Joe Gillis, uno sceneggiatore sull'orlo della bancarotta, si rifugia in una vecchia villa apparentemente abbandonata per sfuggire ai suoi creditori. In realtà si tratta della dimora di Norma Desmond, una vecchia star del cinema muto, che ha perso ogni legame con il mondo del cinema. In cambio dell'ospitalità, Joe inizierà a scrivere la sceneggiatura che dovrebbe segnare il ritorno di Norma sul grande schermo.
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VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (Billy Wilder), Miglior attrice in un film drammatico (Gloria Swanson), Miglior colonna sonora (Franz Waxman)
Uno dei capolavori assoluti del cinema americano. Il cinema che si racconta, che vede se stesso, le sue luci ma soprattutto le sue ombre, il cinismo che inesorabilmente questo sfarzoso mondo della celluloide porta con se, calpestando e rinnegando i suoi figli ..emerge forte quel tangibile senso di decadimento, una affannosa ricerca del periodo che fu, l’incapacità di accettare lo scorrere del tempo e l’evoluzione, se pur in alcuni punti discutibile, che la società ha ormai intrapreso ..sono le luci dei riflettori che creano le star e guidano l'interesse del pubblico, quando quelle luci smettono di riflettersi sul volto della “grande star del muto” si spegne ogni ardore, ogni passione e tutto diventa un assordante silenzio. Imponente la sceneggiatura (di Brackett, Wilder e Marshman), curatissimi i dialoghi ("Io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo"), attenta costruzione dei personaggi (grotteschi ma credibili) e delle ambientazioni, tutto scandito da una forte e pressante colonna sonora che sembra anticipare gli avvenimenti ..illuminate la scelta della voce fuori campo che racconta la “pura verità”, senza distorsioni che inevitabilmente i cronisti avrebbero apportato alla vicenda ..memorabili alcune sequenze, come quelle dl ballo nella sala deserta, la partita di carte con altri grandi interpreti del muto (tra tutti Buster Keaton), la visita agli studi della Paramount (il famoso studio 18) ed il grande finale (con i riflettori che si riaccendono per l’ultima volta dinnanzi alla protagonista). Sublime l’interpretazione di Gloria Swanson, che traspone magistralmente le sensazioni del vivere in una anacronistica realtà, ma ottime anche quelle di William Golden, Erich Von Stroheim, senza dimenticare il piccolo cammeo del regista Cecil B. De Mille ..stilisticamente inappuntabile la regia di Billy Wilder. Intramontabile capolavoro del cinema..