violent virgin regia di Koji Wakamatsu Giappone 1969
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

violent virgin (1969)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film VIOLENT VIRGIN

Titolo Originale: SHOJO GEBA GEBA

RegiaKoji Wakamatsu

InterpretiEri Ashikawa, Toshiyuki Tanigawa, Miki Hayashi, Atsushi Yamatoya, Akitaka Kimata

Durata: h 1.06
NazionalitàGiappone 1969
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1969

•  Altri film di Koji Wakamatsu

Trama del film Violent virgin

-

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,36 / 10 (11 voti)8,36Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Violent virgin, 11 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Barteblyman  @  17/10/2013 15:01:23
   8 / 10
Esattamente un anno fa, a seguito di un incidente con un taxi, moriva quello che ai tempi veniva considerato (certo rozzamente) uno dei pilastri della pornografia giapponese: Wakamatsu Kōji. Figlio di quella nuova onda nipponica che tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con il nome di gruppo Kurosawa, iniziava la produzione di film porno in 8 e 16 mm Wakamatsu era più correttamente uno dei portatori del cosiddetto cinema politicizzato, quel cinema che negli anni Sessanta e Settanta infiammava sia l'Europa che l'Asia. Il pinku eiga (soft-core) di Wakamatsu è quindi una modalità espressiva che attraverso il nudo e la violenza mira alla reinterpretazione in chiave artistica della coercitiva repressione sessuale, politica e poliziesca (da lui stesso brutalmente sperimentata). In patria i suoi film non vengono propriamente accolti con il dovuto entusiasmo, per la stampa Wakamatsu Kōji non è altro e nulla più che un disonore per il Giappone. E' un sovversivo, un provocatore, i suoi film sono spazzatura. Solo con gli anni la sua figura e la sua prolifera filmografia han visto sedimentare o maturare il giusto riconoscimento. A 76 anni suonati era un regista più che mai attivo, non fosse stato per un taxi arrivato nel momento sbagliato in quel di Tokyo, Wakamatsu avrebbe continuato a sfoderare la sua arma più potente: il cinema. Detto questo, Violent Virgin. Un simpatico gruppetto composto da tre uomini e quattro donne trasportano con loro una coppia di prigionieri. Bendati, i due vengono scaricati in un luogo desolato e ventoso. Praticamente subito si evince che stiamo per assistere ad una esecuzione. La coppia, Hanako e Hoshi, sono due amanti clandestini, la donna del boss e uno dei suoi dipendenti. La punizione è or dunque inevitabile nonché inesorabile. Non fosse per una clausola che renderà il seguito oltremodo bizzarro e quindi inizialmente kafkiano: il boss ha dato l'ordine di chiamare il prigioniero capo.

Nel film di Wakamatsu ci sono una tenda, una croce, degli uomini e una landa desolata. Uno spazio incorporeo tradotto come uno scantinato o come un territorio in prossimità di un lago. Nel tentativo, certamente astruso, di addentrarmici non ho potuto fare a meno di ripensare a Pasolini e alla sua ricotta, ossia a La ricotta (1963). Anche in quel film -episodio- vi è una croce e un individuo in croce e anche in quel film vi è l'interazione tra bianco e nero e colore. Lì il bianco del bianco e nero rimandava ad una qualche sacralità, ad un luogo non inquinato dal mellifluo, ad una zona (paradossale) di sacra appartenenza. Il colore invece è il luogo dell'egoismo estremo e della estrema soggettivizzazione, dello sguardo fine a sé stesso. Un luogo che è anche lo stesso occhio del regista, il luogo a colori di quella che non è "l'educazione alla riflessione" [a tal proposito il libro Lo cerco dappertutto di Gabriella Pozzetto]. Se per Pasolini in quella croce c'era la criminale caduta del sottoproletariato, per Wakamatsu -nella sua croce- vi è ugualmente una caduta, non di una classe sociale e umana ma di un corpo, di una sessualità in ostaggio nonché di un corpo sacrificale. Una caduta che intreccia simbolismi evangelici e in special modo arché pagani. Qui poi il colore non costituisce il vero o l'originale ma il calore; il calore del colore, il calore salvifico della riconquista del lato animale.

Hoshi, l'animale. Il capo branco suo malgrado. Il cosiddetto uomo giusto al momento giusto che può riportare le cose allo stadio ideale. Questo grazie anche alla sua musa, alla sua esca, all'amata Hanako. Oggetto d'amore da rincorrere e con la quale correre nudi (come nella copertina di Með suð í eyrum við spilum endalaust dei Sigur Rós). La deliziosa infinita possibilità del mondo onirico. La dolce Hanako, scintilla, magna pars nell'istintività animale di Hoshi, e non c'è coda che tenga. Una donna ispiratrice e cosciente. La creatura più cosciente, la sola capace di avvertire uno scantinato buio in un luogo all'aperto. Lei, costretta sì all'immobilità ma anche ad una visione globale, dall'alto. La prima a sentire sulla nuda pelle la brutalità dell'aria gelida. Il soffio dato dal progressivo sfaldarsi della città in decadenza. O forse anche queste meandriche risposte fanno parte del calore-colore del sogno consolatorio di un Hoshi che nel mondo in bianco e nero è, più semplicemente, uno dei tanti tasselli della barbarie generale se non l'animale più spietato di tutti. Capace di contaminare il colore con la cruda verità del bianco e nero nonché con alienazioni demiurgiche. Mah.

Un Mah il mio che quasi certamente ballonzola in quello che è un nodo nichilistico nonché, giustappunto, la morte di un Dio. Una morte che, a dispetto delle filosofie d'oltralpe, non garantisce nemmeno la libertà di appartenersi. Di essere per sé stessi essendo per gli altri. Un nichilismo passivo che trasforma il suo stesso antro gocciolante in una tana strategica. Con un Cristo che invoca la salvezza e un Dio che risponde "Vorrei ma non posso". E Dio non può perché la sua natura e antropologicamente animale. La salvezza alla fine è quindi, chissà, ad appannaggio del soave mondo del sogno? Il bel mondo ove dar fuoco ai pali e ai paletti, alle storpiature del bislacco animale umano, alle oppressioni di svariata matrice? Chi può dirlo?

Al momento nonché in conclusione, a seguito di un saluto ed un inchino, rintraccio la similarità che lega i due amanti. Amanti ciechi all'inizio -che manco si riconoscono- e poi corpi allegorici che si caricano sul groppone qualcosa di più di una pena amorosa. Si ritrovano ad essere il frutto di un parto gemellare, sbocciati dall'utero-terra. Un corpo unico che si scinde in due argomenti. La ricerca di Hoshi e il martirio di Hanako. Un corpo sociale e la sua diramazione, la deriva o la presa di coscienza ma soprattutto Wakamatsu Kōji e il proprio spettatore. Vale a dire buona visione eventuale e ai posteri, nelle proprie profumate stanzette, l'ardua sentenza.

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

ancora un'estateanother end
 NEW
anselmaugure - ritorno alle originiautobiography - il ragazzo e il generaleback to blackbrigitte bardot forevercattiverie a domicilio
 NEW
c'era una volta in bhutanchallengerscivil warcoincidenze d'amore
 NEW
come fratelli - abang e adikconfidenzadamseldicono di tedrive-away dollsdune - parte duee la festa continua!ennio doris - c'e' anche domanieravamo bambinifino alla fine della musicaflaminiaforce of nature - oltre l'inganno
 NEW
garfield - una missione gustosaghostbusters - minaccia glacialegli agnelli possono pascolare in pacegodzilla e kong - il nuovo imperoi delinquentii misteri del bar etoileil caso josetteil cassetto segreto
 NEW
il coraggio di blancheil diavolo e' dragan cyganil mio amico robotil posto (2024)il teorema di margheritaimaginaryinshallah a boykina e yuk alla scoperta del mondokung fu panda 4la moglie del presidentela seconda vitala terra promessala zona d'interessel'estate di cleolos colonosmay decembermemory (2023)monkey manneve (2024)
 NEW
niente da perdere (2024)non volere volareomen - l'origine del presagio
 HOT R
povere creature!priscillarace for glory - audi vs lanciarebel moon - parte 2: la sfregiatricered (2022)ricky stanicky - l'amico immaginarioroad house (2024)
 NEW
saro' con tese solo fossi un orso
 NEW
sei fratellishirley: in corsa per la casa biancasolo per mesopravvissuti (2022)spy x family code: whitesull'adamant - dove l'impossibile diventa possibiletatami - una donna in lotta per la liberta'the animal kingdom
 NEW
the fall guytito e vinni - a tutto ritmototem - il mio soleun altro ferragostoun mondo a parte (2024)
 NEW
una spiegazione per tuttovita da gattovite vendute (2024)zafira, l'ultima reginazamora

1050179 commenti su 50747 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BLACKOUT (2023)CURSE OF HUMPTY DUMPTY 3GORATHHUMANEIL CLAN DEL QUARTIERE LATINOIL MISTERO DEL CONTE LOBOSIL MOSTRUOSO DOTTOR CRIMENIL PRINCIPE DEL MIO CUOREIL SENSO DELLA VERTIGINEIN ALTO MARELA NOTTE DEGLI AMANTILISA FRANKENSTEINMAGGIE MOORE(S) - UN OMICIDIO DI TROPPOMORBOSITA'NOCI SONANTIPENSIVEQUESTA VOLTA PARLIAMO DI UOMINIRADIANCETERRORE SULL'ISOLA DELL'AMORETHE AFTERTHE CURSE OF THE CLOWN MOTELTHE DEEP DARKTHE JACK IN THE BOX RISESTHE PHANTOM FROM 10.000 LEAGUES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net