra del governo pre-berlusconi).

Al di la che sia propaganda elettorale o meno, che piaccia lo stile utilizzato o meno, mi chiedo se le persone "di destra" che hanno espresso un voto negativo su questo film si rendano conto che le informazioni riposrtate sono TUTTE VERE!
Mah, forse lo ritengono un dettaglio trascurabile, alla fine quanti repubblicani avranno applaudito Moore in America?


Ma... non si può governare con il conflitto d'Interessi!
Certo che si può! Nella casa delle libertà!

"La casa delle libertà, facciamo un po come c.azzo ci pare!!" (cit.)


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Ultima risposta 11/10/2005 11.28.30
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debaser  @  05/10/2005 18:08:59
   1 / 10
Indegno sotto tutti i punti di vista. La Guzzanti é patetica come sempre. Non buttate i soldi per questa sceneggiata valida solo come propaganda elettorale.

73 risposte al commento
Ultima risposta 23/10/2005 15.55.29
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/10/2005 10:55:01
   10 / 10
“Hic sunt leones”: oltre un certo limite, come gli antichi non potevano oltrepassare le colonne d’Ercole, non si può andare. Con la differenza che gli antichi temevano l’ignoto, mentre coloro che oggi fanno (o meglio, vorrebbero fare) satira, sanno benissimo cosa li attende oltre quelle colonne: querele milionarie, con cui il potere tiene in scacco chiunque osi dire una parola “contro”.
E allora Daniele Luttazzi è talvolta costretto ad affittare a sue spese i teatri dove inscena il suo “Bollito misto con mostrarda” perché più di una volta è stato bollato come “indesiderato” dalle amministrazioni… Paolo Rossi viene censurato perché interpreta uno spettacolo di Moliere… quel comunistone di Enzo Biagi viene cacciato dalla tv, lui che fu il primo ad annunciare la liberazione dell’Italia dal fascismo… Dario Fo è relegato in quarta serata (in estate, naturalmente) a fare pur splendide lezioni di storia dell’arte… Benigni, che non graffia più, legge la Divina Commedia e gira film che più buoni di così non si può.
E Sabina Guzzanti viene censurata, rea di aver pronunciato frasi che, secondo lo studio Previti (ma siamo impazziti??), non si possono definire satira. A nulla vale il fatto che la magistratura abbia archiviato il caso non solo perché di satira si trattava, ma anche e soprattutto perché Sabina ha detto cose vere. E stampa e televisioni tacciono, asservite al potere. Ma soprattutto, l’opposizione avalla, in una inquietante connivenza che permette al premier di fare il bello e il cattivo tempo. Sentiamo Violante alla Camera pronunciare frasi che non avremmo mai voluto udire… frasi che sottintendono un concetto semplice e agghiacciante: “Berlusconi, noi ti abbiamo lasciato fare, e ora tu ci ripaghi così”.
La parte del film che più mi ha colpita è stata l’intervista a Furio Colombo, che parla della sua infanzia, dei quotidiani rilegati in cui si dipana la storia recente del nostro Paese. Si chiede, a proposito del Ventennio: “Come facevano a non vedere?”… e anche oggi, com’è possibile che un clima intimidatorio così strisciante non si faccia notare, com’è possibile che noi si continui a stare zitti mentre bellamente veniamo rassicurati che tutto va bene perché abbiamo tanti telefonini? E’ possibile, proprio perché il clima di intimidazione si insinua silenzioso, senza tanti clamori, giorno per giorno.
Mi metto anche io nel mucchio, anche io che non ho coraggio di protestare. E, se facessi la giornalista e una telefonata mi avvertisse che è meglio non pubblicare quella notizia, perché se Biagi e Santoro sono stati cacciati a calci nel sedere, figuriamoci cosa potrebbe succedere a me… avrei forse ancor meno coraggio.
E così non abbiamo scelta; se accendiamo la tv possiamo solo chiederci se è meglio la carne o la pasta, vedere degli imbecilli che si sfidano in un reality, appassionarci alla vicenda di quel disgraziato di Calissano alle prese con i suoi problemini psicologici, piangere calde lacrime mentre la Parodi (al tg5!!!... Rossella 2000!!!) ci racconta dell’anello di fidanzamento che Dodi stava per regalare a Diana… o, peggio, sentirci dire da chi presiede questo governo che “il cancro si combatte con la buona volontà, come la calvizie”, e da un ministro della Repubblica che “gli immigrati è meglio che tornino a ballare con le scimmie” (Roberto calderoni dixit… non aggiungo altro).
Viviamo in una “democrazia” che si difende a colpi di querele, anche contro The Economist. Non avrei mai pensato che fosse un quotidiano comunista. Come dice uno degli intervistati da Sabina (una donna invece molto coraggiosa): “Se una democrazia ha paura della satira, è una democrazia malata”.


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Ultima risposta 12/10/2005 17.04.46
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  03/10/2005 23:10:56
   10 / 10
Ho appena visto questo reportage lucido, graffiante e VERO , merita un 10 di cuore per la naturalezza e l'IMPARZIALITA' con la quale la grande Sabina ci racconta la malattia di un Paese privo di dignità. La diagnosi rapida e terribile è un pugno nello stomaco, nonostante il sarcasmo e la sempre fresca verve comica della brava attrice. Un pugno nello stomaco salutare, però.
Nel caso qualcuno si fosse assopito, adagiato di fronte a certi eventi, impigrito da un'informazione malsana e subdola, beh, SVEGLIA!

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Ultima risposta 06/10/2005 15.47.20
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robert75  @  02/10/2005 18:56:35
   9 / 10
Ieri sera a MIlano ho visto il documentario della Guzzanti e quando sono uscito dal cinema ero senza parole...è incredibile come ci siamo abituati, assuefatti ad un regime illiberale dove la libertà di parola e pensiero e critica è controllata da un solo uomo, che molto furbescamente condiziona i media italiani a suo piacimento.

Nessuna voce fuori dal coro, nessuna notizia fastidiosa, nessuna "ironia" o satira sul premier, giornalisti "rieducati", telegiornali imbavagliati, notizie annacquate...è uno schifo.

Con la complicità di tutto il Parlamento...nel documentario della Guzzanti infatti c'è una durissima presa di posizione contro la Sinistra italiana, che ha voluto tacere, non ha lottato nelle sedi in cui avrebbe potuto, e soprattutto, ha deciso quando era al governo, di non procedere con la necessaria legge contro il conflitto di interesse di Berlusconi.

Mi è piaciuta molto infatti l'intervista a Furio Colombo e le sue osservazioni in merito alla nascita del fascismo in Italia...un centellinare di azioni liberticide che alla lunga hanno portato alla nascita di unh vero e proprio regime dittatoriale.

Mi vergognavo a sentire i commenti increduli di personaggi di spicco inglesi/francesi, che MAI nel loro Paese potrebbero avere una situazione del genere, la satira da loro è molto più graffiante della nostra eppure nessuno si è mai sognato di cacciare dal video gli ideatori di quei programmi.

Mi vergono io stesso di avere sottostimato la gravità di certe cose, certe decisioni prese per conto dei cittadini da parte del nostro Governo. Io stesso mi ero un po' abituato ad avere un primo ministro multimiliardario e proprietario di TV, giornali e multinazionali....e questo film mi ha dato un bel ceffone: SVEGLIA! Ecoo il Governo che hai e diciamocelo, anche l'opposizione (esiste?).

Un simile film mi ha fatto venir voglia di fare politica, con l'idea (utopistica?) di farla nell'interesse dei cittadini.

Brava la Guzzanti, vi consiglio questo documentario, se volete ritagliarvi 2 ore per riflettere su tematiche importanti come la libertà di pensiero in Italia.


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Ultima risposta 14/10/2005 14.11.52
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edward_bunker  @  01/10/2005 12:08:03
   7 / 10
è paradossale come bisogna entrare in una sala buia per capire la realtà del nostro paese, sembra di essere tornati ai tempi dei cinegiornali, ma questo è uno dei pochi casi anzi raro in cui una persona a nome della libera informazione può sfogare la propria indignazione e togliere veli che i mezzi di informazione mettono, ora abbiamo un quadro perfetto sul perchè in tv ci sono i vari "saranno famosi", reality show, non credo alla scusa che ci sono anche in altri paesi, e tg con in coda ricette culinarie e domande del cavolo ai passanti (tra parentesi, 11 anni fa l’Onorevole Luciano Violante accenna pubblicamente a una sorta di patto segreto con cui la sua coalizione, prometteva solennemente all’attuale premier che durante la legislazione del centrosinistra non sarebbe stato in alcun modo toccato il suo impero mediatico) queste cose toccano, spero il film serva a qualcosa per lo scopo con cui è stato realizzato, spero che sia tutto vero ciò che si vede nel "film" (trama=drama=azione,evento) è non qualche piccola aggiunta di strumentalizzazione, spero che il tempo le dia ragione, il tempo è il miglior giudice, viva la liberta, viva il cinema, viva l''indignazione ( aggiungo: viva la tv di tantissimi anni fa domenica in di corrado che si parlava di tutto senza censure con satira cosi come Non Stop, e specialmente quando il venerdi notte facevano "venerdi horror" con claudio g. fava che apriva ) viva l amour

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Ultima risposta 03/10/2005 23.36.06
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ridea  @  28/09/2005 20:53:38
   10 / 10
Sei semplicemente MERAVIGLIOSA: GRAZIE CHE CI SEI . un abbraccio di cuore. ciao ida

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Ultima risposta 28/08/2006 14.49.10
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  27/09/2005 11:59:52
   9 / 10
Sacrosanto. Un documentario intelligente e maturo, molto di più di tutti gli spettacoli che abbia visto di SG (che non è Super Giovane), compresa anche la seconda puntata di RaiOT all'Auditorium - io ero uno dei 15.000. Fuori. Un'analisi lucida e spietata, diretta a "trciendosssanda cradi" che non salva e non perdona NESSUNO. E questo, a mio avviso, è il pregio migliore del film; la totale assenza di faziosismi, di parteggiamenti politici, schieramenti di comdo da una o dall'altra parte. Esattamente come dovrebbe essere la satira. E il giornalismo. Si dice la sacrosanta verità, ecco tutto. E la verità, fortunatamente non ha bandiere; il pensiero, come il mare, non lo puoi recintare (cit.) e io credo in chi pensa.

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Ultima risposta 07/10/2005 09.28.02
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  26/09/2005 16:44:23
   10 / 10
Ciò che sta scritto accanto al 10 è "Un capolavoro andate a vederlo subito!" ovviamente essendo un documentario, non è stilisticamente più eleborato di un servizio delle Iene, ma dò comunque 10 e dico andate a vederlo subito!

abbiamo sentito per anni una sola campana, passiamo 80 minuti a sentirne un'altra

84 risposte al commento
Ultima risposta 10/10/2005 12.17.43
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andreapau  @  26/09/2005 16:01:06
   6 / 10
rinuncio anche questa volta a infantili esercizi di sollevamento-media,anche se sono veramente tentato di dare DODICI a questo film,per compensare l'idiozia di un paio di personaggi che hanno votato UNO senza aver visto il film.a supporto del loro eminente voto,hanno argomentato molto profondamente che dario fo è nientemeno che un c.o.g.l.i.o.n.e e la guzzanti una z.o.c.c.ola.....wow,che argomenti capaci di smuovere le mie granitiche certezze!la tristezza che provo per la vostra ignoranza(ma non perchè siete di destra,quanto perchè IGNORATE l'argomento)è inferiore soltanto alla voglia di prendervi a calci nel c.u.lo!e sono disposto anche a rendermi rintracciabile qualora qualcuno di voi volesse misurarsi in un campo di battaglia a lui consono e cioè quello della violenza,o meglio ancora quello delle BESTIE IMMONDE che siete.M.E.R.D.E che altro non siete!!!!!!!!!!!a voi non importa di come sono andate le cose,se sono raccontate faziosamente o in maniera parziale...voi dovete demolire e denigrare perchè l'argomento è fastidioso..ma d'altronde,delle M.E.R.D.E come voi che se ne fanno della libertà di parola?NON AVETE UN C.A.Z.Z.O da dire,che vi cambia?siete soltanto calcio e f.i.g.a.questo film non è un capolavoro,non ci sono dubbi..ma almeno lo ho visto!è semplicemente un allarme,lanciato da una persona dello spettacolo,riguardo la salute dell'informazione in italia.e la salute è pessima...e i rimproveri e l'allarme suonano a destra come a sinistra..poi,logicamente,l'indiziato numero uno è berlusconi...e chi dovrebbe essero,mio nonno?è lui o no il presidente del consiglio?la satira da fastidio,ma è ridicolo temerla fino al punto di chiudere un programma...siete messi male se pensate che dei comici possano screditare un partito e il suo leader..vuol dire che siete i primi a non fidarvi.la guzzanti,ha tirato fuori argomenti obbiettivi,carta canta..la chiusura di raiot è censura bella e buona...porca t.r.o.i.a,almeno fatemelo vedere in televisione...e magari,voi di destra,inventatevi un buon comico oltre ad emilo fede e fate un programma riparatore!S.T.R.O.N.Z.I!!!!!!!!!!!!ANDATE A VEDERLO PRIMA DI VOTARLO...IGNORANTI CAPRONI!!!!!!!!!peccato...volevo vedere un film in serenità!!!!!

56 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2005 23.44.11
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  26/09/2005 13:19:35
   10 / 10
Questo film (o documentario, come preferite) merita 10.
Non certo perchè ha lo stile di un Kubrick o di un Bergman ma perchè porta alla luce un grave problema da cui l'Italia degli ultimi anni è afflitta: la mancanza di pluralità d'informazione, una delle basi della democrazia.
Credo che le persone di buon senso si siano accorte del modo subdolo in cui i pallinsesti televisivi siano mutati e della latitalza, nei telegiornali, di notizie relative alla gestione politica e legislativa del nostro paese.
La Guzzanti, partendo dalla chiusura del suo programma RaiOt, senza stare a piangerci su ci mostra quello che è stato il triste percorso della nostra tv di stato, del nostro giornalismo e della satira; un percorso lungo il quale l'informazione è divenuta sempre meno democratica a colpi di querele e censure.
Proprio l'altro giorno mi sono sentita spiegare da Rossella, attraverso un'intervista radiofonica, che a me non interessa la politica...quello di cui voglio sentir parlare è del costume tutto leopardato della Franzoni in Sardegna e del fatto che la pizza non parla più italiano ma egiziano.
Certo, perchè darmi la possibilità di scegliere davanti a quale notizia addormentarmi la sera?
Il brutto è che non è l'estratto di un libro di Orwell, Sheckley o Bradbury, ma una triste storia vera che ha portato l'Italia al 77° posto relativamente alla libertà d'informazione.
Un aspetto dell'interessante discorso della Guzzanti, quello relativo alla satira come strumento di riflessione, mi ha particolarmente colpito perchè mi ha riportato alla memoria un romanzo: Il nome della rosa.
Guglielmo (che nella storia rappresenta simbolicamente il Rinascimento, epoca di riscoperta e grande apertura di pensiero) cerca un libro, del quale viene ostinatamente negata la lettura da parte di Jorge (che rappresenta simbolicamente il Medioevo).
Qual'è il libro proibito al quale Guglielmo arriva? il libro pericoloso?
Il secondo libro della poetica di Aristotele, un "...libro che tratta della commedia, nonchè della satira e del mimo".
E perchè proprio quel libro? Queste le parole di Jorge:

"(...) perchè qui si ribalta la funzione del riso, la si eleva ad arte, le si aprono le porte del mondo dei dotti, se ne fa oggetto di filosofia e di perfida teologia.
(...)il riso libera il villano dalla paura del diavolo, perchè nella festa degli stolti anche il diavolo è povero e stolto, quindi controllabile, ma questo libro potrebbe insegnare che liberarsi della paura del diavolo è sapienza. Quando ride (...) il villano si sente padrone, perchè ha capovolto i rapporti di signoria: ma questo libro potrebbe insegnare ai dotti gli artifizi arguti, e da quel momento illustri, per legittimare il capovolgimento.
Allora si trasformerebbe in operazione dell'intelletto quello che nel gesto irriflesso del villano è ancora, e fortunatamente, operazione del ventre."

Ma per evitare che si stia troppo a pensare alle analogie tra il discorso di un mediovale personaggio di fantasia e le odierne censure hanno pensato bene di risolverci anche questo dubbio:

"Secondo lo studio Previti la satira non può per sua natura, perseguire il fine di contribuire alla formazione dell'opinione pubblica."

...e purtroppo questa non è fantasia.

9 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2005 09.11.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/09/2005 00:30:57
   7 / 10
Premessa: sto ingannando questo sito. Il mio giudizio al film della Guzzanti (interessante documentario con qualche sbavatura e qualche notevole exploit nel finale) è 7, ma ribadisco un 10 a sostegno della LIBERTA' DI ESPRESSIONE SANCITA DALLA COSTITUZIONE ITALIANA.

In questo modo, spero di inimicarmi tutti gli idioti che l'hanno stroncato per motivi ideologici (beati loro che credono esistano ancora ideologie) e che si contendono ognuno il primato del vuoto mentale che ahimè in questo paese è sempre piu' diffuso.
Cari Cigno 87 Benzo 24 Ste10 (non si capisce neanche se siete uomini o donne), Sederex (in effetti...), Almirante (nostalgia canaglia... Giovinezza giovinezza primavera di bellezza...), Etherchild (questo nomignolo l'ha rubato probabilmente a un gruppo death-metal: attento alle sette sataniche), Ludovico 65, non c'è peggior sordo di chi non vuol vedere (e sentire)

Sono ASSOLUTAMENTE CERTO CHE IL FILM NON L'AVETE MANCO VISTO, e per questo vi condanno al prossimo confino nei gulag sovietici (visto che qui siamo tutti comunisti)

Scherzi a parte, Pasolini diceva a proposito della guerra che tutti siamo colpevoli in qualche modo, cfr. La sequenza del fiore di carta, ma si riferiva anche a tutto il resto, non vi farebbe male leggere GLI SCRITTI CORSARI se ancora non l'avete fatto, ma, mi raccomando, sottobanco e di nascosto, che quel finocchio è pur sempre uno scomodo vero?

"La libertà non è poter votare contro noi stessi"

E veniamo al film: devo dire che inizialmente avrei avanzato qualche perplessità: piu' che un film, una rivendicazione personale della Guzzanti riguardo la soppressione di Raiot e della vicenda che la riguarda, poi a mano a mano che va avanti comincio a riflettere: per esempio, leggo spesso e volentieri battute sarcastiche e irriverenti contro di lei, o Santoro, o Fo proprio da quelle riviste (non solo quotidiani, penso al Mucchio Selvaggio) decisamente in prima linea nel difendere la libertà d'opinione e qualcos'altro. Mi domando a che pro. Qualche sbavatura di troppo c'è: il volto della Guzzanti che medita sulla sopressione del suo programma, il piagnisteo di un giornalista del Corriere davanti alle dimissioni (o licenziamento?) di un collega. Ma è comunque accettabile.
Nelle interviste e riflessioni con alcuni noti comici satirici stranieri (manca giusto Letterman o sbaglio?) sembra di assistere a un reportage televisivo proprio sull'onda di quelli di Dario Fo o magari Nanni Loy.
L'ovazione che annuncia la puntata fantasma di Raiot mi fa pensare che certo è meglio il mondo dorato di Zelig, quattro risate tra amici, e nessuna rabbia che ribolle nel corpo, lo stomaco no non ne risente.

Dunque, è meglio che i detrattori si mettano l'animo in pace perchè:
1 - QUESTO NON E' UN FILM DI SINISTRA - La sinistra anzi ne esce piuttosto malconcia e le omissioni o imbarazzi di certi viados tipo il Riformista (a parole) sembrano le stesse degli esponenti di destra: giusto un po' di arroganza in meno
Il culmine è raggiunto dalle gravissime dichiarazioni di Violante "abbiamo aumentato il fatturato di Mediaset 25 volte di piu'" cfr. dalle mie parti si chiama dare via il **** al miglior offerente, non so da voi

2 - NON E' UN FILM CONTRO BERLUSCONI - Leggasi libertà d'opinione che si traduce in una dichiarazione di coerenza che mette nello stesso piano l'incoerenza dei nostri politici di ogni area politica. Penso a Fini e mi domando "se al cuor non si comanda, alla poltrona manco ancora"

3 - Poichè siamo arrivati al capolinea, alla "frutta" della cosiddetta Democrazia (imperfetta perchè tale), come mai le faziosità di sinistra sono MOSTRUOSE e quelle della maggioranza perfettamente legittime?

4 - Un giornalista tedesco ci invita a riflettere: tutti hanno mangiato in casa Rai e per questo l'opposizione (che guardacaso dovrebbe già essere maggioranza, il destino delle gerarchie) è titubante nel condannare esplicitamente. Buona cosa, questa: sarebbe un servizio pubblico in Italia è come una scheda elettorale, sai già cosa ti aspetta

"La satira non è una colpa", "la satira non deve far pensare"

Negando l'esistenza della satira, si produce un meccanismo per cui il destino del parlamento e dei suoi "umili" (si fa per dire) sudditi vivono in una sfera di cristallo, inattaccabili a qualsiasi forma di licenza derisoria o critica. Bene bene se non sbaglio è un'atteggiamento mafioso da tener conto

Non parliamo di P2 che per gli italiani è una sigla insignificante, e forse nemmeno di Travaglio che ai piu' svegli farà l'effetto di un divertente provocatore per quanto dica cose serissime e a dir poco agghiaccianti (ma che bravo il Travaglio, mi è simpatico, ha fatto arrabbiare Re Silvio non credo a quello che dice ma mi diverte pensare che... etc etc)
Ovvero nella dinastia del paradosso qualche vaga forma di lotta del cittadino comune si traduce in un'amena forma di partigianeria dell'ignoto. Di piu' non possiamo chiedere, purtroppo

Leggi Voltaire e devi pensare riflettere. Ma le parole piu' giuste sono quelle di Beppe Grillo davanti a una serie di giornalisti incapaci di sostenere la propria mancanza di spazio e libertà, sguardi attoniti colpevoli (e lo sanno) di tacere e in fondo acconsentire.

Piu' che Micheal Moore, furbastro che difende la difesa americana mentre lancia moniti solo contro "certe guerre", il film ha una sua personalità distinta, una sua "povertà" indipendente che invita, e colpisce. Tornano in mente i vecchi corti di Godard, e non è davvero poco.
Irresistibili le parodie di Pulp Fiction vs. Chirac e "we are (fuck) the world", con tutti i rappresentanti del veto alla libertà che cantano in coro.

Concludendo, stavolta ho usato un linguaggio rozzo e forse un po' brutale. Mi sono indignato perchè alla fine l'amarezza per le sorti di questo paese è profonda (77esimi nella graduatoria sulla libertà d'opinione, tra la Bulgaria e la Mongolia). Circoscrivo la stupenda frase "io sono un buffone ho fatto il mio dovere, per premio ho visto il popolo" della stessa Guzzanti.

Un documentario non è, forse, molto di piu': se pensiamo a quanto la cultura di sinistra o di centro abbia dominato per decenni, certi loschi figuri devono avere il cancro allo stomaco tanto si sono incarogniti. Hanno scelto la via piu' ignobile: un bavaglio a chi li contesta.

Io, colpevole come tanti di non fare niente, scelgo una forma nobile: dare 10 a questo film

31 risposte al commento
Ultima risposta 07/04/2007 12.25.38
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Invia una mail all'autore del commento cigno87  @  23/09/2005 20:21:56
   1 / 10
il solito film di sinistra banale e stupido, con interpreti imbecilli a partire da quella z.o.c.c.o.l.a. della guzzanti passando a quel c.o.g.l.i.o.n.e. ke si chiama dario fo( cm c.a.z.z.o. si fa a dargli il nobel!!!! è una cosa ke mi sono sempre chiesto), capace di dire ke il papa giovanni paolo II, il giorno dopo la sua morte, invece di riflettere su ciò ke di buono aveva fatto nella sua vita lo definisce l'ultimo vero comunista in Italia, che ha sempre lottato contro i potenti!!!!!! ma per favore, questo scempio di documentario l'avrei subito censurato per la sua schifezza, altro ke libertà d'informazione!!!

73 risposte al commento
Ultima risposta 16/09/2006 11.47.42
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Angiuzza  @  23/09/2005 19:29:06
   10 / 10
stupendo
reale
duro perchè schietto
vivo
sincero
fa male.. ed è un bene

64 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2005 10.01.32
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*mathisse*  @  23/09/2005 18:03:43
   7 / 10
IL FILM NON E MALE MA

VAFFAN**** A ZAPATERO

DA QUANDO C'E' LUI IN SPAGNA

TUTTO E' LEGALE

51 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2005 09.59.03
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Criss  @  23/09/2005 11:39:15
   10 / 10
Non è un film nel senso stretto del termine, visto che normalmente all'inizio di ogni film si trova la notissima frase: "I fatti e i personaggi presenti in questo film sono inventati, ogni riferimento a fatti o persone realmente esistiti è da ritenersi del tutto casuale" purtroppo in questo caso sarebbe andata meglio (per noi) se questa frase fosse stata scritta, invece, tutto ciò che è stato detto è tragicomicamente vero. RIsate amare...
Film-denuncia ben fatto, la Guzzanti è brillante, intelligente, sagace, pungente. E' riuscita a tenerci incollati alle poltrone per tutto il tempo del film facendoci ridere, riflettere, piangere di rabbia...
Vedetelo!!!!!!!

10 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2005 14.55.08
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Alexd87  @  22/09/2005 00:34:26
   7 / 10
Bravissima la Guzzanti con ironia è iuscita a mostrare in questo film come l'Italia sia caduta in basso...finalmente un "film" che fa vedere bene alla gente le cose come stanno...io lo consiglio perchè è molto interessante!

6 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2005 20.23.47
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Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  @  21/09/2005 20:29:02
   8 / 10
W Sabina Guzzanti

Coraggioso, onesto, oggettivo e tremendamente vero. Lontano dal pulpito della faziosità e della demagogia Sabina Guzzanti lancia il suo j’accuse con stile e ironia.
Il film documenta in quale abominevole abisso è finita l’Italia da quando il governo Berlusconi ha preso il potere… ma attenzione alla gogna non c’è solo il centro destra, c’è anche il centro sinistra, ci sono i giornalisti… e soprattutto c’è il pavido, pingue e inconcludente popolo italiano, che si macchia come al solito di una colpa terribile: la rassegnazione!
“Da sempre l’ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte ed è anche vero che il sonno della ragione genera mostri”
W quindi Sabina Guzzanti che “nel volgo disperso… è l’unica a sollevare la testa” e crea questo documentario che mostra una panoramica di cosa è l’informazione, la satira, la tolleranza, il diritto di espressione in Italia e in tutti gli altri paesi europei e non.
Le risposte dei nostri onorevoli a questi temi così come la censura di RAIOT(il programma di sabina) sono solo farneticanti panegirici balbuzienti imbarazzanti e incomprensibili che cercano di nascondersi con protervia dietro un dito e Sabina li intervista con fredda diplomazia gentile, ma determinata con battuta pronta, intelligente e non offensiva… il lavoro come lo dovrebbero fare tanti giornalisti di scodinzolare e di leccare evitando domande critiche o imbarazzanti.

Io veramente non capisco il voto basso di questo forum (non è la prima volta che mi sorprendo), forse è proprio vero che la verità fa male e che ogni popolo ha il governo che si merita (e anche l’opposizione!!!).

Lo consiglio veramente a tutte le persone di qualsiasi fede politica, ma sopratutto a quelle dotate di ragionevole buon senso!

Hitler nella sua pazzia aveva detto una gran verità:

"..non credo nella intelligenza delle masse, ma bensì nella loro grande capacità di dimenticare!"


23 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2005 18.08.14
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TIGER FRANK  @  21/09/2005 00:07:18
   7 / 10
Premesso che il film non l'ho visto il voto e' fittizio giusto perche' dice :vale la pena vederlo e fin qui...
In attesa della rimozione forzata del mio commento da chi di dovere avevo una richiesta da fare:
Riuscireste ad essere un po' piu' obiettivi ed equi nei vostri giudizi in modo da dare un suggerimento piu' o meno valido a chi volesse vedere questo il film? Senza,e lo chiedo perfavore,battibbeccare sulla sinistra o sulla destra?Dai vostri commenti pare che chi e' di sx lo apprezza e chi e'di dx no.Francamente siete un po' patetici...
Ora,potrebbe essere obiettivo nel giudizio chi vota per l'uno e lucido e distaccato chi vota per l'altro?Chiedo troppo?
Altrimenti dovro' aspettare il giudizio di qualche critico di cinema che scrive bene e che purtroppo,da quello che vedo, non ha ancora votato.
Campacavallo!

22 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2005 09.41.50
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Jack Torrone  @  20/09/2005 23:24:24
   4 / 10
di solito quando si assiste ad una altalena di voti da uno a dieci c'è qualcosa che non quadra. In questo caso mi sembra evidente che un giudizio sereno non sia possibile, vuoi perchè ormai la Guzzanti ha assunto (purtroppo) il fastidioso ruolo di profeta, a danno del suo talento e verve. Il suo umorismo si è incattivito e spesso è scivolato in uscite di dubbio gusto.
un film che non consiglio, proprio perchè non lo considerò un film, ma uno stucchevole esercizio di stile che con il cinema ha ben poco a che vedere

14 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2006 13.32.42
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benzo24  @  20/09/2005 18:41:09
   1 / 10
il cinema è un'altra cosa, la guzzanti è soltanto una macchietta televisiva. non sipuò parlare neanche di satira, questa è soltanto propaganda politica di quella banale e basta che tra l'altro fa molto male sopratutto a sinistra.

11 risposte al commento
Ultima risposta 20/05/2006 04.06.58
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milton  @  20/09/2005 17:17:55
   10 / 10
Purtroppo di voti volutamente provocatori, fuori contesto o del tutto immotivati mi sembra ce ne siano parecchi ma il giudizio dello staff se ne frega. è un peccato perchè questo è un film meraviglioso che potrebbe insegnare a tutti cosa significa democrazia, rispetto delle idee, satira, informazione. ottimo seppur breve l'intervento di grillo, eccezionale rossi e complimenti alla guzzanti


12 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2005 15.09.27
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ste 10  @  20/09/2005 16:49:06
   1 / 10
Una c*****a faziosa e presuntuosa, la dittatura la vedono solo loro e poi il titolo è tutto un programma da evitare più della peste

14 risposte al commento
Ultima risposta 06/01/2008 12.29.11
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Icedragon  @  20/09/2005 13:00:17
   10 / 10
L'ho visto ieri e ne sono davvero entusiasta, la Guzzanti ci regala l'ennesimo ottimo spettacolo ;-).
P.S Non posso non fare una forte critica ai cinema napoletani che NON proiettano il film: solo una sala in tutta la città (tralaltro ridicolmente piccola) proietta il film :-(.

8 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2005 10.03.20
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Invia una mail all'autore del commento federex  @  19/09/2005 19:23:44
   1 / 10
per sinistroidi frustrati, per gli altri non c'è nulla di interessante. retorica da sbadiglio.

23 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2006 13.40.24
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controsenso  @  19/09/2005 10:38:41
   9 / 10
A giudicare da alcuni commenti direi che... " è davvero difficile liberare gli schiavi che credono di essere liberi! " (Rodari)

6 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2005 09.34.22
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viagem  @  19/09/2005 10:03:59
   8 / 10
Ma è possibile che nessuno riesca a giudicare il film a prescindere dal proprio credo politico? NON è un film contro Berlusconi, NON è un film contro la destra, è un film per la libertà dai regimi e non si salva nè la destra nè la sinistra. Non si salvano i politici e non si salvano i giornalisti italiani, perennemente sucubi del potere, chiunque lo possegga.
Andate a vederlo prima di mettere quegli 1. Ci sono testimonianze di come si faccia giornalismo e satira in Francia, in Inghilterra e in altre parti del mondo. Finchè ci viviamo dentro non ce ne accorgiamo, poi qualcuno ti fa dare un'occhiata su come vanno le cose all'estero e...rabbrividisci.
Si osanna Moore, ma anche in Italia sappiamo fare i documentari d'inchiesta di qualità, con equilibrio e facendo anche più ridere. Le interviste a Petruccioli sono un capolavoro...per merito di Petruccioli più che altro!

10 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2005 15.15.34
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Almirante  @  19/09/2005 08:54:17
   1 / 10
qualcuno ha scritto che dopo aver visto il film è uscito dal cinema urlando viva zapatero....secondo mè è persona da rinchiudere al CIM (centro igiene mentale)..anche se è na scena che mi sarebbe piaciuto vedere per farmi 4 risate di gusto.
il film è pietoso....tanto più che ormai non sono in tanti a gridare viva zapatero in Spagna.Soprattutto dopo che si è saputo che il paladino dei gay si è affittato per un mese a minorca una delle ville piu grandi dell'isola con 100 agenti di scorta.
Cmq poche volte ho visto un film piu fazioso e insulso

9 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2005 23.43.33
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Etherchild  @  18/09/2005 15:50:24
   1 / 10
Se c'è gente non in grado di sognare è proprio quella che segue operazioni politiche commerciali come questa della Guzzanti. Sono loro che non possono sognare schiavi di una falsa cultura che è contro la libertà.
L'arte è un qualcosa che dovrebbe cogliere l'universale... UNIRE... Non dividere. Altra cosa. Sono stufo dei sinistroidi italiani che si credono unici detentori di cultura, quando sono solo schiavi di una subcultura, falsamente artistica e fatta da loro per loro simili...
Quello che voglio dire è solo che l'odio non risolve niente. E solo nel trailer della Guzzanti sembra di assistere al delirio di un'assatanata colta dall'odio e non ad una razionale analisi del nostro paese... Se si eliminasse quest'odio e si avesse l'umiltà di ripartire ogni istante da zero e non da stupide categorie (a cui aggiungo la categoria dei pusillanimi a cui tu non hai esitato a mettermi dentro senza sapere nulla di me...). Non si può propagandare la "mentalità del dialogo" essendo per primi chiusi in testa nel proprio odio verso un fantasma concretizzato da documentari stupidi come questo...
Se voi credete di essere sotto la dittatura vi dico: "VOI siete sotto una dittatura! La dittatura del vostro pensiero anti-artistico, anti-umano!"

Francesco


19 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2005 14.08.29
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polbot  @  18/09/2005 14:03:59
   10 / 10
Dunque nn credo che sia corretto dare 1 a un film senza averlo visto.
Se volete dare 1 alla Guzzanti datelo su un altro sito, x favore. E' questione di correttezza. Invito quindi il webmaster a cancellare i precedenti 1 e il mio 10 dato x protesta... io non sono un guzzantiano, ma nn sopporto l'acefalità sia di dx che di sx. Se verrà cancellato il mio 10 insieme agli 1 allora esprimerò il mio reale voto (7) su questo documentario (e che consiglio x l'importanza del tema trattato), che HO VISTO ieri sera.
Il mio giudizio: ben fatto, inconsciamente mi aspettavo una cosa "non misurata"... invece la Guzzanti fa una analisi piuttosto lucida. Alla fine esci dal cinema gridando VIVA ZAPATERO e nn per la cosiddetta legge pro-gay... andate a vederlo...e capirete! e capirete anche che immagine abbiano gli europei della nostra presunta democrazia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2005 10.28.30
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Ciccio  @  16/09/2005 22:58:49
   8 / 10
Moore all'amatriciana la nostra cara Sabina Guzzanti che ce la mette tutta per realizzare un'opera degna... E ci riesce!
Interviste interessanti e significative (soprattutto quelle agli artisti stranieri) ci fanno capire che stiamo sotto dittatura, ma questo lo sapevamo già. Ci vorrebbe qualche Guzzanti in più e qualche Bonolis di meno... Comunque andatelo a vedere ne vale la pena.

6 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2005 10.46.51
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Ludovico65  @  16/09/2005 13:57:25
   1 / 10
Un film veramente triste, infarcito di pregiudizi da non vedere, sabina guzzanti vuol essere polemica quanto vuole.. ma e'' meglio che si trovi un lavoro serio.
ciao belli

6 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2005 02.52.05
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