viva zapatero! regia di Sabina Guzzanti Italia 2005
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viva zapatero! (2005)

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locandina del film VIVA ZAPATERO!

Titolo Originale: VIVA ZAPATERO!

RegiaSabina Guzzanti

InterpretiRory Bremner, Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo Biagi, Fabrizio Morri, Valerio Terenzio, Andrea Salerno, Lucia Annunziata, Beppe Giulietti, Claudio Petruccioli, Dario Fo, Flavio Cattaneo, Luciano Canfora, Karl Zero

Durata: h 1.20
NazionalitàItalia 2005
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 2005

•  Altri film di Sabina Guzzanti

Trama del film Viva zapatero!

Le vicende di 'Raiot', l'ultimo spettacolo di Sabina Guzzanti sospeso dalla Rai dopo una sola puntata, sono lo spunto per parlare di satira con alcuni dei principali esponenti europei fra cui il premio Nobel Dario Fo e in generale fare il punto sulla libertà di informazione in Italia.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (126 voti)6,87Grafico
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Voti e commenti su Viva zapatero!, 126 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/08/2016 23:14:04
   6 / 10
La chiusura di Raiot offre alla Guzzanti il fianco per parlare dello stato della censura nel nostro paese e più in generale della libertà di stampa. A distanza di anni si può dire che la situazione non sia migliorata granchè, tuttavia in quegli anni, all'apice del berlusconismo, si è consolidato un certo trend, complice anche un generale disinteresse (definiamolo così...) della classe politica verso certe tematiche che dovrebbero essere, al contrario, prioritarie. Il limite di questo film è che la Guzzanti è troppo coinvolta (umanamente comprensibile) dalle vicende personali della chiusura di Raiot. Si lascia trascinare dalla propria rabbia, quando un maggior distacco e soprattutto un taglio più "a mente fredda" sarebbe stato più efficace.

Zanibo  @  21/01/2014 09:17:19
   8 / 10
Mi ha colpito molto il finale, da 10 a mio parere, ma e` ben fatto anche il resto del film.

Il messaggio e` per certi universale e si allaccia ad Orwell e/o al fascismo, dato che ogni volta che il piu` forte si mette al di sopra delle leggi o della logica, i piu` "deboli" dovrebbero fare massa critica e pretendere giustizia, se no a rimetterci alla lunga sono loro.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/07/2013 10:40:36
   8 / 10
Do un voto equo, ma è palese che questi film non si possano per nulla votare.
Questi film vanno semplicemente guardati. I giudizi tecnici/viscerali sulla Guzzanti non mi interessano, a me piace molto, ma sinceramente tra lei e quello che racconta la mia attenzione va interamente a quello che racconta.
E di cose ne racconta, e tra il senso di disgusto e quello di catarsi finale a vedere le persone comuni dire "veniamo qui per tenerci quel poco di libertà che ancora ci è rimasto" non ho potuto non amare il coraggio di questa donna, che urli o meno, che sia meno brava di Corrado, che non sappia fare satira o la sappia fare benissimo invece (disquisiamo davvero sulle sue capacità tecniche? Ce lo possiamo davvero permettere?), e alla fine non mi è rimasto che pensare che nella vita ci voglia davvero coraggio, senza paura, un coraggio estremo e illimitato, un coraggio che purtroppo ce lo dobbiamo proprio dare da soli.

MonkeyIsland  @  12/07/2013 18:09:57
   6 / 10
Meglio che non mi pronunci sugli ultimi due commenti che mi fanno capire com'è possibile che ci perseguiti ancora oggi un personaggio infimo come B.
Sul film poco da aggiungere un prodotto veramente poco interessante, gioca tutto sul fatto che hanno fatto chiudere Raiot a Sabina Guzzanti e basta.
Draquila è di ben altro spessore.
Comunque Sabina rispetto a Corrado è di gran lunga inferiore come comica, pure la sorella minore che spesso passano su Mtv gli è superiore.

mabumba77  @  17/05/2013 10:41:59
   1 / 10
Dovrebbe intitolarsi VIVA IL COMUNISMO.Scandalosamente fazioso

Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  25/10/2012 16:28:50
   1 / 10
Quando ero più giovine mi capitava di esser e trascinato nelle diatribe italiote, sulla libertà di satira, e sulla politica democratica di facciata che ha devastato l'occidente.
Ed ecco che incappavo in personaggi buffi come i Guzzanti, come Grillo, come Moore, come Ricca, come Crozza e altri cazzari simili.

Ricordo che però una visione mi rimase più impressa delle altre per la sua desolante pochezza: Viva Zapatero.

Viva Zapatero, che già dal titolo fa capire la genialità dell'autrice, è una sorta di lamentela fastidiosa della Guzzanti sulla chiusura della sua inutile trasmissione Raiot.

Una trasmissione dove attraverso una satira disgraziata (il fratello da questo punto di vista è su un altro pianeta e meno politicizzato) la Sabinona cercava di attaccare Berlusconi come il male del mondo, un cancro italiano da debellare e con lui tutta la politica corrotta..
Insomma il solito bel modo superficiale per giocherellare ed incanalare la rabbia repressa dei tanti studentelli sinistroidi nullafacenti con il quoziente intellettivo di un dromedario.

Non che ci si potesse aspettare un minimo profondità di vedute da una persona del genere, per carità, però scomodare il cinema per una produzione simile è stata perlomeno una scelta di cattivo gusto.

Che poi diciamocela tutta, lei, Biagi e Santoro in quel periodo furono cacciati?
Ma meno male! Un po' di muffa in meno in tv, Berlusconi probabilmente fece una delle poche cose giuste nella sua vita, tolse certe facce dallo schermo che solo a vederle facevano venire la gastrite.
E basta con la storia della libertà di satira , della libertà di stampa, la libertà di stampa va bene solo se è libertà dalla stampa.
D'altronde tra una Barbara D'Urso e un Santoro qual' è la differenza? Se la prima incanala le famiglie consunte della domenica pomeriggio, il secondo incanala gli intellettuali stolti che stanno ancora lì a ripetere in maniera imbarazzante gli slogan degli anni'60 con cui furono messi a novanta gradi.

La Guzzanti incarna tutti quei soggetti capaci tutt'oggi di andare in piazza a reclamare più schiavitù lavorativa per poter esser consumatori migliori, col faccione di Che Guevara e le bandiere arcobaleno… i veri figli del "sogno americano".

P.S: L'unica produzione decente della Guzzanti è stata forse Draquila, dove perlomeno svolse una funzione di testimonianza su quel che accadeva nelle zone terremotate.

7 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2014 20.46.20
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Tyron80  @  21/06/2012 11:40:25
   1 / 10
Sicuramente non è classificabile come film. Forse si potrebbe considerare una specie di "documentario" noioso e inutile dove si ripetono sempre le stesse cose fini a se stesse, ma non è che poi la Spagna di Zapatero fosse così più democratica e prosperosa. L' ennesimo prodotto inutile di un cinema italiano che purtroppo non è più quello dei decenni passati

gantz88  @  06/01/2012 09:24:26
   7 / 10
bel documentario alla fine mi ha fatto pure commuovere certo non ho sentito l'altra parte ke si difendeva ma c'è ben poco da difendersi anke perchè non volevano nemmeno parlare a quanto visto.l'unico documentario ke non trasmetteranno mai in tv....

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  27/10/2011 11:09:13
   5 / 10
Scadente sottoprodotto autoreferenziale che vorrebbe essere una riflessione sullo stato della satira in Italia rispetto al resto d'Europa, ma si risolve in una serie di lagnanze sulla chiusura di Raiot. Lagnanze più che giustificate, per carità (la chiusura di Raiot ordinata da Silvio fu vergognosa, in linea di principio), ma troppo fragili per essere prese a pretesto per un documentario di questo tipo, soprattutto per l'eccessivo coinvolgimento della Guzzanti nella questione, che finisce per ottenere l'effetto opposto di quello desiderato.
Incomprensibilmente scemo il titolo.

10 risposte al commento
Ultima risposta 27/10/2011 18.08.27
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MidnightMikko  @  15/10/2011 09:26:32
   5 / 10
Pur stimando Sabina Guzzanti e la sua buona volontà, cinematograficamente ho constatato (purtroppo) che non ha nulla da dare (dire). Pur trattando molto accuratamente di una situazione interessante, il documentario, personalmente, mi è sembrato eccessivamente egocentrico. è fastidiosa quando narra con quella voce così sommessa, attoriale, quasi da condannata prossima al patibolo. La vicenda ruota esclusivamente intorno a lei, ovvio, ma c'è veramente un irritante velo di autocommiserazione (perchè a me e agli altri no? Che ho fatto di male? Solo queste domande, nessun elemento viene dato per dar vita ad una riflessione vera e propria). Il brutto di questi documentari poi è che lasciano il tempo che trovano: oramai che l'Italia è in una certa situazione è risaputo da anni, il fatto della censura, dell'imperialismo berlusconiano.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  14/10/2011 21:20:28
   7½ / 10
GRANDE GUZZANTI OTTIMO PRODOTTO DI INFORMAZIONE LIBERA

WildHorse  @  29/08/2009 23:58:40
   10 / 10
Bravissima Guzzanti! Ha fatto un film davvero bello. Montaggio e voce fuori campo perfette. E' un film che dovrebbero vedere tutti. La politica è solo uno sfondo, in primo piano c'è l'Italia di oggi, corrotta, infame, egoista e affarista dalla parte dei potenti, sfiduciata, amareggiata, inerme dall'altra parte. Ma prima o poi tutti si renderanno conto degli anni bui che stiamo passando... e allora saranno cavoli amari!

Macs  @  27/08/2009 22:13:57
   7 / 10
Tecnicamente non è fatto benissimo, ma il voto va al tema e ai contenuti. Riflettendoci, il titolo è molto interessante perché fa riferimento all'unica vera citazione di Zapatero nel corso del "film": quella che fa Travaglio quando dice che Zap, appena giunto al potere, ha fatto una legge che abolisce la consuetudine di chi va al potere di nominare i vertici dell'informazione pubblica. Una consuetudine senza alcun senso (causa di gran parte dei mali della nostra informazioine) e contro cui, incredibilmentre, in Italia nessuno si ribella. Non parlo dei politici, loro è ovvio che non si ribellino, ma soprattutto dei diretti interessati (i giornalisti), e poi gli intellettuali, gli artisti, e la gente comune, i cosiddetti elettori.

Invia una mail all'autore del commento Daniel91  @  27/07/2009 16:22:52
   10 / 10
Finalmente qualcuno che si alza e dice basta! Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno realmente! Complimenti alla grandissima Guzzanti!
Per chi dice che come film è fatto male: Ma svegliatevi!! Non è un film, è un DOCUMENTARIO!! Sono due cose diversissime!! è come dire che quelli del national geographic non sono film fatti bene! Logico, non sono film!

20 risposte al commento
Ultima risposta 30/08/2009 01.07.23
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Invia una mail all'autore del commento Atton  @  30/12/2008 12:26:32
   7 / 10
Il voto è una media tra l'aspetto esteriore del film (4, ad essere buoni) e il contenuto (10 e lode). Il cinema non sarà certamente sconvolto da questo documentario, ma dal punto di vista sociale l'importanza è notevole solo per il tema trattato, e cioè il mancato rispetto dell'art.21 della nostra Costituzione (robettina mica da niente, tra l'altro non è l'unico a non essere rispettato). L'anomala situazione italiana è mostrata molto bene ma poteva essere fatto di più e meglio. In tempi di vacche magre è già tanto così.

Andrrrea  @  16/12/2008 13:57:43
   9 / 10
pungente, tagliente come una lama e veritiero, non di parte, ma reale e schietto, persino emozionante. da far vedere a chi ignora lo strapotere crimale di Berlusconi.

3 risposte al commento
Ultima risposta 30/12/2008 12.17.23
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DarkRareMirko  @  26/10/2008 02:30:56
   7 / 10
Viva Zapatero! è un coraggioso documentario di Sabina Guzzanti nel quale quest'ultima ricostruisce ciò che è avvenuto in seguito alla chiusura riguardante la prima puntata del programma satirico Raiot.

Aiutandosi anche con interviste, con quasi zero ironia e con ottimi ed intelligenti approfondimenti, la Guzzanti offre un quadro davvero sconcertante della libertà d'informazione e della libertà in generale in Italia, dove impera la censura.
Molto interessante il fatto che persino persone della Rai che prima le avevano dato il via libera per la trasmissione del programma, subito dopo cambiarono idea!

E' un documentario acuto, ben girato, che fà capire molte cose, diretto da una delle poche persone appartenenti al mondo dello spettacolo italiano che per fortuna ancora rimane attiva sotto questi importantissimi punti di vista, ossia quelli a tutela della libertà informativa delle persone.

Continua così Sabina, di cuore.

aladino  @  22/08/2008 00:40:45
   2 / 10
Che l'obiettività non sia la somma dote della Guzzanti lo lascio passare. Che la Guzzanti inganni il telespettatore con maliziose e non casuali inesattezze, lo lascio passare. Ma finchè fai il cabaret, tutto va bene, tutto (o molto, per lo meno) è ammissibile. I guai arrivano se, presi da megalomania, ci si mette a fare quello che non si è in grado di fare. La Guzzanti scimmiotta Moore confezionando un prodotto poco incisivo e molto furbo. Potrebbe prendere qualche lezioncina dal fratello, lui sì artista eclettico capace di far sorridere e riflettere (molto) anche con un film (vedi fascisti su marte). La Guzzanti farebbe meglio a tornare a quello che sa fare bene, ossia le imitazioni nell'Ottavo Nano. Guadagnerebbe qualche soldino di meno, ma forse acquisterebbe molto di quella credibilità che ha sperperato per strada.
Ps: non metto uno, perchè è il voto che ho messo a 'Troppo belli': anche per una come la Guzzanti, sarebbe davvero eccessivo.

7HateHeaven  @  14/08/2008 12:31:43
   6½ / 10
La situazione dell'informazione in Italia è vergognosa... questo documentario può essere un aiuto a chi ancora non se ne è accorto...Sebbene non coinvolga troppo e le musiche siano forse fuori tema...
A tutti i berlusconiani che hanno smerd.ato quelli che hanno dato un voto positivo accusando di comunismo vorrei dire 2cose:
1)vedete il film. Sabina intervista politici e persone anche di sinistra, (ad es. l'Annunziata) dando lo stesso giudizio. Inoltre mette in mostra come la sinistra dopo il primo governo Berlusconi NON abbia fatto nessuna legge contro il conflitto di interessi. Non mi pare siano commenti di parte
2)Basta con sti comunisti!! la realtà non è zelig!! Prodi & company non sono comunisti, sono dei semplici ladri cambiapartito.. Non esiste neanche più rifondazione!!! I partiti di sinistra sono poi pieni di ex DC...

Sono tutti uguali sti schifosi...

serrano  @  20/03/2008 10:27:32
   7½ / 10
non lo ricordo benissimo, al tempo della visione, nonostante fossi di destra (ma forzando molto la definzione)...mi era tuttavia piciuto!
Insomma, una specie di documentario sulle magagne dello Psiconano che "si sapevano anche nei peggiori bar di Caracas". O almeno si intuivano.
Personalmente mi piace molto più il fratello che lei...lui da personaggi indimenticabili come "lorenzo", "livore","Snak and Gnola",per non dire poi "Fascisti su marte"! ottima comicità!!!=)
Lei la conosco un pò meno! Cmq il contenuto è buono, ma mi permetto di dissentire sul titolo: quel che allora sembrava un socialista coi ******** (Zapatero ovviamnte), si è poi in realtà rivelato poco meglio della sinistra italiana. E lo dico xké sono in Spagna e so come vanno le cose (che comq sia, sarebbe oro colato x l'italia). Percui, anche Zaptero è del club dei "soliti noti".
Ora ovviamente non son più di destra...ma men che meno di sinistra, e se mi perettete vi vorrei lasciare con questa breve ma illuminante massima di Beppe Grillo, che credo riassuma bene la situazione italiana:

"Lo psiconano è il male comune, il nemico da combattere!La sinistra, che dovrebbe essere l'alternativa, è in realtà un falso amico. Allora io preferisco un nemico vero, che un falso amico!"

gabbo  @  18/02/2008 18:30:02
   7 / 10
da vedere per il tema, meno per il resto

THE_FEX84  @  18/02/2008 18:26:03
   7½ / 10
Dopo un esordio disastroso("Bimba-E' clonata una stella"),la Guzzanti ritenta la carta della regìa,cambiando decisamente genere e formula,per dirigere un documentario sulla falsariga di quelli diretti da Michael Moore:e azzarda un'opera(coronata da un grande successo di pubblico e di critica)dove lo spunto della sospensione alla sola prima puntata di un suo programma satirico("Raiot" trasmesso su Rai3 in tarda serata con un ottimo ascolto)diventa il pretesto per parlare della libertà d'informazione in Italia,perennemente manipolata da chi è al Governo,per paura di chissà quale scandalo o percussione.Le immagini si commentano da sole,da Berlusconi che decide di tagliare fuori dal circuito televisivo il povero Biagi,Santoro e Luttazzi,con l'accusa di aver fatto" un uso criminoso della televisione"(ma lasciando a briglia sciolta il teatrino gestito da Emilio Fede e il suo farsesco"Tg4"),a Gasparri,che quasi assolve trasmissioni televisive che doverebbero dare informazioni fondamentali sulla situazione politica attuale,ma che invece si risolvono in un confusionario campionario di propagande urlate ed esagitate(ogni riferimento a"Porta a Porta",e ed altri analoghi prodotti,non è puramente casuale)che riescono soltanto a frastornare lo spettatore(e probabile elettore).La Guzzanti punta coraggiosamente il dito contro il nostro attuale sistema politico d'informazione(paragonandolo con quello ben più libero della Francia)senza peli sulla lingua,raccogliendo delle interessanti testimonianze(vengono intervistati tra gli altri,anche Dario Fo e Beppe Grillo),che servono a comporre un mosaico utile per capire l'andamento di un Paese allo sfascio,dove dei politici dai volti caricaturali e dalla flemma improbabile,si divertono ad apparire forzatamente simpatici,apparendo in degli squallidi prodotti televisivi,eliminando gli ostacoli maggiori(in misura maggiore si tratta di comici),imponendosi sul piccolo schermo e rivelando tutta la loro pochezza.Il film rimane anche un sano e liberatorio elogio all'accattivante satira tv e con il passare degli anni diventerà un interessante documento di costume,dato che rimane uno dei pochi film italiani attuali ancora in grado di fare presa sulla realtà.

ForrestGump88  @  16/12/2007 23:43:28
   8 / 10
Documentario davvero interessante che mette luce sul peggiore atto di censura dell'informazione nostrana dal dopoguerra ad oggi: L'EDITTO BULGARO.
Forza Sabina

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/02/2008 01.39.01
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Daddy90  @  05/10/2007 19:21:36
   8 / 10
Pensavo che questo film rendesse più alto il sentimento di nazione e il disprezzo (non odio!) verso il Cavaliere Bulgaro che ha vergonosamente cacciato dalla tv pubblica il più grande giornalista italiano assieme a Montanelli, (degli altri due non me ne frega un gran che ma comunque e stato ingiusto lo stesso) e invece no noi italiani siamo ancora così, o con noi o contro di noi.
comunque e un documentario bellissimo specialmente nella scena dell editto bulgaro dove mi sembrava proprio di essere tornato sotto il Fascismo!

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/01/2008 11.55.18
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Invia una mail all'autore del commento squirt  @  20/09/2007 23:56:40
   10 / 10
semplicemente grandioso..
aiuta a riflettere su come sono stati bui gli ultimi anni con la speranza che non la siano anche i prossimi..
grandissima la guzzanti ,inspiegabili i voti bassi a prescindere dallo schieramento politico..in primis oggettività..
Imperdibile

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Ultima risposta 02/01/2008 15.38.59
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Il Messere  @  16/07/2007 23:40:05
   6½ / 10
Apprezzabile tentativo di cronistoria sulla discesa agli inferi della libertà d'informazione nell'era del biscione. Tutto cominciò con l'editto bulgaro con cui l'ex primo ministro condannava all'embargo i personaggi più scomodi del piccolo schermo del bel paese.
Poi il pur divertente documentario di Sabina Guzzanti - che vede giustamente esemplare il primo cittadino spagnolo - si rivela ben presto una sorta di puntata particolare di Raiot, con un non convincente tenatativo di automartirizzazione.

jess  @  10/07/2007 16:46:32
   1 / 10
Una cretinata,
un documentario che non ti lascia senza fiato.
Durata cortissima e brutta,
Attori brutti di faccia e brutte le recitazioni.
No no non vedetelo,
se volete vomiotare cavoli vostri.
Brutto

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2009 15.30.35
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  09/07/2007 16:56:49
   6 / 10
Film ricco di contenuti intelligenti soprattutto sul piano verbale, per il resto è un film mal fatto, poco brillante su tutti i fronti.

Film di denuncia, di contro informazione, va bene ma un film è anche un film nel senso pieno del termine, va curato sul piano dell'immagine e del montaggio. Un macello...povera Italia.

Tuco ElPuerco  @  17/05/2007 04:59:46
   7½ / 10
Sabina Guzzanti mi sta abbastanza impatica,ha una bella testa ma e' un po' esuberante;ma cmq sia da vita a un film documentario che descrive bene una questione almeno a me cara.Berlusconi viene tirato fuori,ma NON e' un film su Berlusconi questo,come non lo e' su Biagi,Santoro,Luttazzi.......come non e' un film contro la destra e neanche un film a favore della sinistra.E' un film che unicamente,descrive concruda verita',la pochezza del giornalismo,della televisione,della politica e dell'informazione italiana.E penso che dei cervelli affamati di informazioni,sia di destra che di sinistra,visto che e' questo il problema principale che verte sulla discussione di sto film,possano tranquillamente vederselo.Come ho gia' detto,una mente affamata di informazione,non conta della sua parte.E soprattutto non tenta di identificare un documento a favore di una parte di pensiero.Guarda e basta,neutramente (cosa che e' troppo difficile per troppe persone purtroppo)......

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2007 15.26.15
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ragno  @  22/04/2007 19:41:53
   9 / 10
una delle poche persone che ha il coraggio di reagire e far pensare la gente,da ammirare e sopratutto da sostenere.

shogun  @  21/01/2007 20:14:02
   6 / 10
IO QUESTO FILM NON L'HO VISTO E NON LO VEDRO'.
Non mi interessano i documentari cinematografici.
Il mio è un voto politico (tanto è di questo che si parla).

Ma vedo che grosso modo (dai commenti in generale) i comunisti hanno dato 8, i berlusconiani 2.

La mia domanda è:
Ma che caz.zo ci siete andati a fare a vedere questo film? Che cosa vi aspettavate di vedere...non so un film d'avventura, sentimentalismi, un po' d'azione!

Voi avete visto un documentario che denuncia, non la mancanza di pluralismo informativo, ma la mancanza di una normativa (=legge) SERIA che disciplini il pluralismo radiotelevisivo.

Perchè seria? Perchè la normativa esiste, ma è totalmente inadeguata. Infatti:

1) L'art. 21 Cost., se da un lato tutela la libertà di pensiero, parola e scritto, tace in rigurdo alla libertà di formarsi un proprio pensiero liberamente (grave mancanza che ci riporta indietro al ventennio fascista dove si dà libertà di regolamentazione in materia al legislatore e si affida il servizio al monopolio pubblico RAI, sotto il controllo politico in quanto i dirigenti erano scelti dal Governo. E questo vi pare pluralismo????? Vabbèè!!).
2) Nel '74 (dopo vent'anni) ci si accorge che effettivamente questo pluralismo non esiste ed arrivano in aiuto nuove regole per garantire imparzialità e obiettività. Nonostante ciò non si riesce di fatto a liberare la RAI dal fenomeno della "lottizzazione".
3) A livello locale non ci sono problemi perchè vi sono numerose frequenze, ma a livello nazionale si teme l'accadimento di un possibile evento: il verificarsi di un duopolio pubblico-privato che di fatto avrebbe sancito la nascita di un monopolio privato a causa delle limitate frequenze. L'inerzia dei giudici fa il resto: nasce Fininvest e con essa l'incubo diviene realtà. Il Berlusca a quei tempi era già immensamente potente se riuscì ad impedire la realizzazione di un quadro normativo attraverso pressioni sui politici (e i politici fanno le leggi in parlamento).
4) La RAI inizia a divenire una tv inutile (come del resto lo è oggi), in quanto, con il monopolio (di fatto) privato, la programmazione pubblica è influenzata da quella privata. Questo significa che se di là fanno il Grande Fratello, di qua, per guadagnare, sono costretti a fare L'isola degli IDIOTI FAMOSI!
5) Rizzoli spa vuole lanciare il primo telegiornale privato ma la Consulta blocca l'iniziativa per la mancanza di una disciplina (AnCoRa) sul pluralismo informativo.
6) Nell'81 arriva il decreto "salva Berlusca" (chi se lo ricorda? Io no, non ero nato) dove finalmente si sancisce la possibilità per i privati (ma sfortunatamente in italia ce n'era solo uno che intanto era cresciuto a dismisura grazie al silenzio della legge) di svolgere servizio radiotelevisivo, ma sempre in attesa di una nuova regolamentazione...
7) nell'88 si afferma la costituzionalità del duopolio pubblico-privato (alla faccia del libero mercato) e nell'89 nasce la "tv senza frontiere" (sti caz.zi) e tutta una serie di regole su pubblicità e programmazione (con solo 30 anni di ritardo)
8) Vogliamo parlare della legge Mammì e Maccanico (anni 90)? Meglio di no, anche perchè la prima viene dichiarata incostituzionale e la seconda serve solo a rendere costituzionale le prima.
9) 2000, legge sulla per condicio per risolvere il conflitto d'interesse (di chi! Del Berlusca forse? mahh...)
10) Ora qua sulla legge Gasparri io stenderei un velo pietoso. Basta pensare che ha esordito con un rinvio alle Camere per incostituzionalità.
11) Oggi siamo ancora in attesa di una legge seria, quella legge che pare sia stata fatta da Zapatero in Spagna.

Allora volevo dire...Ma perchè non vi svegliate un po' dal vostro stato d'ignoranza permanente, così che magari, con un piccolo sforzo, riusciate a capire che il documentario che avete visto non è, nè di sinistra, nè di destra.
E' solo un documento di denuncia (da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle la situazione) contro i politici (tutti), affinchè possiate capire e non rimanere Capre brucanti di erba, con chi abbiamo e avremo a che fare, se continuiamo di questi passi!

Se la cosa non vi piace, spegnete la tv e accendete internet (e soprattutto non guardate quell'idiota di Emilio Fede che non sa neanche parlare).

W L'INFORMAZIONE LIBERA!!!

11 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2007 09.29.44
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Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  19/01/2007 11:52:42
   8½ / 10
Conscio del fatto che i detrattori sono a corto di argomentazioni, evito di dilungarmi in analisi ad uso & consumo di chi conosce meglio di me. Si sappia che la visione implica un'azione ormai svalutata ai minimi storici: riflettere.

AMERICANFREE  @  24/12/2006 11:21:04
   1 / 10
la solita *******ta che ci rifilano al cinema........ Guzzanti spero che nn ti veda più in tv !!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/08/2009 22.50.00
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frangipani79  @  07/11/2006 00:25:52
   1½ / 10
Che spettacolo penoso. Una carrellata di infimi stacchetti "comici" e "opinioni" unilaterali.
Si lasciano parlare a ruota libera i soliti personaggi imbufaliti, con tutta la loro retorica PERICOLOSA per menti deboli, debolissime specialmente i ciucci che hanno votato sinistra ad aprile e adesso si mangiano le mani fino ai gomiti.
Furio Colombo viene lasciato libero di dire che il governo Berlusconi era nazista e non era neppure degno di rivorgerli la parola.
Ma siamo matti ? Queste cose sugli imbecilli hanno una presa incredibile. Infatti si è visto l'effetto. Moltissimi giovani sotto i 24 anni hanno votato sinistra, rifondazione comunista specialmente, traviati, poveretti, dall'ignoranza dell'età e da trasmissioni televisive e film falsi come questo.
Questo film/documentario è pieno zeppo di inesattezze e non fa riflettere un bel niente. Alla sinistra si rimprovera di aver perso le elezioni nel 2001. Basta. Tutto il resto è l'effigie di come la sinistra intende il pluralismo dell'informazione. Parlano solo loro, sbeffeggiano pesantemente e se fanno parlare anche la parte avversa fanno un capolavoro di montaggio delle frasi da Oscar.
Alla luce di come si sta comportando la sinistra oggi, altro che documentari come questi bisognerebbe fare per far conoscere al mondo in che razza di Italia viviamo oggi rispetto a quella di "ieri" ! (un caso su tutti, Renato Farina).
Sono molto amareggiato che un prodotto del genere siano finiti nei cinema e nei festival di mezzo mondo.

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Ultima risposta 17/05/2007 04.51.45
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Another Day  @  31/10/2006 12:25:10
   7½ / 10
se bisogna giudicare questo cocumentario dal punto di vista della costruzione, del montaggio, dei protagonisti allora dico che è ben fatto e ben montato.tutto si aggancia alla perfezione e scorre via liscio e molto comprensibile.
se invece giudichiamo il suo contenuto e quindi la censura e la negazione della libertà di pensiero e di espressione, beh io penso che in italia, e non solo x ciò che è accaduto con raiot, si puo tranquillamente affermare che vige, o perlomeno all'epoca dei fatti, vigeva, uno stato di censura.xchè non si puo affermare il contrario.come definire appunto ciò che è accaduto ai vari biagi, santoro, luttazzi, paolo rossi, etc etc tra cui la guzzanti, che a mio parere, anche se di sinistra, fa satira come nessuno in questa ns tv e teatro?se la dx e il governo dell'epoca non accettava una critica o un contraddittorio in tv si puo di certo constatare che la censura era presente in tutte le forme di espressione.detto questo affermo pure che non si puo offendere e calunniare la controparte.e io in raiot non ho visto questo.poi è incredibile e scandaloso come è stato trattato enzo biagi, uno dei massimi scrittori ed esponenti del giornalismo in italia.ma questo avviene appunto solo in italia.ragioniamoci un po su.ma non mettiamoci in mezzo la politica.qui parliamo di censura e libertà di parola ed espressione, fondamenti della civiltà e della librtà di ogni individuo.concludendo viva zapatero è un ottimo documentario.

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Ultima risposta 05/12/2006 09.32.32
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Sidewinder  @  30/10/2006 22:53:20
   4 / 10
Mi aspettavo un film terribilmente di parte, ma volevo constatare di persona prima di commentarlo a priori,,, il film non delude le "aspettative", ma la cosa grave non è la partigianeria intrinseca che non poteva non essere presente, il problema risiede nella struttura del docu-apologia, un'accorata quanto non convincente battaglia personale della Guzzanti per spiegare le ragioni della chiusura del suo programma, richiedendo continuamente l'appoggio di esponenti illustri ma poco seri della sfera intelletualoide italica.
Un discorso sulla libertà di espressione che non fa centro, perchè il punto è che uno può dire quello che gli pare in tv, ma non lo può fare nella televisione pubblica finanziata da tutti i cittadini (rossi, neri o blu).
Non do di meno perchè qualcosa si salva, come piccoli spazietti dedicati all'incompetenza della sinistra di governo e di opposizione oppure le cattive figure fatte dall'Annunziata e da altri; ed anche il discorso condivisibilissimo sulle nomine rai fatte dai governi di turno, mentre la politica dovrebbe starne fuori dalla Rai.

Ch.Chaplin  @  03/10/2006 00:05:28
   7½ / 10
beh il voto ovviamente premia il film come documentario, nn va sicuramente paragonato ad altri 8 ke ho dato.la parte contenutistica è ineccepibile, nn fa una piega ed è da 10, x quanto riguarda il resto lascia un po' a desiderare, sinceramente mi aspettavo qualcosina di + sull'informazione in generale o su altre magagne di berlusconi..la guzzanti parla del suo programma Raiot x metà film..dedica troppo poco a biagi e a santoro..bel documentario, ma nn eccezionale, poiché molte cose si sanno già. x quanto mi riguarda conoscevo cmq il 95% delle cose dette in questo film, a differenza di un altro documentario come può essere farenheit 9/11, il quale sputava molte novità

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/09/2006 23:04:04
   2 / 10
non do meno di "2" perche non penso si possano giudicare dei film con un voto peggiore...ma devo ammettere che qui qualche dubbio l'ho avuto e poi mi sono ricordato della sequenza della tv francese con i pupazzi fascisti che mi ha fatto ridere e allora sono stato compassionevole...
tutto il resto è un modo per fare un "fareniet 9/11" all'italiana ma con meno passione...perche portare al cinema le lamentele di un'artista che è piu brava,forse,a fare politica che a fare l'attrice?lei e suo fratello vanno spesso oltre...e sono loro i primi artefici di tutto questo odio creato contro berlusconi...oddio non dico che sia la persona piu buona del mondo pero qui si esagera...è rappresentato come un dittatore quando in realta cose buone ne ha fatte...quindi basta prenderlo come capo espriatorio dei vostri problemi tanto adesso col nuovo governo saremo punto e daccapo

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Ultima risposta 05/01/2008 20.26.39
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Cleric Preston  @  28/09/2006 18:32:40
   5 / 10
L'Italia è la peggiore democrazia dell'occidente.
Appurato.
Premesso che provo repulsione per i filmati troppo di parte (e questo lo è e mi da parecchio fastidio che le colpe della sinistra nell'ascesa di Berlusconi siano limitate a pochi sparsi accenni), è innegabile che anche questo tipo di informazione aiuti a risvegliare le coscienze.
Sarebbe stato più interessante probabilmente se le testimonianze contrarie alla Guzzanti avessero avuto più spazio e non fossero state ritagliate ad hoc, con uno stimile così simile a quello del criticato imprenditore (perchè mi rifiuto di chiamare politico chi da del nazista ad un ministro tedesco).
A chi è interessato ad un'approfondimento molto meno di parte, consiglio il documentario americano "Citizen Berlusconi" ed il documentario francese sempre sul leader della CDL (di cui purtroppo non ricordo il nome).

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Ultima risposta 11/04/2007 15.53.50
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francuccio  @  23/08/2006 19:59:05
   7½ / 10
film sull' imprescindibilità della libertà di informazione che purtroppo nel nostro paese per colpa di esseri infimi e monopolizzatori dei media come berlusconi manca

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Ultima risposta 02/01/2008 15.42.43
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tartarugo  @  21/08/2006 02:35:07
   1 / 10
Non mi piace la Guzzanti e conseguentemente il suo film, peraltro vi compaiono persone spregevoli come Santoro Biagi e Luttazzi, da dimenticare, troppo di parte!

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Ultima risposta 21/06/2012 12.13.36
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Gruppo COLLABORATORI Victor  @  05/08/2006 12:03:00
   7½ / 10
Ottimo documentario della Guzzanti in occasione del primo anniversario della chiusura del programma della stessa Sabina "Raiot".Questo film fa riflettere e non è affatto un manifesto della sinistra come potrebbero dire molti con estrema superficialità,difatti la stessa Sabina accusa spesso anche la sinistra.Molto belle le interviste ai vari Biagi,Luttazzi e Fo su cosa sia effettivamente la satira.Il film ha avuto anche un buon riscontro di pubblico oltre ad aver avuto l'applauso più lungo al festival di Venezia,considerando anche che è stato proiettato in pochissime sale.Andrebbe fatto vedere anche a Michael Moore.Purtroppo però spesso la Guzzanti si fa prendere un pò troppo la mano dalla rabbia per l'oscuramento di Raiot (vedi la scena con l'Annunziata.

Lukino  @  28/07/2006 04:39:15
   7½ / 10
Questo film può essere giudicato in due modi
1_
cinematograficamente, e devo ammettere che l'ho trovato bello come documentario, anzi, c'è anche un finale coinvolgente (anche grazie alle musiche). La voce narrante è profonda e sentita, si vede tutto l'impegno che la Guzzanti ci ha messo. E' divertente e ben fatto, e non mi sorprende che abbia vinto dei premi.

2_
politicamente, e qui devo dire che sono rimasto sconvolto. Non sapevo niente di gran parte delle cose che vengono dette. Il film ha destato in me la voglia di informarmi perchè mi sembrava tutto incredibile. Dopo averlo visto ho pensato "si bè.. ok... però lei è di parte, qualcosa si sarà pure inventata" e allora sono andato a vedermi "Quando c'era silvio" e"Citizien Berlusconi", per i quali ho pensato " bè.. sono documentari esteri, teoricamente sono imparziali". Ora, io non so se sono imparziali o meno, ma le cose che dicono in quei documentari sono ancora più sconvolgenti del film della Guzzanti.

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Ultima risposta 24/01/2007 13.19.36
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ivaverro  @  08/07/2006 17:33:54
   7½ / 10
tutti dovrebbero vedere e soprattutto conoscere certe cose prima di votare.purtroppo siamo in italia e succede che film come questi quasi nessuno li conosce

8 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2006 12.32.25
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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  22/06/2006 22:09:27
   7 / 10
Gloria quasi eterna al kompagno Luca ke mi ha prestato la sua kopia in dvd: me lo sono visto oggi pom. dopo essermi rallegrato per la vittoria italika su Nedved & C. (pur validissimi).....una vittoria alla "brasiliana", cioè giokando abbastanza una kiavika.....eheheheheh....ma l'importante era skiaffarci in sakkoccia i 3 pt e passare agli ottavi, no? ;-)
Alquanto interessante 'sto dokumentario della Guzzanti (ke adoro !!!!): serve a kapire tutti gli "intrallazzi" mediatici di Nano Pelato e, soprattutto, il perikolo ke ci siamo skansati.......nel senso ke, se fosse stato rieletto, a quest'ora, forse, non potevamo manko skakkolarci liberamente....ehehehehehehheh.......
oltre alle numerose interviste, molto interssante è anke l'esempio di kome sia trattata la satira negli altri paesi europei, tipo Francia, Gb, Germania, Olanda.....
L'uniko difetto è ke è decisamente troppo breve e non approfondisce argomenti ke, invece, avrebbero meritato maggiore attenzione, ma vabbe'.....resta cmq un prodotto interessante.....interessante, ovviamente, per ki vota a sinistra.....ehehehehehehh :-)
e mo' torno a vede' il Brasile.....kon permesso....

Bolz  @  03/06/2006 02:00:45
   4 / 10
Ci sono alcune cose del film che condivido, è interessante anche la questione di Raiot di cui ero all'oscuro, ma per il resto è deludente vedere questa critica solo a Berlusconi e alla destra.
L'argomento della libertà di espressione deve essere trattato al di fuori dell'ideologia politica, e la Guzzanti scazza di brutto in questo.
Penoso tentativo di fare demagogia da quattro soldi quando si paragona il governo attuale con il fascismo.. che tristezza
Un saluto a tutti quelli che hanno messo 10 a questo film, dimostrando di non capire nulla di cinema.
Spero in un ritorno di Grillo in tv. Per quanto riguarda Luttazzi non mi manca.. a Mai dire gol faceva ridere tantissimo, ora è pessimo..
Ciao a tutti!

quaker  @  02/06/2006 20:11:38
   8 / 10
Non è un film. Occasione per riflettere sulla libertà di espressione nel nostro paese, compromessa non tanto da Berlusconi, quanto dalla cortigianeria di tanti, troppi, giornalisti, intellettuali, politici. Ha un buon ritmo, ma usa una formula sfruttatissima, e per giunta insiste troppo sul caso personale della regista e protagonista. La Guzzanti (Sabina e non Sabrina come la chiama Lucia Annunziata) è sempre grande, ma solo come interprete di sketch televisivi; non la ho mai vista a teatro, e non so se sia in grado di reggere per due ore.
Ciò premesso, quando mai lo vedremo in TV, mezzo di comunicazione direi unico per opere come questa?
Il miglior attore resta, di gran lunga, Claudio Petruccioli: attuale presidente RAI.

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Ultima risposta 02/01/2008 15.43.28
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senseiken  @  17/04/2006 15:19:52
   9½ / 10
Questo documentario dovrebbe essere visto insieme a "QUANDO C'ERA SILVIO". Ridateci Enzo Biagi.

carisma  @  08/04/2006 16:21:03
   1 / 10
vergognoso spot elettorale per la sinistra e quel furfante di Zapatero, codardo che si è ritirato timido e impaurito dall'Iraq.
Guzzanti accusatoria ma vile retrograda, attacca senza argomentazioni; ma che razza di film è: UNA BOIATA PAZZESCA e VERGOGNOSA!!!!!!!!!

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Ultima risposta 05/01/2008 20.29.05
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Chemako  @  13/03/2006 19:58:22
   6½ / 10
Non è un film, è solo un atto di accusa alla libertà di stampa e di pensiero, cosa che da 5 anni a questa parte è evidente a tutti, anche a quelli che fanno finta di niente e si meritano di essere rappresentati da elementi come Gasparri, Bondi e Schifani.....
Non dico altro.....

i28408  @  11/02/2006 09:20:09
   9½ / 10
Miglior documentario italiano 2005, non dico altro

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Ultima risposta 26/08/2006 13.11.42
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Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  10/02/2006 23:28:29
   6½ / 10
Film che francamente ricalca il solito copione del "Berlusca ha fatto Quello, Berlusca ha fatto questo, Berlusca è un monopolizzatore, Berlusca era amico di Craxy"......
Insomma il solito J'accuse. Sono d'accordo con chi dice che questa non è satira, ma solo voglia di chiarezza su Berlusconi.
Secondo me la satira è molto + sottile e ironica, tipo quella di Bertolino, davvero sagace e intelligente, oppure quella di Gnocchi...
Nonostante questo il film è interessante, chiarisce la vicenda raiot che forse non tutti conoscono e mette in luce l'atteggiamento di qualche personaggio politico. Francamente ne esce peggio la sinistra della destra.
Brava Sabina, ma ogni tanto cambia obiettivo....

redblack  @  30/01/2006 23:11:53
   7 / 10
documentario sulla situazione mediatica italiana... brava la guzzanti (anche se non mi e' mai piaciuta ) nonostante sia stata un po' egocentrica x tutta la durata della faccenda rai8.... che dio ci salvi da tutti questi politici rin********ti e corrotti che ci stanno facendo sprofondare nella mer.... dx o sx che sia...

Jerda  @  25/01/2006 13:01:35
   7½ / 10
Potevo dare anche un 8 in realtà. Dal punto di vista stilistico niente da eccepire: segue fedelmente i canoni del film-documentario (alla Moore per intenderci), con commenti, interviste ed argomentazioni valide. Per quanto riguarda il contenuto , forse ha la pecca di essere un pò troppo "Guzzanti-centrico", io avrei approfonfito meglio le vicessitudini degli altri epurati dalla televisione (Biagi, Santoro and Co.), forse però si da per scontato che chi vada a vedere questo film sia sufficientemente informato sulle vicende in questione.

Con tutta sincerità il confronto con la satira nelle tv straniere dovrebbe far arrossire (o far venire qualche dubbio), anche chi non è daccordo con le tesi della Guzzanti.

Gnappo85/bis  @  20/01/2006 14:36:42
   9 / 10
OTTIMO DOCUMENTARIO CONTRO LA CENSURA NEL NOSTRO PAESE.
Con tutte le testimonianze di coloro che l'hanno subita sulla loro pelle, la stessa Sabina, Santoro, Luttazzi, Rossi, Dario Fo, Biagi.
CONSIGLIATO

Betelgeuse  @  12/01/2006 20:33:50
   9½ / 10
Spensierato come un calcio in faccia !!

Bello.
Sono uscito sconvolto.

Buon segno...

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Ultima risposta 23/08/2006 20.10.16
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principeste1  @  12/01/2006 12:54:18
   10 / 10
poche persone hanno il coraggio di parlare , e chi lo fa merita tutto il rispetto.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/08/2006 13.12.10
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Invia una mail all'autore del commento Dante  @  12/01/2006 12:46:44
   9½ / 10
SVEGLIATEVIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 15/06/2008 01.38.49
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nonno  @  06/01/2006 20:54:38
   10 / 10
***** fa schifo la destra... e questo ne da solo un piccolo esempio.. fa molto peggio.. w la sinistra e w la guzzanti

xxxb9s  @  23/12/2005 23:13:33
   6 / 10
premesso che i politici di sinistra fanno le stesse porcate (o anche di più) di quelle narrate del film, aggiungo che preferivo sabina guzzanti quando era meno "impegnata" e faceva "soltanto" ridere.

molte delle cose narrate del film sono vere e condivisibili ma con cio' aggiungo che è vero che molti "comici" di sinistra hanno spesso falsato la loro "arte" a servizio di malcelate campagne politiche, studiate a tavolino.

con questo lungi da me volerli eliminare dalla TV (come è stato fatto), ma ke almeno non facciano troppo i santarellini o i "gnorri".

durante il film si sente un commento che piu' o meno dice:

"signora guzzanti se lei vuole esprimere le sue idee politiche lo faccia in parlamento dato che è molto ben dotata di argomenti come o di piu' di "politici" che occupano quei seggi, non mascheri i suoi comizi dietro falsi cabaret"

condivido appieno.

da quello che mi ricordo io, fino a qualhe anno fa, la "satira" politica non è mai stata "informazione", a cominciare da Benigni che parlava del piccolo p.isello di Bettino Craxi o di quello di Demichelis, o del "panino al crudo" di Fassino di Zelig.

francamente vedere uno "show" in cui per due ore mi si parla di quello che ha fatto o non ha fatto berlusconi con tanto di dati e grafici, se lo voglio vedere lo scelgo io collegandomi a "Tele Camere" o a format di giornalismo, non voglio che mi venga infinocchiato in maniera subdola per "intrattenimento".


ciao

A quel tempo in TV si rideva a basta e la politica si faceva altrove.

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Ultima risposta 24/02/2006 13.20.42
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corry  @  21/12/2005 23:06:41
   10 / 10
ottimo documentario che fa pensare !

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Ultima risposta 28/08/2006 20.43.11
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Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  15/12/2005 16:06:53
   2 / 10
Un film brutto, veramente brutto, si potrebbe dire anche simile a quello di Moore anche se "narra" di argomenti diversi. L'ho visto assieme ad un mio amico perchè mi ha costretto e mi ha detto <Anche se non la pensi come lei, almeno guardalo>...e ho pure pagato il biglietto... Qualcuno mi dice che non ho visto i vari film che commento, queste persone hanno problemi perchè io non perderei mai tempo per scrivere commenti inutili riguardo a film che non ho neanche guardato. In sostanza, non perdete tempo per guardare questi "filmetti" di denuncia, che ci sono molte cose che necessitano più importanza di queste

7 risposte al commento
Ultima risposta 16/05/2006 11.57.53
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max67  @  12/12/2005 14:43:00
   9 / 10
BEL FILM CHE DOVREBBE SPINGERE LA GENTE A RIFLETTERE SULLE COSE CHE STANNO SUCCEDENDO, IN PIU' NON E' NE DI SINISTRA NE DI DESTRA COME MOLTI COMMENTI FANNO ERRONEAMENTE CREDERE, PROBABILMENTE NON HANNO VISTO IL FILM, CHE CON RAGIONE ATTACCA SOPRATTUTTO QUELLA SINISTRA CHE HA CON LA SUA DEBOLEZZA PERMESSO CHE IN ITALIA CI SIA UNA SITUAZIONE DI CENSURA COME QUELLA ATTUALE.
GUARDATELO PRIMA DI GIUDICARLO

phoenix74  @  06/12/2005 21:33:28
   8½ / 10
sabina ci fa capire con questo documentario in che regime viviamo e chi ci comanda!!! sperando che possa servire per far aprire gli occhi a qualcuno

la mia opinione  @  17/11/2005 23:33:06
   9 / 10
Non mi piaceva molto Sabina Guzzantio ma praticamente da quando è stata censurata mi fa morire, è molto matura artsticamente e soprattutto molto pungente nella sua satira, satira di informazione e formazione politica vera, ho imparato a seguire lei suo fratello e Beppe Grillo perchè denunciano, informano e dicono secondo me la verità. Questo documentario è una dovremmo vederlo tutti prima delle prossime elezioni. Io li metterei tutti in lista questi, ormai sono i buffoni che informano e i politici che mentono e nascondo. Berlusconi a casa!!!

Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  09/11/2005 18:46:55
   10 / 10
leylaj  @  07/11/2005 23:17:05
   8 / 10
E' triste che se ne possa fare solo un documentario accessibile unicamente a chi è già in grado di pensare e reperirsi le informazioni da solo, a coloro che sanno cosa stanno per vedere e che, quindi, vanno al cinema perché già condividono la tristezza dei protagonisti del film (da Biagi a Santoro, da Luttazzi alla stessa Guzzanti...)
Coloro che davvero DOVREBBERO vederlo non ne sapranno mai nulla. E coloro che non vogliono rendersi conto della tragica situazione in cui versano la televisione e il giornalismo italiano continueranno a guardarsi i soliti inutili "reality", per sfuggire alla doverosa riflessione.
L'Italia attuale somiglia davvero all'Italia neo-fascista. Non è un film di propaganda: è la pura verità e lo sappiamo tutti, anche se spesso fingere di vivere in un paese in cui la libertà d'espressione esiste ancora è più comodo e meno doloroso.

Il mio commento è questo: vedere il documentario della Guzzanti è già di per sé un indispensabile atto di protesta nei confronti del governo...



pardossi  @  26/10/2005 00:07:14
   4 / 10
E meno male che la libertà d'informazione è oltraggiata da questa destra cattivona, se non fosse così questi film li proietterebbero al cinema e chissà cos'altro alla tv, magari si potrebbe vedere Celentano fare politica e pseudo-politici fare tv o addirittura semplici programmi di intrattenimento come le Iene o Mai dire lunedi trattare temi politici sempre con un occhio di riguardo per la meravigliosa ideologia della sinistra.
Speriamo che questa parità d'informazione duri a lungo, gli Italiani che pagano il canone d'altronde non sono tutti di sinistra!

8 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 20.30.48
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GUITRE  @  25/10/2005 18:28:31
   5 / 10
mediocre,alcune cose sono vere, altre fanno ca...........
Questo governo non brilla,pero' gli altri sanno fare meglio?(buio)

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Ultima risposta 28/08/2006 13.08.57
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  24/10/2005 00:16:04
   9 / 10
Un vero film di denuncia, preciso e tagliente, in favore della libertà d'informazione. Uno spettacolo dove i veri comici, sono i politici.
Non essendo un film a soggetto, il voto va allo stile del reportage, meno autoreferenziale e noioso di quelli del tanto osannato Moore.

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Ultima risposta 29/08/2006 22.19.41
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manu76  @  23/10/2005 20:37:35
   8 / 10
Più che di un film come già hanno detto altri si tratta di un documentario e forse una collocazione televisiva sarebbe stata più adeguata.
Ma con i tempi che corrono... biagi, santoro e luttazzi accusati di uso "criminoso" del servizio pubblico sono stati mandati a casa e anche raiot di sabina ha subito la censura dopo una sola puntata. Che fare allora?? Il cinema restava l'unico mezzo per comunicare. Non è propaganda , quella di viva zapatero . è semplicemente un film che ci dice: LA LIBERTA' DI COMUNICAZIONE e' PRINCIPIO INVIOLABILE - Perchè la televisione servizio pubblico diventa sempre più isola dei famosi e reality show?? Perchè i programmi interessanti e di cultura vanno in onda all'una di notte?? Perchè fanno la prova del cuoco e ballando con le stelle ??? SIAMO ORMAI ANESTETIZZATI. LA TV NON DEVE FARCI PENSARE E RIFLETTERE CON LA NOSTRA TESTA , ma solo farci inebetire con Costantino e Maria De Filippi... Grazie A VIVA ZAPATERO RIUSCIAMO ALMENO A RISVEGLIARE LA NOSTRA COSCIENZA E a porci domande SCOMODE e non solo a preoccuparci di nomination e confessionali : perche' i vertici Rai devono subire un'influenza politica ??che sia di destra o di sinistra la libertà di parola deve essere UN VALORE INTANGIBILE . Grazie Sabina. Continueremo a credere e lottare che si può far meglio, molto meglio per questo nostro povero Paese. !!!!

fede977  @  21/10/2005 23:55:37
   7 / 10
Politico: come potrebbe essere altrimenti la Guzzanti;
Molto politico forse troppo.
Ok che Berlusconi è uno dei mali peggiori dell'Italia ma il modo migliore per combatterlo non è un film, anche se riconosco che almeno lei ha avuto il coraggio di fare qualcosa.
Commento negativo per il fatto che (mi vergogno di questo) ho visto il film in un cinema di Belusconi e quando sono uscito ho pensato: ma guarda un pò la Guzzanti esce da Berlusconi, è proprio vero che i soldi fanno gola a tutti,a nche a chi lo nega.
Lei è tanto più brava a teatro e poi una cosa negativa è che quando esci non ridi ma piangi perchè ti rendi conto di come siamo messi male con il mafioso al governo, che tristezza di fronte agli stranieri.

Pezzo stacult l'intervista con Marcorè che imita Gasparri, la battuta di "per quanto anche l'aranciata amara" è da annali della comicità.

Fede

P.s: speriamo che dal 2006 non ci sia più bisogno di docuemntari per ceracre di riattivare la libertà di pensiero. Forse forse siamo agli sgoccioli del "famo come cazz** ci pare".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Anakin  @  21/10/2005 13:03:04
   7 / 10
Che un documentario del genere fosse accusato di propaganda era cosa + che ovvia. E d'altronde chi ancora non conosce da quale parte sta schierata la Guzzanti? Ma definirei riduttivo definire questo film della pura propaganda o realizzato allo scopo di fare soldi.
Basti pensare al titolo. W Zapatero. Perchè questo titolo? Mica potremmo votare Zapatero qui in Italia! O forse è stato messo nel titolo solo perchè è un "sinistrorso"? Chi ha visto il film sa cosa in realtà intendeva la Guzzanti.
Poi ciascuno può fare le sue congetture, facendo i paragoni su come vanno le cose in Italia. Anche quando c'era la sinistra al potere o, ancora prima, la DC sia ben chiaro!
E per quanto sia palese dove la Guzzanti voglia andare a parare (partendo da un fatto di censura che ha vissuto sulla sua pelle e facendo i paragoni su come viene gestita la satire nel resto d'Europa), fatto sta che non si inventa niente. Elenca solo una serie di fatti. Fatti concreti. Fatti che DOVREBBERO portare chiunque a riflettere, al di là del proprio credo politico.
Peccato che c'è chi si ferma prima della riflessione, bollando il tutto come "film di propaganda"...

goophex  @  20/10/2005 22:55:51
   1 / 10
Che vergogna.... mi fa pietà chi puo dar credito ad un "film" del genere.
Dire che è strumentale è dir poco. Basta sentire le dichiarazione all'inizio del film , dove un noglobal dichiara che loro non fanno uso di violenza in quanto non attaccano le persone ma le cose....certo spaccare una camionetta o dar fuoco ad un negozio che male fa? poi se dentro al negozio c'era qualcuno la colpa mica è dei noglobal...lui ha solo attacato il negozio... VERGOGNA!!!!

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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  18/10/2005 13:19:27
   7 / 10
In realtà è difficile dare un voto a questo film, perchè, convenendo in qualche modo con alcuni degli interventi tratti dal Vangelo secondo Jojo, un documentario di siffatta maniera avrebbe avuto più senso in TV che al cinema, i cui spettatori sono molto più "selezionati" di quelli della televisione. Jojo solleva, tra le altre, una questione importante: ce la suoniamo e cantiamo per conto nostro. Cosa che di fatto non può che stuzzicare il narcisismo già insito in un'opera del genere. Il film ha sicuramente un'autoreferenzialità da cui non trascende mai, e il suo approdo al cinema ne conferma quel vizio (il narcisisimo). Ma la discussione intorno a Viva Zapatero! non può fermarsi all'analisi del narcisismo della Guzzanti e della presunta inutilità (del giro perpetuo a senso unico) del film. Propaganda o no, l'Italia di questi tempi non se la passa troppo bene, e se anche fosse tradizione di questo paese avere problemi con la censura, è sempre meglio riflettere che dimenticare o far finta di niente. Del documentario è apprezzabile anche (o soprattutto) la "denuncia" di un certo consociativismo di frange dell'opposizione, e in particolar modo della dirigenza diessina, che tanta responsabilità ha avuto nell'ascesa al potere di questa destra e di questi rozzi personaggi al governo.
La Guzzanti è, a mio avviso, straordinaria nel momento in cui le viene scoccato il colpo basso del difficile rapporto col padre: la sua risposta è talmente fredda e immediata da non lasciare spazio ad equivoci: Sabina lì ha veramente "ucciso" suo padre...


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Mavors84  @  14/10/2005 23:18:19
   10 / 10
ho letto alcuni commenti... (parlo dei pessimi) e non so cosa dire, cmq il solo fatto che in campania solo 2 cinema hanno trasmesso il film penso parli da se... vi consiglio, per chi è interessato, sia regime che l'odore dei soldi di marco travaglio (giornalista)!!! per le persone che non capiscono nulla (per i voti pessimi) beh mi dispiace, semplicemente mi dispiace... pronti ad esaltare un film o l'altro, non si preoccupano che in Itaia l'informazione (e parlo della pluri-informazione) sia relegata in angusti spazi... (questo film è esempio)...

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Cuba  @  13/10/2005 01:04:22
   10 / 10
Era ora.........
Documentario coraggioso che non racconta nulla di nuovo per chi è a conoscenza del regime che ci costringe da anni a sorbirci una televisione addomesticata che ti lava il cervello gorno dopo giorno ma che può illuminare molte persone che per distrazione o mancanza di mezzi di informazione non sono a conoscenza di tutto quello che sta succedendo in Italia dall'editto di Sofia in poi. Va visto con la mente aperta...senza pregiudizi. Non c'entra nulla la destra o la sinistra...qui è in ballo la libertà di stampa e di far televisione...i paragoni con la tv Francese ti fanno capire come siamo caduti in basso...non abbiamo più la forza di reagire...tutto ci sembra incredibilmente normale...anche le lacrime del vecchio giornalista del corriere della sera che si dispera per il licenziamento di De Bortoli e piange per Enzo Biagi.
Quando Marcelle padovani racconta che non riesce a spiegare ai suoi colleghi cosa è Porta a Porta di Vespa...ecco qui sta tutto il messaggio del bel documentario di Sabina Guzzanti e marco Travaglio.
Qualcuno prima di me diceva che è un film inutile....io credo esattamente il contrario...questa sera a Bologna la sala era piena e la gente ha applaudito alla fine...chissà.

CUBA

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Ultima risposta 26/10/2005 11.06.07
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JoJo  @  12/10/2005 20:17:53
   1 / 10
Un film propagandistico assolutamente inutile. Come quasi sempre risultano essere documentari di questo stampo fatti con precisi intenti politici (chiaramente negati come da prammatica) ed, appunto, si perdoni la ripetizione, propagandistici.
L'evocazione istintiva (e naturale) al Fahrenheit di Moore che lo spettatore si potrebbe trovare a fare, in questo caso, è assolutamente azzeccata, perché, nonostante il ciccione buontempone americano abbia fatto un lavoro apparentemente molto più unilaterale di quello guzzantiano, in realtà andando a scavare un po' più nel profondo si riesce a notare che il messaggio "anche turandovi il naso non votate la jena ridens e i suoi amici" (o meglio, “turatevi il naso e non votate la jena ridens e i suoi amici” - da notare il fatto che è un messaggio “contro”, non “pro”) è lapalissiano. S'è parlato d'ostracizzazione del film, d'un ignorar una pellicola che a Venezia ha meritato applausi su applausi, ma nessuno s'è fermato a pensare un attimo una cosa, un piccolo particolare che accomuna questo film a Fahrenheit 9/11 (ma che, ad esempio, è la differenza sostanziale con quella cosa meravigliosa che è Bowling a Columbine): lavori di questo genere non hanno mercato, o più precisamente hanno un mercato limitato a priori.
Perché spendere soldi per pubblicizzare e puntare alla distribuzione di massa d'un'opera che comunque sia sarebbe vista sempre e comunque dallo stesso numero di spettatori? La Lucky Red non è propriamente la DreamWorks, ed inoltre già di suo la cosa sarebbe antieconomica. Ostracismo? Sarà... ma sicuramente la fetta di cinefili cui questo film finisce col rivolgersi è sempre molto ristretta. Già, perché alla fine questo è un film per sinistroidi di varia confessione che altro non aspettano che avere nuovo materiale per dar contro all'onnipresente signor B., sempre alla ricerca d'una nuova scusa per indignarsi, per sfogare il proprio sentimento d'impotenza, dimentichi sempre e comunque che la banda berlusconiana rappresenta il governo italiano di destra, non il governo della destra italiana: che piaccia o meno, è lui il rappresentante per eccellenza della nazione, idea che l'intellighenzia più o meno vagamente di sinistra s'ostina a non voler accettare, guardando dall'alto in basso quelli che giudica "ingenui" in quanto elettori d'un personaggio multiforme che appare a tratti come un pagliaccio da sbeffeggiare ed a tratti come un genio del male che punta ad una subdola dittatura mascherata da regime democratico.
Un film senza mercato che si traina dietro tutte le pregiudiziali del caso, una sorta di piaggeria ammiccante nei confronti dello spettatore che altro non vuol sentirsi dire tranne che ha ragione, seguendo un ritornello che nel suo stanco ripetersi non fa presa più su nessun altro, un film che sprizza moralismo massimalista (mascherato da buon senso) da tutti i pori, con buona pace del pragmatismo cui s'è costretti dalla dura realtà, una continua sterile critica che guizza a dritta e a manca e si rifiuta di scendere a patti con il reale, perché s'è duri e puri e tali bisogna sempre rimanere, senza accettar compromessi che la contingenza pur dovrebbe imporre. Compromessi non solo (e non tanto) con la parte politica, ma anche con larghe fasce della società che a quanto pare se ne strafregano dei problemi che lei cerca di porre all'attenzione, rivangando, ricascando nel grande male storico della sinistra, con le sue frange massimaliste rinchiuse nelle loro ideologie e nei loro assolutismi (Mussolini ha ringraziato) che sono sempre state il vero ostacolo per la conquista dell'esecutivo (perfettamente rappresentato dalla tragicommedia del naufragio del governo Prodi nel 2001 - ed ancor più messo in mostra dalla mitica imitazione bertinottiana di Corrado Guzzanti).
A proposito di Mussolini, poi, è curiosamente fazioso (o forse, visto il protagonista, sincero... il che sarebbe d'una gravità patologica), nonché un falso storico allucinante il semplicistico intervento di Furio Colombo col suo "come potevano non vedere", il parallelismo con l'ascesa e (di seguito) la propaganda fascista: nel bene e nel male, due cose completamente diverse. L'ascesa? Ben altre son state le cause, e ben diverse eran le premesse di partenza: una delle motivazioni ad esempio era che l'Italia voleva ordine e sicurezza, Mussolini, senza star a rivangare i come ed i perché, la garantiva. L'indottrinamento? Sì, certo, c'è stato, ma è stato posteriore all'effettiva emersione predominante del potere fascista, e soprattutto è stato ottenuto con mezzi diversi. La mistificazione, il piegare l'evento passato al proprio desiderio interpretativo è una cosa che fa male, e forse è questo il passaggio emblematico della faziosità di fondo che oltrepassa e fa cascare il tentativo di raggiungimento d'un'onestà intellettuale e di sopravvivenza nella giungla d'equilibrismi logico-informativi cui la Guzzanti era costretta dalla natura stessa del suo lavoro. L'associazione dittatoriale Mussolini-Berlusconi, oltre che essere una soluzione di comodo che comunque pregiudica a priori l'accettazione da parte d'un pubblico che parte con un atteggiamento critico e diffidente nei confronti della matrice ideologica cui appartiene l'autrice di quest'opera, è ridicola; forse sfugge a molti che l'inseguimento di questo principio fondante della teoria della dittatura morbida (mediatica) così come viene presentata implicherebbe un'ammissione che stravolgerebbe la lettura della storia d'Italia. Sì, perché presupporre una via di controllo di massa così forte tramite lottizzazione (fenomeno innegabile ed accertato, e tragicamente attuale, questo è indubbio) farebbe passare l'idea che in realtà la dittatura in Italia ci sia sempre stata: il magnate dell'informazione Berlusconi che controlla il novanta e passa per cento dell'informazione impallidisce al confronto della Rai monopolista inizialmente 100% democristiana e comunque con un fortissimo controllo politico governativo tranne che nell'isola comunista di Rai3 (esattamente come ora). Non s'era sotto dittatura durante la Prima Repubblica, non lo si è nemmeno ora in questa Seconda, e provar a sostenere il contrario fa male innanzitutto alla stessa democrazia che si vorrebbe difendere, un concetto di democrazia che tra l'altro era inizialmente specificamente d'una parte dell'opinione pubblica e che invece evidentemente è andata proliferando ovunque, ovvero una democrazia ove "io ho sempre ragione e tu torto" in cui alla stupidità delle masse che sbagliano si deve rispondere con una sorta d'oligarchia illuminata. Questo è uno dei concetti fondanti che avanzano lungo questo lavoro con quest'impronta, uno dei messaggi impliciti di fondo che sotto traccia, sotto questa grande accusa antiberlusconiana ed antiistituzionale in genere (perché d'altra parte, anche contro larghe fasce della sponda opposta la Guzzanti equanimamente si scaglia) c'è quest'idea strisciante. La Guzzanti spiega quanto sono liberali (normali) all'estero, ma sembra non offrire strumenti per ripristinare tal situazione in Italia, se non questa sottotraccia che è un'idea che si diffonde silenziosamente e pian piano in certi ambienti propri della fetta sociale cui si rivolge.
C'è chi parla di tentativo di sveglia: cercar di ridestar chi è già vigile suona un po' come qualcosa di buffo. Sabina Guzzanti parte da questo recinto settarista ed in questo recinto settarista rimane, come se non le sia veramente mai passato per l'anticamera del cervello che un documentario-propaganda (lei negherà pure, ma a quello alla fine si sottende) di tal genere non possa far altro che scivolar via nell'anonimato, senza nemmeno rischiare d'ottenere l'effetto boomerang che alcuni analisti politici paventavano in seguito all'uscita del film di Moore, dimentica del fatto che, alla sfilza d'affermazioni, domande retoriche e quesiti sconcertanti nella loro semplicità, la risposta che sentirà sempre riecchieggiare sarà: "...e allora?"
Un film inutile, un'orgogliosa (e narcisistica) rivendicazione d'un'interprete e grande esponente della "casta satirica" che sembra incapace d'avvicinarsi veramente a coloro che avrebbero più bisogno d'ascoltarla, come se parlassero linguaggi diversi. I soliti problemi dei soliti allarmisti che con le solite espressioni urlano le solite cose alla solita maniera: l'incapacità d'uscire dalla ghettizzazione in cui è finita col trovarsi è evidente. Un film culturalmente elitario (dove per cultura non s'intende erudizione) che finisce con l'essere bocciato su tutta la linea. Forse è il suo stile, forse è proprio lei, ma s'è distanti anni luce sia da film d'inchiesta alla JFK di Stone che soprattutto dalla sferzante potenza di Bowling a Columbine, dove politica e sentimento si coniugano in una commistione che danno un'anima ad un'opera potenzialmente anonima. Forse anonimo, ancor più che sterile, è l'aggettivo che connota meglio questo film.
La visione è sconsigliata a coloro che non la pensano come la Guzzanti, perché sarebbe solo tempo buttato ed al massimo perderebbero ulteriormente stima nei confronti d'una delle massime espressioni della comicità italiana viventi, ed anche a coloro che la pensano come lei: strillar allo scandalo e scivolar nell'autocompiaciuto sdegno non fa mai bene a nessuno, soprattutto a coloro vedendo questo film credono d'aver fatto tutto quel che potevano nella società italiana, o che comunque nient'altro faranno. Non è guardando documentari che confermano e semmai estremizzano le proprie propensioni che si migliora l'Italia, e questo film, che finisce col rivolgersi a costoro, dovrebbe non a loro far riferimento, ma proprio a tutto il resto della società.
Terribile dualismo, proprio terribile questo dilemma che la Guzzanti non riesce a dirimere, perché, comunque sia, al di la' d'ogni altra possibile interpretazione, manca la risposta all'eterna, persistente domanda che altro non è che il focus dell'intera vicenda:

"...e allora?"

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Ultima risposta 06/01/2008 12.07.43
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mariolina  @  11/10/2005 09:42:58
   9 / 10
Sono del parere che nonostante sabina guzzanti denunci una situazione nota e arcinota per qualunque italiano non privo di una coscienza sociale, questo sia un film documentario assolutamente da vedere. Non capisco e intendo come conniventi alla situazione di fatto coloro che rinunciano a vederlo affermando "tanto lo so già"...Allo stesso modo non condivido ma capisco chi invece intende proteggere la propria salute evitando di prendersi solenni arrabbiatura. Credo che manifestare la volontà di approfondire l'argomento rappresenti una forma di solidarietà contro la prepotente censura attuata dal governo italiano e di protesta. Detto questo, per me la guzzanti è bravissima a sottolineare gli aspetti più ignobili e vergognosi (e anche offensivi) del comportamento dei nostri politici e non, da chi utilizza argomenti contro la sua persona a chi assume una atteggiamento da patetico sbruffone..che schifo! Certamente da questa denuncia la "classe" dei giornalilsti italiani non ne esce indenne, anzi..sono infatti molto significativi i paralleli con la stampa degli altri paesi europei. Come pure l'opposizione al governo (una domanda turba lo spettatore: perchè non è stato regolato il conflitto di interessi???), pare che berlusconi abbia avuto attenzioni anche da quella parte... Personalmente ho trovato eccezionale l'intervista a Furio Colombo, soprattutto nella parte in cui descrive l'avvento del fascismo. Traspare infatti la tendenziosità della stampa del periodo e come invitabilmente si è trovata irregimentata. E' palese come oggi ciò avvenga da tempo anche con il quarto potere. Penso che in italia sia troppa l'ignoranza e il menefreghismo per manifestare contro questa incredibile situazione..Meno male che regalano la digitale terreste!!

a.marasca  @  10/10/2005 01:04:34
   8 / 10
Vedere queste cose mette tanta tristezza... Dove finiremo!! Il film è bello, consiglio di vederlo!

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