viale del tramonto regia di Billy Wilder USA 1950
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viale del tramonto (1950)

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locandina del film VIALE DEL TRAMONTO

Titolo Originale: SUNSET BLVD.

RegiaBilly Wilder

InterpretiWilliam Holden, Gloria Swanson, Erich von Stroheim, Nancy Olson, Fred Clark, Lloyd Gough, Jack Webb, Franklyn Farnum, Larry J. Blake, Charles Dayton, Cecil B. DeMille, Hedda Hopper, Buster Keaton, Anna Q. Nilsson, H.B. Warner, Ray Evans, Jay Livingston, Fred Aldrich, Joel Allen, Gertrude Astor, Anne Bauchens, Edward Biby, Danny Borzage, Ken Christy, Ruth Clifford, John Cortay, Archie R. Dalzell, Eddie Dew, Julia Faye, Al Ferguson, Gerry Ganzer, Rudy Germane, Kenneth Gibson, Creighton Hale

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 1950
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1950

•  Altri film di Billy Wilder

Trama del film Viale del tramonto

Joe Gillis, uno sceneggiatore sull'orlo della bancarotta, si rifugia in una vecchia villa apparentemente abbandonata per sfuggire ai suoi creditori. In realtà si tratta della dimora di Norma Desmond, una vecchia star del cinema muto, che ha perso ogni legame con il mondo del cinema. In cambio dell'ospitalità, Joe inizierà a scrivere la sceneggiatura che dovrebbe segnare il ritorno di Norma sul grande schermo.

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Voto Visitatori:   9,17 / 10 (195 voti)9,17Grafico
Miglior sceneggiaturaMiglior scenografiaMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Miglior sceneggiatura, Miglior scenografia, Miglior colonna sonora
Miglior film drammaticoMiglior regista (Billy Wilder)Miglior attrice in un film drammatico (Gloria Swanson)Miglior colonna sonora (Franz Waxman)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior regista (Billy Wilder), Miglior attrice in un film drammatico (Gloria Swanson), Miglior colonna sonora (Franz Waxman)
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Voti e commenti su Viale del tramonto, 195 opinioni inserite

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BeeMiller  @  18/02/2023 11:20:05
   10 / 10
Capolavoro assoluto.

Godbluff2  @  10/10/2022 23:48:20
   9½ / 10
Nonostante non sia, per puro gusto personale, il mio preferito in assoluto di Wilder (dovessi scegliere, punterei sempre il dito su "The Apartment") è in qualche modo "IL" film di Wilder per eccellenza, il suo Capolavoro e uno dei più bei film nella storia del cinema americano di ogni epoca, oltre a rimanere tutt'oggi uno dei più riusciti esempi di "cinema-sul-cinema" mai realizzati.
Con grande intelligenza Wilder costruisce un film che scava profondamente nel sistema hollywoodiano e regala uno splendido telaio "meta-cinematografico" dove la finzione filmica e la realtà si fondono in continuazione in tanti dettagli grandi e piccoli, il tutto senza nemmeno darne l'impressione, con una storia "sul cinema" che procede su vie lineari. Eppure il film si fonde con corsi e ricorsi continuamente su due piani paralleli, il reale e il filmico. E nel 1950 mai la materia era stata trattata così bene.
La sceneggiatura di Wilder e Brackett punta i riflettori sulla decadenza del cinema muto e dei suoi miti e sui lati peggiori del fenomeno del divismo, oltre che sugli spietati meccanismi spesso da "usa e getta" del mercato produttivo cinematografico. Una sceneggiatura memorabile pur vivendo a volte di pretesti, di "scelte del destino" (come il modo in cui Gillis entra nel mondo sospeso e allucinato di Norma Desmond).
Poi, con un'elegantissima e studiatissima regia, esplode quel perfetto gioco di sovrapposizione tra ciò che sta dentro al racconto cinematografico e coloro che da fuori gli stanno dando vita.
Dopo un casting pieno di rifiuti di ex dive decadute del muto ancora incastrate nei loro capricci d'attrici e in vite ormai molto complicate (Mary Pickford, una delle quattro teste originali della United Artists e all'epoca ancora socia della compagnia assieme a Chaplin, pretendeva più controllo sulla tutela della sua immagine, Mae West non si riteneva vecchia a sufficienza, Garbo non degnò nemmeno d'attenzione la cosa-ma nel film ce l'hanno infilata la stesso, citata) ad accettare la parte di Norma Desmond fu Gloria Swanson (più giovane di West, ehm...) altra grande diva decaduta degli anni '20 la quale, eccetto occasioni estremamente sporadiche, non recitava più dai primissimi anni '30, dimenticata con l'imposizione del sonoro; al suo fianco l'ex regista altrettanto decaduto e dimenticato Erich von Stroheim nei panni del maggiordomo, ed ex regista guarda caso, della diva, Max von Mayerling.
La pressoché perfetta sovrapponibilità dei due interpreti con i loro rispettivi personaggi è uno dei grandi punti di forza del film e il casting finale si è rivelato il più affascinante possibile; già, proprio loro due, Gloria Swanson e von Stroheim. Max fu il primo regista di Norma, colui che la lanciò nel firmamento delle stelle, von Stroheim fu l'ultimo di Gloria, fu la sua rovina e caduta (ovviamente, insieme ad altri fattori, ma non rovinatemi l'atmosfera) sull'altare dell'ambizione di entrambi, la prima-diva e produttrice Swanson e il regista sempre più ambizioso, sempre più gargantuescamente esigente.
E allora, alla luce di questo, quanto è ancora più significativo che, in una scena già molto bella di suo, nella proiezione privata a villa Desmond di un film con protagonista Norma/Gloria, con il proiettore azionato da Max/Erich, quella pellicola sia proprio "Queen Kelly", il film maledetto, il film della caduta, del declino di entrambi, le quali immagini per la prima volta venivano proiettate su grande schermo attraverso un altro film ? Ecco, il cortocircuito tra realtà e finzione, tra cinema e cinema, è così bello da commuovermi in occasioni come questa.
E la villa di Norma, questo gigante dell'eccesso figlio della potenza dei divi degli anni d'oro del cinema muto, ormai in pezzi, cadavere in decomposizione che resta vivo per inerzia ("crumbling apart in slow motion" dice Gillis), stagnante e tristissimo come la sua proprietaria, che respira e pulsa nella splendida atmosfera che Wilder e il direttore della fotografia John Seitz, assieme al lavoro scenografico perfetto, riescono a creare. Certo, qui sarebbe stato bellissimo avere Mary Pickford, con la sua Pickfair; perché anche se ho parlato della sovrapponibilità tra Swanson e Desmond non è del tutto corretto come concetto: Gloria Swanson la interpreta magnificamente, con una profonda dose di auto-ironia, accentuando quella gestualità e quelle voglie e quelle bizzarrie tipicamente da "diva" (per dirne una, la stupenda sequenza del funerale dello scimpanzè) e cogliendone stupendamente la triste follia, ma Gloria Swanson ebbe un destino ben diverso rispetto a quello del suo personaggio, dopo il declino della carriera, fu imprenditrice, tenne salde le redini della sua vita pur lontana dal cinema; Norma Desmond è di fatto invece un minestrone che raccoglie in sé un po' tutte le dive cadute e le loro vite spesso a pezzi. Nella carne, nel volto e in molti aspetti professionali (oltre al duo con von Stroheim, Norma girò 12 film con DeMille, Gloria "solo" la metà ma insomma, una bella collaborazione ci fu davvero) Norma è Gloria Swanson, per altri aspetti più Mary Pickford (purtroppo per quest'ultima) per altri ancora è Mabel Normand (per ovvi motivi dai quali fu tratto spunto il finale della vicenda del film) e forse per altri ancora altre donne, altre dive, forse tutte quante.
E poi in una scena appaiono gli amici di Norma... il suo "museo delle cere". Tutti veri ex attori e attrici del muto, la carriera e il successo ormai da tempo perduti. Non sono nemmeno personaggi, sono proprio loro, nei panni di loro stessi, solo che non vengono mai nominati, sono solo "deboli figure che riconoscerete dall'epoca del muto"; già, anche se uno di loro è stato uno dei più geniali cervelli di tutto il cinema muto (e non solo), di nome fa Buster e pure lui ci aveva visto lungo riguardo al "cinema nel cinema", tanto tempo prima. Gli altri, giusto ricordarli, sono Anna Q. Nilsson e H.B. Warner (Henry Byron Lickford).
Se tutto gira intorno al cinema muto, non poteva mancare anche qui l'omaggio all'icona cinematografica più eterna nata in quegli anni, anche se LUI caduto non lo era affatto se non in qualche migliaio di gag, anche se LUI il cinema muto ha continuato a farlo quando e come gli pareva per anni dopo l'introduzione del sonoro, creando due dei più bei film di sempre, anche se quando ha deciso che era finalmente ora di far sentire la sua voce ha continuato ad essere LUI, colossale, velenoso, perfetto, anche se nel 1950 aveva ancora la sua ultima splendida cartuccia da sparare prima di un declino più che naturale e mosso anche da fattori extra-cinematografici. Si, insomma, quella scena è un omaggio bellissimo ed è una scena dolcissima, divertentissima, con una spassosa Gloria Swanson (o Norma Desmond, fate voi), grande davvero (però... Se Mary Pickford avesse... vabbè)
Ma il vero, grosso cortocircuito dove la realtà del cinema si fonde con la finzione del cinema è naturalmente la sequenza agli studios sul set di DeMille, con il vero vecchio volpone nei panni di se stesso naturalmente e con il suo set di "Sansone e Dalila" nei panni... be, di se stesso, pure il set visto che Wilder ha girato la sequenza di DeMille che gira "Sansone e Dalila" mentre DeMille stava veramente girando "Sansone e Dalila" e quindi, be, ci sono due film contemporaneamente che stanno venendo girati in quella scena, sullo stesso set, uno che si incastra prepotentemente nell'altro. Fantastico. Wilder che gira una scena del suo film in cui si sta girando un'altra scena sul vero set di un altro film. E si può dire che DeMille, un altro al quale il passaggio al sonoro potè solo allacciare le scarpe, faccia qui un salto dentro la finzione filmica di Wilder mentre nella realtà stava preparando la sua, di finzione filmica. Pare un casino eppure è tutto così liscio, così naturale, durante la visione nemmeno ci si pensa troppo, è bello però pensarci dopo a questi incastri meravigliosi. DeMille poi è proprio bravo, c'è una malinconica, amara tristezza saggia nei suoi dialoghi in quella sequenza, molto credibile.
Poi, chiaro, c'è l'intreccio del film in se, dove il protagonista è pur sempre lo sballottatissimo Joe Gillis, in balia di Norma, del destino, di se stesso direi soprattutto, interpretato da William Holden che convinse Wilder dopo le mille riserve del regista. Una storia drammatica che riprende dal Noir alcune scelte estetiche e qualche tocco narrativo, stupendamente raccontata e con un'idea geniale nell'incipit, giustamente rimasta celebre (l'intero film è narrato dalla voce fuori campo di un uomo già cadavere...) e che dopo aver attraversato in profondità le gallerie buie della decadenza e del dramma umano, con tante sfaccettature in campo (si pensi all'importante particolare del muro di menzogne alzato per "protezione" da quell'altro disperato relitto umano di Max), si conclude in Gloria (già, era troppo facile questa) e in disperazione, con uno dei finali più belli della storia del grande schermo, sul quale non mi dilungherò (almeno non su questo...), dicendo solo che alla fine anche Max, come Erich, gira davvero il declino e la fine di Norma, anzi Max per un momento cessa di essere Max e diventa davvero Erich, il grande regista del muto, che di nuovo gira per lei l'ultimo film. Be, prima che arrivasse questo naturalmente. E Gloria Swanson, che in questo film ha creduto molto ed ha lavorato a mio avviso con palese entusiasmo, ha meritato ogni oncia di questa sua seconda giovinezza artistica, che l'ha consegnata all'immortalità più dei suoi film da giovane diva rampante e potente degli anni '20. Con pieno merito.
Ci sono tante piccole belle cosucce, come il raggio di luce che Wilder lascia trapelare dalla giovane aspirante sceneggiatrice Betty Schaefer (Nancy Olson), antitesi totale di una Norma Desmond, lavoratrice onesta e ultima ruota del carro ma talentuosa ed entusiasta, simbolo di coloro che creano il film "nell'ombra", quelli che "il pubblico spesso non sanno nemmeno che ci siano", dietro i volti che stanno davanti le cineprese, in particolare quella parte ancora non corrotta dal sistema, volenterosa di lavorare bene, non divorata dai meccanismi del mostro-cinema.
Sul lato tecnico ho già accennato, c'è poco da aggiungere, un colosso, per l'attenta costruzione di Wilder di ogni inquadratura, che esalta la certosina ricostruzione scenografica (decine e decine di vere foto di scena di Swanson), la profondità e l'illuminazione della fotografia di Seitz, tutto questo ti fa entrare quella villa, quell'ambiente decaduto e non-morto, nel profondo delle viscere, te ne fa sentire ogni lento battito, è stupendo. Così come certosinamente la sceneggiatura scava in ogni anfratto della psicologia dei personaggi, naturalmente Gillis e Norma Desmond su tutti, ma non solo, è un lavoro spietato, inesorabile e destinato a portare alla tragedia. Accompagnato perfettamente dalle belle musiche di Franz Waxman (Uomo di Cera, come gli attori decaduti del circolo di bridge di Norma, lì).
Un capolavoro assoluto, una visione lucida sulle contraddizioni del maledetto/benedetto cinema, perché poi, quando per mostrare il cinema dal suo interno Wilder ti fa del cinema di questo livello, come fai a non volergli comunque bene, a questo mostro bicefalo e crudele chiamato "Settima Arte" ?

Karlo1200S  @  21/03/2020 11:27:42
   7½ / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  14/09/2018 12:27:51
   6 / 10
Buono ma tutt'altro che un capolavoro, soprattutto se paragonato ad altri lavori del regista,
Curiose le premesse, ma lo svolgimento è abbastanza piatto e sfiancante, da un film con una reputazione del genere ci si aspettano scintille, invece sembra fermarsi alla sola caratterizzazione dei due protagonisti, senza che succeda nulla per farli muovere e per mandare avanti la storia.
Nulla da aggiungere a quanto già detto sulle eccezionali interpretazioni di Swanson e Holden, e come accennato i personaggi sono interessanti e definiti a tutto tondo nelle loro sicurezze e debolezze, però inutile negarlo, il film non ingrana!

Dom Cobb  @  15/08/2018 19:09:17
   5 / 10
Uno sceneggiatore fallito, mentre è intento a sfuggire ai suoi creditori, si rifugia in una villa sul Sunset Boulevard che ritiene abbandonata; scopre ben presto che si tratta in realtà della dimora di una vecchia diva del cinema muto e del suo fedele maggiordomo. La donna, che vive in solitudine e isolamento, sogna il suo trionfale ritorno sulle scene e decide di ingaggiare lo sceneggiatore allo scopo; questi, più per la promessa della ricca paga, accetta. Sarà l'inizio di un'esperienza macabra...
Curioso che, di tutti i lavori del malleabile Billy Wilder, noto maestro della commedia, quello additato da tutti come il suo capolavoro definitivo sia di genere praticamente opposto: di comico non vi è nulla, tranne che una corrente di sarcasmo che viene a galla di tanto in tanto, e per lo più le atmosfere sono tutt'altro che scherzose o leggere. Di questa sua fantomatica opera magna è stato detto molto, ma personalmente mi riesce impossibile parlarne senza metterlo a diretto confronto con un lungometraggio molto simile nei temi e uscito guarda caso proprio nello stesso anno: cioè "Eva contro Eva". Perciò, per quanto mi riguarda, potete considerare quella postata qui come una doppia recensione, valida per entrambi i film.
I lavori di Wilder e di Joseph L. Mankiewicz sono davvero molto simili dal punto di vista tematico: infatti, tutti e due parlano di personalità dello show business, due attrici che ormai si sono lasciate alle spalle gli anni migliori e stanno lentamente svanendo o sono ormai già sparite del tutto, e di come questo inesorabile processo, che viene subito da tutti senza che possa essere fermato, le impatti a livello emotivo e umano. Simile è anche il modo di affrontare queste tematiche, mettendo al centro di tutto una figura centrale vista dagli occhi di quello che è, in fin dei conti, niente più che uno spettatore.


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Il vero motivo, però, per cui ho messo a confronto questi due film va oltre il fatto di aver notato le similarità dopo essermeli guardati, tutti e due per la prima volta, in due serate consecutive; il fatto è che, senza neanche bisogno di ripensarci sopra, uno dei due film sfigura nettamente paragonato all'altro. E il prodotto inferiore è proprio questo "Sunset Boulevard".
Partiamo dal fatto che entrambi i film beneficiano di una qualità tecnica eccelsa, il che non sorprende visto che sia Wilder che Mankiewicz rappresentano una parte considerevole di quanto c'era di meglio all'epoca in quel di Hollywood, e sotto questo aspetto "Sunset Boulevard" acquista punti per una messinscena che vira decisamente verso il gotico rispetto alla sua controparte, che invece si mantiene su un piano più intimo e realista. Ma il problema arriva come sempre nei contenuti e nella loro esecuzione.
L'inferiorità del film di Wilder consiste non tanto nella scelta del tema o del mondo in cui ambientarlo, anzi: a un'occhiata superficiale l'ambito del cinema potrebbe rendere l'intera vicenda assai più interessante, vista la sua maggiore popolarità presso il pubblico, specialmente quello odierno. E infatti non mancano le varie strizzate d'occhio verso il pubblico,


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così come l'emergere di un certo lato oscuro che non dev'essere andato giù a molti: la tendenza a volersi scrollare di dosso tutto ciò che non funziona o non va più di moda, condannando di fatto decine, centinaia di bravi attori e loro consimili a una vita di oblio, è un aspetto che raramente viene toccato, e il film mostra un grande coraggio e una grande umiltà nel volerlo affrontare a viso aperto.
Il fatto è che Wilder calca troppo la mano sull'aspetto melodrammatico della vicenda, e gran parte della colpa è da imputare al personaggio dell'attrice. Il suo ruolo è troppo mentalmente ed emotivamente insano e l'interpretazione della Swanson troppo enfatica, stralunata e sopra le righe per appassionare o spingerci a provare una qualche simpatia per lei, visto che gran parte delle sue delusioni derivano palesemente dal suo ego smisurato e dal suo orgoglio e non da come il mondo esterno (non) la maltratta. William Holden le tiene testa come può, ma alla fine risulta troppo passivo per i miei gusti. L'unico a salvarsi è il maggiordomo di Erich Von Stroheim.


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Per il resto, la maggior parte del film è affossato da un ritmo pachidermico che rende le due ore di durata un'impresa da sopportare, complice anche quel tono melodrammatico cui avevo accennato prima, e la fine arriva più con sollievo che con coinvolgimento emotivo per la sorte dei protagonisti; d'altronde, considerati i trascorsi di Wilder nel genere noir, è anche possibile che gran parte della mia delusione derivi da aspettative tradite, visto che non ero neppure certo di che genere di film mi sarei visto. Le musiche sono dimenticabili, anche se azzeccate per l'atmosfera.
Alcuni di voi potrebbero risentirsi del basso voto e delle critiche lanciate, ma a tutti loro, oltre a ricordare della soggettività delle opinioni, rispondo che gran parte degli stessi elementi sono presenti nel coevo "Eva contro Eva", e vengono affrontati in maniera di gran lunga più interessante, e questo sebbene il film in sé non appartenga neanche a un genere che mi piace. La sceneggiatura possiede una fluidità maggiore e una qualità dei dialoghi superiore, interpretazioni molto più sentite (con buona pace della Swanson, ma fra lei e Bette Davis c'è un abisso) e il contesto teatrale, privo di riferimenti precisi, aiuta a rendere il tema più universale e meno ristretto a un unico ambiente.
Il famigerato capolavoro di Billy Wilder è un'opera tecnicamente decorosa, con una eccellente idea di base e qualche buono spunto, ma in fin dei conti solo un tentativo riuscito a metà, e secondo me è di una stoffa completamente diversa da quello che, fra i due, ritengo essere il vero capolavoro.


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topsecret  @  26/06/2018 14:21:37
   8½ / 10
Dopo aver visto questo film di Wilder mi domando come sia stato possibile non dare l'oscar a Gloria Swanson per la sua incredibile performance. Così come è incredibile che su 11 nominations, VIALE DEL TRAMONTO si sia aggiudicato solo 3 statuette.
Billy Wilder prima di diventare "il padre della commedia" fu uno dei precursori del genere noir e in questo suo film si possono vedere sprazzi di quel genere, specialmente nella parte finale, dove vengono inglobati più situazioni che spaziano dalla critica al jet-set, al dramma esistenziale di una diva del cinema ormai dimenticata, fino alla classica storia amorosa tormentata da rimorsi e scrupoli morali. Il tutto sapientemente orchestrato da una regia attenta, interpretato magnificamente da tutto il cast e sceneggiato a quattro mani dallo stesso Wilder e da Charles Brackett, uno che di certo sapeva il fatto suo e di oscar se ne intendeva.
Un film ottimo, imprescindibile per chi ama il cinema.

C_0_  @  23/12/2017 14:20:55
   9 / 10
Veramente un grande film. I lavori che avevo visionato precedentemente di Wilder mi avevano lasciato davvero poco, soprattutto quelli con la Monroe, ma "Viale del tramonto" è davvero ben fatto. Non mi ha emozionato come altri film a cui ho dato nove e mezzo o dieci ma riconosco la bontà. Holden è bravo ma la Swanson è davvero strepitosa a caratterizzare il suo personaggio a meraviglia. Mi stupisco che dopo questo film non abbia più fatto nulla perchè era davvero brava.

VincVega  @  28/02/2017 10:49:51
   9½ / 10
Capolavoro sul declino di una diva di Hollywood, che non riesce ad accettare il proprio invecchiamento. Una critica spietata ai meccanismi dello star system. Geniale far interpretare la diva a Gloria Swanson, essa stessa una star del cinema muto che non recitava da anni e la parte del maggiordomo a Erich von Stroheim, anche lui avrà molte analogie col suo personaggio. I tre protagonisti sono delineati impeccabilmente e gli attori sono in stato di grazia (incredibile non abbiano dato l'oscar a Gloria Swanson). Diverse scene rimangono impresse, tipo la visita di Norma agli stabilimenti della Paramount o il finale con i fotografi in casa della stessa Norma. Un film che rimane indelebile nella storia del cinema e non sente il peso del tempo, nonostante sia stato girato quasi 70 anni fa.

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Thorondir  @  23/09/2016 14:17:43
   10 / 10
Uno dei film definitivi.

Wilder aveva già capito allora come stava decadendo quello che poi era il suo mondo, tra la sua idea stilizzata e romantica e la reiterazione idolatrica del culto dell'immagine (l'attrice e gli specchi, le fotografie ricorrenti), oltre ad essere un film che è anche meta-cinematografico, perchè può anche essere visto come un "passaggio" dal muto, al sonoro, all'evoluzione delle tecniche di ripresa (la scena nel teatro di posa). La regia posata di Wilder, le prove degli attori, la capacità straordinaria e quasi terrificante di prevedere il futuro, ne fanno uno dei titoli cardine della cinematografia di tutti i tempi, insieme ad un altro film maestoso dello stesso Wilder e cioè "La fiamma del peccato".

fabio57  @  09/02/2016 10:38:52
   8½ / 10
Grande Billy Wilder, firma uno dei suoi film migliori. La storia del giovane mantenuto, nel gergo moderno toy-boy, che non riesce a svincolarsi dalla vecchia maliarda, oggi si dice milf, è la più classica delle situazioni, quello che è invece originalmente strepitoso è il modo di raccontarla,l'interpretazione di Gloria Swanson è maiuscola e William Holden non è da meno.La protagonista non è una spietata assassina, ma solo una donna mentalmente instabile, fragile, intrappolata nelle sue ossessioni, che non ha capito che la sua stagione è finita e il suo giovane amante è vittima di se stesso, della sua giovane e arrogante presunzione, incapace di intuire il dramma che si sta consumando accanto a lui e che poi lo travolgerà..La scena finale è memorabile,

minoidepsp  @  03/10/2015 18:26:11
   10 / 10
Forse il suo unico difetto è essere un film con oltre 60 anni sulle spalle.
Ma che film però, un classico del cinema.

eruyomè  @  02/06/2015 20:49:02
   10 / 10
Certo che il cinema sarà anche diventato piccolo, ma film come questo non tramonteranno mai.


Capolavoro, non sono in grado di analizzare oltre, a questi livelli è quasi imbarazzante anche solo provarci.

Testu  @  12/09/2014 03:35:37
   7½ / 10
Ben diretto ed elegantemente narrato, cede un po il passo nella storia, il cui spunto appare piuttosto semplice oggi. I quattro personaggi principali hanno personalità ben rese, il migliore è probabilmente il maggiordomo Max von Mayerling, Joe regala infine delle sorprese, ma nel suo caso sono più d'impatto che logiche. Norma potrebbe apparire ridicola ma è bene non dimenticare a quale epoca e momento è rimasta ferma la sua mente. Indebolito forse ma ancora buono.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  28/08/2014 15:38:17
   9½ / 10
Spesso un passo avanti a tutti, Wilder, anche la commedia più frivola negli anni '50 avrà memoria tutt'altro che passeggera, sono opere che nel genere riescono a ritagliarsi uno spazio predominante nel periodo, opere brillanti ed innovative con un Wilder che solitamente fa uso sicuro del narratore onnisciente, qui emulando la diegesi della 'La Fiamma del Peccato' è un flashback raccontato ab ovo.
'Viale del Tramonto' è maestoso in tutto, trama avvincente, parabola della vita, temi pirandelliani, performance accademiche e garbo metacinema. Qualsivoglia attrice gli avrebbero relegato la Paramount, aveva in serbo la trasposizione della sua vita, cordoglio professionale, il rito funebre del sonoro alla silent era. Gloria Swanson calzava a pennello (per statura cinematografica e glamour anche la Garbo sarebbe stato un fit ideale), lanciata da DeMille nell'epoca del muto, una delle rare attrici che poteva imporsi in qualunque periodo, in qualunque luogo, in qualunque modo, fa il verso a se stessa (cosa non da tutte, Pickford docet), da vita ad un prototipo di personaggio che farà scuola anche alla Davis, 3 lustri più tardi con Aldrich, non è da tutte saper regolare il proprio carisma senza fuorviare, onde evitare di essere troppo sopra le righe e diventare una parodia.
Il ritratto sul mondo del cinema è devastante, incurante delle proprie stelle che lo hanno assurto, il tempo non risparmia nessuno, la tecnologia cambia, stare al passo coi tempi è sempre più difficile, evadere alla propria senilità attraverso una rassicurante una realtà parallela, mentendo a se stessi tanto da vivere in un'illusione eterea. La Swanson l'avesse voluto si sarebbe imposta anche nel sonoro, le 3-4 scarse pellicole sono lì a testimoniarlo, persino con Steno in coppia con 2 mostri sacri del nostro paese, con una Bardot che ancora non era all'altezza neanche di allacciarle le scarpe, e con tutte le intemperie del set ne uscì a testa altissima.
Immancabile grazia anche nell'uscire, ultima inquadratura, un primo piano sfuocato, astratto come la sua velleità di tornare in scena.

pak7  @  14/06/2014 18:38:57
   9 / 10
Non riesco a raggiungere la doppia cifra per diversi motivi, ma Sunset Boulevard è un capolavoro, un qualcosa che 64 anni fa era quasi impossibile da concepire, Billy Wilder ci è riuscito con una regia progressivamente coinvolgente e una protagonista da pelle d'oca.

Matteoxr6  @  15/02/2014 16:54:12
   8 / 10
Ho votato tenendo in grandissima e imprescindibile considerazione l'anno di uscita: 1950, ovvero più di sessant'anni fa!
Molto avanti coi tempi per regia, sceneggiatura e recitazione. Ovviamente il grande merito del film è essenzialmente la presentazione del lato più brutto e all'ombra del cosiddetto "star system" di Hollywoodiano, riassumibile ricordando la scena finale

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Ovviamente ho cercato di dare un voto più oggettivo possibile perché, chiaramente, visto nel 2014 può risultare un voto addirittura eccessivo.

6 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2015 18.54.43
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steven23  @  01/12/2013 15:06:16
   9½ / 10
Provo quasi dispiacere a non mettergli il voto massimo... che cavolo, si tratta di un capolavoro assoluto! Però, ecco, a mio parere non riesce a raggiungere il livello de "La fiamma del peccato" per un semplice motivo, la durata. Quei dieci, quindici minuti in meno dove il film pare soffrire di una leggera staticità sarebbero stati la ciliegina sulla torta, quel mezzo punto in più.
Comunque si tratta di dettagli e, ancor di più, di gusti personali perchè qualitativamente i due più celebri noir di Wilder si equivalgono.
Qui la Swanson ruba la scena a tutti, Holden compreso, e regala un'interpretazione clamorosa.
Finale da brividi!!

Laura_Baggins  @  01/12/2013 13:10:14
   9 / 10
film che adoro davvero... un noir dalle atmosfere plumbee e angoscianti che racconta appunto il declino di un'epoca cinematografica eccelsa... lo apprezzo pur essendo una "profana" di cinema..che dire, i dialoghi e la mimica della Swanson sono davvero straordinari..senza parole!

DogDayAfternoon  @  04/11/2013 22:40:16
   8½ / 10
"Voi siete Norma Desmond, diva del cinema muto...eravate grande."
"Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo!"

Un cinema morto due volte, con la seconda morte a raccontare la prima.
"Viale del tramonto", già il titolo dice tutto. Il tramonto di Norma Desmond, diva del cinema muto che non accetta il declino della sua vita e del suo divismo, uno dei personaggi cinematografici più affascinanti e carichi di pathos. Gloria Swanson è monumentale nella parodia di sé stessa (così come Von Stroheim), ogni frase pronunciata dalla diva del muto è una sentenza. Non l'ho mai vista recitare un film muto, ma non riesco assolutamente a spiegarmi come abbia fatto a scomparire dalle scene per 15 anni prima di questo film; e, oltretutto, tornare a calcare le scene per recitare una parodia di sé stessa e di un cinema morto che l'ha fatta grande.

"Viale del tramonto" è la storia del cinema di seconda generazione raccontata e magistralmente interpretata dal cinema di prima generazione, è come se i nostri padri o i nostri nonni ci avessero insegnato a giocare ai videogames. Per chi ama il cinema è un film da vedere assolutamente.

Ho letto recentemente che le ultime parole di Goethe prima di morire furono "Più luce!"; credo possano essere anche l'epitaffio perfetto per Norma Desmond.

bm_91  @  21/04/2013 16:57:21
   9½ / 10
William Holden non mi ha mai entusiasmata particolarmente, ma qui è eccelso.
Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 14:16:26
   10 / 10
Immensa pietra miliare del dramma-noir che getta fango sul mito di Hollywood in una storia che conquista ad ogni visione. Sublime la regia di Wilder, di precisione matematica la sceneggiatura.
Interpretazione luciferina della Swanson, ma anche Holden e von Stroheim sono superbi.

Caposaldo irrinunciabile e consigliatissimo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  31/12/2012 15:41:09
   8½ / 10
Hollywood si vomita addosso... per capire la grandezza di questa pellicola di enorme pregio non è necessario essere cinefili, ma aiuta. E non è necessario conoscere gli attori che compaiono e i riferimenti alle case di produzione e al gotha dell'allora mecca del cinema, ma appunto aiuta.
Non riusciremo più a vedere una disamina INTERNA del meccanismo cinematografico di Hollywood, una tale apologia necrofila del cinema muto, che allo stesso tempo fa autocritica. Wilder era un regista di enorme intelligenza e tanta tecnica: non ci si annoia mai ma inevitabilmente le lungaggini ci sono, sfoltire il film di un quarto d'ora oggi non avrebbe destato scalpore.

Sempre oggi, Viale del tramonto (una traduzione che rende in pieno) non accusa di essere invecchiato: a partire dall'incipit con il morto che parla, fino alla presentazione della villa/bara e della grande diva del muto in disgrazia, qualche colpo di scena ben piazzato e imprevedibile (il maggiordomo...) accompagnato da una trama che si dispiega si prevedibile in linea di massima, ma che ha nelle pieghe di ciò che vuole comunicare la genialità e il senso ultimo.
Difficile non provare brividi per la famosa scena finale.
Ma più di tutto, ciò che appassiona DOPO il classico THE END con logo Paramount è riflettere su come Wilder ci abbia fatto identificare con un uomo assolutamente disgustoso, più incline all'essere negativo che un protagonista con qualche macchia ma in fondo buono, e poi abbiamo abbiamo provato empatia per la folle Norma Desmond, cadavere vivente di un cinema che già all'epoca sembrava essere morto e non avere nulla da raccontare, salvo smentirsi in continuazione come nel caso di questo stesso film.
Assolutamente gustosa poi l'apparizione di vecchie star del muto, di DeMille, ma da lodare è in primis la protagonista Gloria Swanson che fa la parodia di sé stessa e del cinema muto, enfatizzandosi fino all'egocentrismo, e proprio per questo risulta credibile in modo agghiacciante. Interpretazione magistrale, in un film che ha recitazioni ottime.

vieste84  @  27/12/2012 22:48:55
   8 / 10
Anche qui il finale è spiegato all inizio, siamo nel 1950 e Wilder sforna un altro dei suoi capolavori. Storia intrigante e finale metaforicamente superbo come la Swanson nella parodia di se stessa

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  19/12/2012 00:31:40
   7½ / 10
Sicuramente un buona pellicola ma sinceramente non è il mio genere , se un film del genere mi fa sbadigliare non posso considerarlo un capolavoro.
Sicuramente da vedere .

ste 10  @  06/12/2012 00:12:39
   9 / 10
Meravigliosa pellicola del futuro maestro della commedia Wilder; qui tramite la protagonista è importantissima l'analisi e la riflessione sul cambiamento nel cinema e sul divismo

Norma Desmond  @  30/11/2012 20:15:09
   9 / 10
attori sublimi, sarcasmo pungente, storia struggente di una egocentrica Diva. Capolavoro d'altri tempi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/11/2012 21.15.41
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beppe.fadda  @  31/10/2012 22:45:03
   9½ / 10
Un film bellissimo, imperdibile. Mi è piaciuto persino di più di Casablanca. Gloria Swanson mi è piaciuta moltissimo nel ruolo di Norma Desmond, meritava l'Oscar, così come William Holden nei panni di Joe, personaggio che a volte ami altre volte odi. Bravissimo Erich von Stroheim, così come Nancy Olson (aveva talento lei, ma ha sfruttato male la sua carriera). Belli i cammei di Buster Keaton e Cecil B. DeMille. Spendida la colonna sonora, anche se a mio parere un po' invadente in certe scene.

InvictuSteele  @  25/10/2012 23:00:31
   10 / 10
Capolavoro assoluto, il noir più grande di sempre. Visto e rivisto decine di volte ma non stanca mai.

elmoro87  @  20/09/2012 17:57:46
   9 / 10
Da sempre scettico sui film datati, mi appresto a vedere questo film senza con delle riserve. Nei primi cinque minuti mi rendo conto di ciò che ho davanti: un capolavoro! Opera magistrale di Billy Wilder che fotografa il lato oscuro dell'epoca a Hollywood, l'emarginazione degli attori del muto con l'avvento del sonoro, la storia complicatamente corrotta di uno scrittore. Le musiche sono da manuale, la regia è pressochè perfetta. Bellissimo, nient'altro da dire.

LAMAX61  @  01/09/2012 09:32:48
   10 / 10
Il mio film preferito. Capolavoro assoluto. Peccato non poter vedere l'originale scena iniziale del dialogo tra morti alla Morgue. Pare sia stata tagliata e sostituita dalla piscina perché risultava comica. Si sente la "mano europea" di Wilder, spietato e cinico come solo lui sa essere, nel raccontare la Mecca del cinema mondiale. Grande Holden e tutti. Grandi anche i nostri doppiatori. Imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  31/07/2012 15:47:37
   10 / 10
Uno dei massimi capolavori, non della cinematografia, ma dell'arte del XX secolo.
Un Classico puro, una di quelle opere che non invecchiano mai, che parlano a generazioni e generazioni capaci di immedesimarsi in una parabola che coglie tratti essenziali dell'animo umano.
"Viale del tramonto" è un film assolutamente innestato nella cultura e nello stile del suo tempo (è parente della grande letteratura americana del XX secolo, aggiornando temi e realismo del grande romanzo del XIX secolo - a mio vedere c'è tanto Dostoevski * - a tempi e modalità drammaturgiche più contemporanee).
Soprattutto possiede una perfezione cristallina che trascende il suo contesto e, al contempo, si sviluppa su un crinale in cui è secondario tutto ciò che è sociologia e cronaca (compreso, secondo me, il riferimento al cinema muto e sonoro).

C'è l'uomo, e il vile denaro. Come fare a non provare sempre più disprezzo per William Holden (su cui il racconto è focalizzato e qui sta dunque il maggiore cinismo degli autori: farci provare disprezzo per il personaggio con cui ci hanno fatto identificare) e, man mano sino a un finale magnifico, sempre più compassione per Gloria Swanson?

Oskarsson88  @  22/07/2012 21:42:30
   8½ / 10
veramente bello, a tratti anche molto cinico e ironico. Bravi tutti, molto particolare..

7219415  @  22/07/2012 18:59:27
   8½ / 10
Adoro i film di wilder...ma mi devo fot.tutamente spiegare perchè deve sempre farli iniziare con la fine...un voto in meno anche per questo...come per la fiamma del peccato...non ho mai tollerato i film che cominciano con la fine...

moregiu  @  16/04/2012 11:40:16
   9 / 10
Un film che narra la storia di una diva del cinema alla fine della sua carriera e ormai sull'orlo della follia, aggrappata a quello che fu. Spesso inquietante, Gloria Swanson incarna perfettamente un personaggio che ancora oggi e attuale e realistico. L'ossessione delle dive del cinema di restare giovani e belle nonostante gli anni che passano, molto spesso trasformandosi in mostri e troppo spesso cadendo nei vizi per sfuggire alla realtà. Un trattato perfetto della realtà del cinema.

TheShadow91  @  12/04/2012 00:05:30
   9 / 10
Anche se non sapessi chi è Billy Wilder,la prima cosa che avrei esclamato vedendo questo film sarebbe stata "che regia!Mi ricorda molto la fiamma del peccato".Il film presenta una perfetta alchimia di una gran sceneggiatura che mostra gli andamenti e le tragedie del duro mondo del cinema,incentrate tutte sulla straordinaria protagonista,una viziosa ed egocentrica star in decadimento,brillantemente interpretata dall'attrice che ne è quasi la parodia.Grazie a questi elementi,e grazie anche ad alcune buone scene di suspance, il film coinvolge dall'inizio alla fine,anche se personalmente non quanto il capolavoro del '44,ma in compenso riesce ad offrire un messaggio più profondo

gemellino86  @  08/04/2012 13:01:29
   10 / 10
Un capolavoro indiscusso. L'opera d'arte per eccellenza. Non mi stancherei mai di rivederlo. 3 oscar meritatissimi per un film rimasto negli annali del cinema. Attori bravissimi e regia impeccabile. Imperdibile.

Wally  @  03/04/2012 22:47:37
   7½ / 10
Non sono un grande esperto di cinema di questi tempi quindi non posso fare paragoni o altro quindi mi limiterò a commentare il film.

Senza altro bello, consideriamo gli anni 50! a suo tempo deve aver fatto scalpore un film che parla del cinema e già a quei tempi Norma diceva che il cinema era cambiato... ahimè se vedesse com è il cinema adesso cosa direbbe??
Splendide le recitazioni... amo i doppiaggi e la regia ma devo essere sincero... in qualche punto ho sbadigliato... in parecchi punti!

Comunque un film senz altro da vedere

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  12/01/2012 22:16:41
   9 / 10
Grandissimo film, merita tutta la sua fama

cultmovie  @  14/12/2011 05:01:13
   10 / 10
che film e che regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  11/12/2011 17:06:57
   10 / 10
Non mi dilungherò in considerazioni dettagliate sul valore del film e sugli aspetti ad esso collegati; affermo solamente che "Viale del tramonto" è IL cinema e fino ad ora io non avevo capito proprio niente. Immenso.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  24/09/2011 17:43:33
   10 / 10
VIALE DEL TRAMONTO, un film macabro e cinico ma allo stesso tempo nostalgico. Ironico nel far apparire i volti ormai invecchiati di star del muto del calibro di Buster Keaton per sottolineare il tema del passato, dell'invecchiamento, dello scorrere impassibile del tempo. In questa pellicola sembra che l'industria cinematografica porti tutti al delirio, inserendo una storia d'amore portata alla torsione della normalità. La scenografia é inquietante mostrandoci un ambiente malato e di piena solitudine, omaggiando gli scenari del castello di Candalù e dei sotterranei del teatro dell'opera a Parigi. Eccelsa la Swanson nel ruolo di Norma, a dir poco impeccabile. La pellicola si conlude con un finale che riassume l'intero film, con l'ultima inquadratura sfuocata, quasi che volesse dirci che l'immagine di Norma é ormai sfuocata da anni, é solo un ricordo, fantasma del suo passato, falsa sana di mente, chiusa in un baratro di solitudine.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  04/09/2011 18:42:29
   10 / 10
Io credo che non sia più possibile fare un film simile..... ha ragione Norma Desmond... il cinema è diventato piccolo....

Leonardo76  @  03/09/2011 07:54:03
   10 / 10
Devo essere sincero ho sempre evitato questo film pensando fosse un polpettone riservato ai veri cinefili con le toppe sui gomiti della giacca, ebbene, mi sbagliavo e di grosso. E' un film che lascia senza fiato dall'inizio alla fine, forse non è addatto ai minore di 18anni (probabilmente troppo giovani per avere nostalgia e rimpianti per il tempo che non torna).

Goldust  @  31/08/2011 18:55:30
   9½ / 10
Uno dei capolavori della vecchia Hollywood, probabilmente il miglior film sul cinema della storia. La strana commistione di dramma, comicità nera e venature horror lo rendono esplosivo ed unico nel suo genere.
La Swanson giganteggia, eccessiva e quasi caturale come solo le grandi dive sanno essere.
Il finale è magnetico. E ovviamente indimenticabile.

Lopan88  @  24/07/2011 13:07:42
   7½ / 10
Da vedere assolutamente

TheGame  @  23/06/2011 15:47:23
   8 / 10
Trionfo del Cinema classico a stelle e strisce, parabola sullo star system e discesa negli ammalianti lati oscuri di quest'Arte... Melodramma del Cinema che fu, prima dei blockbuster multi milionari, prima della computer grafica...

censurableah  @  02/06/2011 14:25:00
   9½ / 10
Uno dei migliori dell'immenso Billy Wilder

Samy31  @  23/03/2011 01:24:42
   8½ / 10
Questi sono davvero capolavori. Graffiante.

vehuel  @  21/03/2011 08:48:48
   10 / 10
Capolavoro indiscutibile di Wilder, uno dei miei film preferiti in assoluto, ai primi posti della mia classifica personale ddei films di tutti i tempi. Di una spanna superiore agli altri due capolavori, la fiamma del peccato e testimone d'accusa.

Marga80  @  04/02/2011 17:58:03
   8 / 10
Come molti han già scritto, è un film che, oggi, o non sarebbe girato o sarebbe stravolto se rigirato!
Gloria Swanson è cucita nella sua parte, la sua mimica facciale è incredibile, comìè giusto fosse quando girava i film muti.
La storia induce in riflessione non solo nel contesto del divismo ma più in generale al punto da risultare eternamente valida e radicata alla realtà.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  01/02/2011 16:18:59
   9 / 10
Un cinema che non tornerà più. Ed è giusto così.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/05/2011 16.26.58
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/01/2011 00:35:42
   8 / 10
Sicuramente un gran bel film e, contestualizzato all'epoca, anche molto coraggioso. Secondo me però si vede che iniziarono a girare con appena un terzo della sceneggiatura scritta: il film procede quasi inesorabilmente (anche se non velocissimo) seguendo l'inevitabilità della sua stessa storia. Atmosfera a tratti horror (bellissima fotografia), trovo sia da vedere conoscendo quanto di vero ci sia in quel che si vede. La Swanson e Stroheim (o DeMill e Keaton) interpretano loro stessi (la macchina è della Swanson, il film che vedono è di Stroheim con la Swanson protagonista, etc etc). Questo, per esempio, dà una lettura diversa alla recitazione sopra le righe della Swanson.
Non mi piace molto l'incipit raccontato dal morto (ripreso poi tante volte in tanti film) ma è solo questione di gusti (il noir con voce narrante mi ha sempre infastidito a partire dalla versione tarocca di Blade Runner)

nevermind  @  10/01/2011 12:51:47
   10 / 10
Penso di non aver mai visto niente di simile, complimenti a Wilder e soprattutto agli attori, tra cui Gloria Swanson che è davvero impeccabile: i gesti, le espressioni del volto, gli sguardi, insomma lei è davvero Norma Desmond.
Questo film è più che un capolavoro, è l'inizio della perfezione.

guidox  @  04/01/2011 14:28:01
   9 / 10
più passa il tempo e più questa pellicola acquista fascino, non invecchiando mai e rimanendo sempre attuale, sia per lo stile registico, sia per quanto concerne i contenuti.
una splendida Gloria Swanson nel ruolo di Norma Desmond, ci regala un personaggio inimitabile, un'attrice famosissima del passato ma ormai dimenticata, che percorre sul baratro la strada della follia, fino a caderci, nel delirio della sua ultima rappresentazione, l'ultimo atto della sua folgorante carriera in un finale magnifico e struggente.
oltre a questo la storia di un rapporto "malato", che nonostante sia genuino da entrambe le parti, è vittima del compromesso, della pietà, della convenienza.
la villa dove si svolge la gran parte del film riesce a far respirare qull'atmosfera claustrofobica che permea tutta la storia, prigione dorata per Joe (un ottimo Holden) e mausoleo per Norma.
prova da sottolineare da parte di Erich von Stroheim, che contribuisce con il suo ruolo inquietante a sottolineare quel che è e quel che fu nella vita della più grande attrice di cinema muto.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  01/01/2011 00:55:21
   10 / 10
La più caustica e dissacrante satira della/sulla storia del cinema, uno dei film più grandi di tutti i tempi, un melodrammatico horror culturale che ha segnato per sempre la decima musa.
Un film inebriante, ineguagliabile, immortale, puro godimento per l'essere.
Wilder avanti anni luce, Swanson e Holden magnifici, sceneggiatura che è leggenda. Capolavoro da studiare.
"Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo!".

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Ultima risposta 10/01/2011 19.13.04
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rob.k  @  03/12/2010 23:10:36
   7 / 10
Rispetto ad altri di Wilder questo mi ha entusiasmato meno, all'inizio sembra che si gettino le basi per una vicenda articolata, poi invece il film procede molto a rilento e senza grosse sorprese. Indubbiamente buona la realizzazione, idem i personaggi, ma fa un po' sbadigliare.

Mothbat  @  13/11/2010 00:46:53
   10 / 10
Uno dei capolavori più belli e affascinanti di ogni tempo.
Gloria Swanson perfetta nel ruolo della star decaduta del cinema muto.

RedPill  @  29/09/2010 21:13:43
   7½ / 10
... quando erano ancora Registi e Attori a fare Cinema, e non, investimenti economici da capogiro o effetti speciali "no limits".
Questo film è la testimonianza provata che una sceneggiatura solida e inattaccabile, affidata ad una direzione consapevole, ha valore primario rispetto a tutto il resto.Certo è che poi, se a ciò, ci si aggiunge un cast composto da nomi quali Gloria Swanson - interpretazione superba, difficilmente comparabile (Wilder ha fatto grande il film, Lei lo ha consegnato alla storia) e meritevole di oscar (assegnato quell'anno alla giovane "amante" Judy Holliday (?)) - ed Erich von Stroheim, steccare è pressoché impossibile.Hollywood egocentrica e spavalda, madre premurosa prima, che coccola e vizia il frutto del proprio grembo, cinica e spietata dopo, nell'abbandonare ad un destino di lustrini e ricordi sbiaditi, ciò che resta dei propri artisti.Da quì, lo spunto con cui il regista, in un'atmosfera serrata, angusta e talvolta persino surreale, figlia di una splendida scenografia, costruisce e ritrae vizi ed eccessi di un'ex-attrice del cinema muto, vittima del proprio divismo e perciò incapace di rassegnarsi all'inevitabile ricambio generazionale e di comprendere, inoltre, l'importanza di un'innovazione tecnica che avrebbe riscritto in maniera definitiva, il futuro del cinema.Punto fermo tra le opere del passato più viste e conosciute, un drammatico senza tempo, avvalorato inoltre dalla complicità imprescindibile delle proprie tinte, fondamentali a livello rappresentativo.

Paolo70  @  15/09/2010 22:19:25
   7 / 10
Film drammatico con delle scene che risultano patetiche e malinconiche con un diva del cinema muto dimenticata da Holliwood che non vuole rassegnarsi alla fine della sua carriera. Molto brava la protagonista che interpreta una attrice che rasenta il limite della pazzie fino al finale....

barbuti75  @  31/08/2010 17:45:15
   10 / 10
"Mr. De Mille, sono pronta per il primo piano". Con questa celebre battuta si chiude uno dei 10 film più belli della storia del cinema. Sparo alto, lo so, ma dopo l'ennesima visione di questo capolavoro, non posso che confermare quanto scritto in precedenza.
Non voglio annoiare nessuno spiegando la trama di questo film, ma vorrei analizzarne soltanto gli aspetti principali.
Questo film non è un noir, non è un drammatico, non è un film "romantico" (questo grida AITA AITA!), ma semplicemente la più lucida e cinica rappresentazione dello star system hollywoodiano. Wlder fu duramente criticato da molti dei suoi colleghi e possiamo leggerlo in molte delle sue biografie, visto che stava gettando fango (per non usare altre parole di ben più aulica natura) sul suo mondo, su quella Hollywood che lui aveva contribuito a far diventare grande.
La protagonista del film è un'attrice (o meglio il suo fantasma) relegata nella sua villa di campagna in uno stato di lucida follia, attorniata da un cameriere ex amante e dalle sue pellicole. Lo sceneggiatore (Holden) rappresenta per lei una via di fuga da quel mondo che con l'avvento del sonoro la aveva relegata allo stadio di dinosauro a soli 50 anni.
La Desmond, magistralmente e autobiograficamente interpretata dalla Swanson, coinvolge Holden allo stesso modo in cui coinvolge noi che stiamo osservando questo lungo flashback che passa davnti ai suoi occhi, e ci convince di tutto quello in cui lei crede...il cinema, quello vero è morto tanto tempo fa e quando il giovane Holden riconosce in lei la grande Norma, diva del muto, lei risponde con gelida lucidità "Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo!".
Ecco... in questa frase c'è tutta l'amarezza e la poetica Wilderiana espressa in questo film. L'abbandono al proprio destino di persone che non ci servono più. Ci sarebbe da stare giorni e giorni a parlare di ogni sigolo ciak e troveremmo sempre fiumi di parole per cui proseguire nella nostra analisi.
La grandezza della Desmond era dovuta alla sua potenza espressiva, il cui apice viene raggiunto nella proiezione privata di "Queen Kelly" nella saletta cinematografica della sua villa ("Non avevamo bisogno di parole, avevamo dei volti!"...ahime quanto è vero caro Billy...come avresti fatto oggi con Nicolas Cage o Ben Affleck o Colin Farrell).
L'uso che Wilder fece delle luci fu completamente rivoluzionario...per filmare le scene con la Desmond furono utilizzate luci particolari e le videocamere vennero "appannate" volutamente con della pomice, proprio per ottenere quell'effetto velato che ci fa apparire la Swanson quasi eterea e irreale.
La grande lezione di cinema di Billy verrà riproposta oltre 60 anni dopo da Lynch con il suo Mulholland Drive...ma questa è un' altra storia...

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Ultima risposta 01/09/2010 16.20.45
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Izivs  @  29/08/2010 21:56:24
   8 / 10
Ottimo film, attrice protagonista perfetta....fu chiamata per interpretare la parodia di se stessa..... buona sceneggiatura.....ma non assolutamente il capolavoro decantato su questo forum.
Alcune scene, leggendo la biografia della Swanson, sono imbarazzanti (fossi stata in lei non l'avrei girate).....la storia delle bellezze al bagno è vera....solo che quando la girò veramente lei aveva 17 anni (nel film ne aveva 51). Insomma, forse una storia comune a molti divi del grande schermo, ben diretta....ma da qui ad essere il secondo film della storia del cinema ci passano due oceani.

8 risposte al commento
Ultima risposta 26/11/2010 23.21.01
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thamadartist  @  06/06/2010 11:50:53
   10 / 10
Altro capolavoro che sottoline la bravura di Wilder.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  03/06/2010 21:12:06
   8 / 10
Un piccolo capolavoro su questo non c'è ombra di dubbio, con una scenografia da antologia del cinema.
L'addio ad un epoca di cinema firmata Wilder, con una potente critica verso la Hollywood dei nostri amati sogni, questo quello che mi è venuto in mente guardando il viale del tramonto.
Da questo viale del tramonto si può capire come non venne visto di buon occhio, il cinema sonoro da parte della vecchia guardia del cinema muto, anche perché con l'evoluzione di questa nuovo tipo di cinema tante cose cambiarono nel modo di fare film da parte di attori e registi.
Grandissima prova per l'attrice Gloria Swanson, che rappresenta una star in decadenza del cinema muto, buona anche la prova di Holden.
Un film che può rientrare tra i primi 50 film di sempre, il racconto di una parte di cinema che ha fatto la storia.
Piccolo capolavoro.

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Ultima risposta 24/07/2010 21.48.37
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Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  23/05/2010 20:23:31
   10 / 10
Quando la parola 'capolavoro' è l'unica che possa rendere giustizia ad un film.
Meraviglioso cinema, fondamentale per ogni appassionato, che si conclude con uno dei finali più belli di sempre.

Lory_noir  @  23/05/2010 20:00:19
   8½ / 10
Un capolavoro per i temi trattati, i dialoghi, la recitazione. Si fa bello andando avanti nella storia fino alla fine che è il picco più alto del film. Da non perdere assolutamente.

--Vitasnella--  @  03/05/2010 21:53:08
   8½ / 10
film magnifico non perdetelo
molto bello
forse
sono fuori dal campo
ma
per me
non è un capolavoro

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Ultima risposta 17/05/2010 01.20.55
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luketh81  @  26/04/2010 14:53:11
   10 / 10
Non ho visto molti film vecchi,in bianco e nero ma questo mi è piaciuto molto,bella la storia,lei veramente brava.

BlackNight90  @  11/04/2010 18:22:28
   10 / 10
Il capolavoro più grande di Billy Wilder. Il Sunset Boulevard wilderiano è un po' come la Mulholland drive lynchiana: entambi sono uno ritratto di Hollywood cinico e spietato, Lynch lo usa per i suoi deliri psicologici, Wilder per raccontare un melodramma di rara bellezza e decadenza: in entrambi i casi si tratta di un Cinema geniale e innovativo.
Un Cinema che racconta se stesso da parte di un regista europeo che ha capito di Hollywood più di quanto abbiano capito gli americani stessi.
La voce narrante di un morto, il funerale, la villa in decadenza, i topi nella piscina: tutti elementi per trasmettere un atmosfera lugubre, che fa da contrasto con il residuo e immaginario splendore di Norma Desmond. Uno scrittore mediocre, un approfittatore passivo pronto a farsi riempire delle illusioni della vecchia stella. Personaggi tutt'altro che positivi, ma Wilder ce li fa comprendere benissimo.
L'idea migliore del film, far interpretare ai protagonisti dei tempi d'oro del muto, la cui gloria ormai è passata a vantaggio del sonoro, un ruolo simile alla loro vera condizione, mescolare realtà e finzione in un'ironica e amara combinazione: vediamo Buster Keaton che gioca a carte malinconico, Von Stroheim relegato a servitore, mentre Gloria Swanson E' Norma Desmond. Lei è la Diva e lo sarà per sempre.
Capolavoro senza tempo a cui è impossibile trovare difetti, e che non perderà mai il suo fascino.

El_Baro  @  11/04/2010 17:29:26
   10 / 10
Che dire, il film perfetto.
C'è tutto, tutto dosato alla perfezione.
Ironia, profondità, intelligenza, tensione, emozioni.
Una meraviglia.

brasy22  @  24/03/2010 12:06:11
   9 / 10
L'atmosfera lugubre della casa di Norma Desmond è da brividi,la voce profonda del maggiordomo(che tra l'altro è l'immenso Erich Von Stroheim) idem, Wiliiam Holden è perfetto per questa parte.Un film che provoca una certa pena nei confronti di un'attrice ormai decaduta a causa dell'avvento del sonoro.Il tutto condito da una straordinaria colonna sonora.Secondo me il miglior film di Wilder

Libss  @  13/03/2010 19:47:47
   9½ / 10
Esaltante capolavoro di Wilder. E' un film funebre che si deve respirare oltre che vedere (e sentire). Indimenticabile.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  03/03/2010 00:04:34
   9½ / 10
Consiglio a tutti di leggere la bellissima recensione sul film a cura di Giordano Biagio (ovviamente dopo averlo visto se no ve lo rovinate un pò). E' tutto lì.
Un film che deve fare parte di qualsiasi cineteca. L'autoreferenzialità del cinema...come "Gli ultimi fuochi" (altro capolavoro) ma meglio de "Gli ultimi fuochi". Qui lo spettatore è desto dal primo all'ultimo minuto. Non mancano le sorprese. Tutto in questo film è perfetto. Una sceneggiatura magnifica. Recitato eccellentemente. E poi lo spessore psicologico dei personaggi (lo so sono fissato ma è deformazione professionale!!) curatissimo. Una "cariatide del cinema" muto per dirla alla Sergio Caputo, maniaco-depressa che non si rassegna al tempo che passa e che sconfina nel delirio di onnipotenza in un finale ad effetto. La rivalsa di un uomo che pur essendo un mediocre scrittore decide di non fare il Bel Amì e non approfittare nè di un lusso assicurato nè di una donna già destinata al suo migliore amico.
Nel complesso insomma merita di stare nell'Olimpo della settima arte.
Volevo dare 10 ma non sono sicuro se la scelta dello svolgimento del film come flashback mi piace o no... sicuramente ci sta bene e il dubbio mi viene solo perchè poi nella storia del cinema sarà un effetto stra-abusato...ma insomma qui siamo ancora negli anni '50, quindi in teoria va benissimo...

Gabo Viola  @  10/02/2010 19:51:51
   9½ / 10
Quando nascerà un altro billy wilder chiamatemii, ci sarò.

leonida94  @  15/01/2010 20:06:47
   9 / 10
Ai tempi del bianco nero, di una recitazione pomposa quanto teatrale e dei grossi "THE END" a fine pellicola Billy Wilder crea un elegante aneddoto drammatico con piccoli e lievi risvolti comici / ironici.
Invecchiato perfettamente "Sunset Blvd." non ha nulla a che vedere con quei grossi polpettoni filosofici, talmente saturi di concetti e di retorica che la bellezza della visione si perde nei meandri di mille pensieri.
Niente affatto, Wilder vuole intrattenere e ci riesce perfettamente.
Bellissima la trama, la sceneggiatura e la grandissima regia.
Il finale è la ciliegina.

May19  @  10/01/2010 11:31:44
   10 / 10
Capolavoro assoluto di Wilder! Gloria Swanson, ex diva del muto, interpreta una ex diva del muto. Erich von Stroheim interpreta un ex regista, e lo è davvero un ex regista. Cecil B. DeMille è nella parte di se stesso. Billy Wilder ha scelto un cast veramente particolare.
Impossibile trovarci anche un solo piccolo difetto a questo film.
Gli sguardi della Swanson sono agghianccianti e l'attrice dimostra di sapersela cavare perfettamente anche col sonoro.

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ezequiel  @  06/01/2010 17:46:35
   9 / 10
cosa ci sarà di toccante, qui. al bando i sentimenti, nel film, allegramente presi in giro. sicuramente BW ha forzato la telecamera troppo sulla figura della Gloria al tramonto. Traboccante, forse, più che toccante. ma con ottima resa.
senza se e senza ma.

slint  @  31/12/2009 00:00:33
   9 / 10
bellissimo,toccante...anche se.. spoiler

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2 risposte al commento
Ultima risposta 31/12/2009 14.28.58
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gaffe  @  24/11/2009 17:45:16
   10 / 10
Che dire?
Questo film mi ha folgorato a partire dal piano sequenza iniziale,veramente unico.
Ottimi persaggi,bei dialoghi,il film si dipana tra atmosfere sinistre e venature comiche.
Billy Wilder aveva già capito tutto sui capricci delle Star!

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  08/10/2009 16:18:09
   9½ / 10


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Capolavoro di Billy Wilder.
Pellicola che rappresenta ottimamente il cinico mondo di Hollywood ed è anche una sorta di omaggio al cinema muto.
Ottima per esempio la comparsa di Buster Keaton, emblema dell'attore distrutto dal sonoro, costretto a giocare a carte in una tetra villa magari bevendo qua e là per dimenticare.
Ottimo anche l'impiego di Erich von Stroheim in un ruolo perfetto per lui.
Grandissima prova di Gloria Swanson che fa sfigurare un più che buono William Holden.
Si potrebbe aggiungere molto altro ma mi fermo.
Assolutamente imperdibile per chiunque ami il cinema.

carriebess  @  06/10/2009 11:42:55
   8 / 10
Ottima allegoria e trasposizione della critica al nuovo cinema parlato in cui una grande diva del muto non trova spazio (con celebre citazione al riguardo).
Gloria Swanson interpretazione sublime.
Troviamo un'attenzione particolare ai dettagli accompagnata da atmosfere cupe e tetre, così come tetra è la parte di Erich von Stroheim.

Una vera perla.

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